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Le dottrine


La Trinità

Una dottrina da difendere  
di Francesco Pastore


Analisi delle obiezioni anti-trinitarie riportate nell’opuscolo dei Testimoni di Geova “Dovreste credere nella Trinità?”


Legenda
TdG = Testimoni di Geova
Torre di Guardia o società Torre di Guardia = essa è il "cuore" dell’organizzazione dei TdG, rappresenta la "fonte divina" della loro dottrina
DCT = opuscolo dei TdG "Dovreste credere nella Trinità?"
R = analisi e risposta alle affermazioni fatte nell'opuscolo dei TdG.
Le citazioni dall'opuscolo sono numerate.
....................................

Esame delle pagine da 7-12 dell'opuscolo“Trinità"


36) Come si sviluppò la dottrina della Trinità?

A QUESTO punto potreste chiedere: ‘Se la Trinità non è un insegnamento biblico, com’è che divenne una dottrina della cristianità?’ Molti pensano che fosse formulata al concilio di Nicea, nel 325 E.V.  
Questo però non è del tutto esatto. Il concilio di Nicea affermò in effetti che Cristo era della stessa sostanza di Dio, cosa che pose le basi per la successiva teologia trinitaria. Ma non stabilì la Trinità, poiché in quel concilio non si fece menzione dello spirito santo come terza persona di un Dio trino. DCT p. 7.

R. Lo Spirito Santo è nominato nel credo di Nicea: «Crediamo in un Dio ... Ed in un signore, Gesù Cristo ... , e nello Spirito Santo.» Questo è un chiaro riferimento allo Spirito Santo come una persona, proprio come Mt 28:19.

37) Il ruolo di Costantino a Nicea

Costantino non era cristiano. Si pensa si sia convertito in un secondo tempo, ma non fu battezzato se non in punto di morte. DCT p. 8.

R. Come mai Costantino aspettò fino alla morte per battezzarsi? Citiamo una delle fonti usate dalla Torre di Guardia: «Non è stato battezzato finché non giacque morente nel 337, ma questo non mette in dubbio la sua credenza cristiana. Era comune a quel tempo (e continuò così fino circa al IV sec. d.C.) posporre il battesimo alla conclusione della propria vita, in particolare se il suo dovere come funzionario includesse la tortura e l'esecuzione dei criminali. Parte della ragione del rinvio stava nella serietà con cui le responsabilità del battesimo furono prese.» - Henry Chadwick, The Early Church, Harmondsworth 1967, p. 127.

 
Il Concilio di Nicea in un antico dipinto

Ma non è tutto: «Costantino aveva sperato di essere battezzato nel fiume Giordano, ma forse a causa della mancanza di opportunità, insieme senza dubbio alla riflessione che il suo ufficio inevitabilmente implicava, la responsabilità per azioni appena compatibile con lo stato di battezzato, ha ritardato la cerimonia fino alla fine della sua vita.» (Encyclopedia Britannica, 1979, Constantine the Great, Vol. 5, p.71).

Ecco quindi svelato il piccolo mistero sul tardivo battesimo di Costantino.

38) Riguardo a lui è detto: “Costantino, come suo padre, adorava il Sole invitto; . . . la sua conversione non va interpretata come un’esperienza interiore di grazia . . . Fu una questione militare. La sua comprensione della dottrina cristiana non fu mai molto chiara, ma egli era sicuro che la vittoria in battaglia dipendeva dal favore del Dio dei cristiani”. - Henry Chadwick, The Early Church, Harmondsworth 1967, pp. 122, 124. DCT p. 8.

R. Ampliamo la citazione: «Quando egli [Costanzo Cloro] morì a York il 25 luglio del 306 d.C. i soldati proclamarono suo figlio Costantino imperatore. Costantino, come suo padre, adorava il Sole Invitto; ma c'era un'influenza Cristiana nella sua famiglia poiché ha avuto una sorellastra chiamata Anastasia (anastasis = risurrezione).

Al momento critico della sua carriera nella guerra del 312 per ottenere il potere assoluto nell'occidente, Costantino ha invocato l’aiuto superiore del Dio cristiano e non è stato deluso … La conversione di Costantino segna una svolta nella storia della Chiesa e dell’ Europa ... Ma se la sua conversione non va interpretata come un’esperienza interiore di grazia, neppure fu un atto cinico di astuzia Machiavellica.

Fu una questione militare. La sua comprensione della dottrina Cristiana non fu mai molto chiara, ma egli era sicuro che la vittoria in battaglia dipendeva dal favore del Dio dei cristiani» (The Early Church, Chadwick, Henry, p. 122, 124-125). L'autore afferma che fu con la vittoria nella famosa battaglia del 312 d.C. che Costantino si convertì al cristianesimo e non per un“atto cinico di astuzia Machiavellica" come la Torre di Guardia tacitamente vuole farci credere. (Le pagine da 122 a 127 dell'opera di H. Chadwick: link ).

39) Che ruolo ebbe al concilio di Nicea questo imperatore non battezzato? L’Encyclopædia Britannica spiega: “Costantino stesso presiedette, guidando attivamente le discussioni, e propose personalmente . . . la formula cruciale che esprimeva la relazione fra Cristo e Dio nel simbolo formulato dal concilio, ‘consustanziale col Padre’ . . . Intimoriti dall’imperatore, i vescovi, con due sole eccezioni, firmarono il simbolo, molti fondamentalmente contro la loro volontà”. - Chicago 1971, vol. 6, p. 386. DCT p. 8.

R. La Torre di Guardia dà l'impressione che Costantino abbozzasse l'intero credo di Nicea! Guardiamo quello che è stato omesso dalla citazione: «Costantino stesso presiedette, guidando attivamente le discussioni, e propose personalmente (senza dubbio su sollecito di Ossio) la formula cruciale che esprimeva la relazione fra Cristo e Dio nel simbolo formulato dal concilio, ‘consustanziale col Padre’» - L’Encyclopædia Britannica, Chicago 1971, vol. 6, p. 386. Ossio vescovo di Cordova era amico e consigliere di Costantino.
Non fu quindi un ingerenza dell'imperatore, ma un tentativo di risolvere un argomento spinoso grazie ad un valido aiuto.

40) [Testo in evidenza a pagina 8] ‘Il trinitarismo del IV secolo rappresentava una deviazione dal primitivo insegnamento cristiano’. - The Encyclopedia Americana. DCT p. 8.

R. Questa citazione dall'Encyclopedia Americana, 1956 volumi XXVII, p. 294L., è ingannevole perché dà la falsa impressione che il primo insegnamento cristiano non fosse Trinitario. Il modo corretto di citare questa fonte sarebbe quello di dire che alcuni dei particolari della teologia Trinitaria che i cristiani del IV secolo hanno insegnato non sono presenti nella Bibbia. Comunque entrambi hanno insegnato la Trinità, la divinità dell'increato Cristo e la personalità dello Spirito Santo. Si può osservare che anche l'organizzazione Teocratica attuale dei testimoni del Geova, come da loro insegnata, non è presente nella Bibbia.

41) Il ruolo di Costantino fu dunque determinante. Dopo due mesi di accaniti dibattiti religiosi, quest’uomo politico pagano intervenne decidendo a favore dei sostenitori della divinità di Gesù. Ma perché? Non certo a motivo di alcuna convinzione biblica. “Basilarmente Costantino non aveva la minima idea delle questioni sollevate dalla teologia greca”, dice A Short History of Christian Doctrine(cit., p. 51). DCT p. 8 .

R. Una grande falsità! Costantino non era pagano a Nicea, egli si era convertito 13 anni prima del concilio. Approfondiamo l'argomento: «Anche se lui aveva un'antipatia generale alle controversie, ed anche se lui  aveva solamente una “teologia” rudimentale, egli tuttavia non era del tutto senza comprensione per i problemi che sorsero. In alcuni casi, lui si permise di essere istruito dettagliatamente su molte cose dai suoi consiglieri episcopali. Il termine decisivo della confessione di Nicea, vale a dire il hoimoousios (“della stessa sostanza”), non derivò da nessun'altra persona se non dall' imperatore.

Ad oggi nessuno ha fatto luce sul problema di dove l'imperatore prese il termine. Sembra probabile che gli fosse suggerito dal suo consigliere episcopale, il vescovo Hosius (Ossio) di Cordova, ed era probabilmente nient'altro che una traduzione greca di un termine già trovato in Tertulliano.» (A Short History of Christian Doctrine, Bernard Lohse, 1966, 53) Quindi Costantino non era un pagano ignorante, ma c'è di più: «Apparentemente una percentuale abbastanza grande dei delegati non fu addestrata teologicamente, ma fra quelli che c'erano, tre “partiti” di base erano distinguibili: Ario e i Lucianisti, condotti da Eusebio di Nicomedia; gli Origenisti, condotti da Eusebio di Caesarea già molto stimato; ed Alessandro di Alessandria, col suo seguito.» (God in Three Persons, Millard J. Erickson, p82-85) .

42) A Nicea comunque nessuno dei vescovi si fece promotore di una Trinità. Essi decisero solo sulla natura di Gesù, non sul ruolo dello spirito santo. Se la Trinità fosse stata una chiara verità biblica, non sarebbe stato quello il momento di ribadirla? DCT p. 8 .

R. Per la maggior parte dei partecipanti al concilio non era in discussione la Trinità, ma l'accettazione di alcuni concetti su di essa: «Nulla, invece veniva detto, oltre l'attestazione della semplice esistenza, intorno allo Spirito Santo, benché in proposito la migliore scuola origenista, espressa da Gregorio il Taumaturgo (morto ca. 275), avesse ormai raggiunto una chiara teologia: “Uno Spirito Santo, il quale ha la sua sussistenza da Dio ... immagine del Figlio, perfetta del perfetto, vita causa dei viventi, fonte santa, santità che emana la santificazione, nel quale è manifestato Dio Padre che è al di sopra di tutti e in tutti, e Dio Figlio il quale è attraverso tutti!” (Expositio fidei). Bisogna tener presente che, in un clima generale di polemica e confusione, già la fissazione dogmatica delle acquisizioni intorno alla relazione Padre-Figlio rappresentava per la Chiesa universale un traguardo sommamente soddisfacente.» Filippo Carcione, Le eresie, ed. Paoline pp. 106-107 .

43) Ulteriori sviluppi

Tuttavia anche dopo il concilio di Costantinopoli la Trinità non divenne una dottrina estesamente accettata. Molti vi si opposero, attirando su di sé un’intensa persecuzione. Solo in secoli successivi la Trinità fu formulata in maniera ben definita. L’Encyclopedia Americana afferma: “Il pieno sviluppo del trinitarismo si ebbe in Occidente, con la Scolastica medievale, quando si tentò una spiegazione in termini filosofici e psicologici”. - Op. cit., vol. 27, p. 117. DCT p. 8 .

R. La Torre di Guardia non riesce, o meglio non vuole, definire i relativi concetti. Si noti l'uso dell'espressione il “pieno sviluppo del trinitarismo” che è differente dalla Trinità elementare trovata nella Bibbia. Si noti ancora cosa hanno omesso dallo stesso articolo: «Per i primi cristiani la credenza che Gesù era divino, Figlio di Dio, che è risorto, glorificato Messia o Signore, e ora alla destra di Dio: ha richiesto l'uso di un  linguaggio teistico.» - L’Encyclopedia Americana vol. 27, p. 117.

44) Il Simbolo Atanasiano

LA TRINITÀ fu definita in maniera più completa nel Simbolo Atanasiano. Atanasio era un ecclesiastico che sostenne Costantino a Nicea. Il simbolo che reca il suo nome recita: “Noi adoriamo un solo Dio nella Trinità . . . Dio è il Padre, Dio il Figlio e Dio lo Spirito Santo, eppure non sono tre dèi, ma un solo Dio”. - Alfred Läpple, Documenti della fede cattolica, trad. Benedettine di Rosano, Assisi 1972, pp. 80, 81.
Gli studiosi ritengono comunque che questo simbolo non sia opera di Atanasio. “Il simbolo fu sconosciuto alla Chiesa Orientale fino al XII secolo. A partire dal XVII secolo gli studiosi hanno generalmente convenuto che il Simbolo Atanasiano non fu scritto da Atanasio (morto nel 373), ma fu probabilmente composto nella Francia meridionale durante il V secolo. . . . L’influenza del simbolo sembra si sia sentita per lo più nel sud della Francia e in Spagna nel VI e VII secolo. Era in uso nella liturgia della chiesa in Germania nel IX secolo e qualche tempo dopo a Roma”. - The New Encyclopædia Britannica, cit., vol. 1, pp. 664, 665. DCT p. 9.  

R. È ormai risaputo che il “Simbolo Atanasiano” è stato scritto tra il 430 e il 542 d.C. e che incominciò  a far parte della liturgia verso la fine del  VII sec.

45) Passarono quindi dei secoli dal tempo di Cristo prima che la Trinità venisse estesamente accettata nella cristianità. E in tutto ciò, cosa guidò le decisioni? La Parola di Dio o considerazioni di carattere clericale e politico? DCT p. 9.

R. Un altra falsità, vediamo: «Arianesimo, un'eresia cristiana proposta per la  prima volta nel IV secolo da Ario presbitero di Alessandria. Affermò che Cristo non è veramente divino ma un essere creato.» (Encyclopedia Britannica, 1979, Arianism, Vol. I, p.509). «Tale era l'insegnamento che Ario cominciò a sviluppare in seguito all'incirca nel 311 D.C.» (A Short History of Christian Doctrine, Bernard Lohse, 1966) Come si può dedurre, Ario intorno al 311 d.C. incominciò ad insegnare la propria dottrina in contrapposizione a quanto si credeva, cioè che Cristo era Dio, un insegnamento all'epoca diffuso e accettato dalla maggioranza dei cristiani.

46) E. W. Hopkins risponde: “La definizione ortodossa finale della trinità fu in gran parte una questione di politica ecclesiastica”. - Origin and Evolution of Religion, cit., p. 339. DCT p. 9.

R. L'autore aggiunge: «... La chiesa... inoltre ha creduto con i primi cristiani che Gesù Cristo fosse Dio sulla terra.» (Origin and Evolution of Religion, E. W. Hopkins, p. 339) E, come già detto precedentemente, egli afferma che “L'inizio della dottrina della Trinità appare già in Giovanni (C. 100).” - Origin and Evolution of Religion, New Haven 1923, p. 336. Inoltre questo autore denigra l'intero cristianesimo (v. par. 21). Perché la Torre di Guardia continua a citare come “autorità” persone che rigettano l'intero insegnamento biblico?

47) Predetta l’apostasia

L’Encyclopedia Americana (1956, vol. 27, p. 294L) dichiara: “Il trinitarismo del IV secolo non rispecchiava accuratamente il primitivo insegnamento cristiano circa la natura di Dio; al contrario, rappresentava una deviazione da tale insegnamento”. DCT p. 9.

R. Abbiamo già spiegato come va interpretata l'Encyclopedia Americana al paragrafo 40.

48) “La Triade dei Grandi Dei"

[Testo in evidenza a pagina 9]
Molti secoli prima di Cristo, nell’antica Babilonia e in Assiria esistevano triadi, o trinità, di dèi. Riguardo a una di queste triadi dell’area mesopotamica un’enciclopedia dice: “L’universo era diviso in tre regioni, ciascuna sotto il controllo di un dio. Ad Anu apparteneva il cielo. Enlil dominava la terra. Ea divenne il sovrano delle acque. Insieme costituivano la triade dei Grandi Dèi”. - “Larousse Encyclopedia of Mythology”. DCT p. 9.

R. Ancora un altra falsità, la Torre di Guardia vuole farci credere che la Trinità Cristiana è stata presa in prestito dai babilonesi. Ma rendiamo più chiaro il concetto ampliando la citazione: «Egli (Anu) era dio nel più alto senso della parola, il dio supremo. Tutti gli altri dei l'onoravano come loro “padre”, come per dire, il loro capo.» (Larousse Encyclopedia of Mythology, p 54-55).

Come gli dei minori chiamano Anu “Padre”, anche i testimoni di Geova e tutti i cristiani credono che Jahvé o Geova è chiamato padre da Gesù. Ma qui si và oltre; come i babilonesi vedono Anu quale Dio supremo sugli altri dei minori, così la Torre di Guardia vede Geova come Dio supremo sugli altri dei minori, ad esempio: gli elohim, gli angeli, Gesù, il Diavolo, gli uomini ecc. Per chiarire: i cristiani non credono che ci siano altri dèi perché falsi, mentre i TdG credono veramente che esistono. Quindi la fede dei TdG non è monoteista (fede in un solo Dio), bensì monolatrica (fede in una solo Dio senza però escludere l'esistenza ed il culto di uno o più dei minori). Nella Bibbia però, la presenza di un dio minore accanto a Jahvé è categoricamente negata, infatti è scritto:

"Io sono Jahvé, tuo Dio, che ti ho fatto uscire dal paese d'Egitto, dalla condizione di schiavitù: non avrai altri dei di fronte a me" (Esodo 20, 2-3);

"Or  vedete che solo io sono Dio e che non c'è altro dio accanto a me" (Deuteronomio 32,39);

"Prima di me non fu formato alcun dio e dopo di me non ne sarà formato alcuno" (Isaia 43,10);

"Sono io Jahvé che ho fatto tutto, che da solo ho spiegato i cieli ed ho disteso la terra, senza che ci fosse alcuno con me" (Isaia 44,24);

“Io sono Jahvé e non c’è alcun altro, fuori di me non c’è dio” (Isaia 45,5).

Debbo a questo punto ringraziare la Torre di Guardia per avermi fatto capire quali sono state le fonti ispiratrici della loro concezione di Dio!

Triade di Horus, Osiride e Iside.

49) Influenze

1. Egitto. Triade di Horus, Osiride e Iside, II millennio a.E.V.  
2. Babilonia. Triade di Ishtar, Sin e Shamash, II millennio a.E.V.  
3. Palmira. Triade del dio-luna, del Signore dei Cieli e del dio-sole,
ca. I secolo E.V.  
4. India. Trimurti indù, ca. VII secolo E.V.
5. Cambogia. Divinità trina buddista, ca. XII secolo E.V.
6. Norvegia. Trinità (Padre, Figlio e spirito santo),
ca. XIII secolo E.V.
7. Francia. Trinità, ca. XIV secolo E.V.
8. Italia. Trinità, ca. XV secolo E.V.
9. Germania. Trinità, ca. XIX secolo E.V.
10. Germania. Trinità, XX secolo E.V.   DCT p. 10.

R. Quello riportato è l'elenco di dieci immagini (cliccare qui; file jpg, 51kb) che la Torre di Guardia ci propone per provare che la Trinità sarebbe di origine pagana. Un tentativo maldestro a dire il vero. Dalla n° 4 in poi si tratta di esempi che risalgono ad un periodo posteriore alla formulazione del dogma trinitario, quindi sono ininfluenti.

Triade del dio-luna, del Signore dei Cieli e del dio-sole.
(Immagine n.° 3 dell'opuscolo).

La triade raffigurata nell'immagine n° 3 non ha nulla in comune con il concetto di trinità presente nel cristianesimo. Vi è in essa un chiaro riferimento agli astri, mentre due figure di questa triade erano sottomesse ad una divinità principale: «La divinità principale della triade, Bel, era di natura cosmica; i testi greci lo identificavano spesso con Zeus. Bel governava le divinità del sole e della luna, rappresentate da Yarhibol e Aglibol. La creazione della triade è un fenomeno recente, che non risale più in là dei primi anni della nostra era. La prima menzione che se ne ha, infatti, è quella della dedica del tempio di Palmira (32 d.C.), mentre le testimonianze iconografiche sono ancora più tarde.

Questo sistema di teologia astrale venne creato, con molta probabilità, dal clero palmireno in accordo con l’universo ben organizzato proposto dalla scienza ellenistica. Si tratta, in fondo, di una riorganizzazione in forma moderna di un culto ben più antico, di origine babilonese.» –Città Sepolte, Armando Curcio Editore, vol. 6, pp. 1461, 1463.
Le uniche due che avrebbero potuto influire sono la n° 1 e la 2: Egitto e Babilonia. Il problema però che queste due culture avevano molto di più che solo tre dei. Inoltre, come abbiamo già visto, queste visioni deistiche si avvicinano molto più alla teologia della Torre di Guardia che a quella cristiana!

50) IN TUTTO il mondo antico, fin dal tempo di Babilonia, era comune l’adorazione pagana di triadi, cioè di gruppi di tre divinità. Questa influenza si fece sentire anche in Egitto, Grecia e Roma nei secoli prima di Cristo, come pure al tempo di Cristo e dopo. E dopo la morte degli apostoli queste credenze pagane cominciarono a infiltrarsi nel cristianesimo. DCT p. 9.

R. Voglio far notare che le uniche fonti che la torre di Guardia può trovare per affermare che la Trinità è di origine pagana sono opere di atei, modernisti e denigratori del cristianesimo!

51) Lo storico Will Durant osserva: “Il cristianesimo non distrusse il paganesimo: lo adottò. . . . Dall’Egitto venne l’idea di una divina Trinità”. (Storia della civiltà - Cesare e Cristo, trad. di A. Mattioli, Milano 1957, p. 753) DCT p. 11.

R. Citiamo in modo più completo l'autore: «Dall’Egitto venne l’idea di una divina Trinità e l'ultimo giudizio»; più avanti continua: «Dalla Persia vennero il millenarismo, le “età del mondo”, la “conflagrazione finale”, il dualismo di Satana e di Dio, delle tenebre e della luce: già nel quarto vangelo Cristo è la luce che splende nelle tenebre e le tenebre non riescono a spegnerla.»; infine: «Il cristianesimo fu l'ultima grande creazione dell'antico mondo pagano.» (Storia della civiltà - Cesare e Cristo, trad. di A. Mattioli, Milano 1957, p. 753). Estrapolare solo la Trinità da quanto riportato è chiaramente una questione di convenienza.

52) E Siegfried Morenz, dopo aver fatto rilevare che la  trinità rivestiva grande interesse per i teologi egiziani, afferma: “Così tre dei vengono sintetizzati in un unico ente, considerato come singolo. Con un’immagine si potrebbe affermare che i fili della corrente industriale egiziana sono stati tesi lungo i binari della teologia cristiana”. - Gli Egizi, trad. di G. Pulit ed E. Filippi, Milano 1983, pp. 330, 331. DCT p. 11.

R. Ma guardate cosa lascia fuori la Torre di Guardia: «Onde non esser grossolanamente frainteso, sottolineo che la sostanza della trinità cristiana è ovviamente biblica: Padre, Figlio e Spirito. Questi tre si trovano indicati l'uno accanto all'altro - cosa certo indotta da finalità liturgiche - anche nel Nuovo Testamento.» - Gli Egizi, trad. di G. Pulit ed E. Filippi, Milano 1983, p. 331. Non ho parole!

53) Così, ad Alessandria d’Egitto, ecclesiastici della fine del III secolo e dell’inizio del IV, come Atanasio, risentirono di questo influsso quando formularono i concetti che portarono alla Trinità. La loro stessa influenza si estese, tanto che Morenz considera la “teologia alessandrina l’intermediario che il patrimonio egiziano ha preparato per il cristianesimo”. - Op. cit., p. 332. DCT p. 11.

R. Altra citazione parziale. Vediamo come prosegue il testo: «La Trinità stessa, però, non per questo sta obiettivamente sola. Anche la cristologia ad essa strettamente connessa, la dottrina della natura del Figlio e soprattutto della sua preesistenza alla creazione ed al tempo, pongono dei problemi, un tempo già sollevati dalla teologia egiziana, a loro volta risolti in modo sorprendente simile.» Op. cit., p. 332. È forse d'accordo la Torre di Guardia che la preesistenza di Gesù alla creazione è di origine egiziana e quindi pagana?

54) Nella prefazione a un’opera di Edward Gibbon si legge: “Se il paganesimo fu sconfitto dal cristianesimo, è altrettanto vero che il cristianesimo fu corrotto dal paganesimo. Il puro deismo dei primi cristiani . . . fu cambiato, dalla Chiesa di Roma, nell’incomprensibile dogma della trinità. Molte credenze pagane, inventate dagli egiziani e idealizzate da Platone, furono ritenute degne di fede e conservate”. - History of Christianity, New York 1891, p. xvi. DCT p. 11.

R. Completiamo la citazione: «La dottrina dell'incarnazione, ed il mistero della transustanziazione, sono state adottate, ed entrambe incompatibili con la ragione, come lo era il rito pagano ed antico di vedere le viscere degli animali per prevedere il fato degli imperi!» - History of Christianity, New York 1891, p. xvi.

Ma chi era Gibbon? «Gibbon era un ateo, la cui miscredenza si nasconde in ogni pagina del suo lavoro, dove il cristianesimo è quasi vagamente toccato. Il suo scetticismo lo conduce a mostrare molteplici infedeltà ed anche inesattezze.» (Cyclopedia of Biblical, theological and ecclesiastical literature, John McClintock and James Strong, Vol 3, p. 847“Gibbon") .

55) Si legge inoltre che secondo molti la Trinità “è una dottrina corrotta presa a prestito dalle religioni pagane e innestata sulla fede cristiana” (A Dictionary of Religious Knowledge, cit., p. 944) DCT p. 11.

R. vedere paragrafo 4.

56) “le origini [della Trinità] sono interamente pagane”. - The Paganism in Our Christianity, cit., p. 197. DCT p. 11.

R. Abbiamo già trattato questo autore al paragrafo 21.

57) Per questo motivo James Hastings scrisse: “Nella religione indiana, ad esempio, incontriamo il gruppo trinitario composto da Brahma, Shiva e Visnu; nella religione egiziana troviamo il gruppo trinitario formato da Osiride, Iside e Horus . . . E il concetto di un Dio trino non si riscontra solo nelle religioni storiche. In particolare richiama alla mente il concetto neoplatonico di Realtà suprema o ultima”, che viene “rappresentata come triade”. (Encyclopædia of Religion and Ethics, cit., vol. XII, p. 458) Ma cosa c’entra con la Trinità il filosofo greco Platone? DCT p. 11.

R. Con i puntini sospensivi è stato lasciato fuori questo: «...costituendo una famiglia divina, come Padre, Madre, e Figlio in ritratti cristiani e medievali.». Qui la Torre di Guardia ha omesso il fatto che la trinità egiziana era una famiglia divina completa. Il parallelo si addice di più fra il politeismo egiziano ed il punto di vista dei TdG (v. par. 48-49).
58) Platonismo
PLATONE visse, si pensa, dal 428 al 347 avanti Cristo. Benché non insegnasse la Trinità nella sua forma attuale, le sue filosofie spianarono la strada a questa dottrina. In seguito sorsero movimenti filosofici che includevano concetti triadici e che risentivano dell’influenza delle idee platoniche di Dio e natura. DCT p. 11.

R. È interessante notare che ai TdG viene tenuto nascosto quello che le loro stesse fonti dicono sul loro punto di vista, cioè che Gesù è un angelo creato. Facciamo solo due esempi:
«Arianesimo: ... Ario era disposto a chiamare il Logos Dio. Ma questa era soltanto un modo di dire. Il Logos era una creatura. E Dio stesso non poteva creare il mondo materiale; Ario considerò che Dio, fino ad ora lontano dagli uomini, era impossibile conoscerlo o avere una colleganza con lui. Ario era completamente greco nella sua concezione di Dio. La veduta di Ario su Cristo era molto inferiore a quello di Teodoro in occidente o di Paolo di Samosata in oriente. ... Lo soddisfece l'idea greca profondamente radicata che Dio non può essere il creatore dell'universo materiale.» (A Short History of the Early Church, Harry R. Boer, p113);

«L'arianesimo è costituito dall'unione dell'adozionismo con la dottrina origeniana e neoplatonica e della subordinazione del Logos, principio spirituale del mondo, realizzata con i mezzi della dialettica aristotelica; la dottrina ortodossa è costituita dall'unione di affermazioni di fede quasi modalistiche, secondo le quali Gesù Cristo è Dio per natura, con la dottrina origeniana di un secondo essere divino come immagine perfetta del Padre.

Nel primo caso si pone l'accento sull'elemento cosmologico, morale e razionale (trinità discendente, illuminazione e rafforzamento della libertà), nel secondo sulla concezione della redenzione, ma da un punto di vista fisico. Per quanto riguarda l'arianesimo le formule sono apparentemente chiare e prive di contraddizioni, ma considerata attentamente la mitologia concettuale è la peggiore possibile.

Inoltre gli ariani sono monoteisti solo dal punto di vista cosmologico, essendo in ambito teologico e religioso politeisti, mentre sullo sfondo della loro dottrina vi sono profonde contraddizioni: un Figlio che non è un Figlio, un Logos che non è un Logos, un monoteismo che non esclude il politeismo, due o tre ousie da venerare, mentre solo una di esse si distingue veramente dagli esseri creati, un'essenza indefinibile che diventa Dio solo diventando uomo, e tuttavia non è né Dio né uomo. Inoltre non vi è un interesse vigoroso per la religione, e neanche per i fatti o per la filosofia, piuttosto è tutto quanto vuoto e formalistico, o addirittura come il frutto di un entusiasmo adolescenziale per il gioco con gusci e astucci vuoti, e un auto-compiacersi puerile nel portare avanti sillogismi privi di contenuto. I loro avversari avevano ragione: questa dottrina riportava indietro al paganesimo.» – Storia del dogma. Un compendio, Adolf Harnack, p. 238.

59) Riguardo all’influenza esercitata da Platone, un’opera francese dice: “La trinità platonica, di per sé solo una ristrutturazione di trinità precedenti che risalivano a popoli più antichi, sembra essere la razionale e filosofica trinità di attributi che diede origine alle tre ipostasi o persone divine che le chiese cristiane hanno insegnato. . . . Questa concezione della trinità divina che il filosofo greco aveva . . . si può rintracciare in tutte le antiche religioni [pagane]”. - Nouveau Dictionnaire Universel, di M. Lachâtre, Parigi 1865-1870, vol. 2, p. 1467. DCT p. 11.

R. Il Nouveau Dictionnaire Universel non dice che la Trinità cristiana sia stata presa in prestito dalla trinità platonica o da quelle pagane, dice semplicemente che Platone trasse spunto per il suo concetto trinitario da popoli più antichi. Il dizionario suggerisce, ma in maniera non sicura ("sembra essere"), che c'è un collegamento tra la Trinità cristiana e la “trinità platonica”. In altre parole non è che una congettura

60) A proposito dell’influenza di questa filosofia greca un’enciclopedia delle religioni dice: “Le dottrine del Logos e della Trinità ricevettero la loro forma dai Padri greci, i quali . . . risentirono molto - direttamente o indirettamente - dell’influenza della filosofia platonica . . . Non si può negare che nella Chiesa si siano insinuati errori e alterazioni provenienti da questa fonte”. - The New Schaff-Herzog Encyclopedia of Religious Knowledge, di S. Macauley Jackson, Grand Rapids 1957, vol. IX, p. 91. DCT p. 11.

R. Qui si cerca di fuorviare il lettore facendogli credere che ci sono somiglianze tra platonismo ed il cristianesimo, ma nessuna somiglianza tra platonismo e la religione dei TdG. Per esempio, Schaff-Herzog dice nello stesso articolo: «Se noi Cristiani [o TdG] diciamo che tutte le cose furono create ed ordinate da Dio, noi sembriamo enunciare una dottrina di Platone». Secondo la logica della Torre di Guardia, essi hanno preso in prestito la dottrina da Platone!

Ma c'è di peggio, vediamo cosa dice lo stesso libro: «Non c'è motivo di cercare per le fonti o tipi di dottrine della Trinità fuori dal cristianesimo o dalla Bibbia, sebbene fossero fatti degli sforzi nel diciottesimo secolo nel dedurre il dogma cristiano da Platone, ed in seguito dal Brahmanesimo e Parsismo, o più tardi ancora da una triade babilonese» (New Schaff-Herzog Encyclopedia, Trinity, Doctrine of the; p18).  

61) In un’opera si legge: “La dottrina della Trinità si andò formando gradualmente e relativamente tardi; . . . trasse origine da una fonte del tutto estranea alle Scritture Ebraiche e Cristiane; . . . si sviluppò e fu innestata sul cristianesimo per mano dei Padri platonisti”. - Alvan Lamson, The Church of the First Three Centuries, Boston 1860, p. 34. DCT p. 11.

R. Come abbiamo già detto al paragrafo 33, Lamson è un Unitario. Per fare un esempio è come se chiedessimo ad un ateo se Dio esiste.  

62) Per la fine del III secolo E.V., il “cristianesimo” e le filosofie neoplatoniche divennero inseparabilmente uniti. Come spiega Adolf Harnack, la dottrina della chiesa divenne “fermamente radicata nel terreno dell’ellenismo [il pensiero pagano greco]. Divenne così un mistero per la stragrande maggioranza dei cristiani”. - Dogmengeschichte, Tubinga 1905, p. 158.
La chiesa asserì che le nuove dottrine si basavano sulla Bibbia. Ma Harnack aggiunge: “In realtà essa legittimò al suo interno la speculazione greca, i concetti e le usanze superstiziose dei culti misterici pagani”. - Ibid. DCT p. 11.

R. Adolf von Harnack (1851-1930) - Storico e teologo luterano fu uno studioso autorevole in campo internazionale tra il XIX ed l’inizio del XX secolo. I metodi e le ipotesi di Harnack lo costrinsero a rifiutare importanti dottrine del cristianesimo come la nascita di Gesù da una vergine, la divinità e la pre-esistenza di Gesù, la risurrezione del corpo, i miracoli, l'esistenza dei demoni, l'esorcismo e Gesù come il Messia promesso. I TdG citano questo studioso come autorità solo quando quello che dice sembra coincidere con la loro dottrina.

Prima di commentare quanto sopra riporto la citazione di Harnack in modo più ampio, le parti in azzurro sono i passaggi che ritengo notevoli, quelle sottolineate sono le citazioni della Torre di guardia:

«Nel II e nel III secolo la religione cristiana non è giunta a compromessi con alcuna religione pagana e si è mantenuta distante dalle innumerevoli contaminazioni nelle quali, sotto l'influsso della filosofia religiosa monoteistica, si esprimeva una nuova forma di religiosità. Ma lo spirito di questa religiosità è penetrato nella chiesa e ha fatto emergere nella dottrina e nel culto forme d'espressione corrispondenti.

Alla fine del III secolo nelle grandi chiese d'Oriente il testamento del cristianesimo delle origini (le sacre Scritture) e il testamento dell'antichità (la speculazione neoplatonica) erano uniti in modo profondo e, in apparenza, indissolubile. Grazie all'adozione della cristologia del Logos come dogma centrale ecclesiastico, la dottrina della chiesa fu legata saldamente anche per i laici al terreno dell'ellenismo. In tal modo essa divenne un mistero (Mysterium) per la maggior parte dei cristiani.

Ma era proprio di misteri che si era in cerca, perché non erano la limpidezza e la freschezza di una religione ad attirare: per poter soddisfare gli e seri umani, che a quel tempo volevano vedere realizzati nella religione tutti gli impulsi idealistici della loro natura, essa doveva piuttosto avere in sé qualcosa di raffinato e complicato, come una costruzione in stile barocco. A questa esigenza si legò il più grande rispetto per la tradizione tipico delle epoche di restaurazione.

Tuttavia, come accade sempre, volendo conservare l'antico lo si rese qualcosa di nuovo, e il nuovo fu posto sotto la tutela dell'antico. Tutte le regole di cui la chiesa aveva bisogno per la dottrina, il culto e la sua costituzione erano «apostoliche» o provenivano dalle sacre Scritture.

Ma di fatto la chiesa legittimò al suo interno la speculazione ellenica, le superstizioni e gli usi dei culti misterici pagani, e le istituzioni dello stato in decadenza alle quali si appoggiò, che da essa ricevettero nuova forza; monoteistica nella teoria, nella prassi rischiò di divenire politeistica e di lasciare spazio a tutto l'apparato delle religioni inferiori o deformate. Dopo essere stata descritta dagli apologeti come la religione della pura ragione e della morale rigorosa, il cristianesimo divenne la religione dei riti efficaci, dei mezzi misteriosi, e di una santità percepibile esteriormente.

Si fece sempre più forte la necessità di inventare riti (sacramenti) meccanicamente propiziatori, giungendo a urtare anche i pagani più rigorosi.» - Storia del dogma. Un compendio, Ed. Claudiana, 2007, pp. 195-196.

Ciò che dice Harnack sui membri della chiesa di origine pagana rende ancor più chiaro quanto sopra riportato:

«Indotti prima dalla violenza ostile degli ebrei e poi da quella dei pagani, così come dal proprio sentimento di forza, a costituire un «popolo» a sé stante, i cristiani acquisirono le forme di pensiero e di vita del mondo in cui vivevano, respingendone gli elementi politeistici, immorali e bassi. Sorsero così nuove formazioni che, nonostante le differenze, si dimostrarono imparentate con le antiche comunità palestinesi. (…)

Inoltre, attraverso Paolo e altri missionari, le chiese cristiane di origine pagana più antiche hanno ricevuto dalle comunità giudaiche e da quelle ellenistico-giudaiche un significativo tesoro di forme e formule definite (dogmatiche, rituali, catechetiche e comunitarie), nonché di materiale letterario religioso (l'Apocalisse!).

Infine è necessario tenere conto del fatto che anche la predicazione giudaico-cristiana più antica e persino lo stesso vangelo portano l'impronta dello spirito dell'epoca in cui hanno avuto origine, vale a dire dell'epoca ellenistica, nella quale le nazioni si scambiavano i propri beni, le religioni si trasformavano, e si diffondevano le idee del valore e della responsabilità di ogni anima, della necessità di una più forte tensione etica, e la concezione della redenzione. Cosicché l'elemento ellenistico, che presto sarebbe confluito in maniera imponente nella chiesa, non risultò più del tutto estraneo.» - Storia del dogma. Un compendio, p. 51.

Da quanto riportato si evince chiaramente come la Torre di Guardia abbia travisato del tutto il pensiero di Harnack. Contrariamente quanto ci dice la Torre di Guardia è lo stesso Harnack e non la chiesa che afferma che le dottrine sono di costituzione “apostoliche” o provenienti dalle sacre Scritture; inoltre ci dice che la chiesa nei primi 3 secoli si è mantenuta distante da innumerevoli contaminazioni, e che non giunse a compromesso con alcuna religione pagana.
Quello che la Torre di Guardia non vuol capire e che se si utilizzano termini, concetti o modelli di pensiero filosofici per poter spiegare il proprio credo agli altri, non significa che questo venga snaturato. In breve, parafrasando 1 Cor. 9: 19-23 “la chiesa si è fatta ellenista per guadagnare gli ellenisti”.

63) In merito alla Trinità, Andrews Norton scrisse: “Possiamo ripercorrere la storia di questa dottrina e individuarne l’origine non nella rivelazione cristiana, ma nella filosofia platonica . . . La Trinità non è una dottrina di Cristo e degli Apostoli, ma un’invenzione dei neoplatonici”. - A Statement of Reasons, Boston 1872, pp. 94, 104. DCT p. 12.

R. Nello stesso testo e pagina (link) l'autore afferma, inoltre, che la personalità del Logos deriva da Filone, chiamato anche il Platone ebreo. Si rende noto che l'autore, alla stregua di Alvan Lamson (vedi par. 32, 61) è un Unitario, quindi un anti-trinitario. Facciamo notare infine che Andrews Norton rigettava l'ispirazione della Bibbia e insegnava che la dottrina della personalità del diavolo era di origine pagana.  

64) Così, nel IV secolo E.V., l’apostasia predetta da Gesù e dagli apostoli giunse a completa fioritura. L’elaborazione della Trinità non ne è che una prova. DCT p. 12.

R. Chiaramente, l'Arianesimo, che fa di Gesù un angelo creato fa parte di quell'apostasia!

65) [Testo in evidenza a pagina 12]

La trinità indù

Riguardo a una trinità indù che esisteva secoli prima di Cristo, un libro sull’induismo dice: “Shiva è uno degli dèi della Trinità. È considerato il dio distruttore. Le altre due divinità sono Brahma, il dio creatore, e Vishnu, il dio preservatore . . . Per indicare che queste tre figure non sono che Uno, le tre divinità vengono riunite in un’unica rappresentazione”. - A. Parthasarathy, “The Symbolism of Hindu Gods and Rituals”, Bombay.

R. C'è solo un vago parallelo  tra la trinità Indù e la Trinità Cristiana. Si ricordi che nella Trinità della Bibbia, il Padre, Figlio e Spirito Santo sono del tutto uguali, contrariamente a quella Indù. Possiamo dire però che il il concetto indù è molto più vicino alla visione di Dio della Torre di Guardia rispetto a quella dei trinitari.  



 
   
       
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Crisi di coscienza,
Fedeltà a Dio
o alla propria religione?
Di Raymond Franz,
già membro del
Corpo Direttivo
dei Testimoni di Geova
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