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Un drago nel mio garage
"Il timore di cose invisibili è il seme naturale di ciò che ognuno in sé chiama religione" - T. Hobbes, 1651.
"Attendiamo la luce ma contempliamo le tenebre" - Isaia 59:9.
"Attendiamo la luce ma contempliamo le tenebre" - Isaia 59:9.
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Supponiamo che io affermi seriamente e nel pieno delle mie facoltà mentali, di avere un drago nel mio garage. Sicuramente voi vorreste verificare: nel corso dei secoli ci sono state innumerevoli storie di draghi ma nessuna vera prova, che opportunità fantastica per voi! Vi conduco quindi nel mio garage. Voi guardate, e vedete una scala, dei barattoli vuoti ed un triciclo, ma nessun drago. "Dov'è il drago?" mi chiedete. "Ma è proprio qui", vi rispondo, facendo cenni vaghi. "Dimenticavo di dirvi che è un drago invisibile".
Voi proponete di spargere farina sul pavimento del garage per renderne visibili le orme. "Buona idea" dico io, "ma questo è un drago che si libra nell'aria". Allora proponete di usare dei sensori infrarossi per scoprire il suo fuoco invisibile.
"Idea eccellente, se non fosse che il suo fuoco invisibile è anche privo di calore". Voi proponete allora di dipingere il drago con della vernice spray per renderlo visibile. "Purtroppo però è un drago incorporeo e la vernice non fa presa su di lui". E così via, a ogni prova che voi proponete io ribatto adducendo una speciale "spiegazione" del perché essa non funzionerà.
Ora qual è la differenza tra un drago volante invisibile, incorporeo, che sputa fuoco privo di calore ed un drago inesistente?
Il fatto che non si possa dimostrare che la mia ipotesi è falsa non equivale certo a dimostrare che è vera!
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"L'uomo crede più facilmente vero ciò che preferisce sia vero. Respinge dunque le cose difficili perché è impaziente nella ricerca; respinge le cose semplici perché limitano la speranza; le più profonde della natura per superstizione; la luce dell'esperienza per arroganza ed orgoglio, e perché non sembri che la mente si occupi di cose vili e transitorie; respinge i paradossi per rispetto dell'opinione volgare" - F. Bacone, 1620.
"Accertatevi di ogni cosa" - I Tessalonicesi 5:21.
"Diletti non credete ad ogni espressione ispirata, ma provate le espressioni ispirate per vedere se hanno origine da Dio, perché molti falsi profeti sono usciti nel mondo" - I Giovanni 4:1.
"Diletti non credete ad ogni espressione ispirata, ma provate le espressioni ispirate per vedere se hanno origine da Dio, perché molti falsi profeti sono usciti nel mondo" - I Giovanni 4:1.
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La caccia alle streghe è stata la più grande macchia nella storia della civiltà occidentale. Nei processi di stregoneria era inammissibile addurre prove per attenuare le accuse o presentare testimoni a discarico. Ad esempio, in più di un caso un marito testimoniò che la moglie stava dormendo insieme a lui nel momento in cui, secondo l'accusa, stava spassandosela col diavolo in un sabba di streghe; ma l'arcivescovo spiegò pazientemente che un demone aveva preso il posto di sua moglie nel letto:
i mariti non dovevano pensare che i loro poteri di percezione potessero superare i poteri d'inganno del diavolo! Come si evince dal famoso "Malleus maleficarum", pubblicato nel 1486, se una persona era accusata di stregoneria era di fatto una strega! La tortura era un mezzo infallibile per dimostrare la validità dell'accusa.
Quanto più cresceva il numero di coloro che sotto tortura si confessavano colpevoli di stregoneria, tanto più difficile diventava sostenere per gli "illuministi" che fosse solo una persecuzione ingiustificata. Poiché ogni "strega" era costretta a chiamarne in gioco altre, il numero di esse cresceva in modo esponenziale. Esse costituivano "prove spaventose che il diavolo è ancora vivo" come si disse in seguito in America ai processi delle streghe di Salem.
In Gran Bretagna si fece ricorso a cercatori di streghe detti "pungitori" (prickers) i quali ricevevano una taglia per ogni ragazza o donna che consegnavano in tribunale. Di solito cercavano "segni del diavolo" in cicatrici, voglie o nei che quando venivano punti non sanguinavano, ma quando non si trovavano i segni visibili, bastavano anche quelli "invisibili".
In Italia l'Inquisizione continuò a condannare a morte le persone sino alla fine del '700. Ufficialmente la tortura nell'inquisizione fu abolita dalla Chiesa cattolica solo nel 1816.
Ovviamente la stregoneria non era l'unico delitto che meritasse la tortura ed il rogo. L'eresia era un crimine altrettanto grave. Nel '500 lo studioso William Tyndale ebbe la temerarietà di volersi cimentare nella traduzione del Nuovo Testamento in inglese.
Ma se qualcuno avesse potuto leggere la Bibbia nella propria lingua avrebbe potuto formarsi opinioni religiose proprie, indipendenti, pervenendo addirittura a concepire un rapporto diretto, senza intermediari umani, con Dio mettendo in pericolo il potere delle "autorità religiose"! Tyndale fu braccato in tutta Europa, infine catturato, strangolato con la garrotta e poi arso sul rogo. Le copie della sua traduzione (che un secolo dopo divenne la base per la bella traduzione detta del re Giacomo), furono cercate di casa in casa da uomini armati che "difendevano" la cristianità impedendo agli altri di conoscere le parole di Cristo.
Perché è successo tutto questo?
Se noi siamo assolutamente certi di possedere la Verità, automaticamente riteniamo gli altri nell'errore. Se solo noi siamo motivati al bene allora gli altri lo sono al male. Finché noi siamo convinti che il Re dell'Universo parli solo a noi e non ai seguaci di altre fedi, che il nostro compito sia solo quello di credere ed obbedire... allora la caccia alle streghe si ripresenterà nelle sue infinite variazioni finché esisterà l'uomo.
Gesù non ha mai professato di credere in un determinato apparato dottrinale definito "Verità" e pertanto non ha mai fondato una "setta". L'unica legge che ha insegnato è quella dell'Amore per il prossimo: ma per amare il mio prossimo devo rispettarlo anche e sopratutto nella sua diversità. Deve essere un amore assoluto e non condizionato al fatto che tu appartieni alla mia organizzazione religiosa, alla mia razza, ecc. La parabola del buon Samaritano è illuminante in tal senso.
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Per Dio non ci sono differenze di razza, classe sociale, sesso, ecc. "Non c'è né giudeo né greco, né schiavo né libero, né maschio né femmina" (Galati 3:28). "Egli ci ha anche resi idonei a essere ministri di un nuovo patto, non fondato sulle "dottrine", ma sullo Spirito; perché le 'dottrine' UCCIDONO, ma lo Spirito vivifica" (2 Corinti 3:6). "Non giudicate, e non sarete giudicati; non condannate, e non sarete condannati..." (Luca 6:37).
Claudio Forte