Le dottrine
Tipi e antitipi
L’uso del rapporto tipo-antitipo nella teologia dei Testimoni di Geovae l’attinenza della dottrina della “doppia classe” del 1935
Com’è risaputo, fu il secondo presidente della Società Torre di Guardia, Joseph F. Rutherford, a profetizzare nel 1920 con la pubblicazione del libricino Milioni or Viventi non Morranno Mai la risurrezione degli antichi fedeli della Bibbia come preludio all’imminente Armaghedon e al rapimento dei fedeli in cielo. Quale calcolo spinse il leader della Watchtower a profetizzare tali cose?
“Un intendimento del Sistema del Giubileo, che Geova ha inaugurato con Israele, getta una gran luce sopra gli immediati eventi futuri. Chiaramente le Sacre Scritture indicano, che Israele, mentre Dio trattava loro per più di 18 secoli, era un popolo tipico. La loro legge era tipicale, preombreggiando cose più grandi e migliori avvenire. Il Signore ha commandato a Mosè di istituire il sistema del sabato, l’anno che Israele entrò nella terra di Caanan, il quale fù 1575 anni prima di Cristo (Levitico 25:1-12), e che ogni cinquantesimo anno, dovrebbe essere per loro del giubileo. Questo fu fatto il decimo giorno del settimo mese, il giorno dell’espiazione. “E ne santificherete il 50esimo anno e ne annunzierete remissione nella terra verso tutti gli abitanti: esso sarà un giubileo (anno di remissione) per voi, ed ognuno dovrà ritornare nella sua famiglia”. Altri versetti biblici indicano che dovean essere osservati 70 giubilei (2 Cronache 36:17-21; Geremia 25:11). Un semplice calcolo ci porta a questo fatto importante: Settanta giubilei di 50 anni ognuno, fanno un totale di 3.500 anni. Questo periodo di tempo cominciato nel 1575 prima l’anno 1° di Cristo, per necessità ha la sua fine nell’anno 1925, nel quale tempo il tipo finisce, e il grande antitipo quindi deve marcare il principio del ristauro di tutte le cose. La cosa principale da essere ristorata, è la razza umana alla vita, e poiché altre scritture, definitivamente stabiliscono il fatto, che vi sarà una risurrezione di Abrahamo, Isacco, Giacobbe, ed altri fedeli del passato, e che questi avranno il primo favore, dobbiamo attenderci che il 1925 sarà testimone del ritorno di questi fedeli uomini d’Israele dalla condizione di morte, risorti, e completamente ristorati alla perfetta umanità, e così essere visibili e legali rappresentanti del nuovo ordine delle cose sulla terra.”1
Notiamo che il giudice arriva a tale calcolo usando un particolare metodo, una peculiarità usata usata fino a poco tempo fa dai Testimoni di Geova, cioè la decodificazione nel testo biblico cercando il rapporto tipo/antitipo. Ma di che si tratta?
Il biblicismo geovista sulla base della decodificazione dei tipi e antitipi
La Società Torre di Guardia definiva così il “tipo” e l’“antitipo”: “Un tipo è un’immagine o rappresentazione di qualcosa che dovrà accadere in un certo tempo futuro. L’antitipo è la realtà della cosa che il tipo rappresenta. Il tipo può essere appropriatamente chiamato un’ombra; l’antitipo, la realtà. Gli episodi drammatici e le esperienze servono come tipi, lo studio dei quali offrirà a una persona un ragionevole facsimile o quadro della realtà, e perciò sono chiamati quadri profetici. Un tipo è anche un modello che serve come guida nel comprendere la realtà.”2 Partendo dal presupposto che i Testimoni di Geova leggono la Bibbia in maniera letterale, facendo del biblicismo, interpretandola cioè alla lettera senza tener conto del contesto storico, lo studioso Achille Aveta spiega che:
“I Testimoni di Geova credono in molte dottrine basate sul principio del tipo e dell’antitipo, cioè credono che alcune persone, popoli, nazioni o avvenimenti della Bibbia siano prefigurazioni o tipi di cose di un tempo successivo, che costituiscono gli antitipi. Non si tratta di una veduta nuova o insolita della Bibbia, ed essa è stata portata alla sua estrema allegoria da alcuni cristiani (in particolare Origene). Fin dal loro inizio i Testimoni hanno creduto che Dio abbia raffigurato molte importanti verità e profezie per mezzo dei tipi e che gran parte della Bibbia ha un adempimento maggiore in un tempo successivo; essi credono che Dio abbia provveduto queste prefigurazioni particolarmente per questo tempo della fine (Daniele 12:8, 9). Non c’è bisogno di dire che non vi è nessuna diretta prova scritturale per queste interpretazioni.”3
L'autore continua:
“Nonostante queste cosiddette “regole” non sembrino avere nessun collegamento razionale i Testimoni non cessano la loro ricerca degli antitipi. Affermano che alcuni personaggi della Bibbia prefigurano nazioni (e viceversa), e quindi che due individui significhino lo stesso gruppo, mentre un individuo significa due gruppi differenti e così via. (...) Questo uso particolare della Bibbia è caratteristico di gran parte della letteratura dei Testimoni di Geova. Esso ha un forte impatto sugli stessi Testimoni, in quanto colpisce e conferma credenze nella quali già credono in base di prove scritturali più dirette, e la loro posizione nel mondo è confermata e rafforzata. Mano a mano che sempre più tipi dalla Bibbia sono usati con riferimento ai Testimoni, al “rimanente”, alle “altre pecore”, ecc., aumenta il rassicurante effetto psicologico. Il punto in questione non è se i Testimoni stiano sbagliando nell’usare questo metodo, o che essi non credono fermamente nelle loro dottrine. Piuttosto, con la costante ripetizione, e con l’uso di argomenti che non sono argomenti, e di prove che non sono prove, essi si arroccano e si convincono di avere ragione. Questo mezzo di convincimento sembra piuttosto dubbio e la condizione mentale che provoca non è desiderabile.”4
Aveta prosegue, analizzando dettagliatamente i principali tipi/antitipi in uso da Russell ai nostri giorni:
Ne troviamo un esempio in Potete sopravvivere ad Armaghedon ed entrare nel Nuovo Mondo di Dio, dove, a pag. 326: “Giuseppe tipifica principalmente Gesù Cristo. Ma nell’ultima parte del dramma egli è rappresentano in via subordinata dall’originale rimanente dei membri del suo corpo che perseverano fedelmente nella prova dal 1914 fino alla sua venuta del tempio nel 1918”. Quasi tutta la Bibbia è letta in questo modo. Per esempio, in Potete sopravvivere ad Armaghedon ed entrare nel Nuovo Mondo di Dio uno dei temi principali è quello di stabilire che due classi di persone sopravvivranno ad Armaghedon: il “rimanente dei 144.000” andrà in cielo, mentre i componenti della classe delle “altre pecore” (Giovanni 10:16) formati dai superstiti di Armaghedon e dai resuscitati vivranno sulla terra. Vengono esaminati in totale quarantadue tipi di “altre pecore”, che vanno dalla Regina di Saba, Gionatan, i taglialegna del Re di Hiram e, più singolare di tutti, “la grande moltitudine di pesci che ritornarono in vita nelle acque guaritrici del Mar Morto” (Potete sopravvivere ad Armaghedon per entrare nel Nuovo Mondo di Dio, pp. 367, 368). Similmente nel libro Il Nuovo Mondo è esaminato l’intero libro di Giobbe e viene mostrato come esso tipifichi eventi di questo ventesimo secolo. Un esempio più recente è la spiegazione di parti di Isaia, Geremia e Rivelazione in Babilonia la Grande è caduta! (1963). “Questo libro è una straordinaria fantasmagoria di bestie selvagge con sette teste e dieci corna grondanti sangue su meretrici di colore scarlatto. È composto da 700 pagine così piene di fantastiche interpretazioni scritturali che si comincia a dubitare dalla sanità mentale di chi l’ha scritto” (Year of Doom 1975, p. 127).5
Lo studioso aggiunge:
Nei libri di Rutherford troviamo molti esempi di tipo e antitipo che con dovizia di dettagli e stupefacenti connessioni che vengono adattati alla descrizione. Nel libro Geova più di trenta pagine sono dedicate alla spiegazione dell’adempimento moderno delle dieci piaghe d’Egitto. Ogni piaga rappresenterebbe eventi apparentemente arbitrari o comportamenti dei Testimoni dal 1924 in poi: la terza piaga dei culici rappresenta il “risultato della predicazione che ‘punge’ il clero”, la settima piaga, la grandine, rappresenta “la grandine della verità” dall’agosto 1928 in poi, la nona piaga delle tenebre si riferisce alle tenebre dell’ignoranza del clero, ecc. (Geova, p. 62. Vedi La Torre di Guardia del 15 novembre 1965, pp. 680-692, per una presentazione completa del pensiero dei Testimoni al riguardo.)6
Vi è perciò la tendenza a recepire il testo biblico come narrazione di eventi attuali, da applicare inoltre alla sola Watch Tower Bible and Tract Society:
L’attuale tendenza è l’interpretazione su ampia scala dei libri biblici in relazione alla storia dei Testimoni di Geova. In Sia fatta la tua volontà in terra, capitoli 8, 10, 11 e 12 è contenuta un’analisi versetto per versetto delle visioni di Daniele. Essa si basa su analisi simili fatte dal Pastore Russell (Studi sulle Scritture, Vol. 3) e da Rutherford (La Creazione e L’Arpa di Dio).
Gli antitipi dei Testimoni coprono un periodo di più di 2.520 anni e includono anacronismi storici, omissioni e un costante cambiamento di identità. Daniele descrive un personaggio chiamato “il re del nord” e i Testimoni gli hanno trovato un antitipo che corrisponde a questa figura profetica. Secondo loro si tratta inizialmente della Siria, ma questo solo in Daniele 11:6-19, poiché improvvisamente, nel versetto 20 lo stesso “re del nord” non rappresenta più la Siria: “Quindi dopo Daniele 11:19 deve avvenire un mutamento nella persona e nella nazionalità del re del nord. Gli avvenimenti storici stabiliscono che il mutamento ha inizio dal versetto successivo, Daniele 11:20. Il re è dunque romano” (Sia fatta la tua volontà in terra, p. 246.). A pagina 290, dopo un’acrobatica sciarada, lo stesso re del nord sono adesso “i nazisti e i comunisti”.Il libro spiega che questo metodo fu adottato da Gesù – ma quando e dove l’identità cambia spetta ai Testimoni stabilirlo. Anche con questo notevole spazio di libertà, comunque, si trovano in difficoltà e leggiamo un commento piuttosto zoppicante a pagina 225: “Perciò l’angelo riassunse la storia, sorvolando sui successivi regni degli altri sette re persiani e offrendo una profetica visione del re europeo che avrebbe rovesciato le carte in tavola e mosso guerra alla Persia …” (corsivo mio). Un’altra ingenuità del genere appare all’inizio del libro in relazione al passo di Rivelazione 4:4: “E intorno al trono vi sono ventiquattro troni, e su questi troni io vidi ventiquattro anziani, vestiti di mantelli bianchi; e sulle loro teste corone d’oro”. A pagina 15 è presentato il seguente commento:
“Chi sono questi “anziani”, queste ventiquattro persone d’età avanzata, intronizzati intorno al trono stesso di Dio? … quegli “anziani” incoronati e intronizzati che Giovanni vide seduti intorno al trono di Dio non potevano raffigurare i dodici apostoli di Gesù Cristo, poiché erano ventiquattro di numero, o il doppio dei dodici apostoli.”
Logicamente, ventiquattro non equivale a dodici! Ma due pagine dopo lo dimenticano e dicono: “Ciò che questi ventiquattro “anziani” dicono e fanno in questa visione di Giovanni dimostra ulteriormente che simboleggiano i 144.000 membri della congregazione completa”. Perciò i ventiquattro simboleggiano i 144.000; ma il lettore potrebbe obiettare che ventiquattro non equivale a 144.000! Il Pastore Russell aveva forse un approccio più logico quando asseriva che i ventiquattro anziani rappresentavano “la testimonianza personificata dei ventiquattro profeti” (La Torre di Guardia di Sion, settembre 1883, p. 5). In The Four Major Cults Hoekema la definisce “una tipologia assurda” che più o meno rispecchia anche l’atteggiamento della Chiesa. In un altro libro, questa volta imparziale, i commenti di Hoekema sembrano proprio quelli espressi dal “Cristianesimo storico”:
“Vedere in Noè un tipo di Cristo, e la famiglia di Noè come un tipo della chiesa è, naturalmente, pienamente in armonia con la tipologia biblica. Ma con quale sforzo di immaginazione siamo giustificati a separare la moglie di Noè dai suoi figli, come se esistessero due gruppi separati all’interno della chiesa?” (The Four Major Cults, p. 251, nota in calce 115.)
Egli qui sta certamente esagerando. Si può pensare che se è accettabile separare Noè e sua moglie, è una cosa relativamente insignificante separare sua moglie e i suoi figli nella profezia. Presumibilmente con “tipologia biblica” Hoekema vuol dire “la nostra tipologia biblica” e che egli approva i tipi solo se si adattano al suo standard. Ogni altra cosa è per lui assurda, il che è ingiusto nei confronti dei Testimoni e sembra non voler dire altro se non che i loro tipi non sono quelli del cristianesimo convenzionale. È difficile definirlo un criterio corretto da applicare in un campo che di per sé presenta già molte incertezze. Piuttosto, i tipi e gli antitipi dovrebbero essere valutati alla luce della ragione e della compatibilità biblica.7
Quello che segue nell’immagine sottostante è un elenco di ben 42 di queste "profezie", o "tipi profetici", che si trovavano in una pubblicazione della Società Torre di Guardia, You May Survive Armageddon Into God's New World, che i TdG studiavamo attivamente. L'apprendimento di questi insegnamenti occupava gran parte del programma di studi della Scuola Biblica di Galaad della Torre di Guardia negli anni ‘70-’80. Lo "Studio di libro di congregazione", che veniva svolto all’inizio della settimana (lunedì o martedì sera, di solito, in sala del regno o in case private) era spesso interamente dedicato alle discussioni di questo tipo.
Il libro scritto da Achille Aveta e Bruno Vona, però, è del 2014, e da quell'anno qualcosa è cambiato con l’introduzione di un “nuova luce” nel pensiero dottrinale dei Testimoni di Geova, a prima vista minore, durante la 130° adunanza annuale della Watch Tower Bible and Tract Society of Pennsylvania di quell’anno.
La 130° adunanza annuale della Watch Tower Society del 2014: la fine dei “tipi/antitipi”?
Il 4 ottobre 2014, davanti 19.000 persone radunatesi presso la Sala delle Assemblee dei Testimoni di Geova di Jersey City, nel New Jersey, s’è tenuta la 130° adunanza annuale della Watch Tower Bible and Tract Society of Pennsylvania. Fra i vari discorsi tenuti durante l’adunanza speciale, durata oltre quattro ore – storica secondo il presidente del programma, il membro del Corpo Direttivo Mark Sanderson, dato che commemorava il centesimo anniversario dell’istituzione del Regno messianico, evento avvenuto in maniera invisibile, secondo la dottrina del movimento, nell’ottobre del 1914 – è spiccato quello tenuto da David Splane, membro del Corpo Direttivo dal 1999 e “oracolo” dell’Organizzazione, intitolato “Types and Antitypes”.8
L’anziano membro del Corpo Direttivo ha osservato che da qualche tempo le pubblicazioni della Watchtower non si sono impegnate nell'uso delle relazioni tipo/antitipo. Splane ha sottolineato che vanno usati solo quei rapporti tipo/antitipo che Geova stesso ha posto in essere e che sono esplicitamente nominati nelle Scritture. Ha giustamente spiegato – in sintonia con quanto scritto anche da Achille Aveta –, che in passato questa era una peculiarità di studiosi delle Scritture di età post-apostolica, come i cattolici Origene, Ambrogio e Girolamo, Agostino d’Ippona, Filone d’Alessandria, nonché, in tempi recenti, di altri gruppi religiosi protestanti come i puritani, i battisti o i congregazionalisti, i quali troveranno lo studio della tipologia stimolante per capire la Bibbia. Era normale che i primi Studenti Biblici dell’epoca di Russell sentissero questo bisogno. Splane ha perciò accennato ad una pagina che la stragrande maggioranza dei moderni TdG non conosce, cioè l’uso, ai tempi del Pastore Russell, della "piramide dell'Egitto" chiamata "la Bibbia in pietra", per spiegare “il divin piano delle età” dell’umanità, in vista dell’Armaghedon. Quindi, per mostrare l'atteggiamento corretto da avere da qual momento in poi, Splane ha raccontato un aneddoto storico relativo ad un adepto degli Studenti Biblici, Arch W. Smith, che aveva come hobby – personalmente non credo fosse stato un hobby spontaneo, ma fu evidentemente indotto dall’ambiente religioso frequentato – lo studio delle dimensioni della Grande Piramide di Giza per tracciare parallelismi antitipici.
Tuttavia, nel 1928, quando il secondo presidente Joseph F. Rutherford condannò la "piramide costruita dai pagani" abbandonandone l’uso tipico, lo studente biblico Smith, spiega Splane, “Ha lasciato vincere la ragione sull'emozione.” Insomma, s'è adeguato alla “nuova luce”! “Chi deve decidere se una persona o un evento è un tipo se la parola di Dio non dice nulla al riguardo? Chi è qualificato per farlo? La nostra risposta? Non possiamo fare di meglio che citare il nostro amato fratello Albert Schroeder che disse: ‘Dobbiamo fare molta attenzione quando applichiamo i racconti nelle Scritture Ebraiche come schemi o tipi profetici se questi racconti non vengono applicati nelle Scritture stesse’. Che bella affermazione? Siamo d'accordo.”
Cliccare sull'immagine sottostante per visualizzare il video 2014 Annual Meeting Program, nel sito della Watch Tower Society (dal minuto 2:08:21):
Molti TdG di vecchia data, sentendo tali parole, senz’altro equilibrate, avranno probabilmente tirato un sospiro di sollievo, dato che moltissimi dei tipi/antitipi, a cominciare da quelli citati da Achille Aveta nel suo libro, erano assai strani, se non addirittura insensati, pensiamo ai dieci cammelli di Rachele che rappresentano la Parola di Dio o al leone morto di Sansone che rappresenterebbe il protestantesimo, nessuno dei quali ha attinenza col testo biblico!9
La novità fu ribadita nella “Domanda dai lettori” apparsa sulla Torre di Guardia, edizione per lo studio, del 15 marzo 2015 alle pp. 17, 18, in risposta alla seguente domanda: “Nel passato le nostre pubblicazioni hanno menzionato spesso tipi e antitipi. Perché negli ultimi anni è stato fatto di rado?” In attinenza con le parole di Splane, la rivista rispondeva:
Tali interpretazioni, che potrebbero sembrare forzate, rivelano qual è il problema: gli esseri umani non possono sapere quali racconti biblici sono ombre di cose future e quali no. L’atteggiamento giusto, perciò, dovrebbe essere che laddove le Scritture insegnano che una persona, un avvenimento o un oggetto è un tipo di qualcos’altro, noi lo accettiamo. Altrimenti, in assenza di una specifica base scritturale, dovremmo evitare di fare un’applicazione antitipica di un certo personaggio o di un racconto. (…) Invece di pensare che la maggioranza di questi racconti si applichi solo alla classe degli unti o della grande folla e solo a un periodo di tempo, tutti i servitori di Dio di qualunque epoca possono applicare a sé molte delle lezioni che questi avvenimenti biblici insegnano. Per esempio, non possiamo limitare l’applicazione del libro di Giobbe a ciò che hanno affrontato gli unti durante la prima guerra mondiale. Molti servitori di Dio, sia uomini che donne, sia degli unti che della grande folla, hanno subìto prove simili a quelle di Giobbe e hanno “visto il risultato che Geova diede, che Geova è molto tenero in affetto e misericordioso” (Giac. 5:11). (…) Riflettiamo: non è forse vero che nelle nostre congregazioni ci sono donne avanti negli anni leali come Debora, giovani anziani di congregazione saggi come Eliu, coraggiosi pionieri zelanti come Iefte e fedeli uomini e donne pazienti come Giobbe? Siamo davvero grati che Geova abbia preservato “tutte le cose che furono scritte anteriormente”, così che “per mezzo del conforto delle Scritture avessimo speranza”! Per questi motivi le nostre pubblicazioni negli ultimi anni hanno dato risalto alle lezioni che possiamo imparare dai racconti biblici, invece di ricercare tipi, antitipi e adempimenti.
Le riflessioni di Splane, a dir la verità, non sono inedite. In effetti, l'idea di cambiare tale metodo di insegnamento nacque durante la ricerca e la stesura del primo dizionario enciclopedico biblico edito dalla Watch Tower Society, Aid to Bible Undestanding, pubblicato nel 1971 (l’Ausiliario per capire la Bibbia in italiano, edito dal 1981-1986 in 47 fascicoli allegati alla rivista La Torre di Guardia), rivisto, aggiornato e pubblicato in due volumi nel 1988 col titolo Insight on the Scriptures (Perspicacia nello studio dello Scritture, 1990 in italiano), dato che l’opera – alla cui stesura partecipò addirittura Raymond Victor Franz – è quasi del tutto priva di tipi e antitipi. Nel 1972, la ricerca alla base dell’Ausiliario aveva già portato a importanti cambiamenti nella struttura organizzativa della Società Torre di Guardia, inclusa la ridefinizione di ciò che nacque l’anno prima, ovvero il Corpo Direttivo e la nuova “disposizione degli anziani”, che era appena stata messa in atto. Quanto segue è tratto da una Torre di Guardia dell’epoca, che riflette alcuni dei pensieri su tale argomento in quel momento:
L'articolo citato cercò di introdurre timidamente tali cambiamenti, pur non negando il nesso “tipo/antitipo”, e durante gli anni ‘70, fra i membri del “Reparto Scrittori” che più erano produttivi e capaci nella ricerca biblica, vi erano personalità di spicco come Raymond V. Franz, Lyman Swingle (poi membro del Corpo Direttivo), Edward Dunlap, preside della scuola di Galaad, supervisionati da Frederick W. Franz, futuro presidente della Società Torre di Guardia, figure basilari fra gli oltre “250 ricercatori [che] (...) hanno contribuito al lavoro”11 di ricerca e stesura dell’Ausiliario per capire la Bibbia, e negli articoli della Torre di Guardia in cui si parlava di temi biblici, questi tenderanno a minimizzare il modello "tipo-antitipo". Parliamo di TdG autorevoli che – eccetto Lyman Swigle – verranno disassociati per apostasia, i cui lavori, però, spiccarono al punto che saranno tutt’oggi apprezzati e ricordati con tanta nostalgia da molti Testimoni di vecchia data, lavori come il Commento alla lettera di Giacomo o Scegliamo il miglior modo di vivere, un commento alle due lettere di Pietro, distribuiti negli Stati Uniti all’assemblea di distretto del 1979 e che, non casualmente, evitavano lo schema “tipo/antitipo” pur toccando soggetti che precedentemente lo avevano richiesto, come un riferimento “atipico” allo “schiavo fedele e discreto” che ha invitato tutti i cristiani a essere questo tipo di persona.12Un’altra cosa che ha dato luogo a domande è il fatto che i testimoni di Geova si servono di paralleli o tipi profetici, applicandoli a circostanze e a gruppi o classi di persone d’oggi. Molti che leggono la Bibbia ne considerano tutti i racconti come semplice storia, ma quando cominciano a studiare con i testimoni di Geova riaggiustano il loro punto di vista comprendendo che i racconti non sono soltanto storia. Per esempio, gli Israeliti radunati nelle pianure di Moab poco prima di entrare nella Terra Promessa caddero nella fornicazione con le donne di Moab nella loro adorazione del Baal di Peor. Ciò causò la morte, per mano di Geova, di 24.000 dei tre milioni o più di Israeliti accampati lì. (Num. 25:1-9) Questo è stato paragonato alla posizione del popolo di Dio che oggi è alla soglia del nuovo ordine di Dio, e serve ora da avvertimento per esso. (…) Talvolta vien fatta la domanda: “Inscenò Geova quell’avvenimento ‘drammatico’, così che ora ne avessimo un avvertimento?” Ebbene, farebbe egli accadere tali cose cattive? Le causerebbe egli stesso? No. (…) Siamo aiutati a capire più pienamente se ricordiamo che le persone dei tempi antichi furono reali e vissero la loro vita quotidiana insieme alla loro famiglia e ai loro simili, ebbero speranze e desideri come li abbiamo noi oggi, gli stessi generali problemi col peccato che operava nelle loro membra e molti di essi impegnarono fedelmente un eccellente combattimento per servire Dio.10
Tornando al discorso di David Splane, pochi (o forse nessuno) dei presenti e di chi ha visto la registrazione su JW Broadcasting ha capito che le parole del membro del Corpo Direttivo hanno avuto non poche sorprendenti conseguenze, ovviamente indesiderate, sulla stessa dottrina della Watch Tower Bible and Tract Society, decostruendo uno dei capisaldi della dottrina dell’organizzazione dal 1935 a oggi: la divisione in due classi e la relativa salvezza terrestre delle altre pecore! Sembra che gli stessi membri del Corpo Direttivo non siano consapevoli di questo sviluppo se vogliamo considerare il fatto che David Splane ha fatto ripetuti riferimenti alle altre pecore nel suo discorso senza riflettere sull'ironia del caso. È come se lui stesso ignorasse il fatto – ed è assai probabile – che tutta la dottrina delle altre pecore e la speranza terrena per i cristiani fedeli è interamente ed esclusivamente costruita su una serie multipla di relazioni tipo/antitipo che non hanno alcuna base scritturale!
La dottrina della doppia classe e l’uso dei tipi e antitipi
Tutti i TdG sanno che nel 1935 l'Organizzazione, per bocca di Joseph F. Rutherford, introdusse la dottrina delle altre pecore e della "doppia classe". Ma pochissimi sanno che tale dottrina nasce l’estate dell’anno precedente, nell’agosto del 1934, in due articoli di studio, intitolati “His Kindness”.
Una premessa: ci sono molte probabilità che all'epoca, e precisamente dal 1926, molti degli articoli dottrinali presenti su The Watchtower e nei vari libri non fossero farina del sacco del giudice Rutherford, ma di un personale "ghost writer", il già citato Frederick W. Franz, poi presidente della Società e “oracolo” dell’Organizzazione, come ipotizza Barbara Anderson, Testimone di Geova dal 1954 al 1997 e, dal 1982 al 1992 membro della Famiglia Betel di Brooklyn, dove negli ultimi suoi tre anni di attività alla sede mondiale ha svolto ricerche per la stesura del libro Testimoni di Geova, proclamatori del Regno di Dio (1993), scrivendo anche per Svegliatevi! Nella sua autobiografia la Anderson scrive che, durante le ricerche in vista della stesura del libro Proclamatori,
Ci fu poi quella volta in cui dovetti fare ricerche in un grande armadio d'archivio nell'ufficio del quarto presidente della Watchtower Society, Fred Franz; a quel tempo lui era già in cattive condizioni di salute e cieco e non usava più il suo ufficio. Vi trovai delle lettere che gli aveva scritto il Presidente Rutherford negli anni trenta. In una c'era una domanda che Rutherford aveva posto a Franz, la cui risposta gli serviva per il numero in uscita della rivista. In ogni edizione vi era una colonna contenente le risposte di Rutherford a domande che riguardavano specifiche questioni bibliche; e la lettera mi confermò il fatto che era Franz, che nel 1926 divenne membro del comitato editoriale in qualità di ricercatore biblico e di scrittore della Società, il vero autore delle risposte alle domande delle quali Rutherford poi si prendeva il merito. La lettera era precisa. Non chiedeva a Franz di fare ricerche in merito, ma di rispondere alla domanda per la successiva pubblicazione nella colonna della rivista. Mi chiesi allora quanti dei ventitré libri e sessantotto opuscoli che Rutherford diceva di aver scritto fossero veramente usciti dalla sua penna, e quanti, invece, fossero in realtà stati scritti da Franz?13
Quindi, visto che Franz era effettivamente istruito, impegnato sin dal 1926 nel “Reparto Scrittori” nonché il maggiore artefice delle correlazioni “tipo/antitipo” usate nelle pubblicazioni della Watchtower fino ai tardi anni ‘80, è probabile che l’autore dell’articolo che analizzeremo sia lui.14 Ma torniamo all’articolo del 1934, dove il Giudice, o il suo presunto “ghost writer”, scrive: “Cristo Gesù, il Vendicatore, distruggerà i malvagi; ma la gentilezza di Geova ha fornito un luogo di rifugio per quelli che ora volgono il loro cuore verso la giustizia, cercando di unirsi all'organizzazione di Geova. Tali sono noti come la classe Jonadab, perché Jonadab li ha prefigurati”.15 Entra così in gioco, nel lessico geovista degli anni ‘30 e ‘40, i termini Gionadab (Jonadab o Jehonadab in lingua inglese) per riferirsi a credenti cristiani che avevano aderito alla Watchtower Society sperando però di vivere per sempre sulla terra piuttosto che in cielo con Cristo, termine oramai desueto ma di fatto sinonimo dell’odierna definizione “altre pecore”. Il luogo di rifugio, notate bene, questo luogo di rifugio non è per gli unti, ma per questa classe secondaria, nota come “i Gionadab”:
Questo amorevole provvedimento emesso da Geova mentre annunciava l'alleanza di fedeltà lo dimostra le città di rifugio prefigurano l'amorevole benignità di Dio per la protezione delle persone di buona volontà durante Armageddon (…) Dio ora ha fatto conoscere al suo popolo che la parola da lui pronunciata, come riportato in Deuteronomio, si applica dalla venuta di Cristo Gesù al tempio, [nel 1918][Ii] possiamo aspettarci di trovare le disposizioni per le città di rifugio, come stabilito nelle profezie, [che] hanno un adempimento antitipico in stretta prossimità del tempo di prendere i fedeli seguaci di Cristo Gesù nell'alleanza per il regno.16
C’è da chiedersi su come “Dio ... abbia reso noto al suo popolo” tale relazione antitipica. All’epoca, infatti, a differenza dei moderni TdG, Rutherford non credeva che lo spirito santo (scritto sempre con lettere minuscole) fosse usato per rivelare le verità divine, ma che Geova, sin da 1918, utilizzava messaggeri angelici per parlare con la sua congregazione, posizione delineata in The Watchtower del 1° settembre 1930 nell’articolo “Holy spirit”, che a pagina 263 riporta:
“Sembrerebbe che non ci sia necessità per il ‘servo’ [sostanzialmente Rutherford, ndt] di avere un avvocato come lo spirito santo perché il 'servo' è in comunicazione diretta con Geova e come strumento di Geova, e Cristo Gesù agisce per tutto il corpo (...) Se lo spirito santo come aiuto dirigesse l'opera, allora non ci sarebbe una buona ragione per impiegare gli angeli (...) La classe dei “servi” è formata per il servizio. Invece che i "servi" vengano messi in azione per opera dello spirito santo quale soccorritore, le Scritture sembrano insegnare chiaramente che il Signore ordina ai suoi angeli cosa fare e che agiscono sotto la supervisione del Signore nel dirigere il rimanente sulla terra riguardo alla linea di condotta da intraprendere. – Riv. 8:1-7”.
Ma le città di rifugio citate ai parr. 4 e 5 dell’articolo di studio non erano stabilite in alcuna profezia biblica, essendo invece un provvedimento legale presente nella Legge Mosaica. Tuttavia, ora abbiamo un secondo adempimento antitipico, prima la classe Gionadab, ora le città antitipiche di rifugio: “L'erezione delle città di rifugio fu notificata a coloro che avrebbero dovuto averne bisogno che Dio aveva provveduto alla loro protezione e rifugio in tempo di angustia. Quella era una parte della profezia e, essendo una profezia, doveva avere il suo adempimento in un giorno successivo e alla venuta del più grande Mosè.”17 Questo è un esempio di ragionamento circolare: le città di rifugio erano profetiche perché hanno un'applicazione profetica, che sappiamo esser tale… perché erano profetiche. Ma non ha un senso logico!
Rutherford prosegue nella frase successiva:
Su 24° giorno di febbraio, 1918 d.C., per grazia del Signore e manifestamente con la sua schiacciante provvidenza e la sua direzione, per la prima volta a Los Angeles è stato consegnato il messaggio "Il mondo è finito: milioni ora viventi non moranno mai", e in seguito quel messaggio è stato proclamato dal passaparola e dalla pubblicazione stampata in tutta la "cristianità". A quel tempo nessuno del popolo di Dio aveva compreso appieno la questione; ma da quando sono stati portati nel tempio, vedono e comprendono che quelli sulla terra che possono vivere e non morire sono quelli che ora "salgono sul carro", come Gonadab, su invito di Ieu, salì sul carro con Ieu.18
Non si può fare a meno di essere sorpresi dal fiuto di Rutherford – del suo “ghost writer”! – capace di prendere una delle sue più grandi umiliazioni e trasformarla in un trionfo! Il discorso del 1918 a cui si riferisce il presidente come pronunciato dalla "direzione manifesta" di Dio è stato senz’altro il suo più grande fallimento dell'organizzazione geovista. Fu costruito sul presupposto che 1925 avrebbe visto la risurrezione degli antichi degni come il re Davide, Mosè e Abramo e l'inizio di Armaghedon, cioè la profezia di cui si parlava in apertura. Ora, quasi un decennio dopo il fiasco del 1925, da cui siamo partiti, l’allora leadership geovista stava sostenendo che tale detto era proveniente da Dio! Tuttavia sappiamo bene che i milioni di persone che vissero i fatti del 1918 sono deceduti. Anche il tentativo di Rutherford qui di anticipare la data di inizio dal 1918 al 1934 è un evidente fallimento alla luce della storia. I milioni allora viventi, caro Rutherford, te compreso, sono tutti morti!!!! Il paragrafo 8, invece, è un accenno antitipico... a contribuire per l’opera del regno! Credo che neppure gli otto leader di Warwick arriverebbero oggi a tanto!
“Il comandamento di Geova era che fossero date ai leviti quarantotto città e sobborghi. Questo mostra che i popoli della “cristianità” non hanno il diritto di affollare i servitori di Geova, e in particolare i suoi testimoni unti, fuori dal paese, ma devono concedere loro libertà di attività e una quantità ragionevole per il loro sostentamento. Ciò supporta anche la conclusione che coloro che ottengono la letteratura... dovrebbero contribuire con qualcosa per sostenere le spese di pubblicazione...”19
La conclusione che i membri delle chiese della cristianità “devono concedere una quantità ragionevole” per il mantenimento della classe sacerdotale geovista fa intendere come l’artificiosa applicazione di nessi tipologici porta alla totale disconnessione con la realtà.
Ma cosa rappresenterebbero le città di rifugio?
Queste città di protezione simboleggiano l'organizzazione di coloro che sono interamente devoti a Dio e al suo servizio nel tempio. Non c'era altro posto in cui l'omicida potesse trovare rifugio o salvezza. Questa è una prova forte che la classe Gionadab che cerca rifugio contro il giorno della vendetta deve trovarlo solo nel carro di Ieu, vale a dire nell'organizzazione di Geova, di cui l'organizzazione Cristo Gesù è il capo e grande sommo sacerdote.20
È risaputo che è dal giudice Rutherford che i Testimoni di Geova hanno un culto idolatrico per l'Organizzazione! Mentre con Russell essa era inutile se non addirittura pericolosa, con Rutherford essa è profeticamente rivelata!21 Notiamo una cosa, basandosi sulle Scritture, e cioè che Gionadab non ha mai usato una città di rifugio, ma la classe Gionadab, invece, e non si capisce il motivo, ne ha invece bisogno. Gionadab salì sul carro di Ieu su suo stesso invito, e non perché fosse un omicida! Quindi il carro di Ieu è un tipo per l'organizzazione antitipica dei Testimoni di Geova, anche se non è la prima volta che un carro viene utilizzato in tal senso, essendo una costante nella teologia geovista, basti pensare al fatto che il carro celeste visto dal profeta Ezechiele fin dal 1929 con la pubblicazione del libro Profezia, ma soprattutto dal 1931 col libro Rivendicazione, prefigurerà l’organizzazione celeste di Geova.22
Ma proseguiamo:
Le città di rifugio sarebbero state istituite dopo che gli Israeliti avrebbero raggiunto Canaan... Questo sembrerebbe corrispondere al momento in cui inizia l'opera di Eliseo-Ieu... Nel 1918 Gesù portò il suo fedele residuo allora sulla terra attraverso l'antitipico fiume Giordano e nella “terra”, o condizione del regno… Il sacerdote che portava l'arca dell'alleanza fu il primo ad entrare nelle acque del Giordano, e rimase fermo sull'asciutto nel fiume finché il popolo non ebbe attraversato. (Gios. 3:7, 8, 15, 17) Prima che gli israeliti attraversassero il fiume Giordano Mosè, per ordine di Geova, stabilì tre città di rifugio sulla sponda orientale del fiume. Allo stesso modo, anche prima che il rimanente fosse raccolto nel tempio, il Signore fece consegnare il suo messaggio "Milioni or viventi non moriranno mai", il che significa, naturalmente, che devono essere soggetti alle condizioni annunciate dal Signore. Cominciò anche l'annuncio che l'opera di Elia era terminata. Fu un periodo di transizione dall'opera di Elia a quella di Eliseo svolta dai fedeli seguaci di Cristo Gesù.23
Il giudice prosegue analizzando lo scopo delle città di rifugio, cioè dare rifugio agli omicidi involontari. Ai giorni nostri coloro che sono inconsapevoli omicidi sono coloro che hanno sostenuto gli elementi politici e religiosi della terra nello "spargimento di sangue": “Sia tra gli ebrei che tra la ‘cristianità’ ci sono stati quelli che non hanno avuto simpatia per tali illeciti, ma a causa delle circostanze sono stati costretti a partecipare e sostenere questi trasgressori, almeno in una certa misura, e sono quindi della classe inconsapevolmente o inconsapevolmente sono colpevoli di spargimento di sangue."24 Questi inconsapevoli omicidi devono avere un mezzo antitipico di fuga corrispondente alle città di rifugio in Israele e “Geova nella sua amorevole benignità ha preso proprio le disposizioni necessarie per la loro fuga”.25
Naturalmente, se esiste un omicida antitipico che ha bisogno di una città di rifugio antitipica, deve esserci anche un "vendicatore" antitipico. Il paragrafo 18 si apre con le parole: "Chi è ‘il vendicatore’, o colui che esegue la vendetta in modo antitipico su tali trasgressori?" Il paragrafo 19 risponde: "Il grande parente della razza umana per nascita è Gesù... quindi era il parente degli Israeliti". Il paragrafo 20 aggiunge: “Gesù Cristo, il grande carnefice, certamente incontrerà o raggiungerà tutti i colpevoli di sangue ad Armaghedon e ucciderà tutti quelli che non sono nelle città di rifugio”. Quindi il paragrafo 21 da spiegazioni su quelle che sono le città antitipiche dei rifugiati dicendo: “Coloro… che ora vorrebbero fuggire nella città di rifugio, devono affrettarsi ad essa. Devono allontanarsi dall'organizzazione del Diavolo e prendere il loro posto con l'organizzazione del Signore Dio e rimanere lì”. Peccato che Ebrei 2:3 e 5:8,9 dicano altro: “... come potremo scampare noi se trascuriamo una salvezza così grande? Questa infatti, dopo essere stata promulgata all'inizio dal Signore, è stata confermata in mezzo a noi da quelli che l'avevano udita..." e "pur essendo Figlio, imparò tuttavia l'obbedienza dalle cose che patì e, reso perfetto, divenne causa di salvezza eterna per tutti coloro che gli obbediscono", e pensandoci su dici: "Ma io pensavo che Gesù fosse l'amorevole provvedimento di Dio per la fuga e la salvezza”, beh ovviamente non stai seguendo pedissequamente l'Organizzazione, cioè l'antitipico Carro di Geova, e non cerchi di stare al passo con lei!
In un articolo che indica non Gesù, ma un'organizzazione religiosa come mezzo per la salvezza dell'umanità, potrebbe esserci un raro e decisamente ironico momento di intuizione profetica alla fine del paragrafo 23: “La semplice dichiarazione del Signore è che la ‘religione organizzata’, che ha diffamato così tanto questo nome, e quelli che hanno partecipato alla persecuzione del suo popolo fedele e hanno diffamato il nome di Dio, saranno distrutti senza pietà”. Il paragrafo 29 fa una chiara distinzione tra due classi di cristiani, ognuna in attesa di una diversa forma di salvezza.
“Non risulta dalle Scritture che le città di rifugio abbiano alcun riferimento a coloro che diventano membra del corpo di Cristo. Non sembra esserci alcun motivo per cui dovrebbero. C'è un'ampia distinzione tra questi e quelli che diventano della classe conosciuta come i "milioni che non moriranno", cioè quelle persone di buona volontà che obbediscono al Signore Dio ora ma che non sono accettate come parte del sacrificio di Cristo Gesù.”26
Mentre l'affermazione che questa "ampia distinzione" tra il "corpo di Cristo" e "le persone di buona volontà" è scritturale, il lettore attento noterà che nessuna Scrittura è fornita come supporto. Come accade spesso! Nel paragrafo finale dello studio, si ragiona – e ancora una volta, senza alcun supporto scritturale - che sul lavoro esiste una corrispondenza o una relazione tipico-antitipica. La parte tipica era l'ordine delle cose in quanto prima fu messa in atto l'alleanza degli israeliti con Geova sul Monte Horeb, poi anni dopo, quando gli israeliti si stabilirono nella terra di Canaan, furono istituite le città di rifugio. La parte antitipica fu il completamento di tutti i membri che compongono la nuova alleanza che ebbe inizio quando Gesù venne nel suo tempio nel 1918. Questo metodo di salvezza terminò, e poi furono messe in atto le città antitipiche di rifugio. Quest'ultima è la disposizione per le persone non unificate di buona volontà - la classe dei Gionadab - che saranno salvate dal vendicatore, Cristo. Il motivo per cui gli appartenenti alla cosiddetta classe delle “altre pecore” sono chiamati Gionadab è che il Gionadab biblico era un non israelita (prefigurazione di un cristiano non unito) ma era stato invitato sul carro (prefigurazione dell’Organizzazione di Geova) guidato da Ieu, un israelita (prefigurazione di un cristiano unto o israelita spirituale) per lavorare con lui. Fine!
***
È il secondo articolo di studio, "His Kindness - Part II", sempre su The Watchtower del 1° agosto 1934, a chiarire meglio le idee. L’articolo estende la lettura antitipica delle città di rifugio all’attuale dottrina dell’esistenza di due distinte speranze di salvezza, una celeste e una terrena: “Gesù Cristo è lo stile di vita offerto da Dio, ma non tutti gli uomini che ottengono la vita diventeranno creature spirituali. Ci sono altre pecore che non appartengono al ‘piccolo gregge’”.27
Mentre la prima classe con una speranza celeste viene salvata dal sangue di Gesù, la seconda classe viene salvata attraverso un'organizzazione o una specifica denominazione di "religione organizzata", i Testimoni di Geova. Infatti, “L'antitipo delle città di rifugio è l'organizzazione di Geova, e ha provveduto alla protezione di coloro che si mettono pienamente dalla parte della sua organizzazione …”28
I paralleli tipico-antitipico continuano ad abbondare in questo secondo articolo di studio. Ad esempio: “Era dovere dei Leviti nelle città di rifugio dare informazioni, aiuto e conforto a coloro che cercavano rifugio. Allo stesso modo è dovere dei Leviti antitipici [cristiani unti] dare informazioni, aiuto e conforto a coloro che ora cercano l'organizzazione del Signore”.29 Quindi, tracciando un altro parallelismo tipico-antitipico, le scritture di Ezechiele 9:6 e Sofonia 2:3 vengono richiamate all’attenzione del lettore mettendo in parallelo il “segno sulla fronte” con l'unto “che fornisce loro [ai Gionadab] informazioni intelligenti...” Paralleli simili sono tracciati nel paragrafo 8 tra Deuteronomio 19:3; Giosuè 20:3, 9 e Isaia 62:10 per mostrare che “la classe sacerdotale, cioè l'unto rimanente ora sulla terra, deve servire il popolo... i Gionadab”.
Sorprendentemente, i paralleli tipico-antitipico sono tratti persino dalle dieci piaghe.“In adempimento antitipico di quanto accaduto in Egitto sono già stati dati avviso e avvertimento ai governanti del mondo. Nove piaghe sono state adempiute in modo antitipico, e ora, prima che la vendetta di Dio cada sui primogeniti e sul mondo intero, prefigurata dalla decima piaga, le persone devono ricevere istruzioni e avvertimenti. Tale è l'attuale opera dei testimoni di Geova”.30
Il paragrafo 11 illustra il problema principale che si presenta quando gli uomini si assumono la responsabilità di creare un parallelo profetico in cui nessuno era previsto, ovvero alcune parti semplicemente non si adattano. “Se la decisione era che l'uccisione fosse priva di cattiveria e fosse stata commessa inavvertitamente o involontariamente, allora l'uccisore dovrebbe trovare protezione nella città di rifugio e deve rimanere lì fino alla morte del sommo sacerdote.”31 Ma questo, semplicemente, non si adatta in modo antitipico. Il malfattore inchiodato accanto a Gesù Cristo non uccise né involontariamente né inconsapevolmente, era lì per un crimine commesso volontariamente, ma fu perdonato. Questa applicazione di Rutherford consente l'ingresso ai soli peccatori inconsapevoli, ma abbiamo l'esempio del re Davide, il cui adulterio e la successiva cospirazione per nascondere il peccato che portarono all’omicidio di Uria, erano tutt'altro che inconsapevoli, ma volontari, eppure anche a lui fu perdonato. Gesù non fa distinzioni tra gradi o tipi di peccato. Ciò che conta per lui è un cuore spezzato e un sincero pentimento. Questo semplicemente non si adatta alle città di rifugio parallele, motivo per cui non le ha mai menzionate come parte della Buona Notizia della salvezza.
Ma le cose peggiorano ancora nel paragrafo 11:
“Alla morte del sommo sacerdote l'uccisore poteva tornare sano e salvo al proprio luogo di residenza. Questo sembrerebbe chiaramente insegnare che la classe di Gionadab [cioè le altre pecore], avendo cercato e trovato rifugio nell'organizzazione di Dio, deve rimanere nel carro o organizzazione del Signore con il più grande Ieu, e deve continuare nella simpatia del cuore e in armonia con il Signore e la sua organizzazione e devono dimostrare la loro giusta condizione di cuore cooperando con i testimoni di Geova fino a quando non sarà terminato l'ufficio della classe del sommo sacerdote ancora sulla terra.”32
Questo punto è abbastanza importante che l'autore lo ribadisce nel paragrafo 17:
“Tali [i Gionadab/altre pecore] non vengono con le disposizioni del nuovo patto, e la vita non può essere loro concessa finché l'ultimo membro della classe sacerdotale non abbia terminato il suo corso terreno. ‘La morte del sommo sacerdote’ significa il cambiamento degli ultimi membri del sacerdozio reale da organismo umano a organismo spirituale, che segue Armageddon.33
Gesù è indicato nel Nuovo Testamento come il Sommo Sacerdote. (Ebrei 2: 17) Ma in nessun luogo troviamo cristiani unti indicati come classe dei sommi sacerdoti, specie mentre si trovano sulla terra. È la morte di Cristo ad aver aperto la strada alla salvezza umana. Tuttavia, Rutherford ha un'idea diversa per la salvezza della classe Gionadab. Sta qui creando una classe clericale celeste, un “super-clero”. Questo non è il tipico clero della Chiesa cattolica apostolica romana, tanto disprezzato dai Testimoni di Geova. No! Questo clero è incaricato della salvezza del singolo adepto delle altre pecore. Solo quando loro – e non Gesù Cristo come invece insegnano tutte le altre chiese – saranno tutti morti, le altre pecore possono essere salvate, purché ovviamente le altre pecore siano rimaste nella città antitipica del rifugio, la religione organizzata dei Testimoni di Geova e fedeli ai dicktat della Watch Tower Bible and Tract Society!
In estrema sintesi, è tale classe sacerdotale – rappresentata dall’organizzazione – la vera mediatrice fra uomo e Dio, e non il Cristo! È un tema che col tempo arriverà al punto di far sostenere alla Bibbia che il Cristo è mediatore solo degli Unti. Il tema invece fu esposto in due articoli della Torre di Guardia del 1979 e del 1980. Nella prima rivista viene infatti spiegato in una “Domanda dai lettori” che
“Cristo (...) è il “mediatore di un nuovo patto” fra Geova e l’Israele spirituale, l’“Israele di Dio”, i cui componenti presteranno servizio con Gesù come re e sacerdoti in cielo. (...) In un tempo in cui Dio stava scegliendo le persone da includere in quel nuovo patto, l’apostolo Paolo scrisse che Cristo era il “solo mediatore fra Dio e gli uomini”. (1 Tim. 2:5) (...) Perciò, in senso strettamente biblico Gesù è il “mediatore” solo per i cristiani unti”.34
La questione fu ribadita meglio l’anno successivo in un articolo di studio incentrato sul concetto della mediazione:
“Oggi, secondo statistiche attendibili, c’è una “grande folla” di cristiani dedicati e battezzati che collaborano attivamente col rimanente degli israeliti spirituali. Dalla primavera del 1938 sono stati regolarmente invitati ad assistere alla commemorazione annuale della morte di Cristo, non in veste di partecipanti agli emblemi della Commemorazione (il pane non fermentato e il vino rosso), ma in veste di rispettosi osservatori. Essi riconoscono Gesù Cristo come loro re celeste, al potere dalla fine dei Tempi dei Gentili avvenuta nel 1914. Al fianco del rimanente degli israeliti spirituali predicano zelantemente “questa buona notizia del regno” in tutta la terra abitata, “in testimonianza a tutte le nazioni” prima che questo sistema di cose abbia termine nell’imminente “grande tribolazione”. (Matt. 24:14, 21) Riconoscono di non essere israeliti spirituali inclusi nel nuovo patto di cui Gesù è mediatore e di non far parte della ‘razza eletta, del regal sacerdozio, della nazione santa’. — I Piet. 2:9. Comunque, traggono effettivamente beneficio dall’attività del nuovo patto. Ne traggono beneficio proprio come nell’antico Israele il “residente forestiero” traeva beneficio dal risiedere fra gli israeliti che erano inclusi nel patto della Legge. — Eso. 20:10; Lev. 19:10, 33, 34; Riv. 7:9-15.”35
Una dottrina controversa che accentuerà il travaglio interiore di Raymond Victor Franz, che alle pp. 322 e segg. del suo libro Crisi di coscienza, in quanto contrario a questa veduta reputata antiscritturale, scriveva: “Per me la Scrittura diceva chiaro che Gesù Cristo era mediatore di tutti, che aveva offerto la propria vita per tutti, che aveva reso disponibile un sacrificio di riscatto i cui benefici erano disponibili per chiunque...”.
Qui incontriamo perciò un altro problema con l'antitipo profetico inventato: la necessità di piegare alle proprie interpretazioni la Scrittura per farla funzionare, cioè una delle peculiarità del geovismo, l'eisegesi, da non confondere con l'esegesi, cioè la pessima abitudine di proiettare in un brano, isolato dal suo contesto, tutto ciò che il proprio arbitrio detta o che si è accreditato col consenso religioso, cosa che la leadership dei Testimoni di Geova, e con loro tutti i culti apocalittici, fa da sempre! Anche se fosse vero che la salvezza delle altre pecore è raggiunta solo quando muore l'ultimo dei cristiani unti, c'è un problema di sequenza, poiché la loro salvezza arriva sopravvivendo ad Armaghedon. Matteo 24: 31 indica chiaramente che Gesù manda i suoi angeli per radunare quelli scelti prima di Armageddon. Ma in realtà Armaghedon non è nemmeno menzionato in Matteo 24. L’apostolo Paolo dice ai Tessalonicesi che i vivi alla fine i santi saranno trasformati e ripresi “insieme a loro”. (1 Tess. 4: 17) Non c'è nulla nella Bibbia che indichi che alcuni dei fratelli di Cristo sopravviveranno ad Armageddon per essere ripresi solo allora. Tuttavia, questo fatto scritturale è molto scomodo per l’agenda di Rutherford poiché significa che la necessità di rimanere all'interno dell'Organizzazione, la città antitipica del rifugio, finirà prima di Armaghedon. In che modo l'organizzazione può salvarci da Armageddon se il bisogno di rimanervi svanisce prima di Armageddon? Ciò non funziona, quindi Rutherford reinterpreta le Scritture per farle dire che alcuni unti non sono presi in considerazione fino a dopo, in modo da rendere il suo lavoro profetico parallelamente pesantemente artificioso.
L’esistenza di questa agenda è molto evidente nel paragrafo 15 della rivista del 1934.
“Se dopo aver ricevuto queste buone cose dalla mano del Signore si trova qualcuno che esercita troppa libertà personale, vale a dire che non si attiene ai limiti del misericordioso provvedimento di Geova preso per lui al presente; non prendendo in considerazione che non possiede ancora il diritto alla vita [come fa la classe sacerdotale] (…) perde la protezione che Geova gli ha fornito. Deve continuare ad apprezzare la certezza e la vicinanza di Armaghedon [Ricordate, questo è stato scritto 80 anni fa, ndr]...e anche il fatto che presto la classe sacerdotale [altro termine non scritturale] passerà dalla terra (…) Cristo, il grande Vendicatore e carnefice [antitipico], non risparmierà nessuno della compagnia di Gionadab che esce dalla disposizione di sicurezza di Geova fatta per loro in relazione alla sua organizzazione”.36
Ma Rutherford non la smette con gli accostamenti antitipici: nel paragrafo 18 ricostruisce il resoconto dell’incontro fra Solomone e Simei. Salomone chiese a Simei di rimanere nella città di rifugio per i suoi peccati contro il padre di Salomone, Davide, o subire la morte. Simei disobbedì e fu ucciso per ordine del re Salomone. L'antitipo, secondo il secondo presidente della Watchtower, è Gesù, visto come il maggiore Salomone, e uno qualsiasi della classe Gionadab che che "ora si avventuri fuori dal propria città di rifugio" e "corre davanti a Geova" è l'antitipico Simei. Un’evidente forzatura!
Quando nacque la tipica città di rifugio? Sono nate solo quando gli antichi israeliti si stabilirono nella Terra Promessa, e sono sei: Golan, Ramoth-Gilead e Bosor, sulla riva occidentale del fiume Giordano (Deuteronomio 4:43 e Giosuè 20:8) e infine Kedesh, Shechem ed Hebron sul lato orientale (Giosuè 20:7).37
La terra promessa antitipica è rappresentato dal paradiso terrestre che verrà restaurato, ma difficilmente tutto ciò funziona per lo scopo di Rutherford. Pertanto, altre tempistiche devono cambiare: “Pertanto è dopo il 1914, momento in cui Dio ha intronizzato il grande Re e lo ha mandato a regnare. È allora che la città santa, la nuova Gerusalemme, che è l'organizzazione di Geova Dio, discende dal cielo. È quella città santa che è il luogo in cui dimora Geova. (Sal. 132,13) È il tempo in cui ‘il tabernacolo di Dio è con gli uomini, ed egli abiterà con loro, ed essi saranno il suo popolo, e Dio stesso sarà con loro e sarà il loro Dio’. (Riv. 21:2, 3) (...) L'immagine profetica della città di rifugio non poteva avere applicazioni prima dell'inizio del regno di Cristo nel 1914”.38
Quindi la tenda di Dio raffigurata in Rivelazione 21: 2, 3 è stata con gli esseri umani, ovviamente Testimoni di Geova, negli ultimi cento anni. Sembrerebbe che l'intera faccenda del fatto che “né ci sarà più lutto né lamento né dolore” e che “la morte non ci sarà più”, sia in arretrato da un po' di tempo. E se permane un dubbio circa l'identità delle “altre pecore”, esso viene rimosso al paragrafo 28: “Quelle persone di buona volontà, cioè la classe Gionadab, sono le pecore dell'“altro gregge” di cui parlava Gesù, quando disse: “E ho altre pecore, che non sono di questo ovile: anche loro devo portare , e udranno la mia voce; e vi sarà un solo ovile e un solo pastore”. (Giovanni 10:16)”39 Rutherford dice che le porte alla speranza celeste sono state chiuse e che ormai l’unica speranza rimasta è per la vita sulla terra come parte della classe delle altre pecore o di Gionadab. “La città di rifugio non era per l'unto di Dio, ma tale città e provvedimento amorevole erano presi per coloro che dovevano venire al Signore dopo che la classe del tempio era stata scelta e unta”.40
Questo non è un dettaglio: a partire da questo articolo di studio infatti, la Watchtower, per moltissimo tempo ha insegnato che il numero completo dei membri della classe degli unti, i 144.000, era stato raggiunto nel 1935. “Logicamente, la chiamata del piccolo gregge andrà a finire quando il numero sarà in fase di completamento, e la prova è che il raduno generale di quelli appositamente benedetti si è conclusa nel 1935”, riportava una Torre di Guardia di metà anni ‘90.41 Da allora, il numero dei Testimoni di Geova unti ha cominciato a diminuire, e questo, per gli adepti, era il chiaro segno che eravamo nella parte inoltrata degli “ultimi giorni”. Ma nel 2007, “miracolosamente” le porte saranno riaperte grazie a “nuova luce”, dato che si ammetterà che non vi è alcuna base scritturale per la dottrina del 1935 dopo che il numero di coloro che mangiano il pane e il vino alla Commemorazione aveva iniziato ad aumentare e nessuno dei membri del Corpo Direttivo allora in vigore erano nati prima del 1935: “D’altro canto, nel corso degli anni, alcuni cristiani battezzatisi dopo il 1935 hanno ricevuto la testimonianza di avere la speranza celeste. (Romani 8:16,17) Pare quindi che non si possa determinare con precisione la data in cui termina la chiamata dei cristiani alla speranza celeste. Come dovrebbe essere visto chi ha concluso nel suo cuore che ora è unto e inizia a prendere gli emblemi alla Commemorazione? Non lo si dovrebbe giudicare. È una questione che riguarda lui e Geova.”42
Inoltre, tornando all’articolo dell’agosto 1934, nell'antico Israele, se un sacerdote o un levita diventavano omicidi, anche loro potevano approfittare della disposizione della città di rifugio. Quindi non erano esenti dalla disposizione, ma ciò non si adatta alla riflessione di Rutherford, quindi viene ignorato. Le città di rifugio antitipiche non sono per la “classe sacerdotale” dei Testimoni di Geova. Ah, allora esiste una classe sacerdotale fra i Testimoni? Non sono forse tutti uguali fra loro? Oggi i Testimoni dicono, con orgoglio, che da loro vige l'uguaglianza totale, che sono tutti uguali, che non c'è gerarchia e che non esiste alcuna distinzione tra clero/laicato nell'organizzazione. Questo semplicemente non è vero, e le parole di Rutherford confermano che sono parole false da quando gli Studenti Biblici rimasti sotto l’egida della Watchtower Society, nel 1931, hanno preso il nome di “Testimoni di Geova”, processo che culminerà nel 1938 col varo della “Teocrazia”, perché dai paragrafi comprendiamo che c’è una chiara distinzione tra clero/laici e all’epoca essa, sulla base della semplice speranza futura, era esplicita, ma si attenuerà col tempo (pur persistendo delle differenze fra chi ha una nomina e chi non ce l’ha).
“Si noti che è imposto alla classe sacerdotale l'obbligo di condurre o leggere al popolo la legge dell'istruzione. Pertanto, dove c'è una compagnia di testimoni di Geova (...) il capo di uno studio dovrebbe essere scelto tra gli unti, e allo stesso modo quelli del comitato di servizio dovrebbero essere presi dall'unto (...) Gionadab era lì come uno che doveva imparare, e non uno che doveva insegnare (...) L'organizzazione ufficiale di Geova sulla terra consiste nel suo unto rimanente, e i Gionadab [le altre pecore] che camminano con gli unti devono essere istruiti, ma non essere capi. Sembra che questa sia la disposizione di Dio, tutti dovrebbero attenersi volentieri ad essa”.43
Dall’analisi di questi due articoli di studio capiamo che la dottrina sull’esistenza della “doppia classe”, una delle peculiarità dei Testimoni di Geova, si basa interamente sulla convinzione inventata, incoerente e del tutto antiscritturale di Joseph F. Rutherford (o forse del suo “ghostwriter”, Frederick W. Franz, ma non siamo sicuri del dettaglio) che ci sia una corrispondenza antitipica con le antiche città di rifugio israelite. È una dottrina centrale nella teologia geovista, e la decisione del Corpo Direttivo di limitare l’uso dei nessi tipo/antitipo porta inevitabilmente ad una sua revisione, dato che essa nasce sulla base di tale nesso, nonostante essa non si regga in alcun modo sulla Scrittura, in barba al letteralismo biblico dei Testimoni.
Quindi, concludendo, applicando il consiglio di David Splane di non abusare del nesso tipi/antitipi, c'è il rischio che salti la non scritturale dottrina della "doppia classe", che si fonda come abbiamo visto, su tale nesso. Quindi forse è meglio che tornino ad abusare di tipi ed antitipi, prima che, a furia di decostruire, crolli l’impalcatura dottrinale.
Metallo Pesante*
Note:
1 Joseph F. Rutherford, Milioni or Viventi non Morranno Mai, Watch Tower Bible and Tract Society, 1920, p. 87, 88.
3 Achille Aveta e Bruno Vona, I Testimoni di Geova e lo studio della Bibbia. Una guida alla conoscenza, contro l’autoritarismo, l’arroganza e la superstizione, Palermo, Dario Flaccovio Editore, 2014, p. 279.
5 Ibid. Achille Aveta cita Year of Doom, 1975: The story of Jehovah's Witnesses, di William Charles Stevenson, Londra, Hutchinson, 1967.
7 Ibid. Nel testo Achille Aveta cita il libro The Four Major Cults: Christian Science, Jehovah's Witnesses, Mormonism, Seventh-day Adventism, di Anthony A. Hoekema, Grand Rapids, Mich., Eerdman's 7963, 1963.
8 Durante gli anni ‘40-’80 il principale teologo della Watchtower Society, e a detta del nipote Raymond V. Franz “il principale biblista dell'organizzazione”, fu Frederick W. Franz (come Raymond spiegò nel suo libro Crisi di coscienza. Fedeltà a Dio o alla propria religione?, Roma, Dehoniane, 1988, p. 42, concetto ribadito anni prima da Alan Rogerson in Millions Now Living Will Never Die: A Study of Jehovah's Witnesses, Londra, Constable & Co, 1969, p. 66), principale autore dei libri della Watchtower Society e capofila del “Reparto Scrittori” (come ribadito da Robert Crompton in Counting the Days to Armageddon: The Jehovah's Witnesses and the Second Presence of Christ, Cambridge, James Clarke & Co., 1996, p. 152, mostrando un elenco di libri editi dalla Società dal dopoguerra in poi scritti da Fred Franz). E oggi? La Torre di Guardia del 1° gennaio 2000, a p. 29, riporta che “David Splane iniziò a fare il pioniere nel settembre 1963. Diplomato della 42a classe di Galaad, servì come missionario in Senegal e poi, per 19 anni, nella circoscrizione in Canada. Dal 1990 lui e la moglie Linda prestano servizio alla Betel degli Stati Uniti. Il fratello Splane ha lavorato nel Reparto Servizio e nel Reparto Scrittori. Dal 1998 era assistente del Comitato degli Scrittori.” È quindi molto probabile che oggi il principale teologo al Corpo Direttivo è David H. Splane, essendo l'unico membro dell’odierno Corpo Direttivo che viene a un reparto strategico, un tempo curato da Fred Franz e a cui lavorava Raymond Franz. Vista la collaborazione al "Reparto Scrittori", uno dei sei comitati dell'organizzazione internazionale dei Testimoni di Geova curanti dal Corpo Direttivo che soprintende tutto ciò che viene prodotto in forma stampata e digitale per i Testimoni e per il pubblico, nonché il sito jw.org, sovrintendendo il lavoro di traduzione in più lingue delle pubblicazioni nelle varie parti del mondo e rispondendo a qualsiasi domanda di natura biblica e dottrinale posta dai fedeli e non, molto probabilmente è lui l’autore – o il principale artefice – di dottrine come quella secondo cui la classe dello “schiavo fedele e saggio” è composto esclusivamente dai membri del Corpo Direttivo, o il fatto che i membri della classe dello “schiavo” sono tutti domestici se presi collettivamente, ma singolarmente devono nutrirsi o quella elaborata nel 2010, secondo cui la "generazione" del 1914 - considerata dai Testimoni di Geova come ultima generazione prima della battaglia di Armaghedon – include persone le cui vite "si sovrappongono" a quelle degli “unti che erano vivi quando il segno cominciò diventano evidente nel 1914”, spingendo la leadership del movimento a dare nel 2015 un ruolo escatologico al defunto “oracolo” Frederick W. Franz, dato che è stato citato come un esempio di uno degli ultimi membri degli "unti" vivi nel 1914, il che suggerisce che la "generazione" dovrebbe includere tutti gli individui "unti" fino alla sua morte nel 1992.
9 Rispettivamente negli articoli “Un matrimonio da cui traggono beneficio milioni di persone ora in vita”, La Torre di Guardia del 1° luglio 1989, p. 27, par. 17 e “Geova fa abbondare in piena possanza”, Torre di Guardia del 1° agosto 1968, p. 455, par. 11.
10 “Dio riaggiusta il pensiero del suo popolo”, Torre di Guardia del 1° febbraio 1973, pp. 86-88 (in inglese: “God Readjusts the Thinking of His People”, The Watchtower del 15 agosto 1972, p. 502).
11 Aid to Bible Understanding, Watch Tower Bible and the Tract Society of Pennsylvania, 1971, p. 5. Vedi: Raymond V. Franz, Crisi di coscienza, cit., p. 40.
12 Vedi: The New and “Approved” Type of Explanation (Watchtower, March 15, 2015), https://ad1914.com/2015/01/26/2107/.
13 Le scoperte di Barbara Anderson. Un’ex Testimone di Geova informata dei fatti e diretta testimone degli inganni, trad. it. di Sergio Pollina, https://www.infotdgeova.it/le-scoperte-di-barbara-anderson.html
14 Frederick W. Franz nacque il 12 settembre 1893 a Covington, nel Kentucky. Fu battezzato nella Chiesa luterana, ma da bambino frequentava anche le funzioni cattoliche prima di frequentare la Chiesa presbiteriana. Si è diplomato alla Woodward High School di Cincinnati, Ohio nel 1911 e ha frequentato l'Università di Cincinnati, dove ha studiato arti liberali e greco biblico, con l'intenzione di diventare un predicatore presbiteriano. Aderì all’International Bible Student Association battezzandosi nel 1913 e iniziando a collaborare, dal 1926, col “Reparto Scrittori” della Watchtower, divenendo prima vicepresidente e poi, dal 1976, dopo la morte di Nathan H. Knorr, presidente della Società. Morì il 22 dicembre 1992. Fra i principali autori della Traduzione del Nuovo Mondo delle Sacre Scritture, la Bibbia dei Testimoni di Geova, nel 1966, col libro Life Everlasting in Freedom of the Sons of God (Vita eterna nella libertà dei Figli di Dio, 1967 per l’Italia) porrà l’attenzione sul 1975. Vedi: M. James Penton, Apocalypse Delayed: The Story of Jehovah's Witnesses (3° ed.), Toronto, University of Toronto Press., 2015, p. 174 e l’autobiografia di Frederick W. Franz intitolata “Ripensando a 93 anni di vita”, La Torre di Guardia del 1° maggio 1987, pp. 22-30.
21 Charles Taze Russell, alla domanda “Un’Organizzazione (o sètta) zelante, aggressiva, edificata in base alle direttive scritturali, non sarebbe lo strumento migliore per diffondere o pubblicare l’autentica Buona Notizia?” rispose: “Riconosciamo che una visibile organizzazione e l’adozione di una denominazione specifica ci condurrebbe a un incremento numerico e ci farebbe apparire più rispettabili agli occhi del mondo. L’uomo carnale riesce a vedere che un corpo organizzato in modo visibile, con un obiettivo preciso, è questione di maggiore o minore efficacia; perciò costui stima le varie organizzazioni, dalle quali siamo usciti in obbedienza alla chiamata del Maestro. Tuttavia l’uomo carnale non può capire come una compagnia di persone, priva di ogni visibile Organizzazione, riesca ad ottenere un qualsiasi risultato… Eppure, benché sia impossibile per l’uomo carnale vedere la nostra Organizzazione perché egli non è in grado di capire le cose dello Spirito di Dio, confidiamo che voi riusciate a capire che la vera Chiesa è organizzata in maniera molto efficacie e secondo criteri operativi ottimi ... Tutti coloro che sono guidati dallo stesso Spirito possono e devono pervenire alla conoscenza della medesima verità” (The Watch Tower del marzo 1883, p. 458). Anni dopo scriverà: “Guardatevi dall’‘organizzazione’. Essa non è per niente necessaria. Le norme bibliche sono le uniche di cui avete bisogno. Non cercate di vincolare le coscienze altrui, né consentite ad altri di limitare l’esercizio delle vostre. Credete ed obbedite a quanto riuscite a capire dalla Parola di Dio oggi, così continuerete a crescere nella grazia, nella conoscenza e nell’amore giorno dopo giorno” (The Watch Tower del 15 settembre 1895, p. 1866).
26 Ibid., p. 233, par. 29.
27 Ibid., p. 243, par. 1.
28 Ibid., p. 243, par. 3.
29 Ibid., p. 244, par. 5.
30 Ibid., p. 244, par. 9.
31 Ibid., p. 245, par. 11.
32 Ibid.
33 Ibid., p. 246, par. 17
34 “Domande dai lettori”, La Torre di Guardia del 1° ottobre 1979, p. 31.
35 “Benefìci dal ‘solo mediatore fra Dio e gli uomini’”, La Torre di Guardia del 1° giugno 1980, p. 27.
36 Ibid., pp. 245, 246, parr. 15 e 18.
37 Si veda a riguardo: Preston L. Mayes, “Cities of Refuge”, Calvary Baptist Theological Journal, vol. 14, n. 1, primavera 1998, pp. 1-25.
38 Ibid., p. 248, par. 19.
39 Ibid., p. 249, par. 28.
40 Ibid., p. 249, par. 29.
42 La Torre di Guardia del 1° maggio 2007, pp. 30, 31.
43 “His Kindness – Part 1”, The Watchtower del 1° agosto 1934, p. 250, par. 32.
* Ringrazio Eric Wilson, alias Meleti Vivlon, autore del blog e del canale YouTube Beroean Pickets, che ha trattato nel dettaglio l’analisi di The Watchtower del 1° agosto 1934 nel video “Going Beyond What Is Written” del 23 novembre 2014, da cui ho tratto ispirazione, la cui trascrizione in inglese è al sito https://beroeans.net/2014/11/23/going-beyond-what-is-written/; ringrazio infine il prof. M. James Penton con cui, tempo addietro, si è discusso tramite e-mail sulla figura di Frederick W. Franz e sull’abuso di tipi ed antitipi, nonché il prof. Achille Aveta, che mi ha passato il testo citato nell’articolo, e il dott. Sergio Pollina.