I Testimoni di Geova -
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Le dottrine


La Trinità

Una dottrina da difendere
di Francesco Pastore


Introduzione

«Il mistero della Santissima Trinità è il mistero centrale della fede e della vita cristiana. E il mistero di Dio in se stesso. E quindi la sorgente di tutti gli altri misteri della fede; è la luce che li illumina. E l'insegnamento più fondamentale ed essenziale nella "gerarchia delle verità" di fede.» - Catechismo Della Chiesa Cattolica, par. 234.

Quanti sono i cristiani consapevoli di questo? A dire il vero ben pochi, vuoi per le difficoltà dell'argomento, vuoi per i pochi testi in circolazione che cercano di rendere comprensibile questa dottrina.  

Qualcuno un giorno ha detto: «Nella Chiesa occorrono i manovali del pensiero teologico; ci sono gli ingegneri e gli architetti ma le grandi verità della teologia sono un tesoro chiuso per noi, se non sorgono dei semplici manovali che si danno da fare a mettere su il cantiere: un cantiere non prende vita solo con ingegneri, con gli ingegneri da soli non si fa nulla!» - Andrea Gasparino, Il Mistero Trinitario, Ed. Elledici, 2002.

Da buon "manovale" cercherò quindi di fare un po' di luce sul mistero trinitario. Ho diviso questo lavoro in due parti, nella prima verrà esposta una breve e (spero) chiara sintesi del concetto trinitario, nella seconda parte, siccome ci sono anche gli anti-trinitari, prenderò le difese della dottrina contro una dei gruppi religiosi che più critica questo dogma, i Testimoni di Geova. Essi, a tal proposito, hanno scritto un opuscolo, intitolato Dovreste credere nella Trinità?, per convincere le persone che la Trinità non è un insegnamento biblico.

Ritengo molto costruttivo per i credenti conoscere quali sono le obiezioni riportate dagli anti-trinitari e le risposte date dalla Chiesa. Un po' come succede nei dibattiti televisivi: a prescindere dalla bontà degli argomenti, il pubblico, nella sua diversità, riesce quasi sempre a comprendere dove sta la verità. Spero di riuscire nel mio intento.
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La Trinità


«La Trinità è Una. Noi non confessiamo tre dei, ma un Dio solo in tre Persone: "la Trinità consustanziale". Le Persone non si dividono l'unica divinità, ma ciascuna di esse è Dio tutto intero: "Il Padre è tutto ciò che è il Figlio, il Figlio tutto ciò che è il Padre, lo Spirito Santo tutto ciò che è il Padre e il Figlio, cioè un unico Dio quanto natura". "Ognuna delle tre Persone è quella realtà, cioè sostanza, l'essenza o la natura divina"» - Catechismo Della Chiesa Cattolica, par. 253.  

«Due dunque sono gli elementi costitutivi o componenti della dottrina trinitaria:

- Un solo Dio, ossia una sola essenza o  natura o sostanza divina : una sola Divinità.

- Tre Persone, vale a dire l’Unico Dio si è fatto conoscere come Padre, come Figlio e come Spirito Santo, che sono e vanno dette Persone distinte, aventi tutte e  tre la stessa natura, e perciò sostanzialmente uguali.  

Le parole Uno e Tre esprimono due concetti diversi. L’Uno è usato in un senso, per indicare cioè l’unica natura o sostanza divina: vi è un Unico Dio. Il Tre è usato in un altro senso, per indicare cioè le Persone divine. Non e questione di matematica: l’uno non equivale a tre! Quindi non è questione di tre dei.» - Nicola Tornese s.j., Trinità amore o falsità?, 1989.  

Vi sono molti esempi che ci possono aiutare a comprendere la Trinità. L'illustrazione che ritengo più vicina a quanto detto sopra è quella della similitudine con lo spazio; Peter Hadley così ce la spiega: «Lo spazio è tri-dimensionale; sebbene la lunghezza, la larghezza e l'altezza siano da considerarsi tutte "componenti" dello spazio, ciascuna di essa non è "un terzo" dello spazio.

E' vero che possiamo considerare separatamente (perché ognuna è distinta dall'altra), ma né la lunghezza né la larghezza né l'altezza posso esistere indipendentemente l'una dall'altra in ciò che è chiamato "spazio". Ognuna di esse è ugualmente indispensabile nel totale indivisibile. Lo spazio è tre in uno. Ciò che vale per lo spazio può altrettanto valere per l'Iddio trino rivelato nella Bibbia» - Perché hanno lasciato i Testimoni di Geova, Ed. CLC, 1980.  

Nel corso dei primi secoli la Chiesa ha cercato di fare sempre più chiarezza sulla sua fede trinitaria e al tempo stesso di difenderla dal pensiero eretico; questo fu il motivo di fondo dei primi concili. Una sintesi dei primi sei concili ce la fa Giovanni Blandino, nella sua opera L'Unità e Trinità di Dio L'incarnazione, Edizioni ADP, 1998, pp. 16-18:
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Concilio di Nicea (325 d. C.)

I Conc. ecumenico

Ha definito che Gesù è vero Dio. Il testo del Concilio è costituito dal "credo (o simbolo) di Nicea", dove è detto: "Credo...in un solo Signore Gesù Cristo, Figlio di Dio unigenito, nato dal Padre, cioè dalla sostanza (o essenza) del Padre, prima di tutti i secoli, Dio da Dio, luce da luce, Dio vero da Dio vero, generato non fatto, consustanziale al Padre...". La definizione contro Ario, il quale negava che il Verbo fosse Dio (ammetteva che fosse un essere intermedio tra Dio e gli uomini).


Concilio di Costantinopoli I (381)

II Conc. ecumenico

Ha definito che anche lo Spirito Santo è vero Dio. Il testo del Concilio è costituito dal Credo di Nicea con un ampliamento, per cui è detto "Credo Niceno-Costantinopolitano". In esso viene affermato: "Credo... nello Spirito Santo, Signore e vivificante, che dal Padre procede, che con il Padre e il Figlio è adorato e glorificato, che ha parlato per mezzo dei profeti...". La definizione è contro i Macedoniani che negavano la divinità dello Spirito Santo.  

Concilio di Efeso (431)

III Conc. ecumenico

Ha definito che Gesù è persona divina, è la seconda Persona della SS. Trinità. Maria, quindi è veramente Madre di Dio (Maria ha contribuito alla produzione del corpo di Gesù, non alla produzione della sua anima, e non ha avuto nessun influsso sulla divinità di Gesù.). La definizione è contro Nestorio, Patriarca di Costantinopoli, il quale sosteneva che Gesù è solo una persona umana, ma con una volontà pienamente unita (o conforme) a quella di Dio. Quindi secondo Nestorio, Maria poteva solo essere Madre di Cristo (uomo), ma non Madre di Dio.  

Concilio di Calcedonia (451)

IV Conc. ecumenico

Ha definito che in Cristo vi è una sola persona: la persona divina del Figlio, e due nature distinte, non mescolate: la natura divina e la natura umana. La definizione è contro il monofisismo di Eutiche, Archimandrita di Costantinopoli, che affermava che in Cristo vi è una sola natura (concepita in vario modo dalle diverse correnti monofisite: una di queste concepiva l'unica natura come una mescolanza delle due nature: la natura umana di Gesù era come una goccia di latte versata nel mare della natura divina).  

Concilio di Costantinopoli II (533)

V Conc. ecumenico

Ha confermato e precisato la definizione del Concilio di Calcedonia.

Concilio di Costantinopoli III (680-681)

VI Conc. ecumenico
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Ha definito che ciascuna delle due nature di Cristo possiede una propria volontà e un proprio modo di operare (o capacità di azione). Tuttavia la volontà umana di Cristo è pienamente conforme è contro il monotelismo (una forma camuffata di monofisismo rinascente) secondo il quale in Cristo vi sono due nature ma con una sola volontà e una sola capacità di operare.

Va detto che il concilio di Nicea non rispose solo all'eresia di Ario: «... i Padri conciliari non trascuravano di colpire gli altri errori passati: contro il dualismo gnostico-marcionita, ricordavano che Dio è il creatore sia del mondo materiale (visibile) sia del mondo spirituale (invisibile); contro il docetismo, affermavano che il Figlio, disceso dal cielo, non è rimasto puro spirito, ma realmente si è incarnato; contro l'adozionismo, aggiungevano che il medesimo non è semplicemente disceso su di un uomo, ma egli stesso si è fatto uomo; contro il patripassianismo, concludevano che il Figlio incarnato, non il Padre, ha patito sulla croce, prima di morire, risorgere e salire al cielo.» - Filippo Carcione, Le eresie, p. 106, Ed Paoline, 1992.

Dopo questi concili la dottrina biblica trinitaria trovò la sua formula classica nel cosiddetto Simbolo Atanasiano: «La fede cattolica è questa: che adoriamo un unico Dio nella Trinità … Padre, Figlio e Spirito Santo hanno una sola divinità, un’eguale gloria e costerna maestà …Tuttavia non sono tre dei, ma un unico Dio … La religione cattolica ci vieta di dire tre dei» - Denzinger-Schonmetzer, n. 75.

Questo simbolo è detto Atanasiano, ma: “…fu in realtà composto soltanto fra il 430 e il 542, e originariamente in latino e non in greco. L’autore è incerto. Il simbolo Atanasiano incominciò  a far parte della liturgia fra la fine del sec. VII e il principio del sec. VIII.” - L’Enciclopedia, vol. 2 p. 336, La Biblioteca di Repubblica.
Fino ai giorni nostri la dottrina trinitaria è rimasta immutata.
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Analisi delle obiezioni anti-trinitarie riportate nell’opuscolo dei Testimoni di Geova “Dovreste credere nella Trinità?” [*]

Legenda
TdG = Testimoni di Geova
Torre di Guardia o società Torre di Guardia = essa è il "cuore" dell’organizzazione dei TdG, rappresenta la "fonte divina" della loro dottrina
DCT = opuscolo dei TdG "Dovreste credere nella Trinità?"
R = analisi e risposta alle affermazioni fatte nell'opuscolo dei TdG.
Le citazioni dall'opuscolo sono numerate.
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1) Dovreste crederci?


CREDETE nella Trinità? La maggioranza di coloro che aderiscono alla cristianità ci crede. Dopo tutto, essa costituisce da secoli la dottrina centrale delle chiese.
Tenendo conto di questo, si potrebbe pensare che su questa dottrina non vi siano dubbi. Ma ce ne sono, e ultimamente anche alcuni dei suoi sostenitori hanno riacceso la controversia.
Perché mai un argomento come questo dovrebbe essere di particolare interesse? Perché Gesù stesso disse: “Questa è la vita eterna: che conoscano te, l’unico vero Dio, e colui che hai mandato, Gesù Cristo”. Perciò il nostro futuro eterno dipende dal conoscere la vera natura di Dio, il che significa andare alla radice della controversia trinitaria. Perché dunque non esaminarla personalmente? - Giovanni 17:3, La Sacra Bibbia (cattolica), a cura della Conferenza Episcopale Italiana (CEI). DCT p.3.


R. Molti commentatori biblici affermano che la frase "l’unico vero Dio" è una definizione contro gli idoli e i falsi dei; si veda anche 1 Giovanni 5:20-21: "E noi siamo nel vero Dio e nel Figlio suo Gesù Cristo: egli è il vero Dio e la vita eterna. Figlioli, guardatevi dai falsi dei!". Invito i TdG ad esaminare Efesini 4:5-6, dove si dice che c'è un solo Dio ed un solo Signore.

Se "un solo Dio" esclude Gesù dall'essere Dio, poi "un solo Signore" esclude Dio dall'essere Signore. Ora, noi sappiamo che essi condividono queste stesse caratteristiche, Geova non solo è chiamato il Solo vero Dio (Giov. 17:3), ma il "Solo Salvatore" (Is. 43:11; 45:21; Osea 13:4; Giuda 25) e il "Solo Re" (Zacc. 14:9). Se Giov 17:3 esclude Gesù dall'essere "Vero Dio", allora Gesù è anche escluso dall'essere un Salvatore o un Re. Infine di Gesù è detto che è "la vera luce" (Giov. 1:9) e che Dio "è luce" (1 Giov. 1:5). Domanda: se Gesù è un dio ma non è Vero Dio, che tipo di dio è Gesù? Inoltre, se Dio è luce ma non è vera luce, che tipo di luce è Dio?

2) I sostenitori della Trinità dicono che essa si fonda non solo sulla tradizione religiosa ma anche sulla Bibbia. Quelli che negano la Trinità affermano che non è un insegnamento biblico, e addirittura una fonte storica dichiara: “Le origini [della Trinità] sono interamente pagane”. - Arthur Weigall, The Paganism in Our Christianity, Londra 1928, p. 197. DCT p.3.

R. I cristiani non fondano affatto la Trinità sulla tradizione. Essi rifiutano tutti i credi di origine umana, attenendosi al concetto di Trinità come viene riportato nella Bibbia. Il libro citato dai Testimoni di Geova afferma che tutto il cristianesimo, e quindi non solo la Trinità, è d’origine pagana!Ritorneremo ad ogni modo su questo autore più avanti.

3) Come viene spiegata la Trinità?


La dottrina della Trinità insegna quindi l’esistenza di “un Dio in tre Persone”, ciascuna delle quali senza principio, eterna, onnipotente, né maggiore né minore delle altre. È un concetto difficile da afferrare? Molti che sinceramente ci credono lo trovano nebuloso, contrario ai normali criteri logici, diverso da tutto ciò che conoscono per esperienza. Com’è possibile, chiedono, che il Padre sia Dio, che Gesù sia Dio e che lo spirito santo sia Dio e che nello stesso tempo non ci siano tre dèi ma un solo Dio?

“Oltre la comprensione della ragione umana”


QUESTA confusione è molto diffusa. Un’enciclopedia osserva che la dottrina della Trinità è qualcosa che va “oltre la comprensione della ragione umana”. - The Encyclopedia Americana, New York 1977, vol. 27, p. 116. DCT pp. 3-4.

R. Chiediamo agli stessi TdG di dare una risposta ed una spiegazione alle domande riportate nel loro libro Ragioniamo facendo uso delle Scritture, pp. 107-108 (il grassetto è mio):

Dio ha avuto un principio?


Sal. 90:2: “Prima che i monti stessi nascessero, o che tu generassi come con dolori di parto la terra e il paese produttivo, sì, da tempo indefinito fino a tempo indefinito tu sei Dio”.
È ragionevole questo? La nostra mente non può comprenderlo appieno. Ma questa non è una valida ragione per non crederci. Esempi: (1) Il tempo. Nessuno può additare un certo istante come l’inizio del tempo. Ed è un fatto che sebbene la nostra vita termini, il tempo non cessa. Non rifiutiamo il concetto del tempo solo perché ci sono aspetti che non comprendiamo pienamente. Anzi, regoliamo la nostra vita in base ad esso. (2) Lo spazio. Gli astronomi non trovano l’inizio o la fine dello spazio. Più a fondo scrutano l’universo, più spazio trovano.

Non respingono ciò che l’evidenza dei fatti indica; molti pensano che lo spazio sia infinito. Lo stesso principio vale per l’esistenza di Dio.
Altri esempi: (1) Gli astronomi dicono che il calore del sole, nel suo nucleo, sia di 15.000.000 di gradi centigradi. Respingiamo quest’idea perché non siamo pienamente capaci di comprendere cosa significhi un calore così intenso? (2) Affermano che le dimensioni della Via Lattea sono tali che un raggio di luce, viaggiando a una velocità di circa 300.000 km al secondo, impiegherebbe 100.000 anni per attraversarla. La nostra mente riesce davvero a comprendere cosa rappresenti una tale distanza? Eppure l’accettiamo perché ha il sostegno dell’evidenza scientifica.

Cos’è più ragionevole, che l’universo sia opera di un Creatore vivente e intelligente, o che si sia formato per puro caso dalla materia inanimata senza alcuna guida intelligente? Alcuni optano per quest’ultima ipotesi perché altrimenti dovrebbero ammettere l’esistenza di un Creatore le cui qualità non sono pienamente in grado di comprendere. Ma è risaputo che gli scienziati non comprendono pienamente il funzionamento dei geni che, dall’interno delle cellule viventi, ne determinano le modalità di sviluppo. Né capiscono esattamente come funzioni il cervello umano. Ma chi negherebbe che queste cose esistono? Dovremmo davvero aspettarci di capire tutto sul conto di una Persona così grande da essere stata in grado di portare all’esistenza l’universo, con la sua complessa struttura e le sue dimensioni stupefacenti?

In sintesi: dovremmo rifiutare la Trinità perché è difficile da capire, ma accettare Geova anche se è difficile da capire. Non c'è che dire, un classico esempio di due pesi e due misure, tipico della Torre di Guardia.

4) Un dizionario teologico dice quindi: “In cosa consista con precisione la dottrina, o meglio, esattamente come debba essere spiegata, è qualcosa su cui non c’è accordo fra i trinitari stessi”. - Lyman Abbott, A Dictionary of Religious Knowledge, New York 1875, p. 944. DCT p.4.

R. Qui purtroppo non viene detto che Abbott sta parlando dei trinitari in genere, cioè di quelli che credono in una qualche forma di Trinità, allarghiamo la citazione e vediamo cosa vuole intendere veramente l'autore: «In cosa consista con precisione la dottrina, o meglio, esattamente come debba essere spiegata, è qualcosa su cui non c’è accordo fra i trinitari stessi .

Alcuni, accettando in forma modificata le dottrine dei Sabelliani (vedi voce), ritengono vero che ci sia un essere divino che mostra se stesso a noi in tre caratteri; che egli si rivela così solo perché è impossibile che attraverso una rivelazione noi possiamo ottenere una qualsiasi concezione vera del suo carattere.

Altri considerano le tre persone della Trinità come uno nella volontà, ma diversa in altri elementi del loro essere. Alcuni, inoltre, sembrano avvicinarsi a una forma di arianesimo, insegnando che c'è una subordinazione del Figlio al Padre. Si deve riconoscere, inoltre, che ci sono altri il cui linguaggio è tale da renderli soggetti all'accusa di essere Triteisti - i. e., credenti in tre dèi. Altri ancora, i Swedenborghiani (vedi voce), evitano queste difficoltà di un'interpretazione misteriosa della Trinità, che a loro volta la paragonano con l'unione di corpo, mente e anima nell'uomo.»

Abbott inoltre afferma che un culto trinitario esisteva già dai tempi apostolici: «È certo, tuttavia, che dai tempi apostolici [i cristiani] hanno reso il culto al Padre, Figlio e Spirito Santo, indirizzando a loro le proprie preghiere, e includendoli nelle loro dossologie.»

5) Possiamo dunque comprendere perché un’enciclopedia cattolica dica: “Nei seminari cattolici sono pochi gli insegnanti di teologia trinitaria che prima o poi non si sono sentiti chiedere: ‘Ma come si fa a predicare la Trinità?’ E se da un lato la domanda è sintomatica di confusione da parte degli studenti, dall’altro è forse altrettanto sintomatica di un’analoga confusione da parte dei docenti”. -New Catholic Encyclopedia, Washington 1967, vol. XIV, p. 304. DCT p.4.

R. Vediamo come continua la citazione:«Se "la Trinità" qui si intende la teologia Trinitaria, la migliore risposta sarebbe quella di non predicarla a tutti... Se "la Trinità", comunque, vuole dire come spesso si intende, dottrina Trinitaria, particolarmente il dogma fondamentale "un Dio in tre Persone", quello che dovrebbe essere detto in risposta non è stato sempre troppo chiaro. L'articolazione del 4° secolo del mistero triadico è implicitamente presente nella parola di Dio, da allora è parte del credo cristiano.

D'altra parte non è, come già visto, direttamente e immediatamente parola di Dio. Ad oggi, si riconosce sempre più un uso diretto e immediato della parola di Dio, le citazioni Bibliche che parlano di lui dovrebbero essere il cuore e sostanza della comunicazione sia nelle prediche che nella catechesi. Fino ad un certo punto, essa è stata il contenitore. Anche nel manuale di quel pastore famoso del 16° secolo, il Catechismo del Consiglio di Trento in riferimento all’introduzione, aveva abbellito il suo concetto del dogma e il dogma stesso, orientando la presentazione del mistero Trinitario con una ricchezza di citazioni scritturali. ... portandola direttamente ed immediatamente sulla rivelazione Biblica e posticipando esplicitamente qualsiasi considerazione sul dogma solo alla fine». - New Catholic Encyclopedia, Washington 1967, vol. XIV, p. 304.

Per completezza di informazione volevo precisare che fu nel 1566 che venne pubblicato il "Catechismo del Concilio di Trento ai parroci" (Catechismus ex dcreto concilii tridentini ad parochos). Il titolo stesso mette in luce la sua caratteristica principale: esso non è rivolto ai semplici fedeli, ma è affidato i parroci, affinché trovassero le linee guida attraverso le quali istruire i fedeli.

La Torre di Guardia cerca quindi di ingannare il lettore; come si può capire la confusione non è sulla Trinità ma su come deve essere predicata tale dottrina. Ci viene detto che: 1) La teologia Trinitaria è sconsigliata nelle prediche; 2) La dottrina Trinitaria va presentata solo con concetti semplici; 3) Le citazioni bibliche dovrebbero essere il cuore e la sostanza delle prediche. Quindi per spiegare la Trinità si usi la Bibbia!

6) Il teologo cattolico Hans Küng osserva che la Trinità è una delle ragioni per cui le chiese non sono state in grado di fare veramente breccia fra le popolazioni non cristiane. Infatti dice: “Ai musulmani istruiti non appare assolutamente chiaro quello che finora non è mai apparso tale nemmeno agli ebrei . . . È evidente che le distinzioni, usate per la dottrina cristiana della Trinità, tra uno e tre non soddisfano un musulmano, che tutti questi concetti, provenienti dalle lingue siriaca, greca e latina, sono più adatti a confonderlo che a illuminarlo. Un gioco di parole e di concetti. . . . Perché voler aggiungere ancora qualcosa all’unità e unicità [di Dio] col rischio di annacquare o eliminare lo stesso concetto di unità e unicità?” - Cristianesimo e religioni universali, trad. di G. Moretto, Milano 1986, p. 141. DCT p.4.

R. Come osserva Hans Küng la Trinità “è una delle ragioni” per cui la chiesa non ha fatto breccia fra le popolazioni non cristiane. A p. 142 del libro di Hans Küng è scritto: «…è di quel tempo [X secolo] la lunga lettera che un certo Hasan ibn Aiyub inviò al proprio fratello e nella quale egli, che era stato cristiano, si giustificava di essere diventato alla fine musulmano, dopo vent'anni di dubbi soprattutto a proposito della dottrina della Trinità e dell’Incarnazione...» (sottolineatura mia).

Quindi anche l'Incarnazione, accettata dai TdG, risulta tra le “ragioni”. Se vogliamo ce ne sono ben altre di ragioni, una fra tutte quella che Gesù non sia morto realmente: «“In verità noi abbiamo ucciso il Cristo”. Ma essi non uccisero Gesù, Figlio di Maria, l'Inviato di Dio, bensì un altro uomo reso simile a lui ai loro occhi. Quanti dubitano di ciò possono fare solo delle ipotesi, ma è certo che gli Ebrei non uccisero Gesù, il quale fu da Dio innalzato fino a Lui.» -

Il Corano, sura 4:157-158 Ed. Polaris. Se ciò fosse vero il cristianesimo non avrebbe ragione di esistere, infatti Paolo scrisse “Vi ho trasmesso dunque, anzitutto, quello che anch'io ho ricevuto: che cioè Cristo morì per i nostri peccati secondo le scritture, fu sepolto ed è risuscitato il terzo giorno secondo le scritture, e che apparve a Cefa e quindi ai Dodici... Ora, se si predica che Cristo è risuscitato dai morti, come possono dire alcuni tra voi che non esiste risurrezione dai morti ? Se non esiste risurrezione dai morti, neanche Cristo è risuscitato ! Ma se Cristo non è risuscitato, allora è vana la nostra predicazione ed è vana la vostra fede.” 1 Corinzi 15:3-5, 12-14. CEI.
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7) “Dio non è un Dio della confusione”


COME è potuta nascere una dottrina così confusa? Un’enciclopedia cattolica dice: “Un dogma così misterioso presuppone una rivelazione divina”. (The Catholic Encyclopedia, cit., vol. XV, p. 47). DCT p.4.

R. Subito dopo, l'articolo continua: «In quanto alla rivelazione, capire il vero senso delle parole di Dio all’uomo, se non viene accettata, il rigetto della dottrina segue come una conseguenza necessaria.» In altre parole, senza Dio che rivela la Trinità nella Bibbia con la divina rivelazione, non la capiremmo. Lo stesso articolo include una sezione intera in cui mostra dove la Trinità è rivelata nella Bibbia. Si noti che la fonte differenzia il "dogma della Trinità" e la "Trinità Biblica", un concetto che la Torre di Guardia spesso confonde.

8) Nel loro dizionario teologico, Karl Rahner e Herbert Vorgrimler affermano: “La Trinità è un mistero . . . in senso stretto . . . , che non si potrebbe conoscere senza una rivelazione e che anche dopo la rivelazione non può diventare del tutto intelligibile”. - Theological Dictionary, New York 1965, p. 470.

Pretendere però che proprio perché la Trinità è un mistero così impenetrabile debba aver avuto origine da una rivelazione divina crea un altro grosso problema. Perché? Perché la rivelazione divina non giustifica questo concetto di Dio, in quanto dichiara: “Dio non è un Dio della confusione”. - 1 Corinti 14:33, versione cattolica a cura di Bonaventura Mariani (Mar).

Alla luce di questa dichiarazione, Dio avrebbe mai dato origine a una dottrina sul proprio conto la quale genera una confusione tale che nemmeno studiosi di ebraico, di greco e di latino riescono a spiegarla? DCT pp. 4-5.

R. Questa è una citazione ingannevole. Chiaramente la fonte afferma che Dio rivelò la Trinità nella Bibbia (si vedano le pagine da 468 a 471) ma l'idea non era ancora del tutto chiara. Possiamo dire lo stesso di Geova, egli si è rivelato nella Bibbia "e che anche dopo la rivelazione non può diventare del tutto intelligibile". Facciamo qualche esempio: Geova ha creato il mondo dal nulla, i TdG sanno come? Quando Geova fece incarnare l'arcangelo Michele nel corpo fisico di Gesù (cosa in cui credono solo loro), i TdG sanno forse dove è andata a finire la sua parte spirituale? Il fatto che Geova non spiega tutto questo significa che egli è un Dio di confusione? L'elenco di cose in cuila Torre di Guardia crede ma non sa spiegare è molto più lungo di quanto si possa pensare!

Nota: Queste pagine si basano su un lavoro originale di Steve Rudd (link), che è stato da me in gran parte riadattato, modificato ed ampliato. F.P.


 
   
       
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Crisi di coscienza,
Fedeltà a Dio
o alla propria religione?
Di Raymond Franz,
già membro del
Corpo Direttivo
dei Testimoni di Geova
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