I Testimoni di Geova -
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Le dottrine



Modifiche al libro
Rivelazione: Il suo grandioso culmine è vicino!
- Seconda parte -

Continua l'esame dell'Inserto del Ministero del Regno di settembre 2006.
Le pagine 5 e 6 di tale inserto:
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Nel cap. 33  si dice di sostituire l’ultima frase di pag. 243, § 21 del libro “Rivelazione” con la seguente (grassetto mio):

«Fatto significativo, nel suo discorso il papa fece solo qualche raro cenno a Gesù Cristo e al Regno di Dio».

Nella precedente versione si leggeva:

«Fatto significativo, nel suo discorso il papa non fece nessun riferimento né Gesù Cristo né al Regno di Dio».

Una modifica davvero interessante: ci si chiede come abbiano potuto scrivere nella prima versione esattamente il contrario di quanto si legge nella versione riveduta: c’è da dubitare che qualcuno abbia realmente letto il discorso del papa prima di scrivere il libro. E anche questo particolare pone degli interrogativi in merito a quanto siano fidate ed accurate le informazioni che si leggono nelle pubblicazioni della WTS. Il Corpo Direttivo comunque, nel “Manuale per la Scuola di Ministero teocratico”, raccomanda di essere molto precisi quando si citano notizie o si divulgano informazioni:

Accuratezza nelle affermazioni. I testimoni di Geova sono un’organizzazione di verità. Dovremmo voler dichiarare la verità ed essere sempre assolutamente accurati in tutti i particolari. Questo si dovrebbe fare non solo riguardo alle dottrine ma anche nelle citazioni, in ciò che diciamo intorno ad altri o nel modo in cui li rappresentiamo, e negli argomenti che implicano dati scientifici o notizie di cronaca. (p.110).

Un caso in cui si dice ma non si fa. E ci sono voluti 18 anni prima che questo errore venisse rettificato.

Altro particolare significativo: la “profezia di “pace e sicurezza”. Nel libro “Rivelazione”, p. 251, § 14, si legge:

«Quale forma assumerà questo significativo grido di “Pace e sicurezza!”? Qui viene detto che esso acquisterà rilevanza immediatamente prima dell’improvvisa distruzione di quelli che lo proclamano. Dovrà quindi essere qualcosa di più marcato di qualsiasi precedente dichiarazione fatta dai capi del mondo.

Senza dubbio riguarderà il mondo intero. Nondimeno, sarà solo un’apparenza. Nella sostanza non sarà cambiato nulla. Egoismo, odio, criminalità, crisi della famiglia, immoralità, malattie, dolore e morte ci saranno ancora. Per questo quel futuro grido svierà coloro che non saranno desti al significato della profezia biblica. Ma non dovrà necessariamente sviare voi, se sarete stati desti al significato degli avvenimenti mondiali e avrete dato ascolto agli avvertimenti profetici della Parola di Dio. — Marco 13:32-37; Luca 21:34-36».

La nuova versione pubblicata nell’Inserto dice quanto segue:

«Negli ultimi anni gli uomini politici hanno usato l’espressione “pace e sicurezza” in relazione a vari progetti umani. Questi sforzi compiuti dai capi del mondo costituiscono l’inizio dell’adempimento di 1 Tessalonicesi 5:3.

Questi sforzi compiuti dai capi del mondo costituiscono l’adempimento di 1 Tessalonicesi 5:3? Oppure Paolo si riferiva a un evento specifico di proporzioni così drammatiche da imporsi all’attenzione del mondo? Dato che spesso le profezie bibliche si comprendono pienamente solo dopo che si sono adempiute o mentre sono in corso di adempimento, dobbiamo aspettare e vedere.

Nel frattempo i cristiani sanno che, qualunque grado di pace e sicurezza le nazioni possano dare l’impressione di aver raggiunto, nella sostanza non sarà cambiato nulla. Egoismo, odio, criminalità, crisi della famiglia, immoralità, malattie, dolore e morte ci saranno ancora. Per questo quel futuro grido svierà coloro che non saranno desti al significato della profezia biblica. Ma non dovrà necessariamente sviare voi, se sarete stati desti al significato degli avvenimenti mondiali e avrete dato ascolto agli avvertimenti profetici della Parola di Dio. — Marco 13:32-37; Luca 21:34-36».

Trovo molto significativo questo cambiamento di vedute. Da “sempre” i TdG hanno detto che il “grido di pace e sicurezza” sarebbe stata una proclamazione internazionale che avrebbe assunto una particolare rilevanza immediatamente prima della fine. Per esempio, nel libro “Vera pace e sicurezza: come trovarla?”, edito dalla WTS nel 1986, si leggeva quanto segue:

Ma c’è un altro avvenimento che costituirà un segno inconfondibile [corsivo nel testo, ndr] che la distruzione del mondo è imminente. Al riguardo l’apostolo Paolo scrisse: “Il giorno di Geova viene esattamente come un ladro di notte. Quando diranno: ‘Pace e sicurezza!’ allora un’improvvisa distruzione sarà istantaneamente su di loro . . . e non sfuggiranno affatto”. — I Tessalonicesi 5:2, 3; Luca 21:34, 35.

I capi del mondo sanno che una guerra nucleare significherebbe in pratica l’estinzione. Inoltre, gravi problemi come l’inquinamento, l’esplosione demografica e altre difficoltà locali richiedono attenzione e denaro. Cercano quindi di arrivare a una distensione dei tesi rapporti internazionali. Ne è una prova la proclamazione da parte delle Nazioni Unite del 1986 come ‘anno internazionale di pace e sicurezza’. Questo è senza dubbio [grassetto mio, ndr] un passo verso l’adempimento delle succitate parole di Paolo. Naturalmente i negoziati e i trattati politici non producono nessun effettivo cambiamento nelle persone in quanto a indurle ad amarsi le une le altre. Non pongono fine alla criminalità né eliminano le malattie e la morte. Tuttavia la profezia mostra che verrà il tempo in cui le nazioni dichiareranno di aver raggiunto una certa “pace e sicurezza”. Quando questo avverrà, allora “un’improvvisa distruzione” si abbatterà “istantaneamente” su quelli che avranno sviato il genere umano e su tutti coloro che avranno riposto la propria fiducia in loro» (cap. 7 p. 85).

Non si intravede qui nessuna incertezza in merito al significato di questa “profezia”. E lo stesso si può dire di tanti altri “proclami interpretativi” che concernevano tali parole di Paolo emessi nel corso degli anni dalla WTS (se ne veda qui un elenco: "profezie di pace esicurezza").

Adesso, dopo tanti anni di “certezze”, la WTS dice che non si può essere sicuri di come si adempiranno queste parole di Paolo? E che dire allora di tutte le altre innumerevoli “certezze” che la WTS continua a diffondere, benché le loro basi bibliche, storiche, esegetiche e logiche siano ancora più inconsistenti della “tradizionale” esegesi di 1 Tess. 5:3?

Fra l’altro, queste parole di Paolo in 1 Tessalonicesi, così tanto “strapazzate” dai TdG, a me sembra che più che una “profezia” siano semplicemente un’esortazione alla vigilanza, che invitino cioè i cristiani a non dimenticare la venuta del Signore. In altre parole è come se Paolo avesse scritto: “Quando meno ve lo aspettate, quando tutto sembrerà tranquillo e sicuro e tutti saranno convinti che nulla di nuovo o di insolito possa accadere, ebbene, proprio allora verrà la fine”. (Cfr. Luca 21:34,35).

Quindi, anziché prestare una morbosa attenzione alle notizie di cronaca, come hanno fatto per decenni i TdG, per riuscire a scorgere qualche segnale di una “proclamazione di pace e sicurezza”, le parole di Paolo – come fa intendere anche il loro contesto – sono una semplice esortazione alla vigilanza cristiana:

«Riguardo poi ai tempi e ai momenti, fratelli, non avete bisogno che ve ne scriva; infatti voi ben sapete che come un ladro di notte, così verrà il giorno del Signore. [Quindi in maniera del tutto inaspettata, all’improvviso, senza che nulla ne faccia presagire l’arrivo (commento mio)] E quando si dirà: “Pace e sicurezza”, allora d'improvviso li colpirà la rovina, come le doglie una donna incinta; e nessuno scamperà. Ma voi, fratelli, non siete nelle tenebre, così che quel giorno possa sorprendervi come un ladro: voi tutti infatti siete figli della luce e figli del giorno; noi non siamo della notte, né delle tenebre. Non dormiamo dunque come gli altri, ma restiamo svegli e siamo sobrii». (CEI).

A p. 146, § 16, nel libro “Rivelazione” si legge:

Cosa può voler dire questo? Mentre svolgono la loro opera del Regno, i testimoni di Geova lasciano dietro di sé pubblicazioni: libri, riviste, opuscoli, adatti ai tempi. Queste pubblicazioni contengono dichiarazioni autorevoli, che le persone possono leggere in casa loro, e hanno un pungiglione come quello degli scorpioni, in quanto avvertono dell’imminente giorno di vendetta di Geova.

Nella versione corretta, pubblicata nell’Inserto, si legge invece quanto segue:

Cosa può voler dire questo? Mentre svolgono la loro opera del Regno, i testimoni di Geova, a voce e mediante pubblicazioni, fanno dichiarazioni autorevoli basate sulla Parola di Dio. Il loro messaggio ha un pungiglione come quello degli scorpioni, in quanto avvertono dell’imminente giorno di vendetta di Geova.

Quindi prima erano le pubblicazioni della WTS a corrispondere a ciò che si legge in Apocalisse 9:10 («Avevano code come gli scorpioni, e aculei. Nelle loro code il potere di far soffrire gli uomini per cinque mesi»), ora invece è il messaggio che i TdG diffondono…

A parte l’immensa fantasia esegetica necessaria per riuscire a leggere nel succitato passo dell’Apocalisse quello che il CD vi riesce a leggere, questo cambiamento fa sorgere alcuni interrogativi: può essere, per esempio, che si sia preferito porre l’enfasi sul messaggio, anziché sulle pubblicazioni, per dare meno risalto al fatto che quella dei TdG è un’opera che consiste in gran parte nella diffusione (“vendita”) delle pubblicazioni di una società editoriale? E si sia voluto in questo modo distogliere l’attenzione dall’aspetto “commerciale” di tale opera? Secondo me questa è un’ipotesi molto plausibile.

La venuta di Gesù nella gloria

A p. 259, § 4, nel libro “Rivelazione” si legge:

Nel 1914 ‘il Figlio dell’uomo arrivò nella sua gloria’, e da quel tempo Gesù, insediato “sul suo glorioso trono” nei cieli, sta esercitando autorità sulla terra … - Matteo 25:31,32.

Il paragrafo corretto dell’Inserto omette questi riferimenti all’arrivo di Gesù nella sua gloria e al passo di Matteo 25. Vale la pena di fare ancora qualche osservazione in merito al modo in cui la WTS “spiegava” la parabola di Matteo 25:31-33 (intesa dalle chiese cristiane come una descrizione del “Giudizio Universale”):

Quando il Figlio dell'uomo verrà nella sua gloria con tutti i suoi angeli, si siederà sul trono della sua gloria. E saranno riunite davanti a lui tutte le genti, ed egli separerà gli uni dagli altri, come il pastore separa le pecore dai capri, porrà le pecore alla sua destra e i capri alla sinistra (25:31-33 CEI).

Fino al 1995 la WTS spiegava che tale parabola si adempiva a partire dal 1914: in quell’anno Gesù sarebbe venuto “nella sua gloria con tutti i suoi angeli” e si sarebbe seduto “sul trono della sua gloria” e avrebbe separato le nazioni in due categorie (pecore e capri) servendosi dell’opera di predicazione compiuta dai TdG. Ecco, per esempio, come veniva spiegata la questione in una pubblicazione di qualche anno fa:

«Le persone che invece non aiutano i “fratelli” di Gesù sono paragonate nella parabola a capri. I “capri” possono cercare di giustificarsi dicendo di non aver visto Gesù Cristo. Ma egli ha mandato loro i suoi servitori, i quali si sono chiaramente identificati. I “capri” possono non essere tutti persecutori dei “fratelli” di Cristo, ma non sono nemmeno spinti a venire in aiuto dei rappresentanti del Re celeste per amore verso di lui. (Matteo 25:41-45) Aderiscono al mondo del quale Satana il Diavolo è l’invisibile governante. Nemmeno le “pecore” possono vedere letteralmente Cristo. Ma, a differenza dei “capri”, mostrano di non aver timore di identificarsi come compagni dei “fratelli” di Cristo, sostenendo questi proclamatori del Regno di Dio. Le “pecore” sanno ciò che questi stanno facendo e compiono una scelta positiva a favore del Regno di Dio retto da Gesù Cristo. È per questo che la loro azione ha valore agli occhi del Re» (“Come sopravvivere per entrare in una nuova terra”, cap. 15 pp. 117-118).

Tutti questi “intendimenti” sono ormai acqua passata. Adesso la “venuta nella gloria” del Signore e la separazione delle pecore e dei capri sono eventi che devono ancora verificarsi, proprio come hanno insegnato da sempre tutte le chiese cristiane!

Solo che se qualcuno si azzardava a dire (prima del 1995) che non era possibile che la parabola di Matteo 25 si adempisse a partire dal 1914, in quanto nessuno aveva visto il Signore ritornare nella gloria accompagnato dai suoi angeli, sarebbe stato disassociato come apostata. E se adesso qualcuno volesse ancora sostenere il vecchio “intendimento”, subirebbe la stessa sorte...

In armonia con questo nuovo “intendimento” (che, lo ribadisco, coincide con la tradizionale spiegazione della parabola che viene data da sempre dalle chiese cristiane, solo che i TdG non l’avevano compreso fino al 1995), nel libro “Rivelazione” devono ora essere corretti tutti i riferimenti a tale “intendimento” ormai superato.

Troppa misericordia?

Molto strano anche il cambiamento apportato a p. 162, § 5. Nel libro si legge:

«Nelle profezie delle Scritture ebraiche misurazioni analoghe furono una garanzia che sarebbe stata fatta giustizia, una giustizia mitigata dalla misericordia, in conformità delle perfette norme di Geova» (grassetto mio).

Nella versione riveduta viene cancellato il riferimento alla misericordia:

«Nelle profezie delle Scritture ebraiche misurazioni analoghe furono una garanzia che sarebbe stata fatta giustizia in conformità delle perfette norme di Geova».

Come mai? Temeva forse il CD di dare un’immagine di Dio non abbastanza severa ed implacabile?

Il riferimento alla giustizia misericordiosa viene tolto anche a pag. 266, § 28. Parlando del giudizio su “Babilonia la Grande” nel libro si leggeva: «Questa giustizia non sarà mitigata dalla misericordia…». La versione corretta recita: «Non le sarà mostrata misericordia…».

Con tali cambiamenti si vuole forse ora insegnare che la giustizia di Dio sarà priva di misericordia?

Credo che solo il CD sappia qual è il motivo di tali modifiche. I TdG in generale invece le accetteranno senza fiatare, convinti che non si tratti altro che di "accresciuta luce proveniente da Geova…".

Perché i TdG studiano di nuovo questo libro?

Nel Ministero del Regno di novembre si è di nuovo annunciato che questa pubblicazione verrà studiata per l'ennesima volta nelle congregazioni. Ecco cosa si legge a pagina 1:

«...inizieremo a studiare il libro Rivelazione: II suo grandioso culmine è vicino! agli studi di libro di congregazione a partire dalla settimana dell'8 gennaio 2007».

Come mai i TdG studiano di nuovo questa pubblicazione? Ecco cosa dice la Società:

«Dall'ultima volta che abbiamo studiato il libro Rivelazione allo studio di libro di congregazione la scena mondiale è cambiata in molti modi. (1 Cor. 7:31) Inoltre, molti che si sono uniti alle file dei predicatori della buona notizia del Regno non hanno mai beneficiato di una considerazione versetto per versetto del libro di Rivelazione. Lo studio di Rivelazione aiuterà tutti noi a rimanere svegli in vista di ciò che ci attende in futuro».

È vero, la scena mondiale è cambiata in tanti modi, al punto che la WTS ha dovuto apportare numerosi cambiamenti a questo libro, per correggere i suoi errori di intendimento. Per quanto riguarda poi il fatto di "rimanere svegli", considerando i contenuti di questo libro ed il fatto che per la maggioranza dei TdG saranno informazioni già lette e ripetute infinite volte, forse lo "studio di libro" aiuterà i TdG a rimanere svegli in senso spirituale, ma credo che per molti sarà difficile non addormentarsi durante l'adunanza in senso letterale.


 
   
       
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Crisi di coscienza,
Fedeltà a Dio
o alla propria religione?
Di Raymond Franz,
già membro del
Corpo Direttivo
dei Testimoni di Geova
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