I Testimoni di Geova -
      analisi critica di un culto
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Le dottrine

LA PROSPETTIVA ESCATOLOGICA
NELLA DOTTRINA DEI TESTIMONI DI GEOVA

di ERNESTO ZUCCHINI

L’umanità e il suo destino


Il pensiero Geovista sull’escatologia collettiva è chiaramente apocalittico e può essere riassunto in questo modo.
Dalla Bibbia si può arguire che dal 3 o 4 ottobre 1914 Cristo, entrando nel santuario del cielo[234], ha cominciato ad agire in favore dei suoi sulla terra. Da quella data ed entro una generazione –, termine cui senso però è diventato uguale a tempo indefinito, ma comunque presto –, Geova dissolverà nella battaglia di Armaghedon le forze terrestri e celesti che il diavolo sarà riuscito a raccogliere. Che poi Armaghedon sia prossimo ce lo dice anche il fatto che nel 1975 sono terminati 6000 anni del settimo giorno di Dio; 6000 anni dalla creazione di Adamo, dunque i restanti 1000 anni di Cristo sono imminenti. Dopo Armaghedon inizieranno i mille anni letterali di Cristo.

I sopravvissuti di Armaghedon, tutti Testimoni di Geova, prepareranno la terra per le persone che via via risorgeranno. La terra, col loro lavoro, e sotto la conduzione terrena dei Patriarchi, Profeti e Re dell’Antico Patto fino a Giovanni Battista incluso, e la guida celeste di Cristo e dei 144.000, sarà trasformata in un giardino.

Al termine dei mille anni il Diavolo verrà slegato per un po’ di tempo quindi verrà annientato per sempre con tutti gli altri Demoni e con gli uomini che lo hanno seguito. Inizierà allora la vita eterna sulla terra e in cielo.

Si tratta ora di capire in quali modi il Geovismo conclude al 1914. In realtà, seguendo Russell, non fa che pescare in quello che è stato pensato e scritto dalla corrente numerologica fino all’avventismo. Il Geovismo però, tende a renderlo più semplice e alla portata di tutti.

Bisogna anche distinguere tra la componente umana del Regno di Dio e il Governo del Regno di Dio. Il Regno è formato da 144.000 eletti che a partire dal 33 d.C., la resurrezione di Gesù, Geova a scelto e su cui regna Cristo. La parte di questi morti prima del 1918 sono risorti spiritualmente in questo anno e portati in cielo regnano con Cristo. Chi muore dopo risorge istantaneamente creatura spirituale e va in cielo con gli altri. Il numero però è chiuso: 144.000. Questi con Cristo formano il Governo del Regno di Dio in cielo. Da li amministrano, governano, gli uomini della terra durante il millennio.

È scritto nella Bibbia l’anno esatto in cui il Messia, Cristo, sarebbe apparso sulla terra? Si, risponde il Geovismo, e lo si può ricavare da Dn 9,25: «Dall’emanazione della parola di restaurare e riedificare Gerusalemme fino al Messia, il Condottiero, ci saranno sette settimane, anche sessantadue settimane[235]». Il totale sarebbe (62+7) x 7 = 483 giorni. Qui applicano Nm 14,34[236]. Cioè utilizzano l’uguaglianza un giorno uguale ad un anno, e giungono a 483 anni. Ma quando fu dato il comando di riedificare e così porre l’inizio del calcolo? Da Ne 2,1-8 deducono che Artaserse I[237] dà questo comando nel 455 a.C. e quindi applicano i 483 giorni-anni. Giungono così al 29 d.C., cioè l’anno in cui Gesù si fa battezzare nel fiume Giordano. In questo luogo diventa Messia ed è anche unto dallo spirito santo. La profezia si è perciò realizzata puntualmente.

Segue allora un’altra domanda. In quale anno inizia il governo di Cristo? Ci sono due vie per capire. Una ci fa arrivare all’anno esatto, l’altra determina solo il periodo temporale in cui questo avviene.

L’inizio è in Dn 2,44[238]: «Al tempo di questi re, il Dio del cielo farà sorgere un regno che non sarà mai distrutto e non sarà trasmesso ad altro popolo: stritolerà e annienterà tutti gli altri regni, mentre esso durerà per sempre». Il Geovismo si chiede di quale regno il profeta Daniele parli. E conclude che deve trattarsi del Regno di Dio perché solo questo è eterno.

Leggendo ancora il profeta Daniele, il Geovismo, arriva al capitolo 4 (7-14) dove si descrive un sogno di Nabucodonosor. «Io stavo guardando ed ecco un albero di grande altezza in mezzo alla terra. Quell’albero era grande, robusto, la sua cima giungeva al cielo e si poteva vedere fin dall’estremità della terra. I suoi rami erano belli e i suoi frutti abbondanti e vi era in esso da mangiare per tutti. Le bestie della terra si riparavano alla sua ombra e gli uccelli del cielo facevano il nido fra i suoi rami; di lui si nutriva ogni vivente. Mentre nel mio letto stavo osservando le visioni che mi passavano per la mente, ecco un vigilante, un santo, scese dal cielo e gridò a voce alta: «Tagliate l’albero e stroncate i suoi rami: scuotete le foglie, disperdetene i frutti: fuggano le bestie di sotto e gli uccelli dai suoi rami. Lasciate però nella terra il ceppo con le radici, legato con catene di ferro e di bronzo fra l’erba della campagna. Sia bagnato dalla rugiada del cielo e la sua sorte sia insieme con le bestie sui prati. Si muti il suo cuore e invece di un cuore umano gli sia dato un cuore di bestia: sette tempi passeranno su di lui. Così è deciso per sentenza dei vigilanti e secondo la parola dei santi».

Il profeta Daniele lo svela. Il senso primo di questo racconto è letterale. La malattia di Nabucodonosor lo renderà pazzo. Resterà così prostrato per sette anni e poi guarirà.

Il Geovismo però segue anche un’altra strada. In Dn 4, 34[239] è affermato: «Ora io, Nabucodonosor, lodo, esalto e glorifico il Re del cielo». E in Dn 4,14 «i viventi sappiano che l’Altissimo domina sul regno degli uomini». Questi due versetti indicano, per i Testimoni di Geova, che qui non si tratta solo della storia privata del re Nabucodonosor, ma è qualcosa che riguarda «il supremo dominio di Dio, particolarmente in relazione alla nostra terra»[240]. Perché questo? Perché si parla di qualcuno, l’Altissimo, che domina sul regno degli uomini. Se Nabucodonosor era il più grande sulla terra, chi può essere al di sopra di lui se non il regno di Dio? E così è.

Ora si tratta di applicare il sogno al Regno di Dio. «Il re Davide rappresentava la sovranità di Dio in relazione alla terra». 1Cr 29,23 lo dimostra: «Salomone sedette sul trono del Signore come re al posto di Davide suo padre»[241]. «Col tempo il regno di Giuda istituito da Geova divenne così corrotto che Geova permise al re Nabucodonosor di distruggerlo, di abbatterlo. Questo avvenne nel 607 a.E.V.».[242]

Anche se ormai questa data è usata in modo profetico[243] il Geovismo sa benissimo che non è vera[244]. Raymond Franz, che abbiamo già segnalato, quando era ancora membro del Corpo Direttivo, fu incaricato di stendere la voce “cronologia” dell’Ausiliario per capire la Bibbia[245], al termine del lavoro dovette ammettere: «Non trovammo proprio niente a sostegno del 607 a.E.V. Tutti gli storici additavano una data posteriore di 20 anni […] allora […] il mio tentativo fu di screditare o ridurre la credibilità degli antichi testimoni che avevano presentato la prova […] gli argomenti che esposi erano veritieri, ma sapevo che il loro scopo era quello di sostenere una data per la quale non esisteva alcun supporto storico»[246].

Proprio per questa ragione il Geovismo ricostruisce così la data del 607. «Il libro biblico di II Cronache (36,19-21) mostra che dal tempo della distruzione di Gerusalemme e della desolazione del suo dominio a quello della restaurazione passò un periodo di settant’anni … Contando a ritroso settant’anni dal tempo che gli Israeliti tornarono nelle loro città, cioè dal 537 a.E.V., giungiamo al 607 a.E.V. Fu quell’anno, perciò, che Gerusalemme, sede del governo di Dio in senso rappresentativo, cominciò a essere calpestata dalle nazioni gentili»[247].

Definito l’anno profetico in cui è cessato il governo che rappresentava sulla terra il dominio di Dio, hanno inizio “i tempi fissati delle nazioni” (Lc 21,24). Quando finiranno? Si chiede il Geovismo. In Dn 4,16 resta abbattuto per sette tempi. Sette anni per Nabucodonosor, ma per il Governo che rappresenta il Regno di Dio il conto è diverso. «Nelle profezie un anno ha 360 giorni, ripartiti in 12 mesi di 30 giorni ciascuno. Quindi nel caso del re i “sette tempi”, o sette anni, furono 360 giorni moltiplicati per 7, vale a dire 2520 giorni […] dato che i “sette tempi” sono profetici, ai 2520 giorni dobbiamo applicare la regola scritturale: “Un giorno per un anno” […] I “sette tempi” durante i quali le potenze gentili dominarono la terra senza interferenza del Regno di Dio durarono dunque 2520 anni.

Iniziarono nel settimo mese lunare (15 tishri) del 607 a.E.V. con la desolazione di Giuda e Gerusalemme. Da quella data fino all’1 a.E.V. sono 606 anni. I restanti 1914 vanno da allora al 1914 E.V. Quindi i «sette tempi», o 2520 anni, terminarono il 15 tishri o 4-5 ottobre 1914»[248]. Per confermare quanto sopra il Geovismo utilizza anche un’altra strada. «Da Rivelazione capitolo 12, versetti 6 e 14 si comprende che 1260 giorni sono pari a “un tempo e dei tempi [2 tempi] e la metà di un tempo”, per un totale di 3 tempi e mezzo. Perciò “un tempo” equivale a 360 giorni. “Sette tempi” equivalgono quindi a 7 x 360 giorni, cioè 2520 giorni. Se ora, in base alla regola biblica, contiamo un giorno per un anno, i “sette tempi” equivalgono a 2520 anni. – Nm 14,34; Ez 4,6. – Abbiamo già visto che “i tempi fissati delle nazioni” cominciarono nell’anno 607 a.E.V. Contando quindi 2520 anni da quella data si arriva al 1914. In quell’anno finirono questi “tempi fissati”»[249].

Certo si fa fatica a comprendere perché un anno si debba conteggiare prima di 360 giorni e poi lo si trasformi in anni di 365 giorni e un quarto[250]. Ma così ha sempre calcolato il Geovismo. Comunque la conclusione è sempre il 1914. Il 4 o 5 ottobre di quell’anno terminano i tempi dei Gentili, Cristo entra nel santuario del cielo e comincia a governare la terra.

Il tempo del secondo avvento di Cristo viene mostrato anche facendo il parallelo tra la statua di Dn 2,31-45 e le quattro bestie di Dn 7,3-8.17.25. Ecco come si esprimono oggi[251] anche attraverso un’immagine emblematica (Cfr. la Tavola 11). Nella tabella esemplificativa di cui ci siamo serviti, nella colonna di sinistra abbiamo messo i versetti biblici profetici e a destra gli avvenimenti storici che realizzano. Per le citazioni bibliche ci siamo serviti della Traduzione del Nuovo Mondo edita dalla Società Torre di Guardia.



Dn 2, letto dal Geovismo in senso profetico, confermerebbe che il tempo del regno di Dio è arrivato. A differenza però dei calcoli fatti che portano ad una data precisa qui i contorni sono molto più sfumati. Si individuano solamente le formazioni socio-politiche e imperiali che sarebbero state annunziate in Dn 2, quindi si individua uno spazio temporale entro il quale si determina o si conferma l’avvenuto avvento del Regno di Dio. Inutile dire che anche qui il Geovismo ha variato dottrina.

Comunque ciò che conta è che così pensano oggi. Determinata la data del ritorno invisibile di Cristo ora si tratta di attendere la fine di questo sistema di cose che avverrà entro una generazione con la battaglia di Armaghedon. Come abbiamo già visto nella parte storica, il senso del termine “generazione” ha via via cambiato valore fino ad essere dichiarato indefinito. Indica solo che è prossimo, ma nessuno sa quanto. In ogni caso non può essere un tempo di pace per l’umanità perché nel momento in cui Cristo è intronizzato re scoppia una guerra in cielo come è scritto in Ap 12,7-12 e il Diavolo, vinto, è precipitato sulla terra. Inizia allora «il tempo più travagliato che la terra abbia mai visto»[252]. Solo nel millennio, quando il Diavolo e i suoi saranno legati e impediti di agire, verrà la vera pace.

Intanto tra il 1914 e il 1918 si è realizzato[253] Ap 11,1-4: «Poi mi fu data una canna simile a una verga e mi fu detto: “Alzati e misura il santuario di Dio e l’altare e il numero di quelli che vi stanno adorando. Ma l’atrio che è fuori del santuario, lascialo da parte e non lo misurare, perché è stato dato in balìa dei pagani, i quali calpesteranno la città santa per quarantadue mesi. Ma farò in modo che i miei due Testimoni, vestiti di sacco, compiano la loro missione di profeti per milleduecentosessanta giorni”. Questi sono i due olivi e le due lampade che stanno davanti al Signore della terra»[254]. Questi quarantadue mesi sarebbero durati dal 4-5 ottobre 1914 al 26-27 marzo 1918 e sarebbero stati tempi di persecuzione e di purificazione. In effetti è in quel periodo che si presentano alcune situazioni spiacevoli per i Testimoni di Geova. Fallimento della profezia sul 1914, fallimento sul 1915, morte di Russell nel 1916, lotta tremenda per il predominio nella Società Torre di Guardia con esclusione degli sconfitti e formazione di nuovi scismi.

Subito dopo si realizzerebbe Ap 11,7-10 in cui i due testimoni, gli unti rimanenti (dei 144.000), vengono vinti e uccisi. Realizzato, secondo loro, con l’imprigionamento dei responsabili della Società e loro condanna a venti anni di carcere ciascuno, fallimento della profezia di Russell per il 1918, cessazione di quasi tutte le attività di propaganda.

Finalmente si realizza Ap 6,11: «Allora venne data a ciascuno di essi una veste candida e fu detto loro di pazientare ancora un poco, finché fosse completo il numero dei loro compagni di servizio». «Questo si riferisce senza dubbio alla loro risurrezione in quel tempo dai morti e al loro ingresso nel regno di Cristo ch’era già nato»[255]. In altre parole in quella data chi apparteneva ai 144.000 unti è risorto spiritualmente ed andato in cielo a regnare con Cristo. Da quel momento chi è ancora parte del rimanente dei 144.000 e muore, è risorto spiritualmente subito[256] e va in cielo.

Ma sulla terra la Società Torre di Guardia, e dunque l’inizio del Regno di Dio in terra, resta prostrata e incapace di fare qualsiasi annuncio. Questo viene spiegato con Ap 11,11-13: «e dopo i tre giorni e mezzo spirito di vita da Dio entrò in loro, ed essi si rizzarono in piedi, e grande timore cadde su quelli che li vedevano». Tre giorni e mezzo ora valgono non tre anni, ma solo un breve tempo che, per il Geovismo, si realizza in due momenti. Nella liberazione, il 21 marzo 1919, dei dirigenti imprigionati e assolti il 15 maggio successivo; e nel congresso generale della Società a Cedar Point[257], nell’Ohio, dal primo all’otto settembre 1919. La ripresa delle pubblicazioni delle riviste conclude quel breve tempo a cui si riferiscono i tre giorni e mezzo di Ap 11,11.

Se, a tutt’oggi, il catastrofismo naturale – terremoti, allagamenti, epidemie ecc. – pre-Armaghedon non ha più valore profetico, tuttavia ci sono altre profezie valide che si sono realizzate in alcuni momenti della vita della Società Torre di Guardia e che confermerebbero l’attesa imminente di Armaghedon. Sotto il quadro riassuntivo[258].


Da questo si può comprendere che gli avvenimenti che toccano la vita della Società Torre di Guardia erano stati minutamente profetizzati già da Daniele. D’altra parte se il Geovismo è quello che dice di essere e se la Bibbia va interpretata alla lettera, è assolutamente necessario che sia dimostrata l’esistenza di un parallelismo tra Popolo Ebreo e Testimoni di Geova.

Ci sono anche degli altri avvenimenti drammatici coinvolgenti tutti gli uomini che, se letti nel modo dei Testimoni di Geova, permettono di capire in quale tempo ci stiamo trovando. Riguardano gli avvenimenti profetizzati in Dn 11, ma che iniziano con l’immagine profetica di Dn 8 del montone, del capro e dei loro corni e termina con l’immagine di Ez 38 e 39, Gog di Medog, ripresa poi da Ap 20,8 coi nomi Gog e Medog. Come nell’interpretazione profetica della statua di vari metalli di Dn 2,31-45 anche qui il Geovismo cerca di fare della teologia della storia.

L’immagine di Dn 8 e i vari scontri tra montone e capro sarebbero profetizzati in Dn 11 e realizzati storicamente nelle guerre, battaglie, congiure e quant’altro, dai vari personaggi scritti nella tabella qui sotto. Gli scontri tra il re del nord e del re del sud finirebbero per essere sfruttati da Gog, il Diavolo, che li fa convergere contro il popolo di Geova raccolto attorno a Gesù Cristo.

Questo andrà avanti fino ad un culmine di persecuzione dopo di che interverrà direttamente Geova. Con la battaglia finale di Armaghedon Geova li sconfiggerà completamente. Essendo sorto il popolo di Geova ed essendo, secondo loro, perseguitato, è evidente che siamo al tempo di Gog. Questa teologia della storia è descritta con una certa ricchezza di particolari in Sia fatta la tua volontà in terra del 1958 e poi ripresa nel libro Prestate attenzione alle profezie di Daniele![259] del 1999. Il primo è stato superato dagli avvenimenti mondiali, ma quest’ultimo è tutt’ora valido, usato e offerto dietro una libera contribuzione.

C’è da aggiungere un particolare non irrilevante. Dn 11,31b parla di «cosa disgustante che genera desolazione»[260]. Per il Geovismo questo riguarderebbe l’esercito di Roma che conquistò Gerusalemme nel 70 E.V. e poi, oggi, l’ONU: l’Organizzazione delle Nazioni Unite. Questa sarebbe la «contraffazione del Regno di Dio»[261]. Identificata anche con la «bestia scarlatta» di Ap 17,8. Realtà da condannare senza mezzi termini e con cui non si deve avere niente da fare proprio perché combatte il vero Regno di Geova rappresentato qui in terra dalla Società Torre di Guardia.

Non solo il libro di Daniele, anche l’Apocalisse, se interpretata in chiave Geovista, permette di stabilire che siamo in prossimità della fine di questo stato di cose. Qui la descrizione sarebbe oltremodo lunga. I testi che affrontano il tema sono tre[262]. Ciò che balza immediatamente agli occhi è il tentativo concordistico tra il testo biblico e la storia della Società Torre di Guardia. Ne abbiamo già mostrato uno scampolo a pagina 127, ora possiamo solo aggiungere alcuni elementi significativi. Commentando Ap 12,11-14 scrive:

«Quale fu la reazione da parte del “gran dragone” e dei suoi angeli demonici quando furono espulsi dai santi cieli? La storia del ventesimo secolo risponde alla domanda conforme a ciò che l’apostolo Giovanni vide aver luogo nella visione»[263]. Altro esempio fra i tanti possibili è l’applicazione di Ap 12,15. Il serpente che vomita un fiume d’acqua per travolgere la donna non sarebbe altro che la profezia che si sarebbe realizzata così: «l’unto rimanente fu minacciato dalle simboliche acque dei fanatici fascisti, comunisti e nazisti e dell’Azione Cattolica, religionisti che erano ansiosi di ristabilire il Sacro Romano Impero per mezzo del fascismo e del nazismo; e dalle “acque” dei militaristi, dei patrioti nazionalisti e degli aggressivi imperialisti. Le “acque” divennero un “fiume”»[264].

Così decine di pagine sono utilizzate per mostrare come gli avvenimenti della storia della Società Torre di Guardia erano preannunciate dal libro dell’Apocalisse duemila anni fa. La tesi di fondo del Geovismo è dunque che ci sono una molteplicità di profezie e di fatti storicamente verificabili, convergenti, nel provare che presto, ma con un tempo non più quantificabile, giungerà per tutti Armaghedon. “Har-Maghedon”, come è scritto nel dizionario biblico[265] pubblicato dalla Società Torre di Guardia, «non è una semplice battaglia fra uomini, non è una semplice guerra mondiale, ma una guerra a cui prendono parte gli invisibili eserciti di Dio»[266].

Questa battaglia segna la svolta. Geova e il suo invisibile esercito si scaglia contro il Diavolo, Gog, e il suo esercito formato da Governi Politica, Potere Economico e Falsa religione (tutte sono false e ingannevoli esclusa quella dei Testimoni di Geova). Geova vince, il Diavolo è incatenato per 1000 anni e i suoi alleati sono annientati per sempre.

La descrizione di Armaghedon in passato era molto violenta. «Con inaspettata sorpresa Armaghedon colpirà tutte le persone che saranno fuori della società del nuovo mondo […] agghiacciante terrore si diffonderà fra le masse del popolo in modo che perderanno il controllo di se stesse; cominceranno ad uccidersi gli uni gli altri […] ma la loro egoistica lotta per sopravvivere sarà tutta vana. Quelli che scamperanno alla morte per mano del loro prossimo saranno distrutti dai celesti eserciti di Dio»[267].

Oggi le espressioni sono più sfumate: «Cancellerà ogni traccia dell’organizzazione di satana, rendendo possibili benedizioni a non finire per gli esseri umani che resteranno in vita»[268] e anche «tutti coloro che si opporranno al Regno di Dio e che fanno parte del malvagio sistema di Satana saranno eliminati. Solo chi è leale a Geova sopravvivrà»[269]. Il senso però resta identico: distruzione e morte ovunque per mano degli invisibili soldati di Geova e probabile salvezza per i membri della Società Torre di Guardia.

Quando avverrà Armaghedon? Presto, ma non si sa quando. Quanto durerà la battaglia? Questo non lo hanno mai detto. Comunque terminerà con la morte dei malvagi, l’imprigionamento del Diavolo e la sopravvivenza delle persone buone e leali con Geova.

Poi inizierà il Millennio di Cristo.
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[234] È la dottrina del “santuario celeste” di diretta provenienza avventista. Così si esprimono gli Avventisti. «Il y a dans le ciel un sanctuaire, le véritable, dressé par le Seigneur et non par un homme. Dans ce sanctuaire, le Christ accomplit un ministère en notre faveur, mettant ainsi à la disposition des croyants les bienfaits découlant de son sacrifice rédempteur offert une fois pour toutes sur la croix. Lors de son ascension, il fut intronisé comme souverain sacrificateur et commenca son ministère d’intercession. En 1844, au terme de la période prophétique des 2.300 jours, il entra dans la seconde et dernière phase de son ministère de réconciliation. Celle ci consiste en une instruction du jugement, qui prépare l’élimination définitive du péché; cette oeuvre était symbolisée par la purification de l’ancien sanctuaire hébreu le jour des Expiations. Au cours de cette cérémonie symbolique, le sanctuaire était purifié avec le sang d’animaux sacrifiés, tandis que les réalités célestes sont purifiées par le sacrifice parfait du sang de Jésus». (Richard Lehmann, Les Adventistes du septième jour, cit., p. 47). Date a parte, il Geovismo riprende questa dottrina e la fa propria.

[235] Traduzione del Nuovo Mondo delle Sacre Scritture.

[236] «Secondo il numero dei giorni che avete impiegato per esplorare il paese, quaranta giorni, sconterete le vostre iniquità per quarant’anni, un anno per ogni giorno e conoscerete la mia ostilità».

[237] Accertatevi di ogni cosa; attenetevi a ciò che è eccellente, cit., p. 134.

[238] Traduzione CEI.

[239] 4,37 per la Traduzione del Nuovo Mondo delle Sacre Scritture.

[240] Potete vivere per sempre su una terra paradisiaca, cit., p. 139.

[241] 1 Cr 29,23. Traduzione CEI.

[242] Potete vivere per sempre su una terra paradisiaca, cit., p. 139.

[243] Ibid. p. 140.

[244] «I moderni storici secolari non presentano in genere il 607 a.E.V. come la data di questo avvenimento, ma dipendono dagli scritti di uomini vissuti secoli dopo che ciò era accaduto. D’altra parte, la Bibbia contiene la testimonianza di testimoni oculari, e stabilisce fattori che sono ignorati dagli scrittori secolari. Per di più, l’adempimento della profezia biblica alla fine dei “sette tempi” prova la data al di là di ogni dubbio» (È questa vita tutto quello che c’è?, cit., p. 150).

[245] Ausiliario per capire la Bibbia, cit., pp. 288-303.

[246] Raymond Franz, Crisi di coscienza, cit., pp. 47-48.

[247] È questa vita tutto quello che c’è?, cit., p. 150.

[248] Prestate attenzione alle profezie di Daniele!, Congregazione dei Cristiana dei Testimoni di Geova, Roma, 1999, pp. 96-97.

[249] Potete vivere per sempre su una terra paradisiaca, cit., p. 141.

[250] Cfr. l’immagine del calcolo dei sette tempi in: Venga il tuo Regno, Watch Tower Bible and Tract Society of Pennsylvania, New York, 1981, p. 135.

[251] Prestate attenzione alle profezie di Daniele!, cit., pp. 46-61. 131-141.

[252] Potete vivere per sempre su una terra paradisiaca, cit., p. 137.

[253] Cfr. Quindi è finito il mistero di Dio, cit., pp. 261-264.

[254] Traduzione CEI.

[255] Ibid. p. 67.

[256] Nel senso che gli viene dato un corpo spirituale le cui fattezze non sono mai state dette.

[257] Questo congresso, che realizzerebbe tutta una serie impressionante di profezie di Isaia e Daniele, sono descritte lungamente nei due testi: Prestate attenzione alle profezie di Daniele, cit.; Le profezie di Isaia luce per tutta l’umanità, Congregazione Cristiana dei Testimoni di Geova, Roma, 2000.

[258] Cfr. Prestate attenzione alle profezie di Daniele, cit., p. 301.

[259] Sia fatta la tua volontà in terra, Watchtower Bible and Tract Society of New York, Inc., 1958, Italiano 1961; Prestate attenzione alle profezie di Daniele!, cit.

[260] Traduzione del Nuovo Mondo delle Sacre Scritture, cit.

[261] Prestate attenzione alle profezie di Daniele!, cit., pp. 267-269.

[262] Quindi è finito il mistero di Dio, cit., commenta Ap. 1-13; Babilonia la grande è caduta! Il regno di Dio domina, cit., commenta Ap 14-22; Rivelazione Il suo grandioso culmine è vicino!, Congregazione Cristiana dei Testimoni di Geova, Roma, 1988, commenta tutta l’Apocalisse. Quest’ultimo è meno dettagliato, ma il contenuto e le interpretazioni sono praticamente identiche ai primi due.

[263] Quindi è finito il mistero di Dio, cit., p. 312.

[264] Ibid. p. 318.

[265] Ausiliario per capire la Bibbia, cit., p. 641.

[266] Ibid.

[267] Dal paradiso perduto al paradiso riconquistato, cit., pp. 207-208.

[268] La conoscenza che conduce alla vita eterna, cit., 106.

[269] Ibid. p. 183.



 
   
       
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Crisi di coscienza,
Fedeltà a Dio
o alla propria religione?
Di Raymond Franz,
già membro del
Corpo Direttivo
dei Testimoni di Geova
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