Le dottrine
La Trinità
Una dottrina da difenderedi Francesco Pastore
Analisi delle obiezioni anti-trinitarie riportate nell’opuscolo dei Testimoni di Geova
“Dovreste credere nella Trinità?”
Legenda
TdG = Testimoni di Geova
Torre di Guardia o società Torre di Guardia = essa è il "cuore" dell’organizzazione dei TdG, rappresenta la "fonte divina" della loro dottrina
DCT = opuscolo dei TdG "Dovreste credere nella Trinità?"
R = analisi e risposta alle affermazioni fatte nell'opuscolo dei TdG.
Le citazioni dall'opuscolo sono numerate.........................................
Esame delle pagine da 5-7 dell'opuscolo "Trinità"
........................................
9) È davvero un insegnamento biblico?
“Trinità” nella Bibbia?
UNA pubblicazione protestante ammette: “Il termine Trinità non si trova nella Bibbia . . . Non trovò formalmente posto nella teologia della chiesa fino al IV secolo”. (The Illustrated Bible Dictionary, Sydney e Auckland 1980, parte 3a, p. 1597) DCT p.5.
R. Citando la stessa fonte: «Va ricordato che l'Antico Testamento è stato scritto prima che la rivelazione della dottrina della Trinità sia stata chiaramente data.». «...Il termine Trinità non si trova nella Bibbia . . . Non trovò formalmente posto nella teologia della chiesa fino al IV secolo. . . Sebbene la Scrittura non ci dà una dottrina formulata della Trinità, contiene tutti gli elementi da cui la teologia ha costruito la dottrina» (The Illustrated Bible Dictionary, Sydney e Auckland 1980, parte 3a, p. 1597). D'altronde anche parole come "teocrazia", "Testimoni di Geova", ecc. non sono presenti nella Bibbia!
10) E un’autorità cattolica dice che la Trinità “non è . . . direttamente e immediatamente parola di Dio”. - New Catholic Encyclopedia, cit., vol. XIV, p. 304. DCT P. 5.
R. La fonte, come abbiamo già visto in precedenza, sta parlando della dottrina trinitaria del 4° secolo non della divinità di Cristo e della personalità dello Spirito Santo. «L'articolazione del 4° secolo del mistero triadico è implicitamente presente nella parola di Dio, da allora è parte del credo cristiano. D'altra parte non è, come già visto, direttamente e immediatamente parola di Dio.» - New Catholic Encyclopedia, cit., vol. XIV, p. 304. In seguito afferma che il "mistero trinitario" può essere sostenuto da "una ricchezza di citazioni scritturali".
11) Un’altra enciclopedia cattolica osserva: “Nella Scrittura non c’è nessun termine col quale le Tre Persone Divine vengono indicate insieme. Il termine [trìas] (del quale il latino trinitas è una traduzione) si trova per la prima volta verso il 180 d.C. in Teofilo di Antiochia. . . . Poco tempo dopo compare in Tertulliano nella forma latina trinitas”. - The Catholic Encyclopedia, cit., vol. XV, p. 47.Di per sé questo però non dimostra che Tertulliano insegnasse la Trinità. DCT p.5.
R. In questa citazione la Torre di Guardia ha omesso qualcosa di importante: «...Lui parla de "La Trinità di Dio [il Padre], la Sua Parola e la Sua Saggezza" ("Ad Autolico"., 11, 15 P. G., VI 1078). Il termine può, naturalmente, essere stato in uso prima del suo tempo. Poco tempo dopo compare in Tertulliano nella forma latina trinitas.» -The Catholic Encyclopedia, cit., vol. XV, p. 47. Dalla parte omessa dalla Torre di Guardia si capisce che Teofilo aveva ben chiaro cosa volesse intendere per trìas. Inoltre, la fonte non esclude che abbia acquisito la dottrina da altri, né che Tertulliano non l'abbia insegnata!
12) Per esempio, dopo aver detto che certi termini di Tertulliano furono in seguito usati da altri per descrivere la Trinità, un’opera cattolica avverte: “Ma l’uso non dovrebbe portare a conclusioni affrettate, perché egli non applica questi termini alla teologia trinitaria”. - Michael O’Carroll, Trinitas - A Theological Encyclopedia of the Holy Trinity, Wilmington 1987, p. 208. DCT p. 5-6.
R. Un altra citazione ingannevole. Qui si vuol far credere che Tertulliano non usò mai la parola trinitas in riferimento alla Trinità. «Il grande africano ha foggiato il termine latino della Trinità, e molte delle sue parole e frasi sono rimaste permanentemente in uso: le parole Trinitas e persona, le formule ‘una sostanza in tre persone’, ‘Dio da Dio, luce da Luce’. Egli usa la parola substantia 400 volte, come egli usa consubstantialis e consubstantivus, ma l’uso non dovrebbe portare a conclusioni affrettate, perché egli non applica questi termini alla teologia trinitaria.»- Michael O’Carroll, Trinitas - A Theological Encyclopedia of the Holy Trinity, Wilmington 1987, p. 208. Una lettura semplice dell’intera citazione prova che erano le parole, "substantia", "consubstantialis" ed "consubstantivus" che Tertulliano non ha mai applicato alla teologia trinitaria.
13) La testimonianza delle Scritture Ebraiche
ANCHE se la parola “Trinità” non si trova nella Bibbia, vi è almeno insegnato chiaramente il concetto di Trinità? Per esempio, cosa rivelano le Scritture Ebraiche (l’“Antico Testamento”)?Un’enciclopedia delle religioni ammette: “Oggi i teologi convengono che la Bibbia ebraica non contiene una dottrina della Trinità”. (The Encyclopedia of Religion, di Mircea Eliade, New York 1987, vol. 15, p. 54). DCT p.6.
R. Eliade e i Trinitari ammettono che l'Antico Testamento non ha rivelato la Trinità, ma questo cosa significa? C’è un chiaro sviluppo della dottrina, cosa di cui tutti gli studenti della Bibbia sono a conoscenza, che va dall'Antico al Nuovo Testamento. Per fare degli esempi, in nessun posto nel Antico Testamento troviamo le parole o tutte le indicazioni riguardo al battesimo, la cena del Signore, la seconda venuta di Cristo, che Gesù era l'agente della creazione, che il Messia sarebbe risorto dopo la morte, ecc.
14) E la già citata enciclopedia cattolica dice pure: “La dottrina della Santissima Trinità non è insegnata nel VT [Vecchio Testamento]”. - New Catholic Encyclopedia, vol. XIV, p. 306. DCT p. 6.
R. E noi aggiungiamo: la cena del Signore, che Gesù era l'agente della creazione, ecc., come riportato nella paragrafo precedente.
15) Similmente il gesuita Edmund Fortman ammette: “L’Antico Testamento ... non ci dice nulla - esplicitamente o implicitamente - di un Dio Trino, Padre, Figlio e Spirito Santo. ... Non c’è nessunaprova che alcuno scrittore sacro abbia anche solo sospettato l’esistenza di una [Trinità] all’internodella Divinità ... Anche vedere [nell’“Antico Testamento”] suggerimenti o prefigurazioni o ‘segni velati’ della trinità delle persone significa andare oltre le parole e l’intento degli scrittori sacri”. (Il corsivo è nostro). - The Triune God, Grand Rapids 1972, pp. xv, 8, 9. DCT p. 6.
R. Edmund Fortman quando fa riferimento ad "alcun scrittore sacro", si riferisce agli scrittori dell’Antico Testamento non certamente a quelli del Nuovo. Infatti in seguito riporta: «Forse può dirsi che alcune di queste scritture circa la parola, la saggezza e lo spirito hanno fornito un clima in cui la pluralità presso la Divinità era concepibile agli Ebrei. Comunque, questi scrittori ci danno definitivamente le parole che il Nuovo Testamento usa esprimere la Trinità di persone, il Padre, il Figlio, la Parola, la Saggezza, lo Spirito.
E la loro maniera di capire queste parole ci aiuta a vedere come la rivelazione di Dio nel Nuovo Testamento va oltre la rivelazione di Dio nel Vecchio Testamento.» - The Triune God, Grand Rapids 1972, pp. xv, 8, 9. In definitiva, Fortman dice che gli scrittori del Nuovo Testamento hanno comunque tratto uno spunto trinitario dal Vecchio Testamento.
Un appunto: dove la Torre di Guardia riporta la parola "trinità" fra parentesi quadre, il testo originale riporta "paternità e filiazione". Sostituire "paternità e filiazione" con [Trinità] non significa certo utilizzare un termine equivalente od un sinonimo. Se le parole di Fortman vengono lette cosi come egli le ha scritte, si dovrebbe concludere che nelle Scritture Ebraiche non esiste alcun accenno, esplicito od implicito, non solo alla Trinità ma anche al fatto che Dio sia Padre e che Egli abbia un Figlio, anche nel senso in cui i TdG concepiscono tale "paternità e filiazione".
16) La testimonianza delle Scritture Greche
EBBENE, almeno le Scritture Greche Cristiane (il “Nuovo Testamento”) parlano chiaramente di una Trinità? La succitata enciclopedia delle religioni dice: “I teologi convengono che nemmeno il Nuovo Testamento contiene un’esplicita dottrina della Trinità”. - The Encyclopedia of Religion, vol. 15, p. 54. DCT p. 6.
R. La parola chiave qui è "esplicita". Anche la proibizione contro le trasfusioni di sangue o il 1914, data fondamentale per i TdG, non è contenuta nel Nuovo Testamento come dottrina "esplicita".
17) Il gesuita Fortman afferma: “Gli scrittori del Nuovo Testamento . . . non ci danno una dottrina ufficiale o chiaramente espressa della Trinità, nessun esplicito insegnamento che in un unico Dio ci siano tre persone divine coeguali. . . . In nessun luogo troviamo una dottrina trinitaria sull’esistenza di tre distinte persone divine all’interno della stessa Divinità”. - The Triune God, cit., pp. xv, xvi, 16. DCT p. 6.
R. La Torre di Guardia continua a confondere, come già visto prima, il concetto del "dogma della Trinità" con gli elementi della "Trinità Biblica". Ma andiamo a vedere cosa ci dicono le parole omesse dai puntini sospensivi : «Gli scrittori del Nuovo testamento insieme ci dicono che c'è soltanto un Dio, il creatore il signore dell'universo, che è il Padre di Gesù. Chiamano Gesù il Figlio di Dio, il Messia, il Signore, il Salvatore, la Parola, la Saggezza. Gli assegnano le funzioni divine della creazione, della salvezza, del giudizio. Qualche volta lo chiamano Dio esplicitamente.
Non parlano pienamente e chiaramente dello Santo Spirito come fanno col Figlio, ma a volte lo coordinano col Padre ed il Figlio e lo mettono allo stesso livello loro per quanto riguarda la divinità e la personalità. Ci danno nelle loro scritture un triadico fondamento ed una triadica formula. Non parlano nei termini astratti di natura, sostanza, persona, relazione, circumincessio, missione, ma presentano nelle loro maniere le idee che sono dietro questi termini. Loro non ci danno una dottrina ufficiale o chiaramente espressa della Trinità, nessun esplicito insegnamento che in un unico Dio ci siano tre persone divine coeguali. Ma ci danno un trinitarismo elementare, i dati da cui la dottrina convenzionale del Dio trino può essere formulata.» - The Triune God, cit., pp. xv, xvi, 16.
18) Un’autorevole enciclopedia afferma: “Né la parola Trinità né l’esplicita dottrina compaiono nel Nuovo Testamento”. - The New Encyclopædia Britannica, Chicago 1985, Micropædia, vol. 11, p. 928. DCT p. 6.
R. Anche qui la parola chiave è "esplicita", infatti lo stesso articolo più avanti afferma: «In tal modo, il Nuovo Testamento stabilì le fondamenta per la dottrina della Trinità. La dottrina si sviluppò a poco a poco nel corso di diversi secoli e attraverso molte dispute». C'era quindi, come abbiamo ribadito più volte, il concetto base della Trinità, che è stato poi sviluppato fino al 4° secolo quando fu formulato il dogma col concilio di Nicea.
19) In un libro di Bernhard Lohse si legge: “Per quanto riguarda il Nuovo Testamento, non vi si trova un’effettiva dottrina della Trinità”. - A Short History of Christian Doctrine, Filadelfia 1966, p. 38. DCT p. 6.
R. Citiamo la fonte in modo più ampio: «Primo, è importante notare che la dottrina della Trinità non risale a fonti non cristiane [pagane], Come a volta è stato supposto in passato. Non sono mancati tentativi di trovare la forma iniziale della dottrina della Trinità in Platone, nell'Induismo, o nel Parsismo. Tutti questi tentativi possono essere oggi considerati vani.
C’è un'altra domanda, naturalmente, e se o no la chiesa, nello sviluppare la dottrina della trinità, ha fatto ricorso a determinate forme di pensiero già presenti nell'ambiente filosofico e religioso, affinché, con l'aiuto di questi, ha potuto dare alla propria fede una chiara espressione intellettuale. A questa domanda in definitiva si deve dare una risposta affermativa. In particolari casi l'appropriazione di questo o quel concetto può essere spesso provato. Sfortunatamente, comunque, è vero che specialmente in riferimento agli inizi della dottrina della Trinità c'è ancora molta incertezza.
In quest’ambito la chiarezza finale non è stata ancora raggiunta. Per quanto riguarda il Nuovo Testamento, non vi si trova un’effettiva dottrina della Trinità. Ciò non significa molto, comunque, generalmente parlando il Nuovo Testamento è meno intento a esporre certe dottrine che nel proclamare il regno di Dio, un regno nel quale primeggia con la persona di Gesù Cristo. Allo tempo stesso, comunque, ci sono nel Nuovo Testamento i rudimenti di un concetto di Dio che era suscettibile di ulteriori sviluppi e chiarificazioni, lungo le linee dottrinali
... Parlando in primo luogo della persona di Gesù Cristo... In altri passaggi del Nuovo Testamento l’attributo "Dio" è senza dubbio applicato a Cristo. Con queste affermazioni, che per il monoteismo ebreo erano assolutamente offensive, i cristiani hanno espresso la loro fede che non era solamente un essere divino che hanno incontrato in Gesù Cristo, ma egli stesso Dio, e che a causa di questo, la sua venuta, soprattutto la sua croce e la sua risurrezione, hanno avuto un significato per il mondo intero.» - A Short History of Christian Doctrine, Filadelfia 1966, pp. 37-39.
Come si può notare Lohse contraddice in modo netto la veduta della Torre di Guardia, cioè che la Trinità sia una dottrina acquisita di pagani e che se nel Nuovo testamento non vi si trova un’effettiva dottrina della Trinità, questo non è rilevante. Infatti in esso ci sono i rudimenti di un concetto di Dio che giustifica il conseguente sviluppo della dottrina della Trinità.
20) Sullo stesso tono un dizionario teologico dice: “Il NT [Nuovo Testamento] non contiene la dottrina della Trinità pienamente elaborata. ‘Nella Bibbia manca l’esplicita dichiarazione che il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo siano della stessa essenza’ [dice il teologo protestante Karl Barth]”. - The New International Dictionary of New Testament Theology, di C. Brown, Grand Rapids 1976, vol. 2, p. 84. DCT p. 6.
R. Siamo al solito discorso sulla "dottrina pienamente elaborata", sull’"esplicita dichiarazione", ecc. si veda riposte precedenti.
21) Un docente della Yale University, E. Washburn Hopkins, ebbe a dire: “A Gesù e a Paolo la dottrina della trinità era evidentemente sconosciuta; comunque sia, non ne parlano”. - Origin and Evolution of Religion, New Haven 1923, p. 336. DCT p. 6.
R. Ancora una volta ampliamo la citazione per avere una maggiore comprensione: «L'inizio della dottrina della Trinità appare già in Giovanni (C. 100). A Gesù e a Paolo la dottrina della trinità era evidentemente sconosciuta; comunque sia, non ne parlano.» - Origin and Evolution of Religion, New Haven 1923, p. 336.
In Giovanni appare l'inizio della dottrina Trinitaria, ma a Gesù e Paolo risulta sconosciuta.
Questa sarebbe una contraddizione per un cristiano, ma non per un denigratore della Bibbia! Nella stessa opera si legge: «Il cristianesimo, sebbene sia costruito sulla roccia di Pietro, utilizzò per la costruzione della sua chiesa molto materiale pagano, parte venne filtrato attraverso fonti ebree e parte fu ereditato da culti Greci e mediterranei. Il battesimo, il digiuno, la purificazione, la vigilia, la speranza dell’immortalità e la risurrezione, le cure miracolose, l'acqua che diventata vino, tutto questo era pre-cristiano.» (Origin and Evolution of Religion, E. W. Hopkins, Ch 20, The Christian Trinity).
In un altra sua opera l'autore afferma: «Come Budda è stato rappresentato nel mito del sole, così Gesù Cristo è stato spiegato come verità cosmica in forma leggendaria, un Gilgamesh o altro eroe divino. La saggezza di Buddha è stata riferita a Zoroastro e a Mose; quello di Gesù a Seneca ed Epitteto. In fine, la vita, le tentazione, i miracoli, le parabole ed anche i discepoli di Gesù sono stati presi direttamente dal Buddismo.» ... «A questo punto alcuni studiosi sostengono che c'è stata la fusione con la più antica storia della risurrezione che molto prima del giorno di Gesù aveva affascinato l'oriente.
Come per il contatto a posteriori con il culto di Mitra, non è possibile affermare definitivamente se questa religione è stata presa in prestito da quella precedente.» [Ma l'autore la sostiene come una chiara possibilità]) (History of Religions, 1918, E. Washburn Hopkins, Professor of Sanskrit and comparative Philology, p 552, 556). Non c'è che dire, davvero un ottimo studioso!
22) Lo storico Arthur Weigall osserva: “Gesù Cristo non menzionò mai un fenomeno del genere, e la parola ‘Trinità’ non compare affatto nel Nuovo Testamento. Questa idea fu adottata dalla Chiesa solo tre secoli dopo la morte di nostro Signore”. - The Paganism in Our Christianity, cit., p. 197.Perciò né i 39 libri delle Scritture Ebraiche né i 27 libri canonici ispirati delle Scritture Greche Cristiane insegnano chiaramente la Trinità. DCT p. 6.
R. Lasciamo stare la presenza o meno della parola "Trinità" nella Bibbia di cui ampliamente abbiamo trattato in precedenza. Quello che più incredibilmente colpisce è la scelta degli studiosi per avvalorare la loro tesi contro la Trinità. Quest'ultimo autore ne è un esempio emblematico; infatti esso invalida tutto il cristianesimo! Riporto un elenco di alcune considerazioni tratte dal suo libro:
- I Dodici Discepoli sono derivati dallo Zodiaco: p. 20-21.
- I 27 libri del Nuovo Testamento non sono validi: p. 33-34.
- Il nome di Maria è di origine pagana: p. 37-38.
- La nascita da una vergine è di origine pagana: pp. 40, 45, 60.
- La prima parte della vita di Gesù è totalmente ignota: p. 47-48.
- Gesù nato in una stalla e avvolto in fasce è di origine pagana: p. 50-52.
- I miracoli di Gesù sono di origine pagana: p. 58-60.
- I 40 giorni di Gesù nel deserto e le tentazioni sono di origine pagana: p. 61-63.
- Il terremoto dopo la morte in croce di Gesù è falso: p. 63.
- Il Gesù crocifisso quale sacrificio umano ebreo è di origine pagana: pp. 70-71, 79.
- Gesù trafitto al fianco è di origine pagana: pp. 86-87.
- Gesù non morì realmente, i due angeli erano solamente uomini: pp. 97-99.
- Ascensione è di origine pagana: p. 104-105.
- Gesù che soffre per salvarci è di origine pagana: p. 111.
- Gesù che discende l'Ade è di origine pagana: p. 118-119.
- Gesù "appeso su un albero" è di origine pagana: p. 124-125.
- Gesù "Roccia della salvezza" è di origine pagana: p. 137-138.
- Gesù "l'Agnello ucciso di Dio" è di origine pagana: pp. 139-140.
- "Lavato nel Sangue dell'agnello" è di origine pagana: p. 140.
- Il Battesimo e la Cena del Signore sono entrambi di origine pagana: pp. 142.
- La frase "i soldato di Cristo" è di origine pagana: p. 142-143.
- Gesù come "il Pastore" è di origine pagana: p. 144.
- La Cena del Signore è di origine pagana" pp. 155-156.
- L'idea dell’"espiazione col sangue per i peccati" è di origine pagana: pp. 163, 169-170.
- Gesù "Generato da Dio" è di origine pagana: p. 182-184.
- La Parola incarnata di Giov: 1:1 è di origine pagana, l’"angelo pre-esistente" è un concetto del IV secolo: pp. 186-189.
Il Trinità è di origine pagana: p 197-198.Sabato ebreo e la domenica quale "giorno del Signore" entrambi sono di origine pagana: pp. 145, 228-231.La conclusione dell'intero libro: quasi tutto il cristianesimo è di origine pagana! p. 264.
Fa sorridere il fatto che dopo la citazione di Weigall, la Torre di Guardia scriva che anche i "27 libri canonici ispirati delle Scritture Greche Cristiane non insegnano chiaramente la Trinità", mentre l'autore giusto appunto citato, dichiari nella sua opera la non validità dei 27 libri canonici. Ciò dimostra che la Torre di Guardia deve pescare nel torbido per trovare qualcuno che avvalori la propria tesi.
23) Insegnata dai primi cristiani?
I PRIMI cristiani insegnavano la Trinità? Si notino i seguenti commenti di storici e teologi a questo riguardo.“Il cristianesimo primitivo non aveva un’esplicita dottrina della Trinità come quella che fu in seguito elaborata nei Simboli”. - The New International Dictionary of New Testament Theology, cit., vol. 2, p. 84. DCT p. 6.
R. Siamo d'accordo che l’“esplicita dottrina della Trinità ... fu in seguito elaborata nei Simboli”.
24) “All’inizio, comunque, i primi cristiani non pensavano di applicare il concetto [della Trinità] alla loro propria fede. Rendevano devozione a Dio Padre e a Gesù Cristo, il Figlio di Dio, e riconoscevano lo . . . Spirito Santo; ma nessuno pensava che i tre formassero una vera e propria Trinità, tre persone coeguali in Uno”. - The Paganism in Our Christianity, cit., p. 198. DCT p. 6.
R. Di nuovo una citazione di Weigall. Questo autore è un denigratore dell’intero cristianesimo, non intendiamo aggiungere più di quanto già detto in precedenza; non sembra però dello stesso avviso la Torre di Guardia.
25) “Da principio la fede cristiana non era trinitaria . . . Non lo era in epoca apostolica e subapostolica, come si desume dal NT [Nuovo Testamento] e da altri scritti dei primi cristiani”. - Encyclopædia of Religion and Ethics, di James Hastings, New York 1922, vol. XII, p. 461. DCT p. 6-7.
........................................
R. Riportiamo l'intera citazione: «Da principio la fede cristiana non era trinitaria nel senso strettamente ontologico. Non lo era in epoca apostolica e subapostolica, come si desume dal NT [Nuovo Testamento] e da altri scritti dei primi cristiani. Né era così anche all’epoca degli apologisti cristiani. Ed anche Tertulliano, che fondò la nomenclatura della dottrina ortodossa, seppe poco della Trinità ontologica come gli apologisti. Sua tuttavia è l’economica o la concezione relativa alla teologia Paolina e Giovannea.» - Encyclopædia of Religion and Ethics, di James Hastings, New York 1922, vol. XII, p. 461.
Hastings sta dicendo quello che qualsiasi trinitario informato direbbe, vale a dire che la parola Trinità viene usata in due sensi:
- Trinità economica: è quando nella Bibbia troviamo un affermazione della divinità di Gesù e la personalità dello Spirito Santo combinata con una veduta monoteistica di Dio. La semplice attestazione della triplicità di Dio, vista al Battesimo di Gesù, è Trinità economica.
- Trinità ontologica: la Trinità sviluppata o come omette la Torre di Guardia "strettamente ontologica", è la spiegazione teologica di come una visione monoteistica di Dio può essere triplice. Questa seconda definizione di Trinità spiega come questa unione funzioni e va ben oltre una semplice affermazione di triplicità del Dio monoteistico.
È quindi la seconda definizione di Trinità, cioè quella ontologica, che non è presente nella Bibbia.
26) “Prima della fine del IV secolo la formula ‘un Dio in tre persone’ non era solidamente attestata, e certo non era stata completamente assimilata dalla vita cristiana e dalla sua professione di fede. . . . Fra i Padri Apostolici, non c’è stato nulla che si avvicinasse sia pure remotamente a una tale mentalità o veduta”. - New Catholic Encyclopedia, cit., vol. XIV, p. 299. DCT p. 7.
R. La Torre di Guardia inganna intenzionalmente il lettore mescolando assieme vari elementi: il dogma trinitario, il trinitarismo elementare e la rivelazione primitiva. Tutti i trinitari ammettono che la Trinità come definita nel IV secolo non è nella Bibbia; tutti i trinitari credono che la Bibbia insegna chiaramente che ci sono tre persone nella Divinità e la piena divinità di Cristo. Noi siamo d'accordo inoltre con la Torre di Guardia, che "la formulazione" della Trinità come definita a Nicea non è nella Bibbia. La Bibbia però insegna chiaramente la piena divinità di Cristo e la personalità dello Spirito Santo.
27) Giustino Martire, morto verso il 165 E.V., definiva il Gesù preumano un angelo creato, “diverso dall’Iddio che fece tutte le cose”. Diceva che Gesù era inferiore a Dio e che “non faceva mai nulla all’infuori di ciò che il Creatore . . . voleva che egli facesse e dicesse”. DCT p. 7.
R. Voglio far notare, prima di esaminare cosa dicono i Padri Apostolici, che la Torre di Guardia non dice da quali opere sono state tratte le citazioni, si limita dicendo che sono state estrapolate dal libro “The church of the first Three Centuries” di Alvan Lamson, per di più risalente al 1860, difficile da reperire anche nelle biblioteche americane. Ma andiamo per ordine.
Le frasi, “angelo creato” e “inferiore a Dio” non sono di Giustino ma della Torre di Guardia. Giustino non disse mai questo! Egli insegnò che Gesù era Dio, non un angelo creato. Giustino insegnò esplicitamente la divinità dell’increato Cristo e la personalità dello Spirito Santo. Inoltre disse che tutti e tre sarebbero stati adorati come Dio. Si veda quanto da lui scritto nella Prima Apologia, cap.6,2: «Lui veneriamo e adoriamo, e il Figlio che da Lui è venuto e che ci ha insegnato queste dottrine con l'esercito degli angeli buoni che Lo seguono e Lo imitano, e lo Spirito Profetico: li onoriamo in ragione e verità, trasmettendo con generosità quanto abbiamo imparato a chiunque voglia apprenderlo».
Giustino identifica Gesù nell'“angelo” che appare in vari episodi del Antico Testamento, ad esempio Genesi capitoli 18; 19; 31:10-13; 32:25-31; 35:6-10; Esodo 3:2, dicendo però, nello stesso tempo, che quest'“angelo” era anche Dio. Inoltre un suo contemporaneo, Atenagora, un padre pre-niceno tenuto sapientemente da parte dalla Torre di Guardia, nella sua opera Supplica per i cristiani, risalente al 177 d.C.,, scrive: «Chi non resterebbe perplesso dopo aver sentito che vengono definiti atei coloro che riconoscono Dio Padre e Dio Figlio e lo Spirito Santo e che ne dimostrano la potenza nell'unità e la distinzione nell'ordine?» (cap. 10,5).
28) Ireneo, morto verso il 200 E.V., sosteneva che il Gesù preumano aveva un’esistenza separata da Dio ed era inferiore a lui. Spiegava che Gesù non era uguale al “solo vero Dio”, il quale regna “supremo su tutti e oltre al quale non c’è nessuno”. DCT p. 7.
R. Ireneo era un studente di Policarpo che a sua volta era un discepolo dell’apostolo Giovanni. Quanto detto dalla Torre di Guardia su Ireneo non trova riscontro nei suoi scritti. Egli dice di credere in un «solo Dio e Padre Onnipotente». Con queste parole egli intende che in “Dio Onnipotente” erano immanenti il suo Logos e la sua Sapienza o Spirito. Ireneo infatti scrisse:
«Non siamo dunque stati fatti dagli angeli né da essi plasmati - essi non avrebbero potuto farci a immagine di Dio - né da alcuna potenza diversa dal Verbo di Dio. Dio non aveva bisogno di costoro, per attuare ciò che aveva deliberato di fare, come non avesse mani: sono sempre a sua disposizione il Verbo e la Sapienza, (cioè) il Figlio e lo Spirito, mediante i quali opera tutte le cose con ogni libertà e indipendenza. Ad essi parla quando dice: “Facciamo l'uomo a immagine e somiglianza nostra” (Gen. 1,26).» - Contro le eresie IV, 20,1.
«Il Figlio sempre coesistente al Padre, dall'inizio sempre rivela il Padre agli angeli, agli arcangeli, alle potenze e a tutti coloro cui Dio lo vuol rivelare.» - Contro le eresie II, 30, 9.
«Ancora: che il nostro Salvatore non sarebbe stato semplice uomo e senza carne - senza carne sono gli angeli - lo profetò dicendo “Non un inviato o un angelo, ma lo stesso Signore ci salverà; perché li ama avrà pietà di loro e li libererà” (Is. 63,9). E che egli sarebbe stato vero uomo visibile, pur essendo il Verbo che è salvezza, lo dice ancora Isaia: “Ecco, città di Sion, i tuoi occhi vedranno la salvezza” (Is. 33,20).» - Contro le eresie III, 20, 4.
«Fu, dunque, Dio a farsi uomo e il Signore in persona ci salvò, egli ci diede il segno della Vergine (Is. 7, 14).» -Contro le eresie III, 21, 1.
29) Clemente Alessandrino, morto verso il 215 E.V., chiamava Dio “l’increato, imperituro e unico vero Dio”. Diceva che il Figlio “veniva dopo il solo onnipotente Padre”, ma non era uguale a lui. DCT p. 7.
R. Clemente Alessandrino non ha mai insegnato che Gesù sia stato creato o sia stato la “prima creatura” di Dio. Ed ecco ciò che scrive Clemente nel Protrettico (Cap. 1: 6, 5): «Ma, proprio perché il Verbo era da principio (Ev. Io 1, 1) era ed è principio divino di tutte le cose…». 7, 1: «Il Verbo, cioè il Cristo, è dunque l’agente sia del nostro essere già passato - poiché egli era in Dio - sia del nostro benessere, ora è apparso agli uomini questo stesso Verbo, il solo che è insieme entrambe le cose: Dio e uomo, autore, per noi, di tutti i beni… Secondo l’ispirato apostolo del Signore “la grazia di Dio, fonte di salvezza, è apparsa a tutti gli uomini per insegnarci a rinnegare l’empietà e le bramosie mondane e a vivere con saggezza, giustizia e pietà in questo secolo nell’attesa della speranza beata e dell’apparizione della gloria del nostro grande Dio e Salvatore Gesù Cristo» (Ep. Tito 2, 11-13) … Verbo che era nel principio e preesisteva … (perché “il Verbo era presso Dio” Io 1, 1) … colui che in principio come creatore aveva dato la vita assieme alla creazione, apparso poi come maestro ci ha insegnato a ben vivere per farci infine procurare, come Dio, il vivere eterno».
E ancora nel Protrettico (cap.10, 110,1): «Il Divino Verbo, il Dio veramente manifesto». In un altra sua opera, Il Pedagogo, scrive: «Il nostro pedagogo è simile a suo Padre Iddio di cui è Figlio: Dio puro in forma d’uomo, esecutore del volere paterno, Lògos Dio, Colui che è nel Padre, Colui che è alla destra del Padre, Dio anche con la forma umana» - Libro I, II, 4, 1.
30) Tertulliano, morto verso il 230 E.V., insegnava la supremazia di Dio, dicendo: “Il Padre è diverso dal Figlio (un altro), in quanto è maggiore; come colui che genera è diverso dal generato; colui che invia è diverso dall’inviato”. E aggiunse: “Ci fu un tempo in cui il Figlio non era. . . . Prima di tutte le cose, Dio era solo”. DCT p. 7.
R. Ancora falsità dalla Torre di Guardia! Tertulliano espone la dottrina trinitaria tradizionale in termini che resteranno definitivi nella teologia cattolica; parla di unità di sostanza nella Trinità delle persone. Fu il primo a darci una vera dottrina nei termini e nei concetti. Nella sua opera Contro Prassea dice: «Ma Dio né cessa di essere, né può essere cosa d'altro. E la Parola è Dio, e "la Parola del Signore rimane per sempre" perseverando, naturalmente nella sua forma ... noi lo troviamo (Gesù Cristo) esplicitamente presentato Dio e uomo ... sotto ogni aspetto Figlio di Dio e figlio di uomo, senza dubbio e Dio e uomo secondo l'una e l'altra sostanza distinta nelle loro propria realtà, perché la Parola non è altro che Dio, e la carne non è altro che l'uomo.» (XXVII, 7, 10).
«Perché prima di tutte le cose Dio era solo; Egli stesso era per sé il mondo, il luogo, il tutto. Era solo, perché, oltre a lui, null'altro vi era di estrinseco a lui. Ma neppure allora era solo, perché aveva con sé la Ragione che egli aveva in sé, la sua naturalmente. Perché Dio è razionale e la ragione è dapprima in lui; e così da lui derivano tutte le cose; la quale ragione è la sua stessa mente. Essa è ciò chi i Greci chiamano logos, il quale termine noi usiamo anche per indicare la "parola": e perciò i nostri sono già abituati a dire, con letterale traduzione, che "la parola esisteva al principio presso Dio"» (V, 2-3; la sottolineatura è mia).
«...da tutte le scritture risulta sia l'evidenza sia la distinzione della Trinità...» (XI, 4).
«Ti scandalizza il numero Trinità?», «del resto io, in ogni occasione, tengo ferma una sola sostanza in tre Persone connesse tra loro» (XII, 1-7).
«Era infatti necessario che i Cristiani brillassero nel mondo come figli della luce, adorando e invocando un unico lume del mondo, Dio e Signore. Altrimenti se dalla conoscenza con la quale sappiamo che il nome di Dio e di Signore conviene al Padre, al Figlio ed allo Spirito Santo, invocassimo dèi e signori, noi avremmo spento le nostre lanterne, fatti meno coraggiosi anche di fronte al martirio, perché ci si offrirebbe in qualche modo la possibilità di sfuggire, giurando per dèi e signori, come fanno certi eretici che venerano più di un dio. Perciò io non dirò in nessun caso né "dèi" né "signori", ma seguirò l'apostolo: se il Padre e il Figlio devono essere invocati insieme, io chiamerò il Padre "Dio" e Gesù Cristo "Signore".
Ma Il Cristo da solo lo potrò chiamare Dio, come fa lo stesso apostolo che dice: "Dai quali (padri) viene il Cristo, che è Dio su tutto, benedetto per sempre". Anche il raggio di sole quando è solo, lo chiamerò "sole"; ma quando dovrò nominare il sole, cui raggio appartiene, non chiamerò più "sole" il raggio. Perché in questo modo farei anche due soli. Tuttavia il sole ed il raggio li conterò come due oggetti e due forme di una sostanza sola e indivisa, allo stesso modo come Dio e la sua Parola, come il Padre e il Figlio.» (XII, 8-10).
31) Ippolito, morto verso il 235 E.V., diceva che Dio era “l’unico Dio, il primo e il Solo, il Fattore e Signore di tutto”, al quale “nulla è coevo [di uguale età] . . . Ma era Uno ed era solo; il quale, volendolo, portò all’esistenza ciò che prima non esisteva”, come il creato Gesù nella sua vita preumana. DCT p. 7.
R. Ippolito scrisse nella sua opera Contro Noeto:
«Dio, che era solo e niente aveva coesistente con lui, volle creare il mondo. Lo pensò, lo volle e con la parola lo fece, e subito è presente a in lui ciò che è fatto come egli ha voluto, che egli ha compiuto come ha voluto. A noi è sufficiente sapere soltanto che niente coesisteva con Dio, tranne se stesso. Ma egli, pur essendo solo, era molteplice: non era infatti privo di parola, di sapienza, di potenza, di volontà. Tutto era in lui ed egli era il tutto». «...ha generato il Logos, e questo Logos, che aveva dentro di sé invisibile, lo rende visibile al mondo creato» (X, 1-2, 4).
«Se il Logos, che è Dio, è presso Dio, uno potrebbe obbiettare: Che dunque? affermare due dei? Non dirò due dei, ma uno solo: però due persone e, come terza economia, la grazia dello Spirito Santo.» (XIV, 2).
32) Origene, morto verso il 250 E.V., diceva che “il Padre e il Figlio sono due sostanze . . . due rispetto alla loro essenza”, e che “in paragone col Padre, [il Figlio] è una luce molto piccola”. DCT p. 7.
R. Origene dice proprio il contrario! Ma andiamo a verificare: «Cristo dunque è “Dio sopra tutte le cose”. Cosa sono “tutte le cose”? Senza dubbio quelle di cui abbiamo fatto menzione anche poco prima: “sopra i principati e potestà e virtù, e ogni nome che viene nominato non solo in questo secolo, ma anche in quello futuro”. Ma chi è sopra ogni cosa, non ha nessuno sopra di sé. Infatti Cristo non è dopo il Padre, ma nel Padre.
Questa stessa realtà poi, la Sapienza di Dio l’ha fatta comprendere anche a proposito dello Spirito santo, dove dice: “lo Spirito del Signore ha riempito l’universo e colui che tutto contiene ha conoscenza di ogni voce”. Se dunque il figlio è detto “Dio sopra tutte le cose”, e si ricorda che lo Spirito santo contiene tutte le cose è poi Dio il Padre “dal quale derivano tutte le cose”, è dimostrato in modo evidente che una è la natura e la sostanza della Trinità che è sopra tutte le cose» - Commento alla lettera ai Romani, vol. II, pag. 7-9, Marietti, 1986.
33) Riassumendo le testimonianze storiche, Alvan Lamson, dalla cui opera sono tratte le summenzionate citazioni dei Padri preniceni, scrisse: “L’attuale diffusa dottrina della Trinità . . . non trae alcun sostegno dal linguaggio di Giustino [Martire]: e questa osservazione può essere estesa a tutti i Padri preniceni, cioè a tutti gli scrittori cristiani dei primi tre secoli dopo la morte di Cristo. È vero che parlano di Padre, Figlio e Spirito santo . . ., ma non dicono che sono coeguali, che sono un’unica essenza, che sono Tre in Uno, in nessuno dei significati oggi accettati dai trinitari. È vero l’esatto contrario”. - The Church of the First Three Centuries, Boston 1869, pp. 56, 57. DCT p. 7.
R. Che "L' attuale diffusa dottrina della Trinità" sia alquanto diversa da quella insegnata nei primi secoli è una cosa da noi ormai ripetuta più volte. Come già detto la dottrina si è sviluppata gradualmente nel corso dei secoli.
Inoltre la Torre di Guardia omette nel dire che Alvan Lamson era un Unitario. Gli Unitariani o Unitari sono sostenitori dell'unicità della persona divina e negatori quindi del dogma della Trinità, fondarono (seconda metà del XVI sec.) una propria chiesa in Transilvania, diffondendosi poi soprattutto in America.
34) La testimonianza della Bibbia e della storia rende quindi chiaro che la Trinità era sconosciuta nell’intero periodo biblico e tale rimase per vari secoli dopo. DCT p. 7.
R. Come avete avuto modo di costatare fin dall'inizio questa conclusione è da considerarsi assolutamente falsa.
35) [Testo in evidenza a pagina 7]“Non c’è nessuna prova che alcuno scrittore sacro abbia anche solo sospettato l’esistenza di una [Trinità] all’interno della Divinità”. - The Triune God. DCT p. 7
R. Abbiamo già visto che Edmund Fortman quando fa riferimento ad "alcuno scrittore sacro", si riferisce agli scrittori dell’Antico Testamento, non certamente a quelli del Nuovo Testamento, come la Torre di Guardia vuole farci credere in maniera sottintesa (si veda il punto 15).