I Testimoni di Geova -
      analisi critica di un culto
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La storia

 La Watchtower Society e il whitewashing:
revisionismo o riscrittura della sua storia?

Parte I

di Maria G. Buscema*

Chi controlla il passato controlla il futuro.
Chi controlla il presente controlla il passato.
George Orwell, 1984

Una delle caratteristiche di alcuni nuovi movimenti religiosi” (o NMR), termine coniato dalla sociologa britannica Eileen Barker per evitare l'uso del termine setta, che ha assunto connotazioni negative,[1] è quello di adattare la propria storia, limando o tacendo sugli episodi scomodi del passato. Siamo dinnanzi al revisionismo storico, ma non l’operazione che, in campo storiografico, è volta a rimettere in discussione grazie a nuovi documenti o interpretazioni una consolidata versione del passato grazie al riesame critico, una caratteristica della ricerca storica, ma la sua accezione negativa, che indica la manipolazione della storia a scopo politico, o religioso, per mantenere lo status quo.

Il fenomeno è detto whitewashing (imbiancatura), una costante della Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni, cioè i mormoni. Questa organizzazione religiosa ha rimosso o stigmatizzato interi episodi scomodi della sua lunga esistenza, dalla poligamia al razzismo contro i neri o la collaborazione diretta coi nazisti, fino alle vicissitudini giudiziarie che coinvolgeranno il fondatore Joseph Smith o versioni differenti e contraddittorie delle iniziali rivelazioni dell’angelo Moroni, rimaneggiamenti per sopprimere aspetti inquietanti della storia della Chiesa, scoraggiando i fedeli a documentarsi su libri e siti internet contrari al movimento, specie se scritti da “apostati”, e usando apologeti legati alla Brigham Young University, l’università privata con sede a Provo, nella Salt Lake Valley, di proprietà mormone.[2]

Cose simili avvengono fra i Testimoni di Geova: il Corpo Direttivo non solo modifica l’intendimento biblico del movimento nel tempo, ma rimaneggia la storia dell’organizzazione, o quella della stessa umanità, sulle sue pubblicazioni. Scoraggiando l’istruzione superiore, ciò non avviene in istituti universitari, ma esistono apologeti interni ed esterni alla Watchtower, ma questo modo di difendere la fede del gruppo non è organizzato come avviene con altri “nuovi movimenti religiosi”.

La leadership dei Testimoni di Geova usa il whitewashing per mantenere la sua autorità fra gli adepti, e ciò avviene da decenni. Non analizzeremo le ristampe delle pubblicazioni riadattate alle nuove aspettative escatologiche, ma le analisi della storia del movimento prodotte dalla Watch Tower Bible and Tract Society of Pennsylvania. La prima opera che ne parlerà sarà la sezione storica del manuale Qualified to Be Ministers del 1955, durante la presidenza di Nathan H. Knorr (1942-1976), pubblicato in italiano nel 1963 come Qualificati per essere ministri, col titolo “Storia moderna dei testimoni di Geova”, condensato della “serie di articoli pubblicata nei numeri della rivista La Torre di Guardia del 1955 e del 1956”.[3] Nel primo capitolo vi sono riferimenti ai fallimenti e alle delusioni escatologiche dei leader avventisti, come William Miller e Nelson H. Barbour, ma si minimizza sul fatto che Charles Taze Russell fece anch’egli previsioni simili, segnando diverse date fino a quando non venne scelto il 1914, descritto – come da Barbour col 1874 – come data del “ritorno invisibile”, rendendo impossibile una dimostrazione. Cosa differenzia le previsioni dei Secondi Avventisti da quelle di Russell?[4]


Una copia in inglese del libro Qualified to Be Ministres, edito dalla
Watchtower Bible & Tract Society of New York, Inc. nel 1955,
che presentava in appendice la rubrica “Modern History of Jehovah's Witnesses”.

Seguirà, nel 1959, Jehovah’s Witnesses in the Divine Purpose, mai tradotto in italiano. L’opera, la prima storia ufficiale degli Studenti Biblici–Testimoni di Geova in un solo volume, è basilare, pur ricalcando quanto detto nel 1955. Come scrive lo storico M. James Penton, “Il suo autore ha avuto pieno accesso agli archivi della Società, cosa che a nessun altro autore indipendente è mai stata consentita, e per questo è ricca di informazioni utili”, anche se l’opera “ignora altri documenti pubblici” e “contiene molte distorsioni, mezze verità, e lampanti falsità” ed è “scritta nella forma poco attraente di un dialogo fra una coppia di Testimoni e una famiglia interessata alla storia e agli insegnamenti dei Testimoni di Geova”.[5] Le “distorsioni, mezze verità, e lampanti falsità” sono le stesse che si ripeteranno nelle successive ricostruzioni, come l’Annuario dei Testimoni di Geova del 1976 e in Testimoni di Geova, proclamatori del regno di Dio del 1993, ma in Jehovah’s Witnesses in the Divine Purpose danno a Russell la paternità del calcolo dei 2.520 anni e della data del 1914 come fine dei “tempi dei Gentili” (i “sette tempi” di Daniele 4:23 che dal 607 a.E.V., presunta data della distruzione di Gerusalemme da parte dei babilonesi, arriva al 1914) a partire dal numero di ottobre 1876 della rivista di George Storrs The Bible Examiner, scrivendo che, con decenni di anticipo, Russell e i suoi seguaci predissero lo scoppio della prima guerra mondiale nel 1914 e altri eventi associati alla guerra,[6] quando invece è assodato che predicevano il rapimento in cielo degli “eletti” e la fine del “sistema di cose” nella battaglia di Armaghedon, ma queste informazioni la Watchtower Society le ammetterà solo anni dopo.[7]

Una copia del libro Jehovah’s Witnesses in the Divine Purpose
edito dalla Watchtower Bible & Tract Society of New York, Inc. nel 1959.

Altro testo basilare è Testimoni di Geova, proclamatori del Regno di Dio, del 1993. In questo poderoso tomo di 750 pagg. studiato negli anni Novanta alle adunanze di servizio dei Testimoni di Geova, viene riportato che il motivo per cui il giudice Joseph F. Rutherford rimosse i quattro direttori della Watch Tower Society nel luglio 1917 fu per la loro opposizione alla pubblicazione di The Finished Mystery, che aveva personalmente autorizzato, e non a seguito di una manovra per prendere il controllo del consiglio d’amministrazione della Società.[8] È fuorviante la dichiarazione a pag. 78 secondo cui, dopo il fallimento della profezia secondo cui  i fedeli elencati da San Paolo nel capitolo 11 di Ebrei sarebbero stati resuscitati e che il mondo sarebbe finito nel 1925, “la grande maggioranza degli Studenti Biblici rimase fedele” alla Società Torre di Guardia.[9]

Ovviamente il libro Proclamatori non parlerà della Dichiarazione dei Fatti, cioè il tentativo di Rutherford di ingraziarsi il regime di Adolf Hitler nel giugno 1933 usando come capro espiatorio gli ebrei, la Gran Bretagna, gli Stati Uniti e la Lega delle Nazioni, nonostante l’ambasciata statunitense, appellandosi a trattai postbellici stipulati con la Repubblica di Weimar, si fosse mossa per impedire il bando della società editoriale americana, come non si accenna alla lettera inviata al Führer per mitigare l’attacco della polizia, al fatto che la Società passò nel 1932 da posizioni filosemite a posizioni antisemite, al fatto che all’assemblea del 1933 alle Wilmersdorfer Tennishallen di Berlino erano esposte bandiere con la svastica – messe lì ovviamente non dai Testimoni, ma neppure rimosse –, o che fu intonato un cantico, “La gloriosa speranza di Sion”, che non si cantava da anni perché basato sulla melodia dell’inno nazionale tedesco “Deutschland, Deutschland, über alles!”, visto da autorevoli testimoni oculari come un tentativo per ingraziarsi Hitler.[10] Anche se il comportamento della Watch Tower Society col nazismo non è paragonabile ai compromessi operati da sette come la Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni, la Chiesa Cristiana Avventista del Settimo Giorno, il Cristianesimo Scientista, ecc.,[11] il libro Proclamatori – nonché altre pubblicazioni come la Svegliatevi! dell’8 luglio 1998, intitolata I testimoni di Geova. Coraggiosi di fronte al pericolo nazista” – tace sulla vera causa della proscrizione, cioè l’arresto di Ewald Vorsteher, ex betelita disassociato nel 1923 perché critico verso la svolta “teocratica” di Rutherford, arrestato dalla Gestapo nel maggio 1933 per distribuzione di materiale religioso antinazista, convinti che fosse ancora legato alla Società, e ciò portò al bando della Watchturm Gesellschaft nei territori del Reich tedesco:

A questi ultimi l’attività di Vorsteher – scrive Pollina – creò non poco imbarazzo, ma essi, invece di condividere le sue veementi accuse contro il disumano regime di Hitler, si dissociarono apertamente da lui e ne stigmatizzarono il comportamento in maniera estremamente dura. Anzi, per convincere la famigerata polizia del regime della loro distanza dalle idee del loro ex correligionario, il 29 gennaio 1935 (due anni dopo la loro messa al bando) il rappresentante ufficiale della Società Torre di Guardia in Germania, Hans Dollinger, scrisse due lettere, una all’ufficio centrale del partito nazista, in data 28 gennaio 1935, ed un’altra, il giorno dopo, al Ministero degli Interni di Prussia, nelle quali si chiariva senza mezzi termini la netta presa di distanza dell’organizzazione dal signor Vorsteher e la loro condanna delle sue idee.[12]

La lettera del 29 gennaio del funzionario della Watchturm Gesellschaft Hans Dolliger, dove questi rivendica la disassociazione di Vorsteher per l’associazione non tollerava “delle persone che agiscono indipendentemente riguardo al pieno rispetto della legge”, che “questo fatto è una garanzia per le autorità che nessun elemento sospetto di alcuna sorta viene da noi tollerato e che a nessun individuo che agisca indipendentemente sia consentito di usare l’organizzazione come punto d’appoggio e tribuna per diffondere le sue idee” e che “Nel corso degli anni noi abbiamo curato in modo particolare questo aspetto, e non si è mai verificato che dei seguaci della nostra associazione siano entrati in conflitto con le leggi dello Stato o abbiano coinvolto l’organizzazione in situazioni del genere”, oltre a confermare l’esistenza di un compromesso col nazismo, finiva con la formula di cortesia “Saluti tedeschi”, cioè “Heil Hitler!”, mostrano chiaramente che la Watchturm Gesellschaft non ebbe mai la minima intenzione di porsi contro il regime nazista, anzi cercò in ogni modo, disperatamente e alla pari di altre sette, di dimostrargli la sua lealtà, lealtà non gradita dal Führer![13]

Le omissioni sul libro Proclamatori sono tante – ottima tecnica di manipolazione del passato e del presente – dato che non si accenna a Olin R. Moyle, avvocato della Watchtower in e rutherfordiana o della sua causa per diffamazione contro il consiglio dei direttori della Watch Tower Bible and Tract Society of Pennsylvania e della Watchtower Society Bible and Tract Society of New York, Inc., che lui vinse,[14] nonostante il caso Moyle fu cruciale ai fini di istituzionalizzare i comitati giudiziari e le procedure di disassociazione, istituiti nel 1952 dal nuovo legale dell’organizzazione, Hayden C. Covington, braccio destro di Nathan H. Knorr e di Frederick W. Franz.[15] Il caso di Moyle, volutamente omesso nel libro Proclamatori – una damnatio memoriae tipica di chi pratica l’ostracismo, forma anch’essa di whitewashing mostra come sia stata introdotta un’Inquisizione watchtoweriana simile a quella della Chiesa medievale, nonostante a pag. 158 di Jehovah’s Witnesses in the Divine Purpose l’irruzione nelle case e l’interruzione delle adunanze fatta dagli oppositori è descritta come “una moderna inquisizione”.



Una copia di Jehovah’s Witnesses–Proclaimers of God’s Kingdom,
edito dalla Watch Tower Bible and Tract Society of Pennsylvania nel 1993

Nel libro Proclamatori non troveremo, per non dare “cattiva testimonianza”, che due membri del suddetto organismo, Ewarth Chitty e Leo Greenlees, furono costretti a lasciarlo per omosessuali, pur non venendo disassociati, anche se l’unico indizio sull’esistenza di omosessualità nel Corpo Direttivo – senza contare casi alla Betel di Brooklyn – la troviamo sulla Torre di Guardia del 1° gennaio 1986, pag. 13: “Per quanto possa essere sconcertante, perfino alcuni che erano preminenti nell’organizzazione di Geova hanno ceduto a pratiche immorali, fra cui omosessualità, scambio delle mogli e molestie sessuali a bambini”, a conferma che la piaga della pedofilia non è recente. M. James Penton racconta però un particolare sconcertante:

Ciò nondimeno i fatti relativi all’espulsione di Chitty e di Greenlees erano ben noti fra gli ex membri della sede centrale della Watchtower e fra molti altri. Greelees contattò personalmente alcuni ex Testimoni di Geova dopo il suo allontanamento da Brooklyn. Sfortunatamente, la mancanza di schiettezza da parte della Società su Chitty e Greenlees indusse molti Testimoni di Geova a ritenere, sbagliando, che i commenti della Torre di Guardia del 1° gennaio 1986, si riferissero a Raymond Franz e ad altri “apostati”. Bisogna dire, a suo credito, che Franz non pronunciò mai una sola parola contro Chitty o Greenlees, ma purtroppo, sin da allora egli e altri ex Testimoni divennero l’oggetto di ingiuste insinuazioni, sebbene i fatti si siano svolti come li abbiamo appena descritti.[16]
Nel 2014, i congressi estivi “Continuate a cercare prima il Regno di Dio”, è stato presentato l’“erede” del libro Proclamatori, ovvero Il Regno di Dio è già una realtà!, uscito in occasione del centenario del 1914, una versione ripulita e “geovisticamente corretta” della storia della Watch Tower Bible and Tract Society of Pennsylvania negli ultimi 100 e più anni. Il volume, dalla copertina di colore viola, ha una genesi molto particolare. Durante il congresso internazionale di East Rutherford nel New Jersey del 2014, David H. Splane, membro del Corpo Direttivo, nel presentare il libro, riconobbe che esistono molti paesi impossibilitati a conoscere la storia della Watchtower perché il libro Proclamatori  è disponibile solo in un numero limitato di lingue. Ma a quanto pare le parole di Cristo in Matteo 19:26, e cioè “a Dio ogni cosa è possibile”, non si estendono alla traduzione di un libro di 750 pagg. nelle lingue degli adepti geovisti. Convenientemente il Corpo Direttivo ha preferito gettar la spugna e pubblicare un volume nuovo e più snello che, guarda caso, omette tutti gli aspetti sgradevoli della storia geovista. Sin dal titolo fa leva sul fatto che Armagheddon effettivamente, dopo un secolo di intronizzazione messianica, non è giunto, ma il Regno è concreto, reale, è nei cieli, seppur invisibile, ma governa sulla terra tramite la Società editrice Watchtower, “un carro in movimento”, com’è spiegato a pag. 25. Insomma, se Proclamatori e altre pubblicazioni – si pensi ai numerosi articoli sulla Torre di Guardia o Svegliatevi! sulla storia dell’organizzazione – presentavano grossolane manipolazioni e omissioni, Il Regno di Dio è già una realtà! è il manifesto del whitewashing “Made in JW.ORG”, un testo emozionale, ricco di semplificazioni se non addirittura – come la recente produzione editoriale e filmica del movimento, passata dalla produzione di libri di 300-400 pagg. a libricini di 200 pagg. zeppe di schemi, figure, video emozionali e cartoni animati proiettati per tutti, bambini e adulti, alle adunanze – di nozioni infantilizzate. Jacopo Bernardini notava che “… è proprio nei testi sacri di numerose sette religiose che possiamo trovare le prove più esplicate dell’infantilizzazione del culto”,[17] strategia di marketing atta a manipolar le masse, azzerando il senso critico delle persone, più propense ad accettare il messaggio, giusto o sbagliato che sia.

Riguardo ai Testimoni, un mero confronto dei due libri lo conferma: mentre Testimoni di Geova, proclamatori del Regno di Dio presenta 750 pagg. alle cui ricerche archivistiche collaborò Barbara Anderson, espulsa dalla Watchtower Society per la sua lotta alla pedofilia –, Il Regno di Dio domina! ne ha solo 240 pur trattando il medesimo argomento, la storia dell’organizzazione dal 1870 a oggi! In questo libro si stigmatizzano le origini avventiste, elencando brevemente, a pag. 14, figure come Henry Grew, George Stetson e George Storrs la cui opera “ebbe un profondo impatto su Russell e sui suoi collaboratori” nella confutazione di dottrine come l’immortalità dell’anima, ma non si cita Nelson H. Barbour, al quale in passato le pubblicazioni geoviste dedicavano pochi paragrafi critici, come se al neo-battezzato nell’era digitale JW.ORG non debba interessare del legame fra questo scrittore, direttore della rivista avventista Herald of the Morning, e Charles T. Russell, come fosse un dettaglio insignificante, nonostante egli fu il maggiore ispiratore del sistema cronologico watchtoweriano, e non viene menzionato neppure di sfuggita William Miller, fondatore dell’avventismo, su cui gli insegnamenti di Russell erano vagamente basati, citato nel libro Proclamatori. Forse i motivi possono esser due: entrambi gli autori sono legati ad attese escatologiche disattese – il 1843/1844 e il 1878 –, mentre il secondo addirittura, secondo l’interpretazione della Watchtower Society, avrebbe negato la dottrina del riscatto. Una forma di “ostracismo” retroattivo ai danni di un’“apostata”?[18]


Una copia di God’s Kingdom Rules!,
edita dalla Watchtower Bible and Tract Society of New York, Inc. nel 2014.

Nel volume del 1993, almeno, qualche piccolo “scheletro nell’armadio” traspariva: a pag. 76 il libro Proclamatori riportava la foto di Beth Sarim, la "Casa dei Principi". Il fatto che sia stata designato da Rutherford come residenza per personaggi biblici come Abramo, Isacco, Giacobbe, Giuseppe e Davide dopo la loro resurrezione, venne relegato a una semplice nota a piè di pagina, anche se viene omesso che fu usata dal presidente come villa estiva, ma almeno qualcosa c'era e il proclamatore poteva controbattere. Nel libro del 2014 non ci sono riferimenti alla Piramide di Giza – secondo Russell il “testimone di pietra di Dio”, convinto che ogni centimetro nelle camere interne corrispondesse agli anni di storia della Bibbia al punto di dedicare libri, grafici e articoli di riviste a questa bizzarra teoria, un dogma ufficiale della Watch Tower Society fino al 1928 –, mentre ne abbiamo una menzione riluttante a pag. 201 del libro Proclamatori, abbastanza da fornire una base per ulteriori ricerche a coloro che ne erano più inclini.

Anche se Proclamatori su alcuni punti sembrerebbe più “onesto” – si accenna alle attese escatologiche del 1925 e del 1975, ma si scarica però la colpa sull’eccessivo zelo dei fedeli, mentre Il Regno di Dio è già una realtà! non accenna minimamente ad alcuna attesa precisa, come se i Testimoni del passato aspettassero al massimo da sempre solo “la fine”, senza mai una precisa data! –, notiamo che nel libro del 2014 sono omessi moltissimi dettagli della storia watchtoweriana, come la genesi della nascita dei corpi degli anziani e del Corpo Direttivo.

Il volume Il Regno di Dio è già una realtà! riporta:

Il primo cambiamento riguardava proprio il corpo direttivo. Fino ad allora, a formare questo gruppo di fratelli unti erano stati i sette membri del consiglio direttivo della  Watch Tower Bible and Tract Society of Pennsylvania. Nel 1971, però, il corpo direttivo fu ampliato da 7 a 11 membri e non fu più identificabile con il consiglio direttivo. I membri si consideravano tutti uguali, ed ebbe inizio una rotazione annuale della presidenza su base alfabetica.

Un altro cambiamento coinvolse tutte le congregazioni. Dal 1932 al 1972 le congregazioni erano state guidate da un solo fratello, chiamato fino al 1936 direttore del servizio. Il nome era stato cambiato prima in servitore della compagnia, poi in servitore di congregazione e infine in sorvegliante di congregazione. Quei fratelli nominati si prendevano cura con zelo del benessere spirituale del gregge. Il sorvegliante di congregazione di solito prendeva decisioni senza consultare gli altri servitori della sua congregazione. Ma nel 1972 il Corpo Direttivo pose le basi per un cambiamento storico. Quale? Non ci sarebbe più stato un solo fratello a servire come sorvegliante di congregazione; anche altri fratelli scritturalmente qualificati sarebbero stati nominati in modo teocratico per prestare servizio quali anziani cristiani. Insieme avrebbero formato un corpo di anziani che avrebbe guidato la congregazione. Questa nuova disposizione entrò in vigore il  1° ottobre 1972. Oggi il coordinatore del corpo degli anziani non ritiene che il suo incarico sia il più importante, ma si comporta “come il minore” (Luca 9:48). Questi umili fratelli sono una benedizione per i servitori di Geova di tutto il mondo (Filip. 2:3).[19]

Quello che non viene detto è che dalla fondazione nel 1884 al 1971, la Watch Tower Bible and Tract Society of Pennsylvania è stata guidata da un presidente con poteri pressoché monarchici, mentre sotto questo vi era un consiglio di amministrazione. I primi tre presidenti, Russell, Rutherford e Knorr, avevano il pieno controllo dottrinale del movimento, e l’ultimo era affiancato da Frederick W. Franz, ma non c’era un “Corpo Direttivo”. Quest’ultimo concetto, scritto in caratteri minuscoli, comparve per la prima volta su The Watchtower del 15 luglio 1943, pag. 216, parlandone come di un “corpo direttivo legale”; nell’edizione inglese del 1° novembre 1944, pag. 328, veniva detto che “un visibile corpo direttivo sotto la guida di Geova Dio e il suo Cristo” era coinvolto nelle nomine degli anziani, mentre nel manuale Qualificati per essere ministri del 1963 (1955), pag. 381, il termine applicato al “consiglio di amministrazione di questa Società”. Come spiega Raymond V. Franz in Crisi di coscienza, è stato solo nel 1976 che questo potere è stato spostato da un singolo uomo ad un gruppo denominato Corpo Direttivo, scritto, a partire dall’articolo “Un corpo direttivo diverso da una Società legale” pubblicato sulla Torre di Guardia (ed. italiana) del 15 maggio 1972 (ed. inglese del 15 dicembre 1971), pagg. 307-314, con le lettere maiuscole. Ma dal 1971 al 1° gennaio 1976 il potere del Corpo Direttivo era comunque limitato, ma da quel momento l’autorità fu trasferita dal Presidente ai vari comitati che operano sotto la supervisione dei membri del Corpo Direttivo.Ovviamente, nonostante il libro accenni all’“umiltà” dell’organizzazione, non viene detto che tali riforme collegiali nascono con la stesura del dizionario biblico Aid to Bible Undestandig, l’Ausiliario per capire la Bibbia, antenato del Perspicacia nello studio delle Scritture. Come mai? Perché la riforma nasceva dalle ricerche di Raymond V. Franz, “apostata” per eccellenza, autore di molte voci enciclopediche redatte sotto la supervisione di Karl Adams, che non era né un membro del Corpo Direttivo né, tra le altre cose, unto e, si sa, come nel citato caso Olyn R. Moyle, scatta la damnatio memoriae, e il suo nome – come sul libro Proclamatori – non va mai pronunciato.

Il libro presenta volutamente delle esagerazioni che, aggrappandosi al titolo “messianico”, devono spingere l’adepto a credere che comunque, seppur l’Apocalisse è pur sempre alle porte ed è stata più volte rinviata – ma molti non sanno delle attese escatologiche del movimento, come ora vedremo –, presenta diverse affermazioni che colpiscono per la loro certezza: a pag. 235, nel capitolo finale, dichiara: “Ogni capitolo di questo libro contiene prove lampanti che in questo tempo della fine Cristo ha introdotto i suoi seguaci in un vero paradiso spirituale”. Quali sono le prove che il libro Il Regno di Dio è già una realtà! porta al lettore? A pag. 11 viene detto che che “Abbiamo prove solide che la profezia di Gesù [in Matteo capp. 24 e 25] è in corso di adempimento dal 1914”, nonostante tutto si fondi su una data fasulla come quella del 607 a.C., smentita da tutti gli archeologi, storici e dagli studi di Carl Olof Jonsson, disassociato nel 1982 per averle mostrate! La produzione di materiale religioso in più lingue, viene descritta come “una prova inequivocabile del fatto che Geova sta guidando la nostra opera di predicazione mediante il Re Gesù Cristo”, com’è ribadito a pag. 78, dove una nota in calce dichiara: “Solo negli ultimi 10 anni i servitori di Geova hanno prodotto più di 20 miliardi di pubblicazioni basate sulla Bibbia. In aggiunta, gli oltre  2,7 miliardi di persone in tutto il mondo che hanno accesso a Internet possono ora consultare il nostro sito jw.org.”

A pag. 145 viene riportato che “Le nostre vittorie legali che abbiamo ottenuto dimostrano che camminiamo ‘dinnanzi a Dio e in compagnia di Cristo’”, anche se non vengono citate le cause perse per pedofilia o per le pratiche incostituzionali come l’ostracismo, come quella persa nel Belgio nel 2021, dove Patrick Haeck, un ex Testimone, ha citato in giudizio la Watchtower per calunnia e diffamazione, sostenendo che l’organizzazione viola le leggi antidiscriminazione del Paese con la pratica dell’isolamento sociale vincendo la causa, e portando le autorità a multare l’organizzazione per €12.000 (circa $14.255), sconfitta non citata su jw.org perché non funzionale alla narrazione trionfalistica del movimento, così come su jw.org non si accenna al fatto che la Norvegia – dietro denuncia di un noto ex Testimone, il prof. Rolf Furuli, ex apologeta usato dalla Watchtower per confermare l’insostenibile data del 607 a.C. – ha interrotto i finanziamenti statali ai Testimoni di Geova per la pratica dell’esclusione sociale operata a seguito della disassociazione.

Tutte queste scuole teocratiche dimostrano senza ombra di dubbio che il nostro Re prepara al meglio i suoi seguaci per compiere il loro ministero”, insiste Il Regno di Dio è già una realtà! a pag. 185, come se scuole missionarie, seminari e i corsi di teologia fossero esclusiva della Watch Tower Bible and Tract Society of Pennsylvania e non della stragrande maggioranza delle chiese cristiane, molte delle quali organizzano, oltre a scuole domenicali per i bambini o corsi di catechismo, corsi di teologia della durata di vari anni, preparando i loro ministri di culto alla biblistica, all’esegesi e alla dimestichezza dell’ebraico, dell’aramaico e del greco biblico, prassi sconsigliata dalla leadership geovista, dato che “apprendere una lingua può essere veramente difficile. Certo imparare qualche frase in un’altra lingua forse non è così complicato, ma per cogliere ogni sfumatura della lingua possono volerci anni e anni di assidui sforzi. Nel frattempo una conoscenza limitata può fare più male che bene.”[20]

A pag. 208 la Società asserisce che “decine di strutture delle filiali, le centinaia di Sale delle Assemblee e le decine di migliaia di Sale del Regno nel mondo sono una prova tangibile che il Regno di Dio è una realtà e sta già governando”, come se le altre organizzazioni religiose – si pensi alla Chiesa Cristiana Avventista del Settimo Giorno con 18.028.796 di adepti, decine di migliaia di chiese e centinaia di scuole religiose, università, case di riposo, centri di beneficenza e varie emittenti e radio, o la Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni con 16.565.036 di adepti, 65.137 missionari in giro per il mondo, 134 templi in tutto il mondo, 30.940 congregazioni, università private, centri di beneficenza, Tv e radio, senza dimenticare che sono la religione maggioritaria nello Utah e la quarta negli Stati Uniti – non potessero vantare opere simili.

Il libro inoltre da molta enfasi sulla “nuova luce” rivelata dal Corpo Direttivo, ed è incentrato sul Regno messianico, invisibile agli occhi di tutti ma “reale” con gli “occhi della fede”, come viene indicato a pag. 38: “Negli ultimi decenni Geova ha raffinato il nostro intendimento riguardo al Regno. Per esempio, ci ha aiutato a capire più chiaramente quando i futuri sudditi del Regno saranno separati dalle persone indifferenti al messaggio come le pecore vengono separate dai capri. Ci ha anche spiegato quando il numero dei 144.000 sarà completato, cosa significano le parabole di Gesù relative al Regno e quando l’ultimo unto sarà portato in cielo.” A pag. 12 viene ribadito l’insegnamento delle “generazioni sovrapposte”, dottrina accolta con forte perplessità dai Testimoni riflessivi sin dalla sua introduzione nel 2010, e che “aggiorna” quella precedente indicando nella “generazione” che “non passerà” a cui fa riferimento Gesù in Matteo 24:3, ad una generazione opportunamente suddivisa in due gruppi, uno dei quali sopravvive ai nostri giorni. Come mai? Perché la generazione che ha assistito agli eventi del 1914 è estinta. Non vi sono prove che Gesù parlasse né di una generazione futura, né men che meno di due generazioni di eletti che si sovrappongono formandone una sola, teoria smentita non solo dalla logica umana, ma dalle new entry nel Corpo Direttivo.[21]

L'ultima interpretazione dell'insegnamento dello “schiavo fedele e saggio” (non più “discreto”, a evidenziare un maggior peso nella vita del credente), che dal 2013 comprende solo il Corpo Direttivo e non più gli unti nel loro insieme, e trasmessa in modo simile in questo libro, sebbene molto più frequentemente, come a ribadire che l’adepto deve avere fiducia cieca nella sua guida. La pag. 24 ci ricorda che, nel 1919 Gesù, a seguito di un’ispezione invisibile iniziata nell’ottobre 1914, Nominò lo ‘schiavo fedele e discreto’, un piccolo gruppo di uomini unti che avrebbero guidato il suo popolo dispensando cibo spirituale a suo tempo”, tramite, viene indicato a pag. 62, “mediante discorsi alle assemblee e pubblicazioni stampate” che enfatizzava “a più riprese la responsabilità di tutti i cristiani: impegnarsi personalmente nella predicazione.” Sempre a pag. 38 vengono fatte delle domande al lettore per evidenziare che egli deve avere fede nell’organizzazione visti i “nuovi intendimenti”: “Come reagiamo a tali chiarimenti? La nostra fede ne esce rafforzata? Vi scorgiamo la prova che Geova continua a istruire il suo umile popolo? Il contenuto di questo libro rafforzerà la nostra convinzione che Geova sta rivelando progressivamente il suo proposito a coloro che lo temono”, anche se tali rivelazioni sono in perenne mutamento dall’Ottocento.

Senza dubbio la caratteristica più evidente di questo libro è il modo con cui si aggrappa ostinatamente al 1914 sin dal titolo (in inglese God’s Kingdom Rules!, cioè “Il Regno di Dio domina!”, dando l’immagine di qualcosa di invisibile che però c’è già e a cui bisogna riporre ciecamente fede). Incentrando tutto su questo insegnamento sempre più screditato e sul 1919 per consolidare la leadership del Corpo Direttivo, la Watchtower commette un grave errore. Il Corpo Direttivo ha un disperato bisogno di aggrapparsi a questa data per consolidare la sua autorità su circa 8,6milioni di adepti, perché senza 1914 non avremmo l’intronizzazione celeste di Gesù Cristo, niente “Regno celeste”, nessun 1919 che consolidi l’esistenza di uno “Schiavo fedele e discreto” (o “saggio”), nessun inizio degli ultimi giorni e perciò lo stesso senso di urgenza che caratterizza i Testimoni di Geova nell’ambito dell’evangelizzazione diviene qualcosa di inutile, perché tale movimento nasce in virtù dell’annuncio dell’imminente Armaghedon, perché tutta la struttura watchtoweriana e la teologia geovista si fondano sul 1914, che è nel DNA della Watch Tower Bible and Tract Society of Pennsylvania! Il libro Il Regno di Dio è già una realtà! ne è una prova lampante, un volume che, a differenza di Proclamatori, scritto nel 1993 per controbattere i libri scritti dagli ex Testimoni negli anni Ottanta in poi, Apocalypse Delayed di M. James Penton in testa, non ha alcuna pretesa di somigliare lontanamente ad un volume storico, ma è totalmente dottrinale, inutile ai fini della conoscenza della storia della Watch Tower Bible and Tract Society of Pennsylvania, ma nato con lo scopo di rafforzare la fede nel 1914 e nel 1919, e cioè nell’organizzazione geovista.

Questo lo rende senz’altro peggiore del libro Proclamatori, testo che fu senza dubbio migliore ai suoi tempi rispetto a Jehovah’s Witnesses in the Divine Purpose, contenendo più informazioni rispetto a questo, con alcuni piccoli miglioramenti, dato che Il Regno di Dio è già una realtà! altro non è che propaganda agiografica, non storia; il libro del 2014, più di Proclamatori che già possedeva gli stessi difetti, presenta troppe narrazioni edulcorate, omissioni, mezze verità e palesi falsità. Scritto per argomenti e non seguendo un’ordine cronologico – stessa tecnica denunciata da M. James Penton nella struttura del libro Proclamatori Il Regno di Dio è già una realtà è scritto in un modo che rendere difficile ricavarne informazioni utili sulla storia watchtoweriana, e chiunque ne faccia uso per scopi di studio non solo rivaluterà il già scadente libro Proclamatori, ma si renderà conto che si tratta semplicemente di uno pessimo pezzo di autoglorificazione settaria, il manifesto del whitewashing “Made in JW.ORG”, un’evidente esempio di ricostruzione identitaria fondata su tesi precostituite per convincere gli oltre 8,6 milioni di adepti, a 100 anni dall’intronizzazione “invisibile” di Cristo nei cieli, che quest’ultimo già regna usando come mezzo una casa editrice religiosa che dal 1879 predica l’imminente apocalisse, però mai venuta ma perennemente rinviata, guidata a oggi da otto persone di mezza età che vivono a Warwick, NY.

Quello del whitewashing, cioè la riscrittura edulcorata della storia di un movimento da parte, o per conto, della leadership, in questo caso quella dei Testimoni di Geova, che delle trentuno puntate della rubrica “Modern History of Jehovah's Witnesses sul quindicinale The Watchtower nel 1955, passando per l’appendice di Qualificati per essere ministri (1955), Jehovah's Witnesses in the Divine Purpose (1959), Testimoni di Geova, proclamatori del Regno di Dio (1993), arriva alle 250 striminzite e semplificate paginette apologetiche del volume Il Regno di Dio è già una realtà!, è la cartina al tornasole di un movimento ad alto controllo mentale, che, spiega lo studioso Steven Hassan, psicologo di fama internazionale ed ex adepto della Chiesa dell'unificazione (Moonies) che elaborò il modello B.I.T.E., test per capire se un movimento presenta tratti coercitivi, si fonda anche sul controllo delle informazioni e nel caso specifico della sua storia, che può essere anche manipolata per evitare che l’adepto scopra elementi imbarazzanti.[22] Ad esempio, per non parlare solo dei Testimoni o, come fatto in apertura, dei Mormoni, per limitare l'accesso a Internet, la Chiesa di Scientology fornì ai suoi adepti un programma di filtro che blocca automaticamente l'accesso a siti di ex membri e critici, come fosse pornografia per i minori, un paragone fatto spesso dalla Watchtower.[23]

Un movimento che usa certe tecniche, però, è perennemente in pericolo, perché la produzione di libri edulcorati – cui seguono pure i testi apologetici scritti sia da Testimoni acculturati ma anche da autori esterni al movimento, di cui parleremo in un altro articolo – si basa sulla cieca fiducia dell’adepto verso la leadership, che non può mai, nella sua mente, mentire, perché essa è il “canale di Geova”, e San Paolo dichiarò che “è impossibile che Dio menta” e che Dio “non può mentire” (Ebrei 6:18; Tito 1:2), ma basta che l’adepto, in un momento di sconforto a seguito di un’ingiustizia subita in congregazione o di dubbi assillanti su dottrine illogiche la già citata “generazione sovrapposta”, per dirne una! –, si imbatta in un sito “apostata” o legga un volume scritto da un autore esterno al movimento (o peggio ancora un ex Testimone) che la sua fede verso una struttura umana potrebbe iniziare a vacillare. Ed ecco perché molti autori, a partire da Raymond V. Franz nell’edizione in inglese di Crisis of Conscience o molti altri, correlano i loro testi con riproduzioni fotografiche di documentazione interna, circolari, direttive o riviste e libri non più in uso e opportunamente ritirate dalla circolazione, basti pensare al fatto che nella Biblioteca Online della Watchtower sono disponibili solo le Torri di Guardia dal 1950 e le Svegliatevi! dal 1970, due riviste nate rispettivamente nel 1879 e nel 1946 (e prima di Awake! la Watch Tower Society pubblicò le riviste The Golden Age e Consolation, assenti nel database del sito watchtoweriano), venendo così omessi imbarazzanti profezie mai avveratesi o tesi bislacche, antiscientifiche o addirittura suprematiste, che potrebbero esser difficili da spiegare con la tesi che la Società è “il canale visibile di Geova”. Omettendo, invece, si controllano le informazioni e al Testimone di Geova medio, a cui la Società invita a non iscriversi ad università che lo esporrebbero al “pensiero critico” di Satana, verranno nascosti interi capitoli della sua storia, avendo un’immagine del tutto unitaria e coerente del suo movimento.

La base teorica di queste tecniche di controllo dell’adepto – comuni a molti movimenti coercitivi – risiede nella teoria della dissonanza cognitiva di Festinger, in base alla quale vi è una spinta degli individui verso la coerenza interna, che fa tendere a raccordare insieme in modo armonico pensieri, comportamenti ed emozioni ed a modificare o eliminare idee, sentimenti e azioni che non si raccordano con l’insieme. Se, dunque, si induce una persona a cambiare il proprio comportamento sulla base di uno schema (che prevede il controllo del comportamento, del pensiero, delle emozioni e, nel caso specifico qui trattato, delle informazioni), questa cambierà di conseguenza anche i suoi pensieri e i suoi sentimenti, al fine di minimizzare la dissonanza che si è venuta a creare nel sapere cose che la possono turbare o davanti a speranze escatologiche disattese, e questo spinge la leadership a facilitare il tutto invitando i fedeli, in buona fede, a documentarsi su siti autorizzati (o leggere appositi libri) che possono togliere ogni dubbio in merito.[24]

Ma chiediamoci: è etico tutto ciò? Può la buona fede di milioni di persone essere in ostaggio di leadership che si avvalgono di tali tecniche per conservare lo status quo? È corretto, come fatto ad esempio dalla Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni, avvalersi di “apologeti”, storici interni ed esterni al movimento, per ripulire la storia della Watchtower Society da elementi imbarazzanti? Quest’ultima peculiarità, che inserisce perfettamente il movimento dei Testimoni di Geova fra quei culti ad alto controllo mentale, verrà analizzata in altra sede, ma nel mentre lasciamo il lettore ad un’ardua sentenza sull’eticità delle leadership di tali movimenti religiosi.




Note:

* Maria G. Buscema (Siracusa, 1982) si laurea all’Università degli Studi di Palermo in Storia contemporanea, specializzandosi in Storia delle religioni con una tesi sui Great Awakening e i revival religiosi americani fra Ottocento e Novecento. È insegnante e vive negli Stati Uniti. Cura la rubrica “Geopolitica delle sètte” per il trimestrale Eurasia. Rivista di studi geopolitici, occupandosi dell’espansione dei “nuovi movimenti religiosi” americani nel mondo e nel continente eurasiatico.

[1] Si veda: Jean-François Mayer, “La naissance de nouvelles religions”, Grands Dossiers, no. 5 (dicembre 2006 – febbraio2007).

[2] All’interno della Brigham Young University vi è la “Neal A. Maxwell Institute for Religious Scholarship”, un tempo nota come “Foundation for Ancient Research and Mormon Studies” (FARMS), che unisce intellettuali mormoni con lo scopo apologetico di difendere la dottrina della chiesa, pubblicando recensioni e stroncature di opere che contrastano il mormonismo. Quando un seguace della chiesa si imbatte in materiale “apostata” che tende a incrinare la sua fede, viene invitato a leggere i siti dell’organizzazione, dove vengono create risposte con l’intento specifico di difendere il mormonismo scritti da professori e ricercatori mormoni. Il “Neal A. Maxwell Institute for Religious Scholarship” (e prima di lei il FARMS), crea risposte per rafforzare la fede debole del fedele, anche se tali risposte sono ovviamente fasulle, come testi che confermano l’origine ebraica dei popoli pre-colombiani o le opere di Daniel C. Peterson che sostiene che i cavalli citati del Libro di Mormon erano in realtà tapiri o, riporta l’antropologo mormone John L. Sorenson, dei cervi. Il materiale del FARMS e della “Neal A. Maxwell Institute for Religious Scholarship” è solo accettato all’interno mormonismo, ma al di fuori del movimento il mondo accademico tradizionale non presta attenzione a tali ricerche. Questi apologeti citano spesso fuori contesto altri ricercatori non mormoni per avvalorare le loro affermazioni sull’autenticità del Libro di Mormon.

[3] Qualificati per essere ministri (Brooklyn, NY: International Bible Students Associations – Watchtower Bible and Tract Society of New York, Inc., 1963), 307. Gli articoli citati nella nota sono parte di una rubrica intitolata “Storia moderna dei testimoni di Geova” pubblicata a puntate su La Torre di Guardia dal 15 agosto 1955, 484-489 al dicembre 1956, 732-736, per un totale di trentuno articoli, apparsi in edizione originale su The Watchtower dal 1° gennaio 1955, 4-8 al 1° aprile 1956, 220-223

[4] Qualificati per essere ministri [1963], 308.

[5] M. James Penton, Apocalypse delayed. The Story of Jehovah’s Witnesses (Toronto: University of Toronto Press, 2015), 481.

[6] Il libro del 1959 citava alcune affermazioni molto generali fatte nel libro di Russell The Plan of the Ages, pubblicato nel 1886, circa il "tempo della fine", che originariamente veniva insegnato si estendesse dal 1874 al 1914, e sosteneva: “Anche se questo accadeva ancora decenni prima della prima guerra mondiale, è sorprendente quanto accuratamente siano stati previsti gli eventi che alla fine hanno avuto luogo”. Jehovah’s Witnesses in the Divine Purpose [1959], 31. Si veda: Qualificati per essere ministri [1963], 319.

[7] Sono tutte informazioni disponibili ai Testimoni di Geova dal 1983, quando l’ex anziano svedese Carl Olof Jonsson pubblicherà The Gentile Time Riconsidered (La Jolla, California: Good News Defenders, 1983). Le stesse informazioni sono state riassunte da Raymond Franz nel capitolo 7 di Crisis of Conscience (Atlanta: Commentary Press, 1983), pubblicato lo stesso anno. Così, dopo 10 anni, nel 1993 la Watchtower Society si sentì finalmente obbligata ad ammettere che né il calcolo di 2.520 anni né la data del 1914 avevano avuto origine da Charles Taze Russell come aveva fatto fino ad allora. Inoltre, la Società ora ammette anche che le predizioni che Russell e i suoi associati avevano fatto per il 1914 sono fallite. Queste ammissioni si trovano alle pagg. 134-137 di Testimoni di Geova, proclamatori del Regno di Dio.

[8] Si veda: Jehovah’s Witnesses in the Divine Purpose [1959], 70-72. È una manipolazione, come è chiaramente mostrato dalla stessa dichiarazione fatta da Rutherford in tribunale e sotto giuramento nel 1918. Si veda: Rutherford et al. vs. United States, verbali dell’udienza, da 1:981-2 a 2943-5. A pagina 719 del libro Testimoni di Geova, proclamatori del Regno di Dio si afferma che “Il 17 luglio viene presentato alla famiglia Betel di Brooklyn il libro The Finished Mistery; quattro membri del consiglio direttivo della Società sono estremamente contrari; in seguito molte congregazioni si dividono”. LAnnuario dei Testimoni di Geova del 1976 è un po' più onesto, riportando che Rutherford agì contro i quattro oppositori che “Russell aveva designato (…) come direttori” anche se “lo statuto della Società richiedeva che i direttori fossero eletti dal voto degli azionisti”, ma così non fu, e interpellando un avvocato esterno alla Società, decise l’estromissione, ma l’atto è descritto come imposto da forza maggiore, una scelta non voluta per colpa dei quattro, recalcitranti di fronte alla “mitezza” rutherfordiana. Si veda: Annuario dei Testimoni di Geova del 1976 (Brooklyn, NY: Watchtower Bible and Tract Society of New York, Inc., 1975), 89-92.
[9] L’ex Testimone e betelita William J. Schnell, dal duplice osservatorio privilegiato della filiale della Watch Tower Society di Magdeburgo e di Brooklyn, nota che la crescita fu frenata dai fatti del 1925 e da scismi legati alla critica verso la gestione centralistica del presidente, e calcola che “nel decennio 1921-1931 circa i tre quarti degli Studenti Biblici, che inizialmente si erano aggregati alla Società, l’abbandonarono senza troppi riguardi”. William J. Schnell [1983], 48.

[10] Si veda: M. James Penton, I Testimoni di Geova e il Terzo Reich. Inediti di una persecuzione (Roma: Edizioni Studio Domenicano, 2008).

[11] Esistono vari studi sui compromessi delle sette americane col nazismo. Si veda: Christine King, The Nazi State and the New Religions: Five Case Studies in Non-Conformity (New York: E. Mellen Press, 1982), che esamina cinque gruppi religiosi nella Germania nazista: Testimoni di Geova, Mormoni, Avventisti del settimo giorno, Scienza cristiana e Chiesa neo-apostolica, discute le loro strategie per la sopravvivenza e la politica nazista verso le sette; Hans A. Schmitt, Quakers and Nazis: Inner Light in Outer Darkness (Columbia, MO: University of Missouri Press, 1997), dove l’autore analizza la piccola comunità quacchera in Germania durante il periodo nazista, descrivendo i molti modi in cui i quaccheri si sono opposti al regime, cercando di aiutare gli ebrei e interagendo con le comunità quacchere in altri paesi; David Conley Nelson, Moroni and the Swastika: Mormons in Nazi Germany (Norman, OK: University of Oklahoma Press, 2015), che analizza come la Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni aveva un rapporto congeniale coi funzionari nazisti locali e nazionali, e sfruttò tale condizione cavalcando immaginari punti in comune col programma nazista. I leader mormoni, molti dei quali americani, cancellarono i riferimenti positivi agli ebrei nei loro inni tedeschi o nei materiali delle scuole domenicali, promuovendo con entusiasmo l'esperienza della loro religione nella ricerca genealogica – utile per attuare il “battesimo dei morti” e far accedere nel regno di Dio i propri antenati – in quanto coincideva con l'ossessione nazista di dimostrare l'ascendenza ariana dei cittadini. I mormoni tedeschi arrivarono ad ammirare l'immagine propagandata di Adolf Hitler come un individuo dalla vita pulita che non beveva né fumava, abitudini in accordo col codice sanitario del Libro di Mormon; Mark Jantzen e John D. Thiesen (a cura di), European Mennonites and the Holocaust (Toronto: University of Toronto Press, 2021), dove gli autori analizzano le comunità mennonite nei Paesi Bassi, in Germania, in Polonia e in Ucraina che vivevano in prossimità di vari campi nazisti e di luoghi di lavoro forzato e di sterminio durante l'Olocausto. Invece, nell’articolo “Religion under National Socialism: The Case of the German Adventist Church”, in Central European History, vol. 26, no. 3 (Settembre 1993), 255-280, l’autore, Roland Blaich, analizza i compromessi degli avventisti del settimo giorno tedeschi, come levare gli elementi giudaizzanti e accettare di non osservare il sabato, vietato dai nazisti, anche se molti non scesero a compromessi su tale regola basilare, con conseguenti arresti e pena di morte, mentre in Health Reform and Race Hygiene: Adventists and the Biomedical Vision of the Third Reich”, in Church History, vol. 65, no. 3 (settembre 1996), 425-440, lo stesso autore spiega che il salutismo professato dal culto, permise agli avventisti tedeschi di accettare meglio lo status quo, dato che lo stato nazista bandì anche il flagello del liberalismo e del bolscevismo “ateo”, ripristinò standard conservatori nella sfera domestica e prese misure efficaci per riportare la società tedesca a una vita in armonia con la natura, vita che gli avventisti avevano a lungo sostenuto.

[12] Sergio Pollina, “Risposta a Svegliatevi! dell’8 luglio 1998”, https://www.infotdgeova.it/6etica/risposta-a-svegliatevi.html.

[13] Queste lettere esistono in copia dell’originale nelle pagg. 153–157 del volume intitolato Die Zeugen Jehovas, pubblicato nel 1970 dalla casa editrice tedesca Urania Verlag.

[14] Ecco, come Walter R. Martin e Norman H. Klann riferiscono la vicenda: “Verso la fine della sua vita, il regno di Rutherford non fu estremamente tranquillo, soprattutto quando nel 1939, Olyn Moyle, deposto capo dell’ufficio legale del movimento, citò in giudizio per diffamazione Rutherford e diversi appartenenti al consiglio d’amministrazione della torre di Guardia, vincendo la causa nel 1944, due anni dopo la morte del giudice ed ottenendo il risarcimento la somma di 25.000 dollari”. Walter R. Martin, Norman H. Klann, Il Geova della Torre di Guardia (Napoli: Edizioni Centro Biblico, 1977), 36.

[15] Scrive a riguardo M. James Penton: “Poco tempo dopo il caso Moyle, la Società modificò le sue procedure relative ai casi in cui i Testimoni accusati di varie trasgressioni dovevano essere portati davanti alla congregazione. Al loro posto furono istituiti i “comitati di disassociazione”, che poi furono chiamati “comitati giudiziari”, che ascoltavano in segreto le accuse contro le persone imputate senza la presenza di nessun avvocato o assistenza legale. I comitati, che erano composti dai “servitori”, poi chiamati “anziani”, agivano in qualità di pubblica accusa, di giudici e di giuria. Le ragioni per cui furono istituiti questi comitati furono senza dubbio 1) esercitare un ferreo controllo sui singoli Testimoni; e 2) impedire alle persone di ricorrere ai tribunali secolari. Secondo il diritto consuetudinario inglese e americano vi sono solo due motivi che giustificano il ricorso di un tribunale ecclesiastico a un tribunale secolare. Uno di questi riguarda le questioni relative ai diritti di proprietà, e il secondo è che i tribunali religiosi possono esser chiamati a rendere conto davanti ai tribunali del paese se si rendono responsabili di violazioni dei loro stessi principi di giustizia. La Società si garantì che non vi potesse essere nessun appello in base alla seconda ragione in quanto la disassociazione e i comitati giudiziari operavano in segretezza e non veniva redatto nessun resoconto scritto delle loro azioni e delle loro decisioni.” M. James Penton [2015], 439, n. 40.

[16] Ibid., 439, n. 41.
[17] Jacopo Bernardini, Adulti nel tempo dell’eterna giovinezza. La lunga transizione, l’infantilizzazione, i connotati della maturità (Milano: , 2012), 83.

[18] Barbour è citato in Jehovah’s Witnesses in the Divine Purpose [1959], 17–21, nell’Annuario dei Testimoni di Geova del 1976 [1975], 33-35 e in I Testimoni di Geova, proclamatori del Regno di Dio [1993], 46-48, 120, 131, 133-5, 575, 619-620, 718. Su Nelson H. Barbour si veda: Bruce W. Schulz, Rachael de Vienne. Nelson Barbour: The Millennium’s Forgotten Prophet. A Preliminary Biography (Raleigh, NC, Fluttering Wings Press, 2009), testo su un personaggio che, dicono gli autori, è stato quasi del tutto “dimenticato” anche se fu in gran parte responsabile dell’escatologia millenarista alla base di ciò che milioni di Testimoni di Geova credono tutt’oggi. Le aspettative pre-1914 sono così descritte: “[Gli Studenti Biblici] Pensavano che nel 1914 Cristo avrebbe preso con sé in cielo l’unta classe della sposa, affinché governasse con lui”. Il Regno di Dio è già una realtà! (Roma: Congregazione Cristiana dei Testimoni di Geova, 2014), 23. Non viene fatta menzione del fatto che questo 'rapimento' fosse stato anche l'aspettativa per il 1878 quando Russell e Barbour lavoravano alle pagine dell’Herald of the Morning, o che Russell si aspettava che il 1914 segnasse la FINE del mondo, e cioè l’Armaghedon. Come Carl Olof Jonsson fa giustamente notare, la posizione di Russell di autorità spirituale negli Studenti Bibici dipendeva interamente dall’accuratezza della cronologia di Barbour-Russell. Si veda inoltre: Carl Olof Jonsson, The Watch Tower Society and Absolute Chronology (Lethbridge, Alberta: Christian Fellowship International, 1981), 4, 5.

[19] Il Regno di Dio è già una realtà! [2014], 122, 123.

[20] La Torre di Guardia del novembre 2009, 21.

[21] La Torre di Guardia del 15 aprile 2010, diceva a pag. 10 che Evidentemente Gesù voleva dire che le vite degli unti che erano presenti nel 1914, quando si cominciò a vedere il segno, si sarebbero sovrapposte alle vite di altri cristiani unti che avrebbero visto l’inizio della grande tribolazione”, e il libro Il Regno di Dio è già una realtà!, alle pagg. 11, 12, dice: “Il termine “generazione” si riferisce spesso a un insieme di persone di varie età le cui vite si sovrappongono nel corso di un determinato periodo di tempo. Una generazione non copre un periodo eccessivamente lungo e ha una fine (Eso. 1:6). (…) La generazione consiste di due gruppi di cristiani unti che si sovrappongono: il primo composto dagli unti che videro l’inizio dell’adempimento del segno nel 1914, e il secondo dagli unti che per un periodo sono stati loro contemporanei. Almeno alcuni di questo secondo gruppo vedranno l’inizio della tribolazione ormai prossima. I due gruppi formano un’unica generazione perché le vite dei loro componenti quali cristiani unti si sono sovrapposte per un periodo.” Nell’episodio di JW Broadcasting del settembre 2015, David H. Splane, utilizzerà come pietra di paragone la durata della vita di Frederick W. Franz, quarto presidente della Watchtower Society, battezzato nel novembre del 1913 e scomparso nel 1992, e viene mostrato agli adepti che coloro “nati di nuovo” (cioè la chiamata celeste) contemporanei di Franz costituiscono la seconda metà di "questa generazione", definizione che non trova riscontro in nessun dizionario né lessico biblico e contraddetta addirittura dai nuovi membri del Corpo Direttivo. Kenneth E. Cook ad esempio, ultimo membro del consesso geovista entrato nel 2018, nasce nel 1960, si battezza nel 1980 e riceve la “chiamata” celeste verso il 2009, più o meno nello stesso periodo in cui è stato chiamato a lavorare nel Reparto Scrittori, a 49 anni circa. La vita “spirituale” di Kenneth E. Cook come “unto” è iniziata perciò verso il 2009, e in nessun modo può esser considerata “sovrapposta” a quella degli unti in vita nel 1914, Frederick W. Franz in primis.

[22] Si veda: Steven Hassan, Mentalmente liberi. Come uscire da una setta (Roma: Avverbi Edizioni, 1999).

[23] Si veda: Janelle Brown, “A web of their own: Scientologist say their Internet filter protects the faithful. Critics call it mind-control”, Salon Magazine del 15 luglio 1998.

[24] Si veda: Leon Festinger, A Theory of Cognitive Dissonance (California: Stanford University Press, 1957).  
 
   
       
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Di Raymond Franz,
già membro del
Corpo Direttivo
dei Testimoni di Geova
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