I Testimoni di Geova -
      analisi critica di un culto
I Testimoni di Geova -
      analisi critica di un culto
I Testimoni di Geova -
      analisi critica di un culto
I Testimoni di Geova -
      analisi critica di un culto
Vai ai contenuti

Le dottrine



"Questa generazione non passerà"

Cronistoria di una "profezia"




Immagine tratta dal libro "La verità che conduce alla vita eterna", p. 95.

La storia infinita...
Ancora cambiamenti e aggiunte!


La Torre di Guardia del 15 aprile 2010 contiene un'importante precisazione sull'interpretazione delle parole di Gesù "questa generazione" che si trovano in Matteo 24:34. Difficile dire se si tratta di una sistemazione definitiva per una interpretazione che attraverso un secolo di storia è stata modellata secondo necessità dal Corpo Direttivo, a dimostrazione che ambiguità e confusione sono voluti.

Ma come si vedrà, quest'ultimo intendimento allontana di molto l'inizio della "Grande Tribolazione" e raffredderà gli entusiasmi di quei Testimoni che ancora nutrivano speranze sull'imminenza della fine. E questo accade proprio mentre stanno per scoccare i 100 anni dal fatidico "1914"; primo fallimento profetico di Russell, poi rielaborato e rivestito di nuovi significati da Rutherford e tuttora ritenuto l'anno di "inizio del tempo della fine", una data cardine per l'apparato dottrinale del Corpo Direttivo dei Testimoni di Geova.

Prima di tutto occorre un veloce ripasso dell'ultimo intendimento, che risale al 2008. Come spiegato nella pagina precedente, nel 2008 "questa generazione" venne identificata con gli unti moderni: «Questi unti formano la moderna "generazione" di contemporanei che non passerà» (La Torre di Guardia del 15 febbraio 2008).

Sempre la rivista del 2008 poneva anche la questione della durata di "questa generazione" e nel riquadro di approfondimento a pagina 25 introduceva il nuovo concetto di "sovrapposizione", spiegandolo come segue (grassetto e sottolineatura aggiunti):

*** w08 15/2 p. 25 Cosa significa per voi la presenza di Cristo? ***


Si può calcolare la durata di "questa generazione"?

Con il termine "generazione" di solito si intende un insieme di persone di varie età le cui vite si sovrappongono nel corso di un determinato periodo di tempo o evento. Ad esempio, in Esodo 1:6 leggiamo: "Alla fine Giuseppe morì, e anche tutti i suoi fratelli e tutta quella generazione". Giuseppe e i suoi fratelli avevano età diverse ma avevano in comune le stesse esperienze, che avevano fatto nello stesso periodo di tempo. Di "quella generazione" facevano parte alcuni fratelli di Giuseppe che erano nati prima di lui. Alcuni di loro sopravvissero a Giuseppe. (Gen. 50:24) Altri che facevano parte di "quella generazione", come Beniamino, erano nati dopo Giuseppe e forse rimasero in vita dopo la sua morte.

La spiegazione proposta era coerente anche con la definizione che si trova in "Perspicacia nell'uso delle Scritture" volume 1:

*** it-1 p. 1016 Generazione ***


Per generazione di solito si intende tutte le persone nate più o meno nello stesso periodo di tempo (Eso 1:6; Mt 11:16).

Tornando ancora alla rivista del 2008, è importante evidenziare un'ultima affermazione:

"Ciò fa pensare che alcuni degli unti fratelli di Cristo saranno ancora in vita sulla terra quando avrà inizio la predetta grande tribolazione " - La Torre di Guardia 15/2/2008 p. 24.

Ricapitoliamo e proviamo a fare un ragionamento pienamente autorizzato dalla rivista del 2008: alcuni unti tuttora in vita hanno "visto" il 1914 (identificandolo come il segno del tempo della fine), e saranno ancora in vita quando inizierà la Grande Tribolazione, perché essi sono "questa generazione" che non passerà.

Quanti ne restano ancora in vita? Pochissimi, perché si tratta di persone con quasi un secolo di età. La "fine del sistema di cose" che tanti Testimoni stanno aspettando da diversi decenni, sembrava ormai vicina.

E invece , prima della "fine del sistema di cose", è arrivata la Torre di Guardia del 15 aprile 2010 a precisare cosa voleva dire Gesù con l'espressione "questa generazione" (grassetto e sottolineature aggiunti):

… Sia nel primo secolo che nei nostri giorni sarebbero stati gli unti seguaci di cristo a vedere il segno e a comprendere il significato, ovvero che Gesù "è vicino , alle porte".

Cosa significa per noi questa spiegazione? Anche se non si può determinare l'esatta durata di "questa generazione", è bene tener conto di alcuni aspetti legati al termine "generazione": di solito si riferisce a un insieme di persone di varie età le cui vite si sovrappongono nel corso di un determinato periodo di tempo; questo periodo ha una fine. (Eso 1:6) Come dobbiamo quindi intendere ciò che Gesù disse riguardo a "questa generazione"?

Evidentemente Gesù voleva dire che le vite degli unti che erano presenti nel 1914, quando si cominciò a vedere il segno, si sarebbero sovrapposte alle vite di altri cristiani unti che avrebbero visto l'inizio della grande tribolazione. Tale generazione ha avuto un inizio e avrà sicuramente una fine…" - La Torre di Guardia - 15 aprile 2010, pp. 10,11.


L'articolo originale:

          
Cliccare per ingrandire

La frase sottolineata è la chiave dell'intendimento cambiato. Il termine "sovrapposte" si riferisce ora a persone di generazioni diverse, mentre invece nel 2008 era riferito a persone della stessa generazione con piccoli scarti di età tra loro, ad esempio Giuseppe e i suoi fratelli.

Nel 2008 si intendeva che la sovrapposizione fosse tra individui di età ravvicinata, mentre ora si tratta di una sovrapposizione generazionale, qualcosa di simile ad un passaggio delle consegne tra i più vecchi e i più giovani.

Il nuovo significato di generazione, secondo la Torre di Guardia del 15/04/2010:




(Disegno personale)

La conseguenza è che il senso delle parole di Gesù "questa generazione" equivale ora a dire: generazioni di unti che si sovrappongono tra di loro a partire dal 1914 e fino alla Grande Tribolazione. Secondo La Torre di Guardia è proprio questa concetto che Gesù stava spiegando 2000 anni fa ai suoi discepoli.

Non si può fare a meno di notare che la rivista non produce alcuna argomentazione a sostegno di una ipotesi così bizzarra, e confida che un semplice avverbio, "evidentemente", sia sufficiente a persuadere lettori dall'intelletto addomesticato.

Un primo risultato importante conseguito è quello di aver confermato la validità del "1914"; non mettere in discussione quella data è fondamentale per tutto l'impianto dottrinale e di auto-acclamazione del Corpo Direttivo quale "canale di Dio".

In secondo luogo, il "nuovo mondo" diventa invece un miraggio lontano perché la sovrapposizione generazionale degli "unti" nel tempo della fine può durare 50-60 o 100 anni e anche più, consentendo così al Corpo Direttivo di liquidare definitivamente la questione per i Testimoni di Geova più anziani ancora speranzosi di entrare vivi nel "paradiso terrestre".

Prendiamo ad esempio gli "unti" del Corpo Direttivo di Brooklyn, che tra l'altro sono i soli "unti" conosciuti pubblicamente e ufficialmente identificati. Il componente più anziano del Corpo Direttivo è John E. Barr (1913), 97 anni, l'unico nato prima del 1914 e tuttora in vita; mentre il più giovane è Geoffrey Jackson (1955), 55 anni (si veda qui).

Il senso comune (anche quello di un bambino di 6 anni) suggerisce una constatazione ovvia e cioè che tra tra J. Barr e G. Jackson passano un paio di generazioni. La Torre di Guardia di aprile 2010 invece afferma che J.Barr e G.Jackson devono essere, "evidentemente", la stessa generazione, e poiché per i Testimoni di Geova il vero di una questione è stabilito dal Corpo Direttivo di Brooklyn, non c'è molto su cui discutere.

Volendo quindi stimare quanto è vicina (o meglio dire… lontana) la Grande Tribolazione, si dovrà ragionare che se G. Jackson vivesse tanto a lungo quanto J.Barr, allora l'attesa si protrarrebbe per circa 4 decenni. E sarebbe un calcolo ottimistico, perché a G. Jackson potrebbero anche sovrapporsi altri "unti" molto più giovani, e allora la Grande Tribolazione slitterebbe verso un futuro ancora più lontano.

Resta da chiedersi se il Corpo Direttivo continuerà con suoi appelli al senso di urgenza, trasformatisi in sensi di angoscia per molti Testimoni di Geova, anche ora che la "fine del sistema di cose" si è allontanata? L'obiettivo sarà ancora quello di persuadere i Testimoni nel rinunciare agli studi superiori o a sacrificare opportunità di lavoro, per "fare posto a Geova", magari dedicandosi a fare i pionieri a tempo pieno? A giudicare da come prosegue l'articolo in esame, il Corpo Direttivo non ha intenzione di dare tregua ai Testimoni di Geova, e nei restanti 4 paragrafi dell'articolo, i dirigenti di Brooklyn incalzano con appelli alla predicazione, affermazioni apodittiche e trionfalismi ormai patetici:

"...il segno indica chiaramente che la tribolazione è vicina."
"Mantenendo il senso di urgenza ed essendo vigilanti…"
"Lo spirito santo ci impartisce potenza per dichiarare la buona notizia … svolgiamo quest'opera con zelo."
"Partecipando pienamente al ministero…"
"... durante la grande tribolazione ormai prossima."
"Non vediamo l'ora di essere nel nuovo mondo."
"Non possiamo immaginare neanche lontanamente come sarà vivere quel periodo meraviglioso."
"Non dimentichiamo che il rivelato proposito di Dio si realizzerà sicuramente."
".. avremo la prospettiva di vivere per sempre nel Paradiso sulla terra…" - La Torre di Guardia - 15 aprile 2010 pp. 10,11.

Espressioni che provocheranno nuove illusioni dopo un brusco risveglio.

Niente di nuovo, perché la vita di molti Testimoni è stata costellata da grandi speranze e rassegnazioni, come per il protagonista del capolavoro di Dino Buzzati "ll deserto dei tartari", la metafora perfetta di chi ha consumato la sua vita in attesa dell'EVENTO che non ha mai visto accadere.
Ancientofdays



Tabella riepilogativa dei vari "intendimenti" (click per ingrandire)

"Spiegazione" della "generazione sovrapposta"


Parte di un discorso pronunciato nel 2010 da un sorvegliante di circoscrizione.

Premere PLAY per iniziare l'ascolto

 
   
       
Click sull'immagine per
accedere alla pubblicazione
Crisi di coscienza,
Fedeltà a Dio
o alla propria religione?
Di Raymond Franz,
già membro del
Corpo Direttivo
dei Testimoni di Geova
Torna ai contenuti