I Testimoni di Geova -
      analisi critica di un culto
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Le dottrine

LA PROSPETTIVA ESCATOLOGICA
NELLA DOTTRINA DEI TESTIMONI DI GEOVA

di ERNESTO ZUCCHINI

La Prassi Geovista


La dottrina Geovista è vissuta da Persone perciò i loro comportamenti la inverano. Studieremo ora, anche se brevemente, quali comportamenti tengono nella vita di tutti i giorni. Quali regole osservano e con quale rigidità. Cercando di capire quanto la visione escatologica-apocalittica influenzi la loro vita.

Anche nell’attività di ogni giorno la dottrina Geovista mostra il suo carattere essenzialmente escatologico-apologetico. Gli elementi sono certamente tantissimi tuttavia ci sembra che due siano particolarmente significativi e determinati per la nostra tesi.

Il primo elemento consiste nella coscienza che il singolo Testimone di Geova ha di partecipare già al nuovo mondo. Il singolo sa che la Società Torre di Guardia è già il mondo nuovo in fieri. Quindi in questo mondo dominato dall’ispirazione demoniaca non può starci: «deve mantenersi separato dal mondo»[289]. Non ne deve assolutamente far parte. Non è una motivazione ascetica o mistica. Non è un atteggiamento che ha come scopo di cercare meglio Dio senza distrazioni di sorta.

Il motivo è solo perché, psicologicamente, sono già nel millennio di Cristo. Se è vero che non arrivano a imitare le comunità Amish[290] escludendosi così anche dall’uso dell’energia elettrica o dei mezzi di trasporto attuali, tuttavia l’affermazione dei Testimoni di Geova è piuttosto decisa. Gesù affermò che Satana è il “governante di questo mondo” (Gv 12,31), inoltre disse che i suoi “non sono parte del mondo” (Gv 15,18) perciò «il mondo di Satana è l’organizzata società umana al di fuori dell’organizzazione visibile di Dio o distinta da essa». È questo il mondo da cui i veri cristiani – cioè loro – devono essere separati[291].

E siccome il mondo di Satana è formato dalla “falsa religione” o “impero mondiale religioso”, dai “governi politici” e dall’“avido e oppressivo sistema commerciale”[292], il singolo Testimone di Geova dovrà non sostenere o prendere parte, né ad alcuna religione né ad organizzazioni politiche o sindacali né può aver mire di arricchimento economico, ma dovrà vivere con modestia e a più stretto contatto possibile con i suoi fratelli di fede ogni momento della sua vita. Tuttavia il Geovismo sostiene che i componenti del mondo di oggi vanno amati come fa Dio, senza però amare le loro azioni malvagie: «di conseguenza vive nel mondo di Satana, ma non ne fa parte»[293].

Questa posizione assunta in maniera radicale li porta a non festeggiare Natale, Pasqua, compleanni, onomastici e qualsiasi festa civile o religiosa compresa la domenica; «né a celebrare uomini o fatti della storia umana»[294]. Il servizio militare non può essere adempiuto, nemmeno nei servizi alternativi dell’obiezione di coscienza perchè sarebbe un mettersi al servizio del Diavolo contro Geova. La bandiera nazionale non può essere salutata e nemmeno l’inno nazionale può essere cantato: tutte cose che rappresentano un atto di idolatria a favore del potere del Demonio[295].

Nonostante tutto questo e data per scontata la suprema autorità di Geova, il Geovismo riconosce l’autorità dei governi terreni – anche se i Testimoni di Geova non ne possono esser parte – in tutto ciò che non contrasta con il potere di Geova. Per questo motivo ritengono dovere stretto pagare le tasse e i servizi che lo Stato pretende[296].

Il secondo elemento è la conseguenza del primo e consiste nel continuo tentativo di costruire una società più simile possibile, anche come struttura – persone risorte a parte – a quella ideale del nuovo mondo e dunque pura da ogni peccato e strettamente legata a quelli che loro considerano i comandi di Geova. E questo riguarda sia il singolo che la Società. Quindi la Società Torre di Guardia, per un Testimone di Geova, deve essere la vita stessa e per questo la sua vita è organizzata dalla società nel modo più dettagliato possibile[297].

Il tempo è breve, prezioso, e non deve essere perduto. Anche per questo tutte le settimane ogni congregazione organizza cinque riunioni: la scuola di ministero teocratico, l’adunanza di servizio, l’adunanza pubblica, lo studio di Torre di Guardia e lo studio di libro di congregazione. Poi c’è la predicazione porta a porta con il tentativo di offrire dietro un contributo volontario dell’acquirente, riviste e libri, le visite ulteriori a persone considerate interessate e gli studi biblici a domicilio per chi è interessato a diventare Testimone di Geova.

Due volte l’anno c’è la verifica di un Sorvegliante di circoscrizione che minutamente controlla ogni cosa della congregazione locale e del suo stato “spirituale”. Qui spirituale[298] vuol dire che controlla i conti economici, il numero quotidiano dei predicatori porta a porta e la quantità di ore utilizzata nella predicazione, il numero di visite ulteriori, il numero di nuovi battezzandi, ecc. I resoconti in effetti, sono minuziosi per ogni cosa. Ogni anno ci sono poi due assemblee di circoscrizione che riuniscono più congregazioni e un’assemblea di distretto che dura più giorni. Con un ritmo del genere è chiaro che ogni distrazione è quasi impossibile.

L’affermazione: «i cristiani Testimoni di Geova sono un popolo puro»,[299] è severa e messa in pratica radicalmente. Per questo motivo dove c’è un numero di anziani sufficiente c’è anche un “Comitato Giudiziario”[300] che ha il compito di controllare ogni aspetto della vita privata o pubblica, di ogni Testimone di Geova. Tutti sono tenuti a collaborare al mantenimento della purezza dell’organizzazione; quindi se vedono qualche mancanza pubblica di altri Testimoni di Geova devono denunciarla al “Comitato Giudiziario”. Questo organismo ha il dovere di rimproverare in privato e in pubblico i trasgressori e, se è il caso, disassociare i colpevoli.

I rapporti fra Testimoni di Geova devono essere fraterni, ma se uno esce o è espulso dal movimento diventa un nemico: «nessuno della congregazione dovrebbe salutare tali persone quando le incontra in pubblico né li dovrebbe accogliere in casa»[301]. Se è un parente la disposizione vale ancora di più. Per cui dovrà evitare «il contatto con tale parente disassociato [dal 15-9-1981 anche per il dissociato[302]] il più possibile», pena la sua stessa espulsione.

Il geovismo vede molto positivamente la famiglia[303] e dichiara che è stata voluta da Dio per generare figli. I figli sono un dono per le coppie di Testimoni di Geova. La Società suggerisce ai giovani Testimoni di Geova a sposarsi tra di loro, ma i celibi o le coppie senza figli proprio per la loro disponibilità di tempo alla predicazione porta a porta, sono preferiti. Il Geovismo dà al marito una autorità superiore e vuole che le mogli siano sottomesse. Sui figli l’autorità è totale. Preferiscono lasciar morire i figli piuttosto che permettere trasfusioni di sangue.

Questa affermazione molto dura resta ancora valida, anche se oggi, per fortuna, vengono suggerite varie scappatoie legali ai genitori per ovviare a questo comando. In teoria però preferiscono lasciar morire un bambino piuttosto che “contaminare”, con quello che loro considerano peccato, la Società Torre di Guardia. Il divorzio è concesso solo per il caso d’adulterio provato e posto che la legislazione civile lo permetta. Se però un coniuge non è Testimone di Geova e l’altro ritiene d’aver argomenti in sede di tribunale civile per ottenere divorzio, lo può fare[304]. L’aborto è vietato,[305] ma la contraccezione, pur non vedendo di buon occhio le “pillole antifecondative”, è permessa. La sterilizzazione è vietata. La Torre di Guardia è intervenuta anche per ciò che riguarda i rapporti intimi tra coniugi.[306]

Ci sono infine le molte proibizioni su questioni moralmente neutre o almeno, di per se, molto discutibili, ma per il Geovismo importantissime, perché implicanti le dottrine professate. Ne facciamo un breve catalogo[307].

    • Non possono salutare la bandiera o qualunque emblema nazionale.
    • Non possono comprare, accettare o detenere qualsiasi oggetto o simbolo religioso, né indossarlo.
    • Non possono in alcun modo partecipare attivamente ad alcuna attività promossa da organizzazioni religiose, come servizi funebri, matrimoni, cresime.
    • Non possono votare.
    • Non possono partecipare ad attività sindacali.
    • Non possono celebrare il Natale, la Pasqua, i compleanni, né gli onomastici, la festa della mamma, del papà, il giorno di san Valentino, il 1° di maggio, la ricorrenza dei morti.
    • Non possono essere impiegati in fabbriche di armi o che comunque producano materiali che possano essere utilizzati a scopi bellici.
    • Non possono lavorare in un bar o in un esercizio dove si vendano tabacchi o biglietti delle lotterie, o dove si fa la schedina del totocalcio.
    • Non possono accettare sangue e, fino a poco tempo fa, non potevano accettare trapianti o vaccini di alcun tipo.
    • Non possono lavorare dove si impiega il sangue. Per esempio sangue animale come concime, o vino marsala, o salsicce e polli non decapitati.
    • Non possono fare gli agricoltori in aziende dove si coltiva il tabacco.
    • Non possono far parte dei boy scouts.
    • Non possono svolgere alcuna attività politica, dal fare il sindaco o altro, o partecipare alle elezioni scolastiche.
    • Non possono vestirsi a lutto.
    • È sconsigliato partecipare a riunioni sociali con colleghi di lavoro e conoscenti o amici non Testimoni di Geova.
    • È sconsigliato intraprendere attività extrascolastiche, fare sport, prendere parte a competizioni sportive.
    • È vietato fumare, pena la dissociazione.
    • È sconsigliato (una volta era vietato) il ricorso agli psicologi e agli psichiatri.
    • Alle donne è vietato indossare i pantaloni alle adunanze o durate le attività religiose.
    • Agli uomini è vietato portare la barba se desiderano incarichi di responsabilità.
    • È proibito brindare.
    • È proibito augurare «salute» a chi starnutisce.
    • È sconsigliato giocare a scacchi e collezionare francobolli.
    • È sconsigliato (ma sempre meno) mandare figli all’asilo e all’università.
    • È proibito fare le bomboniere di confetti o lanciare riso ai matrimoni.
    • Non si può lavorare dove si riparano attrezzature per il gioco d’azzardo come roulette, distributori automatici di gettoni, ecc.
    • Non si può fare il cuoco o il cameriere in un locale dove, anche, si gioca a carte.
    • Non si può fare nessun lavoro in un ippodromo, cinodromo, ecc.
    • Non si può lavorare come vigile urbano se ciò richiede portare un’arma.
    • Se imbianchino non può dipingere una chiesa o una caserma.
    • Non si possono avere amici se non Testimoni di Geova.
    • Non si può criticare la società Torre di Guardia.

Tutte queste prescrizioni sono tutt’ora valide e nessun bordeggiamento le ha toccate. Verso altre, non incluse qui, l’atteggiamento è mutato, ma solo perché le circostanze esterne sono mutate. Il metro di misura è però sempre il medesimo.

L’imposizione è controllata dagli anziani di ogni congregazione e poi dai sorveglianti viaggianti. L’acribia con cui sono denunciati i violatori e poi, se necessario, sottoposti al Comitato Giudiziario locale, dimostra come, anche in questo modo, la Società vuole mostrarsi a tutti quale luogo dove già si realizza, per quanto possibile in questa fine tumultuosa dominata da Satana, la società del mondo nuovo. La Società Perfetta.  

Conclusioni finali


Avendo descritto storia, dottrina e prassi del Geovismo possiamo tentare di rispondere alle domande che ci ponevamo all’inizio. Si tratta di un’escatologia con una pesante sottolineatura apocalittica o di apocalittica tout court? Padre Ravasi[308], condensando le tesi di molti altri e andando ben oltre la teologia biblica, stima che una visione del mondo apocalittica si caratterizza per contenuti e le convinzioni di seguito elencate.  

    • Pessimismo totale nel confronto del presente.
    • L’impegno dell’uomo nell’ambito della storia non solo è inutile, ma dannoso.
    • Spasmodica attesa del nuovo mondo.
    • L’azione di Dio nei confronti di questo mondo è nulla.
    • Le strutture attuali devono estinguersi nella grande conflagrazione finale.
    • L’oggi profano si confronta con il futuro sacro spesso instaurato attraverso il regno millenario del Messia.
    • Dualismo etico tra bene e male sia nell’ambito metacosmico sia in quello umano.
    • Solo gli eletti potranno partecipare all’eone futuro.

Come non restare impressionati dall’identità tra la visione del mondo apocalittica in tal modo definita e quanto afferma il Geovismo? Quest’ultimo ne sembra veramente l’attuazione pratica, quasi che, poste queste premesse, attraverso la Società Torre di Guardia ne realizzi le conseguenze fin nei più minuti particolari.  

Il problema allora è se il Geovismo, al di là dell’insieme di tutte le dottrine che professa, abbia come movente la soluzione ultima del problema del male e dello scandalo che questo suscita, e di conseguenza sia essenzialmente apocalittico, oppure se ciò che muove il Geovismo sia altrove; ad esempio la ricerca della salvezza per l’uomo, o la gloria del Nome di Dio, ecc. Non va poi trascurato l’aspetto dell’escatologia individuale che non è riconducibile alla descrizione di padre Ravasi. Il condizionalismo – così importante per Russell e per il Geovismo nell’aspirazione a trovare un Dio buono e salvatore, – sembra sfuggire all’apocalittica.

Se è relativamente facile affermare che l’apocalittica è stato in passato il centro del Geovismo e il suo motore trainante, non è altrettanto facile affermarlo per oggi. Ancora alla fine degli anni 1980 il Geovismo era certamente un movimento apocalittico nel senso descritto da padre Ravasi. Russell, Rutherford, Knorr e il Corpo Direttivo nei primi tempi della sua attività, erano certamente apocalittici. Oggi, dopo gli ultimi bordeggiamentidella dottrina, è più difficile affermarlo. Il percorso tantissime volte ripetuto nella storia delle religioni: dall’entusiasmo iniziale, al punto d’essere avvertita all’esterno come religione incivile, alla piena accoglienza nella main line religiosa, sembra riproporsi anche per i Testimoni di Geova.

Tuttavia anche se così fosse, il percorso sarebbe in ogni caso ben lontano d’essersi realizzato.
Rimane il fatto che il Geovismo fonda il suo successo su due elementi. La visione escatologica-apocalittica, comunque la si voglia intendere, e la modalità di diffusione delle proprie tesi.

Il senso d’attesa di nuovo mondo imminente con tutti i cataclismi che lo precedono, ma anche con la felicità che si realizzerà, è certamente determinante, ma ci sembra non sufficiente a spiegare l’entità del fenomeno Geovista.
Nell’imminenza della fine dell’attuale “sistema di cose” accanto ai vari calcoli per determinarne la data c’è l’aggiunta importante della minuta descrizione del mondo nuovo sia per i singoli uomini sia che per l’intera specie umana. Non basta dichiarare la fine imminente del sistema esistente per attirare molte persone, bisogna saper offrire una reale attrattiva per ciò che verrà dopo la fine. Cioè una speranza vividamente espressa.

Ed è ciò che il Geovismo fa. L’opposizione dialettica con cui si pone nei confronti di ogni altra religione, e del cattolicesimo in particolare, è un valido strumento per attrarre l’attenzione di chi ha già qualcosa di affine in mente, o per proprio conto, o per suggerimenti giuntigli attraverso il sentire quotidiano.

L’insistenza sul nome Geova, con cui Dio viene chiamato può interessare chi non si è mai posto il problema in modo serio. Può attrarre chi non ha una cultura sufficiente per discernere la verità su questo e simili argomenti. La negazione della Trinità può perfino rendere – in apparenza – più semplice, più ragionevole, il discorso su Dio. Ma ciò che fa compiere il passo decisivo, sul piano intellettuale, e che fa entrare nel mondo Geovista è l’imminenza del mondo nuovo.

Questo implica necessariamente tre punti centrali sottintesi dall’affermazione dell’imminenza del mondo nuovo. Primo: questo mondo, questo stato di cose, stà per finire. Secondo: il mondo nuovo è ben descritto e attraente. Terzo: se accolgo queste due idee io, proprio io, con tutto il mio essere e le mie esperienze, posso entrarci e finalmente godere, con le persone a cui voglio bene, una pace e una gioia senza fine.

Le capacità propagandistiche dei Testimoni di Geova sono indiscutibili. Fuori dagli Stati Uniti d’America pochi sanno chi sono i Metodisti, anche se raggruppano cinquanta milioni di persone [309]. Delle Assemblee di Dio si può dire la stessa cosa. Ma dei sei milioni di Testimoni di Geova tutti sanno almeno che ci sono. Il metodo del porta a porta indiscriminato e capillarmente pianificato, è una loro invenzione. Sistema talmente valido che ha fatto la fortuna economica di una moltitudine di aziende commerciali negli Stati Uniti e nel mondo intero.

«La direzione della Torre di Guardia si rendeva conto che in mezzo alla cristianità c’erano milioni di persone che si professavano cristiane senza essere ben fondati nella “fede che è stata una volta per sempre tramandata ai santi” e che con relativa facilità le si sarebbe potute ghermire alle chiese per guidarle in una nuova organizzazione rivitalizzata.

La Società calcolò, e giustamente, che ciò avrebbe fruttato alla Società grandi masse di uomini e di donne. Si formulò allora un grandioso e persistente piano di attacco contro la cristianità organizzata»[310]. Così si esprimeva in modo provocatorio un ex Testimone di Geova parlando del resto dei Russelliti del 1919. È comunque vero che le componenti fondamentali di questo attacco furono e sono quelli che abbiamo descritto.

Certamente una certa parte del successo dei Testimoni di Geova dipende anche dalla capacità di coinvolgere fin dal primo contatto le varie persone. La love bombing è certamente usata, ma non basta a spiegarne il successo. Servono anche dei contenuti da ripetere ogni giorno con la funzione di legare le persone. Per entusiasmarle e mantenerle nell’entusiasmo costruito. Qui apocalittica e lavoro propagandistico sono la chiave di volta.

Qual è il valore teologico e biblico delle tesi escatologiche del Geovismo? Due immagini ci sorgono nella mente.

Se una persona quasi cieca nel tentativo di vederci meglio inforcasse il primo paio d’occhiali che gli viene a tiro e così facendo credesse di aver migliorato la vista o addirittura d’aver riavuto una vista perfetta, commetterebbe un errore ancora più grave del non portare del tutto gli occhiali. La sua realtà sarebbe peggiore di quella iniziale. Non ci vedrebbe, pur cullandosi nella terribile illusione, forse presuntuosa, di vederci bene.

Immaginiamo ancora un uomo talmente stressato dalla vita caotica di una nostra città, il quale stando sul marciapiede di una strada frequentatissima da automobili, dovendo attraversare, cominciasse a sognare di trovarsi in aperta campagna tra alberi, fiori e fringuelli giulivi che svolazzano qua e là e che questo sogno fosse talmente “concreto” da fargli vedere, sentire e odorare tutto ciò; se quest’uomo scende dal marciapiede e tentasse di attraversare la strada affollatissima che per lui è diventata un sentiero fra i campi, il minimo che gli può accadere è di essere inesorabilmente travolto.

Usando i due principi fondamentali del geovismo – il materialismo Geovista e il letteralismo biblico – il Testimone di Geova, che crede d’aver trovato in un istante la soluzione di tutti problemi, in realtà si è posto in una situazione “di suicidio del pensiero”[311]. Molte persone oggi sono confuse e si sentono fuori posto nel mondo attuale. La società complessa in cui ci troviamo a vivere non ha pochi e semplici punti di riferimento come quella di un passato neppure lontanissimo. I paradigmi culturali sono molteplici e molto spesso l’impressione è che la verità non esista o non sia raggiungibile. Tutto questo provoca disagio e tentativi di uscita da quello che in superficie può essere visto come caotico.

Il sonno della ragione partorisce mostri. È certamente vero, ma è anche vero il contrario: la ragione che si abbandona all’utopia partorisce altrettanto e forse più fatali mostri[312]. Il Geovismo che riduce la Bibbia a semplice letteralismo e utilizza un materialismo semplicistico come principio epistemologico al fine di comprendere Dio nella sua autorivelazione in Cristo, finisce per stravolgere ogni cosa.

Le tesi Geoviste non sono semplici, nel senso di facili da capire, ma sono semplicistiche. Sono cioè risultato di un riduzionismo razionalistico che le priva di qualsiasi valore teologico. Proprio l’impressione della loro facile comprensione è il motivo del loro errore profondo. Credendo di rendere abbordabili per chiunque le verità rivelate da Dio, prima per mezzo di Israele e dei Profeti, e poi in Cristo Gesù, hanno falsificato le verità stesse. Le argomentazioni che esse adducono non reggono ad alcuna critica storica, razionale, teologica o biblica.

Che poi, mossi dall’amore che Cristo ci ha insegnato e donato, si debba aiutare e difendere i poveri da questo stravolgimento della rivelazione biblica e di conseguenza si debba rispondere dettagliatamente al Geovismo come hanno fatto e fanno sacerdoti e laici sensibili e capaci, questo è un problema che, pur auspicando che così venga fatto in quanto indispensabile, esula dal tema che ci siamo prefissi.
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[289] Potete vivere per sempre su una terra paradisiaca, cit., p. 208, corsivo nel testo.

[290] Massimo Introvigne, Le nuove Religioni, cit., pp. 43-46.

[291] Ibid. p. 209.

[292] Ibid.

[293] Ibid. p. 212, corsivo nel testo.

[294] Per tutto: I Testimoni di Geova e la scuola, Watch Tower Bible and Tract Society of Pennsylvania, New York, 1983.

[295] Cfr. la voce Neutralità di Ragioniamo facendo uso delle scritture, cit., pp. 243-249.

[296] Cfr. Scegliamo il miglior modo di vivere, Watchtower Bible and Tract Society of New York, Inc.,Wiesbaden, 1979, pp. 61-69.

[297] Cfr. Organizzazione per predicare il regno e fare discepoli, Watchtower Bible and Tract Society of New York, Inc, 1972, pp. 91-107; e riassunta in Potete vivere per sempre su una terra paradisiaca, cit., pp. 199-202.

[298] Un ex testimone di Geova racconta la vita spirituale di una congregazione. «Nei primi mesi del 1992 così, il Sorvegliante scrisse della nostra congregazione con un allegato al modulo S-303 da spedire a Roma: “Vi informo sulla condizione spirituale di questa Congregazione. È senza dubbio in netto calo l’attività in generale, molti sono coloro che stentano a  mantenere il passo […] Ultimamente ci sono stati 2 dissociati, 8 irregolari, 40  proclamatori sono sotto la media delle 9 ore mentre 28 sotto la media delle 4 ore, inoltre 71 non si impegnano nella fase delle visite e 90 non conducono  studi biblici, su 110 proclamatori solo 85 sono presenti agli studi biblici del martedì”»

[299] Ibid. p. 154.

[300] Ibid. p. 159.

[301] Ibid. p. 172.

[302] La Torre di Guardia (edizioni in italiano del 1-1-1982), cit in Raymond Franz, Crisi di coscienza, cit., pp. 427-428. Dissociato è colui che di propria volontà esce dalla Società Torre di Guardia. Disassociato è chi è espulso indipendentemente dalle motivazioni.

[303] Per tutto: la voce Matrimonio in Accertatevi di ogni cosa; attenetevi a ciò che è eccellente, cit., pp. 276-279.

[304] Cfr. Vera pace e sicurezza. Da quale fonte?, Watchtower Bible and Tract Society of New York, Inc, 1973, p. 151.

[305] Ibid. pp. 156-157.

[306] Cfr. Domande ai lettori, La Torre di Guardia, 15 maggio 1973, p. 317; Lasci che altri ti facciano inciampare?, La Torre di Guardia, 1 agosto 1975, pp. 478-479; Domande ai lettori, La Torre di Guardia, 15 luglio 1978, pp. 30-32; Domande ai lettori, La Torre di Guardia, 1 dicembre 1972, pp. 734-735; Domande ai lettori, La Torre di Guardia, 1 giugno 1973, pp. 350-352; Il matrimonio è sacro: onoratelo!, La Torre di Guardia, 1-9-1983, p. 31.

[307] Sergio Pollina, I Testimoni di Geova e la Famiglia, Relazioni matrimoniali e sociali, pro manuscripto, Siracusa, 1992; Cfr. il capitolo: Noti per la nostra condotta, in I Testimoni di Geova proclamatori del Regno di Dio, cit., pp. 172-187.

[308] Cfr. Nuovo Dizionario di Teologia supplemento I (1982), cit. pp. 1945-1946.

[309] Massimo Introvigne, I protestanti, cit., 1998, p. 80.

[310] William J. Schnell, Trent’anni schiavo della Torre di Guardia, Edizioni Centro Biblico, Napoli, 1983 (Inglese 1971), pp. 21-22.

[311] Pontificia Commissione Biblica, L’interpretazione della Bibbia nella Chiesa, cit.

[312] Rino Cammilleri, I mostri della ragione, Edizioni Ares, Milano, 1993.


 
   
       
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Crisi di coscienza,
Fedeltà a Dio
o alla propria religione?
Di Raymond Franz,
già membro del
Corpo Direttivo
dei Testimoni di Geova
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