I Testimoni di Geova -
      analisi critica di un culto
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"Si tratta solo di dicerie e di pareidolie"


La sede italiana dei Testimoni di Geova ha risposto nel 2004 ad un Testimone che chiedeva spiegazioni in merito alla questione delle cosiddette "immagini subliminali" che sarebbero presenti nella letteratura
della Watch Tower Society (link)

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CONGREGAZIONE CRISTIANA
DEI TESTIMONI DI GEOVA
VIA DELLA BUFALOTTA 1281, 00138 ROMA RM, ITALIA

EB [omissis]
Sig [omissis]
presso [omissis]
Via [omissis]
Caro fratello [omissis],

Rispondiamo solo ora per un disguido alla tua richiesta di informazioni sulle presunte immagini subliminali che sarebbero presenti nelle nostre pubblicazioni [omissis].

Subliminale" sarebbe una "sensazione che rimane al di sotto del livello di coscienza, ma che comunque tale da influenzare il subconscio". (De Mauro 2000) In primo luogo, le nostre pubblicazioni ci invitano costantemente a tener conto del contesto più generale di ciò che leggiamo. (Ragioniamo, pp. 61, 413) Visto che di continuo ci esortano a `sottoporci a Dio e opporci al Diavolo', che senso avrebbe che contenessero "immagini subliminali" (ammessa ma non concessa una loro ipotetica efficacia) di simboli demonici? (Giac. 4:8)

Nota La Torre di Guardia del 1° novembre 1984, pp. 20-23: lì si legge che le dicerie secondo cui verrebbero inserite "di nascosto figure demoniche nelle illustrazioni" delle nostre pubblicazioni sono "tutte false", e che "notizie tanto inverosimili vanno prese con un minimo di senso critico".

È comprensibile che dicerie simili possano turbare. Occorre affrontare la questione con raziocinio, perché è facile lasciarsi suggestionare da accuse subdole e finire per non considerare più `nulla puro', nonostante le prove presentate. (Rom. 12:1; Tito 1:15; 2 Piet. 3:17, 18; Svegliatevi!, 8 gennaio 1983, p. 27) Da tempo la psicologia cognitiva studia il fenomeno per cui si crede di "vedere" da qualche parte delle "figure nascoste": è detto "pareidolìa" (alla lettera, `presso l'immagine'), termine che denota le illusioni ottiche in cui "la fantasia completa impressioni sensoriali creando strutture illusorie".

È il "processo psichico per cui un'immagine reale vaga, indistinta o ambigua (come un'ombra, una nube, ecc.) viene elaborata fantasticamente, stabilendo rapporti di similitudine con oggetti o situazioni concrete"; o anche l'"illusione visiva per cui a immagini reali viene attribuito un significato fantastico".

(Piccola Treccani, voi. v, p. 782; vol. vili, p. 815; Grande dizionario della lingua italiana, vol. XII, p. 586; Grande dizionario italiano dell'uso, vol. IV, p. 825) Tendiamo a vedere ciò che ci viene suggerito. Così, la luna non ha fattezze umane, dato che la sua superficie è stata casualmente modellata nei millenni da una costante pioggia di meteoriti; eppure, nel corso del tempo spesso le sono state attribuite fattezze umane. Con la luna questo non crea alcun problema perché, razionalmente, riconosciamo la natura non intenzionale delle immagini che crediamo di vedere; con le immagini a stampa, invece, qualora se ne presupponga la natura intenzionale, si penserà a un effetto voluto. Per questo le dicerie vogliono far credere che presunte immagini artefatte siano state messe intenzionalmente nelle nostre pubblicazioni.

Nella quasi totalità dei casi, le immagini cui accenni sono il semplice risultato di banalissimi giochi di luci e ombre, magari ampliati nel corso del procedimento di realizzazione dell'immagine. Le illustrazioni delle nostre pubblicazioni possono presentare effetti "pareidolici" (non "subliminali") anche per via delle tecniche usate per realizzarle, visto che molti disegni si basano su fotografie, come illustrato dalla videocassetta I Testimoni di Geova: organizzati per predicare la buona notizia. Le considerazioni fatti fin qui spiegano razionalmente il presunto "volto nella mano" che si vedrebbe a p. 159 del libro Rivelazione. In questo caso, piuttosto che vedervi un volto, si dovrà concludere che si tratta di un banalissimo gioco di luci e ombre, magari ampliato nel corso del procedimento di realizzazione dell'immagine.

La mania di vedere ovunque manipolazioni o "complotti" di questo genere è piuttosto diffusa. Ad esempio, la Nasa (l'ente spaziale statunitense) è stata coinvolta in una polemica originata dal fenomeno della pareidolìa si diceva che non volesse dar notizia del rinvenimento di una "faccia scolpita" su un monte di Marte visibile, secondo le voci, in una fotografia inviata nel 1976 dalla sonda Viking 1. L'accusa era che la Nasa nascondesse presunte "prove" dell'esistenza di vita intelligente su Marte. Gli studi successivi ovviamente smentirono la presenza di "facce", mostrando che si trattava di un effetto pareidolico e, grazie alle foto più accurate e a maggior risoluzione, nel 1998 si vide che non esiste alcuna "faccia su Marte"; ma i fautori di presunti complotti continuano a sostenere che la Nasa occulti la "verità".

L'episodio mostra come non sempre buon senso e raziocinio siano sufficienti a far cambiare parere chi si convince di idee del genere. Ancora, per screditarli presso i potenziali clienti si diffondono dicerie secondo cui certi enti o ditte metterebbero immagini subliminali nei propri marchi o nelle proprie pubblicazioni. (Svegliatevi!, 22 aprile 1985, p. 31) E in occasione dell'attacco al World Trade Center nel settembre del 2001 c'è chi ha asserito che sul fianco di un grattacielo in fiamme fosse apparso il profilo di un volto "demoniaco", sostenendo che questa - in realtà un caso di pareidolìa - sarebbe stata "una sorta di `firma' del diavolo dietro le stragi". (La Repubblica, 16 settembre 2001, p. 16) Quindi, è comune divulgare dicerie del genere per danneggiare la reputazione altrui o per altri fini, ed è evidente la malizia che spesso anima chi le diffonde.

Ma ammettiamo, per un momento, che qualcuno tenti di inserire immagini subliminali in illustrazioni, marchi, ecc., cosa che non si può escludere in assoluto. Immagini subliminali e immagini "pareidoliche", va precisato, non sono la stessa cosa: le prime sono volute e intenzionali, le seconde no. Le immagini subliminali hanno una qualche efficacia? Ci fu chi ne tentò un impiego in ambito pubblicitario, sostenendo che servissero a incrementare le vendite. Studi recenti hanno però ridimensionato l'efficacia di questa tecnica, abbandonata ora dagli stessi pubblicitari. (Svegliatevi!, 22 agosto 1998, p. 6)

Il libro L'età della propaganda di Anthony Pratkanis ed Elliot Aronson esamina scientificamente le presunte "prove" della tecnica subliminale e conclude: "È ora, forse, di appendere al chiodo il mito della stregoneria subliminale e di rivolgere la nostra attenzione ad altre cause, scientificamente meglio documentate, del comportamento umano". (Il Mulino, Bologna 2003, pp. 375-388) Luciano Arcuri, docente di psicologia, spiega che "ci si è infatti resi conto che la pubblicità subliminale non ha effetti sul comportamento di consumo" e invita pertanto a prendere `con minor allarmismo' le voci circa l'impiego di immagini e messaggi subliminali. (Psicologia contemporanea, novembre-dicembre 2000, pp. 63-64) Non ci sono quindi prove scientifiche che simili artifici, ammesso che vengano impiegati, sortiscano un qualche risultato.

Su queste accuse persino un sacerdote cattolico (spesso critico nei nostri confronti) ha scritto che una certa letteratura "cerca nelle loro pubblicazioni e attività tracce di occultismo e perfino di satanismo. In un libro che ha avuto un certo successo - e che ogni tanto viene citato anche in Italia - Darek ßarefoot ha sostenuto che all'interno di illustrazioni che compaiono sulla Torre di Guardia e nei libri dei testimoni di Geova sarebbero nascosti simboli occulti e anche satanici, che si possono identificare solo scomponendo le figure. Le argomentazioni di Barefoot sono spesso francamente incredibili e scomponendo figure apparentemente innocue - magari con l'aiuto di un computer - si potrebbero trovare simboli sinistri e demoniaci pressoché ovunque". (AA.VV., Massoneria e religioni, Elledici, Leumann 1994, p. 117)

I più avveduti tra i critici dei Testimoni, pertanto, considerano "incredibili" simili illazioni. Gli esperti spiegano che, isolando certe parti o guardando le immagini da particolari angolazioni, si possono trovare quelle che oggi chiameremmo "immagini subliminali", facce mostruose o altro anche in tantissime opere d'arte medievali o rinascimentali. All'epoca ovviamente nessuno usava immagini subliminali nel senso di cui si è detto all'inizio di questa lettera. Nessuno si sognerebbe mai di asserire che grandi artisti del passato oltretutto spesso molto religiosi, volessero veicolare "immagini demoniche" nelle loro opere. L'effetto pareidolico non dipende in realtà dal loro operato, ma dal modo arbitrario in cui noi oggi decidiamo di guardare le loro opere da angolazioni insolite.

Chi diffonde queste false accuse è chiaramente prevenuto nei nostri confronti e spesso si avvale anche della collaborazione di persone che "non erano della nostra sorta" (1 Giov. 2:19) Costoro sono spesso animati solo da faziosità e livore. (Matt. 24:48, 49; 1 Tim. 1:19, 20; 2 Tim. 2:17, 18; 4:14, 15; 2 Giov. 7; Giuda 4, 10) E' opportuno trarne le debite conseguenze e non farsi ingannare. (Matt. 5:11; 7:16; 2 Cor. 11:13; Efes. 4:14, 15; 5:6; Col. 2:24; Tito 1:10; 2 Piet. 2:13; La Torre di Guardia, 15 agosto 1998, pp. 12, 19) Non c'è ragione di farsi turbare per accuse prive di alcun fondamento. (2 Tess. 2:2) Piuttosto dobbiamo usare la nostra "capacità di pensare" e le nostre "facoltà di ragionare" per evitare di inciampare e distinguere il bene dal male. - Prov. 2:10-12; 3:21-23; Ebr. 5:14.

Riassumendo, le nostre pubblicazioni non contengono alcuna "immagine subliminale" o di natura demonica; al contrario, invitano costantemente a `non dare luogo al Diavolo'. (Efes. 4:27) Le immagini delle nostre pubblicazioni vanno osservate tenendo conto del loro significato complessivo e del contesto in cui si trovano, cercando di coglierne il valore didattico. Nella speranza che queste osservazioni ti siano utili e determinati a mantenere una fede forte, ti salutiamo fraternamente. - Ebr. 6:9-12.

Tuoi fratelli

Congregazione Cristiana dei testimoni di Geova
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La lettera orginale
(cliccare per ingrandire)

 
 
   
       
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Crisi di coscienza,
Fedeltà a Dio
o alla propria religione?
Di Raymond Franz,
già membro del
Corpo Direttivo
dei Testimoni di Geova
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