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Lo schiavo fedele e discreto ed il Corpo direttivo



Lo schiavo fedele e discreto e il Corpo Direttivo


Quando Seneca, nella sua Medea pose in bocca alla protagonista della famosissima tragedia la celeberrima domanda "cui prodest?" (a chi giova), certamente non poteva supporre che essa sarebbe stata nei secoli futuri l'interrogazione ricorrente in tutti quei casi nei quali, di fronte a un evento complesso, ci si sarebbe posta la cruciale domanda: perché lo si fa, o, perché lo si è fatto?

È la domanda che oggi ci poniamo noi dopo aver letto sul sito ufficiale della Watchtower Society il resoconto di un simposio tenutosi il 6 ottobre 2012 nella Sala delle Assemblee dei Testimoni di Geova di Jersey City, nel corso della centoventottesima adunanza annuale della Watchtower Bible and Tract Society of Pennsylvania[1].

I protagonisti del simposio, presieduto da Anthony Morris III, erano sei membri del Corpo Direttivo, che attualmente consta di otto componenti, e cioè: Geoffrey Jackson, Gerritt Lösch, Guy H. Pierce, Stephen Lett e David H. Splane. Il simposio presentava quello che nel comune gergo dei Testimoni di Geova è spesso definito come un "nuovo intendimento", una "nuova luce" o un "affinamento" di una precedente "verità". In sostanza è stato spiegato, in estrema sintesi, che lo "schiavo fedele e discreto" non è più costituito dai 144.000 "unti" generati come tali da Dio a partire dalla Pentecoste del 33 E.V., ma soltanto dai membri del Corpo Direttivo a partire dal 1919 E.V.; pertanto, per l'intero periodo di 1.886 anni non vi è stato nessuno "schiavo fedele e discreto", incluso il fondatore del movimento, C.T. Russell, che morì nel 1916.

Dello "schiavo fedele e discreto" inoltre non facevano parte neanche gli apostoli e gli unti cristiani del primo secolo. Fu detto inoltre che i "domestici" sono "tutti i fedeli seguaci di Gesù", quindi sia gli "unti" che "le altre pecore". Il simposio si concluse con l'affermazione la "nomina dello schiavo su tutti i suoi averi" è un evento ancora futuro, che avrà luogo quando Gesù arriverà nella sua veste di giudice nel corso della "grande tribolazione".

Questi i fatti, che ai fedeli Testimoni di Geova d'antica data non potranno non suscitare dubbi, perplessità e forse disorientamento. Ma a chi non è Testimone e conosce bene la storia del movimento viene ovviamente spontaneo porsi la domanda: perché? La risposta dev'essere necessariamente preceduta da una indispensabile premessa riguardante l'intrinseca natura della Watchtower Society.

Quando essa nacque, nel lontano 1884, lo scopo che si prefiggeva, ampiamente pubblicizzato sin dal 1879 con la pubblicazione del primo numero della Torre di Guardia di Sion e Araldo della Presenza di Cristo, era quello di informare il genere umano di un fatto importante e cioè "che viviamo 'negli ultimi giorni' - 'nel giorno del Signore' - 'alla fine dell'èra evangelica, e di conseguenza, all'alba di una 'nuova èra' … e noi desideriamo che la 'famiglia della fede' ne sia pienamente consapevole".

Ne deriva che il movimento nacque fondamentalmente per divulgare un annuncio relativo all'ormai prossima fine della cosiddetta "età presente" e all'avvento di un "nuovo ordine" di cose. Tutto ciò, evidentemente, non poteva prescindere da un elemento che è sempre stato fondamentale per la Watchtower: il tempo, e la sua stretta collega, la cronologia, cioè lo studio del tempo. E, in un successivo numero della rivista (settembre 1879, p. 26 dei Reprints), il fondatore così scrive:

«Come molti dei nostri lettori sanno, noi crediamo che la Parola di Dio ci fornisce con assoluta certezza la prova che noi adesso viviamo nel "Giorno del Signore"; che esso ebbe inizio nel 1873, e che la sua durata è di quarant'anni, esattamente come 'il giorno della tentazione nel deserto' quando Israele mise alla prova Dio e vide le Sue opere per quarant'anni».

È quindi evidente che la cronologia è l'elemento determinante del Geovismo e non è qui necessario ricordare le date che lo hanno scandito e le attese (deluse) che lo hanno accompagnato. Le date, i numeri, le misure, ne hanno sempre costituito l'ossatura dottrinaria. Molti degli aspetti salienti della sua "teologia" sono strettamente connessi con il tempo. Possiamo ricordare la profezia delle "70 settimane", i "tempi dei Gentili", "le 2300 sere e mattine", "le misure della grande piramide di Giza" e, per quanto attiene l'argomento di questo articolo, la data di inizio e della fine del radunamento degli "unti" e della chiamata celeste.

L'elemento tempo, nel caso dei Testimoni di Geova gioca un effetto domino: la caduta di una tessera causa per l'effetto trascinamento la caduta di tutte le altre. Al centro di questo mosaico, e delle tessere che lo compongono, c'è la "durata della generazione"; intorno ad essa si sono operati, a partire dal fallimento del 1914, innumerevoli cambiamenti per cercare di tenere in piedi il centro della struttura e, di conseguenza, i vari aggiustamenti hanno comportato la modifica di molte dottrine ad essa connesse.

Ma c'è un limite a tutto. Il tempo si può dilatare fino a un certo punto, poi il meccanismo si inceppa, e questo è quello che è accaduto con la dottrina riguardante tre argomenti strettamente connessi fra loro: (1) lo "schiavo fedele e discreto"; (2) il Corpo Direttivo; (3) il radunamento degli "unti" e la chiamata celeste.

È noto che una dottrina tipica dei Testimoni di Geova è quella della divisione dei credenti in due classi: i 144.000 e le "altre pecore" o "grande folla". I primi sono tutti quei Testimoni di Geova che a cominciare dal 33 E.V. sono stati "unti" con lo spirito e regneranno con Cristo nella "Gerusalemme celeste". Secondo l'insegnamento tradizionale (ora messo in discussione), il loro radunamento è avvenuto e si è completato nel corso di circa 2.000 anni, dal 33 al 1935 E.V. Così si esprimeva al riguardo La Torre di Guardia del 15 ottobre 1970:

«Significa forse questo che, sin dal 1935 circa, coloro che sono già stati risuscitati al cielo insieme al rimanente generato dallo spirito ancora sulla terra hanno completato il numero di 144.000? Sì, questa è la conclusione additata dall'evidenza. La generale chiamata per questi è cessata».

«Prima del 1935 un crescente numero di coloro che avevano accettato il messaggio biblico e predicato con zelo la buona notizia avevano mostrato interesse per la vita eterna su una terra paradisiaca. Non desideravano andare in cielo, poiché Dio non aveva dato loro la speranza della vita celeste. Che si riconoscessero come parte della grande folla di altre pecore indicò che per il 1935 la chiamata dei 144.000 cristiani unti era praticamente terminata» - La Torre di Guardia 15 maggio 2001, pp. 14, 15.

Cos'è successo in questi ultimi 12 anni da costringere i redattori della rivista a modificare in modo così eclatante uno dei loro capisaldi dottrinali? Come sempre, i numeri possono esserci d'aiuto. Elencheremo di seguito, anno dopo anno, i partecipanti alla Commemorazione che hanno "partecipato agli emblemi", indicando così di far parte degli "unti" o 144.000 o "schiavo fedele e discreto" (sempre fino al cambiamento dell'ottobre 2012):

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È evidente che qualcosa non è più andata per il verso giusto. Nei 23 anni trascorsi dal 1935 al 1958 il numero degli "unti" diminuì del 50% circa e, trattandosi di persone anziane sarebbe stato del tutto logico che con il trascorrere del tempo la diminuzione avrebbe dovuto essere sempre più vistosa, azzerandosi del tutto molto tempo prima della fine del secolo scorso. Ma ciò avrebbe comportato un enorme problema: senza più "unti" non ci sarebbe nemmeno stato uno "schiavo fedele e discreto" che, secondo la Torre di Guardia del 15 agosto 2011 dovrebbe sopravvivere ad Armaghedon e forse anche presenziare all'inizio della resurrezione dei morti nel millennio post apocalittico[2].

Tutto questo, ovviamente, non era prevedibile quando fu elaborata la dottrina delle due classi che prevedeva Armaghedon al più tardi per il 1975, data nella quale vi erano ancora viventi circa 9.000 persone con la "speranza celeste". Da allora sono trascorsi 38 anni e i 9.000 sono adesso quasi 12.000 contro ogni logica anagrafica, cacciando in un buco senza via d'uscita i membri del Corpo Direttivo. Ancora nella Torre di Guardia del 1° gennaio 1988, p. 11, si affermava che "la loro [dei 144.000] raccolta fu praticamente completata entro il 1935" (par. 8).

A questo punto, e prima di andare avanti, è necessario fare un excursus che riguarda la vicenda dei 144.000, numero che secondo la dottrina della Watchtower sono tutti i cristiani destinati al cielo nel corso dei 2.000 anni dalla morte di Gesù Cristo ad oggi.

Sappiamo che l'insegnamento della Società è [o è stato] quello secondo cui fino al 1935 tutti i "veri cristiani" facevano parte della classe celeste, il che vuol dire che in un periodo di 1.902 anni solo 144.000 persone sono state riconosciute come degne dell'approvazione di Dio:

"Tutti i primi cristiani avevano la prospettiva di divenire sacerdoti celesti con Cristo" - Proclamatori, p. 25.
"In quel tempo erano tutti cristiani unti con lo spirito che attendevano una risurrezione futura nel regno eterno del nostro Signore e Salvatore Gesù Cristo". - Venga il tuo Regno, p. 88.

"Per circa diciannove secoli vi fu una sola chiamata, quella celeste. Fu un gesto di immeritata benignità compiuto da Geova Dio verso un limitato numero di persone al fine di promuovere i suoi saggi e amorevoli propositi". - Uniti nell'adorazione del solo vero Dio, p. 111.

"La scelta di questi futuri coregnanti sul genere umano richiedeva tempo. Perché? Innanzitutto quell'opportunità doveva essere offerta a persone di tutte le nazioni. E, sebbene molti professassero di afferrarla, pochi davano prova d'essere fedeli seguaci del Figlio di Dio. (Matt. 22:14) Si dovevano soddisfare alte norme. - Vera pace e sicurezza: come trovarla? p. 65.

"Comprendiamo che questa chiamata celeste è proseguita nel corso del tempo, anche se durante i cosiddetti secoli bui possono esserci stati dei periodi in cui gli unti erano pochissimi. Col ripristino del vero cristianesimo verso la fine del secolo scorso, altri furono chiamati ed eletti. Ma sembra che verso la metà degli anni '30 di questo secolo l'intero numero dei 144.000 sia stato fondamentalmente completato. Cominciò allora a delinearsi un gruppo di cristiani leali che avevano la speranza terrena. Gesù ne parlò come delle sue "altre pecore" che si uniscono agli unti nell'adorazione così da formare un unico gregge approvato". - La Torre di Guardia 15 aprile 1996, p. 31.

Sicché, quanti veri cristiani ricevettero la chiamata celeste nei 1.835 anni trascorsi fra il 100 A.D. e il 1935 A.D.? È la stessa Watchtower che ci fornisce le cifre necessarie per il calcolo. Secondo la Società, viventi gli apostoli, vi erano già decine di migliaia che avevano ricevuto la chiamata celeste. 40.000 di loro sarebbero stati sottoposti a martirio solo nel 95 E.V.

"Vi fu un breve periodo di sollievo dopo la morte di Nerone, ma negli anni rimanenti del primo secolo, sotto l'imperatore Domiziano, divampò la seconda grande persecuzione. Si dice che solo nel 95 furono martirizzate 40.000 persone … fu inoltre in questo periodo che Giovanni, l'ultimo dei dodici apostoli, fu esiliato nell'isola di Patmos dove mise per iscritto il libro ispirato di Rivelazione verso il 96 A.D." - The Watchtower 1° settembre 1951, p. 516.[3]

Secondo le attendibili informazioni del libro Proclamatori, dal 1878 al 1935 erano molti quelli che possedevano i requisiti necessari per ambire alla chiamata celeste. Troviamo infatti che furono più di 52.000 i Testimoni di Geova che nel 1935 parteciparono agli emblemi. A pagina 717, alla voce "Presenti e partecipanti alla Commemorazione, infatti leggiamo:

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Anche procedendo con prudenza, dalle cifre di cui sopra possiamo pensare che alla fine del primo secolo vi fossero almeno 65.000 cristiani e nel 1935 altri 52.000 unti seguaci della Torre di Guardia. Pertanto, se sottraiamo 65.000 e 52.000 a 144.000 emerge con chiarezza che nel periodo di tempo che va dal 100 al 1935 d.C., cioè in un periodo di 1.835 anni vi sono stati soltanto 27.000 cristiani, cioè 15 cristiani l'anno in tutto il mondo.

Questo numero dev'essere assunto con prudenza, dicevamo, perché in esso non sono compresi gli unti morti prima del 1935 e gli attuali 12.000; messe insieme queste cifre mostrano che nel corso dei 19 secoli dopo l'anno 100, quando morì Giovanni, non vi è mai più stato un solo cristiano in tutta la terra.

Di fronte a questo gravissimo problema bisognava trovare una soluzione, ecco il perché dell'esplosivo comunicato del Corpo Direttivo nell'assemblea dell'ottobre scorso. Vediamone le implicazioni.

La precedente veduta, per più di 100 anni, stabiliva che lo "schiavo fedele e discreto" aveva cominciato ad essere radunato nel 33 E.V., e fino al 1935. In quest'ultima data, dopo 19 secoli di "raccolta", i membri da radunare erano rimasti veramente in pochi, uno sparuto "rimanente" che avrebbe dovuto sempre più assottigliarsi con il trascorrere del tempo. Ciò non è accaduto, ecco quindi che bisognava correre ai ripari. Non più raccolta dalla Pentecoste del 33 E.V., ma "logicamente, quindi, 'lo schiavo fedele e discreto' doveva fare la sua apparizione dopo l'inizio della presenza di Cristo nel 1914"; tutto ad un tratto viene così annullata un'attività durata circa millenovecento anni; si è pertanto proceduto a sganciare l'unzione da parte dello spirito santo dall'appartenenza allo "schiavo". Come dice il Corpo Direttivo "Sebbene fossero unti dallo spirito santo, gli apostoli e gli altri cristiani del primo secolo non erano 'lo schiavo fedele e discreto' 'profetizzato da Gesù'"[4].

In attesa che venga pubblicata la spiegazione più ampia dei punti salienti esposti nel corso dell'adunanza di Jersey City, ciò che emerge per il momento è che: (1) l'unzione degli aspiranti alla vita celeste ebbe inizio nel 33 E.V. ("sebbene unti dallo spirito santo gli apostoli e altri cristiani del primo secolo"); (2) lo "schiavo" è unto, ma viene radunato a partire dal 1919 (e non più dal 33 E.V.) e si identifica con il Corpo Direttivo (Schiavo = Corpo Direttivo).

La riapertura della porta, con l'eliminazione del 1935 consente un'attività indefinita di un Corpo Direttivo non più condizionato da problemi di età, come dimostra l'ultima nomina di Mark Sanderson che ha appena 48 anni[5].

D'altra parte non è la prima volta che la data del radunamento degli unti viene modificata; la prima, infatti, non fu il 1935, ma il 1881, quando il libro "La Nuova Creazione" della serie degli Studi sulle Scritture di C.T. Russell stabilì che:

"La chiamata generale di questi coeredi con il nostro Redentore quali membri della Nuova Creazione di Dio, cessò nel 1881" (pagina 95)[6].

Così questo, adesso, dovrebbe essere il nuovo schema:

      • A partire del 33 E.V. ha inizio il radunamento degli unti, dei 144.000 (ma non dello "schiavo"), che avrà termine ad Armaghedon e non più nel 1935;
      • A partire dal 1919 ha luogo la chiamata di quelli che compongono lo "schiavo fedele e discreto" che si identificano con il Corpo Direttivo e che sono anch'essi parte degli "unti", dei 144.000;
      • I "domestici" sono tutti gli "unti", insieme alla "altre pecore" o "grande folla"[7] che non hanno ricevuto la chiamata celeste;
      • Prima si credeva che il radunamento degli "unti" fosse precedente a quello delle "altre pecore", e che questi ultimi avrebbero cominciato a essere radunati una volta chiusa la chiamata celeste nel 1935; adesso, invece, la chiamata celeste continua parallelamente a quella terrestre e durerà fino ad Armaghedon.

Quella che potrebbe inizialmente sembrare una nuova "illuminazione" del Corpo Direttivo in effetti è un coup de théâtre lungamente meditato e accuratamente pianificato. Basta leggere La Torre di Guardia del 1° maggio 2007 per rendersene conto. Come abbiamo già visto, a pagina 31 essa dice:

"Pare quindi che non si possa determinare con precisione la data in cui termina la chiamata dei cristiani alla speranza celeste".

Questa, per chi è familiare con la letteratura dei Testimoni di Geova, non è una novità, ma piuttosto una necessità dovuta all'ineluttabile crollo, una dopo l'altra, delle tessere del "domino" determinato dall'incedere inesorabile del tempo che - ne siamo certi - in un prossimo futuro farà sì che come è avvenuto per le più antiche confessioni religiose, determinerà l'azzeramento di tutte le dottrine collegate al tempo e alla cronologia, trasformando la Watch Tower in una denominazione indistinguibile dalle altre, segnando così la sua fine per come l'abbiamo conosciuta fino ad ora.

Com'era ricordato nella Torre di Guardia del 1° maggio 2007, nel 1931 e per molti anni dopo si credeva che in quell'anno fosse finita la chiamata celeste

"e che coloro che erano stati chiamati nel 1930 e nel 1931 per essere coeredi di Cristo fossero stati gli 'ultimi' a ricevere tale chiamata".

Ma, se questa rivista cercava di liquidare in due righe il precedente intendimento, di sicuro il suo autore, il "giudice" Rutherford non sarebbe stato d'accordo. La rivista del 2007 diceva:

"Tuttavia nel 1996 fu presentato un intendimento corretto di quella parabola [del "denaro"], e fu chiaro che essa non aveva nulla a che vedere con la chiamata degli unti".

Ma in quali termini si era espressa La Torre di Guardia del 15 novembre 1933?

«I fatti in adempimento della parabola profetica mostrano che "di buon mattino" corrisponda all'anno 1919 A.D. che rappresenta l'inizio dell'opera di Eliseo dopo la venuta del re al tempio. Calcolando un'ora per un anno, com'è mostrato dai fatti mostrati in precedenza, pienamente sostenuti dalle Scritture, la "sera" o fine della dodicesima ora (Matt. 20:8), cioè il periodo di tempo menzionato nella parabola, ebbe fine nel 1931 A.D. … Questo è sostenuto dalle Scritture».

Non sembra che a quel tempo vi fosse alcun dubbio nella mente del Corpo Direttivo di allora (cioè J.F. Rutherford) sulla correttezza di quell'intendimento, infatti esso era "sostenuto dalle Scritture". Ma dopo 33 anni, con la pubblicazione della Torre di Guardia del 1° luglio 1967 le cose cambiarono di nuovo:

«L'opera di radunare l'unto rimanente degli eredi del celeste regno di Dio parve si avvicinasse al completamento. Per cui questo conferire loro un nome sostenuto dalla Bibbia sembrò giungere come una ricompensa per essersi impegnati in dodici anni di duro lavoro cristiano sin dal 1919 … Comunque nell'anno 1937 si capì più pienamente che i fedeli profeti e uomini d'integrità da Giovanni Battista al primo martire Abele furono pure testimoni di Geova … In particolar modo dall'anno 1935 il "denaro" è stato usato nel radunamento della "grande folla"».

Ancora una volta c'era stato un errore, spiegato con queste parole dalla Torre di Guardia del 1° maggio 2007, pp. 30, 31:

«Quando termina la chiamata dei cristiani alla speranza celeste? La Bibbia non fornisce una risposta precisa a questa domanda. Sappiamo che l'unzione dei discepoli di Gesù in vista della loro eredità celeste iniziò nel 33 E.V. (Atti 2:1-4) sappiamo inoltre che dopo la morte degli apostoli "il grano", i veri cristiani unti, 'crebbe insieme' alle "zizzanie", i falsi cristiani. (Matteo 13:24-30) Poi, a partire dalla fine del XIX secolo, i cristiani unti furono di nuovo attivi in modo evidente. Nel 1919 iniziò la mietitura della "messe della terra", che includeva il radunamento degli ultimi unti. Dalla fine del XIX secolo fino al 1931 il principale obiettivo dell'opera di predicazione fu il radunamento dei rimanenti membri del corpo di Cristo. Nel 1931 gli Studenti Biblici assunsero il nome biblico di Testimoni di Geova, e nel numero inglese della Torre di Guardia del 15 novembre 1933 (agosto 1934 in italiano) fu spiegato che questo nome speciale era il "denaro" della parabola di Gesù riportata in Matteo 20:1-16 …

Da allora in poi, per molti anni, si credette che la chiamata al Regno celeste fosse finita nel 1931, e che coloro che erano stati chiamati nel 1930 e nel 1931 per essere coeredi di Cristo fossero stati gli "ultimi" a ricevere tale chiamata. (Matteo 20:6-8) Tuttavia nel 1966 fu presentato un intendimento corretto di quella parabola, e fu chiaro che essa non aveva nulla a che fare con la fine della chiamata degli unti …

Pertanto, soprattutto dopo il 1966 si pensava che la chiamata celeste fosse terminata nel 1935. Questo sembrava trovare conferma nel fatto che quasi tutti coloro che si erano battezzati dopo il 1935 sentivano di avere la speranza terrena … D'altro canto, nel corso degli anni, alcuni cristiani battezzatisi dopo il 1935 hanno ricevuto la testimonianza di avere la speranza celeste … Pare quindi che non si possa determinare con precisione la data in cui termina la chiamata dei cristiani alla speranza celeste».

Il Corpo Direttivo dimentica, però, che fra La Torre di Guardia del 1966 e quella del 2007 c'è anche La Torre di Guardia del 15 ottobre 1970, che pubblicò la seguente "Domanda dai lettori": Dio sceglie ancora persone che saranno associate con suo Figlio nel regno celeste? Ed ecco la risposta:

«Significa forse questo che, sin dal 1935 circa, coloro che sono già stati risuscitati al cielo insieme al rimanente generato dallo spirito ancora sulla terra hanno completato il numero di 144.000? Sì, questa è la conclusione additata dall'evidenza. La generale chiamata per questi è cessata».

Poi, per spiegare l'arcano di qualche nuovo "unto" post 1935, la rivista aggiungeva:

«Tutti quelli che fanno questa asserzione, però, farebbero bene a chiedersi se la loro convinzione non sia un residuo dell'insegnamento babilonico che tutti i buoni andrebbero in cielo; o se non sia dovuta a un errato concetto, a sentimentalismo, o addirittura a una mal guidata ricerca di preminenza».

Da quanto è stato abbondantemente documentato, fermo restando l'inarrestabile aumento dei partecipanti agli "emblemi" che ha ormai fatto saltare tutti gli astrusi calcoli precedenti, e fermo restando anche che lo "schiavo fedele e discreto = Corpo Direttivo dev'essere composto da appartenenti alla classe celeste, è inevitabile, ed è solo questione di tempo che vedremo un nuovo "lampo di luce" che ci informerà che, dopo tutto, il numero 144.000 di Rivelazione non deve essere preso letteralmente, ma è simbolico come tutto il resto del libro.

Rimangono da chiarire alcuni punti di "dottrina" che forse saranno trascurati dai Testimoni che leggeranno le "novità" del Corpo Direttivo, troppo impegnati ad applaudire e a commuoversi per la benignità di Geova che ha voluto generosamente incaricare il suo "schiavo" di così grandi responsabilità, ma sui quali noi adesso punteremo la nostra attenzione per mostrare tutta quanta l'inconsistenza dell'impianto "esegetico" del Geovismo.

Non si può non aver notato che in molti degli articoli tratti dalle pubblicazioni Watchtower ricorre con frequenza una data: il 1919. Data che anche in quest'ultimo simposio è stata indicata come quella della venuta all'esistenza del Corpo Direttivo. Pertanto, ci chiediamo, in base a che cosa l'anno 1919 diventa così cruciale nella storia dei Testimoni di Geova e, in secondo luogo: dato che il termine Corpo Direttivo non esiste nell'intera Bibbia, come è spuntato fuori, e quando?

IL CORPO DIRETTIVO


Cominciamo con il Corpo Direttivo. È degno di nota il fatto che questa "nuova luce" non menziona più espressamente il "Corpo Direttivo" quando parla dello Schiavo Fedele, ma preferisce usare l'espressione "un gruppo" di unti fratelli che servono alla sede centrale della Watchtower e che si può solo applicare al Corpo Direttivo dei nostri giorni. È un fatto significativo perché riconosce che prima del 1971 non vi era nessun Corpo Direttivo come oggi lo conosciamo, ma solo il Consiglio dei Direttori della Watch Tower Society che solo a partire dal 1943 - e informalmente - viene descritto come corpo direttivo, con le iniziali minuscole[8].

Cosa vogliamo dire con questo? Semplicemente che se Cristo venne per ispezionare la sua organizzazione e nominare il Corpo Direttivo come suo Schiavo Fedele nel 1919 sarebbe stato profondamente deluso perché tale entità non sarebbe esistita come gruppo collettivo decisionale per altri 52 anni! Se, invece facciamo essere Cristo meno specifico e gli facciamo dire semplicemente che egli scelse in quel tempo "un gruppo di uomini unti della sede centrale", in tal caso sia Rutherford, presidente della Società che il suo consiglio di subordinati direttori erano già disponibili per essere scelti collettivamente come lo Schiavo Fedele.

Al tempo di Rutherford e fino al tempo di Knorr, comunque, non esistette un Corpo Direttivo con le caratteristiche che oggi gli conosciamo; in realtà vi era soltanto un "consiglio dei direttori" con a capo il Presidente al quale spettava l'ultima parola in quanto alle politiche organizzative. Ma, nel 1971 ebbe luogo il cambiamento, quando si decise che il "corpo direttivo" dei testimoni di Geova dovesse essere separato dal Consiglio dei Direttori.

Il motivo era semplice: il Consiglio dei Direttori, in base alle leggi della Pennsylvania doveva essere eletto ogni tre anni dai membri della Società, che erano (e sono) circa 450 Testimoni dei quali molti non appartenenti agli "unti"; sembrò opportuno che non spettasse a questi ultimi decidere chi dovesse prendere la direttiva ma soltanto a quelli appartenenti agli unti e non soggetti a nessuna elezione se non nell'ambito di essi stessi. Così si cominciarono a trovare dei paralleli con la situazione esistente nel primo secolo e si cominciarono a usare le maiuscole per indicare quell'organismo. Tutto ciò trovò la sua forma definitiva nell'edizione della Torre di Guardia del 15 maggio 1972:

Secondo l'esempio apostolico del primo secolo E.V., questi dedicati, battezzati cristiani chiamati oggi testimoni di Geova hanno un corpo direttivo, come si nota specificamente dall'anno 1944 in poi. Nel corso degli anni questo corpo direttivo è stato associato con gli editori della rivista Torre di Guardia e con il Consiglio dei Direttori della società religiosa legale ora chiamata Watch Tower Bible and Tract Society of Pennsylvania (p. 309).

È evidente quindi che il termine "corpo direttivo" non proviene dalle Scritture, ma è solo un termine tecnico che nel 1943 fu utilizzato per la prima volta, casualmente, per descrivere le attribuzioni del Consiglio dei Direttori della Società. Ma nel 1971 acquisì dignità, assunse le maiuscole e, cosa straordinaria, si stabilì che era Cristo in persona ad averlo nominato:

Il corpo direttivo della classe dello "schiavo" non è nominato da nessun uomo. Esso è nominato dallo stesso che nominò i dodici apostoli nel primo secolo E.V., cioè Gesù Cristo, Capo della vera congregazione cristiana e Signore della classe dello "schiavo fedele e discreto". - Giov. 15:16, 19.

È probabile che nessuno dei Testimoni di Geova si sia mai reso conto o si sia chiesto cosa vuol dire quest'affermazione, cioè che un bel giorno sette funzionari di una piccola società editrice di materiale religioso decisero che da quel momento in poi essi sarebbero divenuti gli unici, veri rappresentanti di Cristo sulla terra, nominati direttamente da Lui con le prospettive di ereditare (loro e i loro successori) tutti gli "averi" del Signore. Questi sette personaggi erano: Nathan Homer Knorr, Frederick William Franz, Hugo Riemer (con le precisazioni di cui alla nota in calce), Lyman A. Swyngle, Thomas J. Sullivan, Grant Suiter e Milton G. Henschel.

Si dovrebbe prendere nota delle espressioni con le quali la Società si accredita; per esempio: in che modo Gesù comunicò loro la sua nomina? Quando nella rivista del 1972 si asserisce che essi: "accettarono e assunsero le responsabilità di dirigere", come avvenne precisamente? Non si tratta di avvenimenti nascosti sotto la coltre dei secoli e in pagine misteriose della Bibbia; è un fatto di qualche decennio fa! Perché non spiegare come fu loro comunicata la nomina, se mediante una visione collettiva, una voce dall'alto, un messaggio trasmesso dagli angeli … O non fu piuttosto una LORO decisione che alla fine si concretizzò con le parole: "I fatti sono più eloquenti delle parole. Il corpo direttivo esiste". Sarebbe come dire: non fate troppe domande sul come e sui particolari (perché non erano né sono in grado di dare una risposta soddisfacente) noi ci siamo, e, per dirla con le parole di Napoleone quando si calcò in capo la corona ferrea del regno d'Italia a Milano nel 1805: "Dio me l'ha data, e guai a chi la tocca!".

Detto questo, adesso non può non essere sottolineato come la nuova dottrina della venuta all'esistenza dello "schiavo" dopo il 1914 crea, a cascata, un problema dietro l'altro. La Torre di Guardia del 15 maggio 1972, p. 302, par. 12 così scriveva: "Questa classe dello 'schiavo fedele e discreto' d'oggi ha un visibile corpo direttivo, così come la stessa classe ebbe un corpo direttivo nel primo secolo, dalla Pentecoste del 33 E.V. in poi". Parole confermate dalla Torre di Guardia del 1° gennaio 1961 che, a pagina 21 scriveva: "Giustamente, dunque, a questo 'schiavo' vecchio di 1.900 anni con le sue migliaia di purificati 'domestici', Gesù dice ancora: 'Veramente vi dico [plurale, collettivamente]: Lo costituirà sopra tutti i suoi beni". "A partire dalla Pentecoste del 33 E.V., e per tutti i successivi 19 secoli, questa congregazione paragonata a uno schiavo ha cibato spiritualmente i suoi componenti in modo fedele e discreto … I testimoni di Geova comprendono che lo "schiavo" si compone di tutti gli unti cristiani, come gruppo, viventi sulla terra in un qualsiasi dato tempo durante i 19 secoli trascorsi dalla Pentecoste". - La Torre di Guardia 1° settembre 1981, p. 24. "A questo riguardo il libro Il millenario regno di Dio si è avvicinato diceva: 'In quanto a come esattamente la classe dello 'schiavo fedele e discreto' esistè e prestò servizio nel corso dei secoli dopo la morte degli apostoli del Signore Gesù Cristo, non abbiamo un quadro storico distinto. Evidentemente ogni generazione della classe dello 'schiavo' cibò la generazione successiva … A giudicare dai risultati, non ci possono essere dubbi che lo spirito santo di Geova guidasse gli sforzi del fratello Russell e dei suoi collaboratori. Essi dimostrarono di far parte dello schiavo fedele e discreto … Quegli unti Studenti Biblici dimostrarono di appartenere veramente alla classe dello schiavo fedele e discreto". - La Torre di Guardiadel 15 maggio 1995, pp. 16, 17, parr. 5, 7.

Alla luce della nuova dottrina è (per usare un avverbio a loro caro) evidente che non vi è continuità, bensì discontinuità fra la congregazione cristiana del primo secolo e quella che vide la luce con Russell, o meglio nel 1919. Non è più possibile affermare che "evidentemente ogni generazione dello schiavo cibava la successiva", perché, addirittura, lo "schiavo" nemmeno esisteva nel primo secolo, in quanto "logicamente esso apparve sulla scena dopo l'inizio della presenza di Cristo nel 1914". In poche parole, nel corso di tutti i secoli, dalla morte di Cristo in poi, non vi è stato nessuno che abbia "cibato" i cristiani, anzi, non vi sono neppure stati cristiani dalla morte di Giovanni in poi! Né cristiani, né schiavo né, di conseguenza un Corpo Direttivo che, essendo composto da membri dello schiavo non può esistere se non esiste lo schiavo. In che tremendo ginepraio si sono cacciati i Testimoni di Geova!

LA DATA DEL 1919


Rimane adesso un'ultima domanda a cui rispondere: perché la data del 1919 è così importante per i Testimoni di Geova; perché l'hanno indicata come la data in cui Gesù Cristo nomina il suo schiavo? Il ragionamento è il seguente: Gesù inizia a regnare nel 1914; tre anni e mezzo dopo, nel giugno del 1918 venne a ispezionare la sua organizzazione terrena in base a Rivelazione 11:2, 3: "Ma in quanto al cortile che è fuori del [santuario del] tempio, gettalo fuori al completo e non lo misurare, perché è stato dato alle nazioni, ed esse calpesteranno la città santa per quarantadue mesi. E farò profetizzare i miei due testimoni per milleduecentosessanta giorni vestiti di sacco". Giugno 1918 corrisponde al periodo in cui Rutherford e gli altri componenti del consiglio dei direttori furono messi in prigione. Nove mesi dopo, nel marzo 1919 tutti quanti furono rimessi in libertà. I nove mesi corrispondono ai tre giorni e mezzo di Rivelazione 11:9, ed è la data in cui Gesù nomina il Corpo Direttivo come suo schiavo.

Sembra quindi che questo periodo di 42 mesi corrisponda "ai 42 mesi letterali che vanno dall'ottobre 1914 al 1918 quando tutti quelli che si dicevano cristiani furono sottoposti a una severa prova. Avrebbero sostenuto le giuste norme di Geova durante quegli anni di guerra? … Che dire però del piccolo gruppo di Studenti Biblici? Dovevano essere immediatamente misurati nel 1914 secondo la loro adesione alle norme divine? No. Come i sedicenti cristiani della cristianità, anche loro dovevano essere messi alla prova. Furono 'gettati completamente fuori e dati alle nazioni' affinché fossero duramente provati e perseguitati. Molti di loro compresero che non dovevano andare a uccidere il prossimo, ma al momento non afferravano pienamente il concetto della neutralità cristiana … Sottoposti a pressione da parte delle nazioni, alcuni fecero compromesso". - Rivelazione, il suo grandioso culmine è vicino!, pp. 162, 163.

Per chiarire maggiormente il punto, ascoltiamo direttamente dalla Torre di Guardia perché il periodo di tre anni e mezzo, dal 1914 al 1918, viene ritenuto un periodo di ispezione, punizione e purificazione. Intanto si deve tener presente che tutto ruota intorno al processo subito da Rutherford e dai suoi otto compagni, che portò il 20 giugno 1918 alla condanna del gruppo per violazione della legge federale sullo spionaggio. Sebbene condannati a 20 anni, una volta finita la guerra, furono tutti rimessi in libertà nella primavera del 1919, esattamente il 21 marzo di quell'anno. Ma su questo argomento ritorneremo più avanti. Diamo adesso uno sguardo a ciò che scrisse La Torre di Guardia del 1° gennaio 1961, pp. 19-21:

«Sotto la direttiva di questa società religiosa fu intrapresa la grande campagna mondiale per annunciare, come è stato precedentemente menzionato, che il 1914 avrebbe contrassegnato la fine dei "tempi delle nazioni". I testimoni di Geova della Torre di Guardia mostrarono d'essere deste sentinelle spirituali. Ma le Scritture dicono che essi avevano abiti impuri a causa della loro lunga associazione con l'apostasia cristiana. (Zacc. 3:3, 4) Essi avevano seguito molte pratiche, aspetti e credenze simili a quelli delle sette della cristianità, paragonati a cattive erbe. Quindi dal 1914 al 1918 subirono un periodo di ardente prova non dissimile dall'antico periodo di prigionia babilonese dei Giudei nel 607-537 a.C.

Nella stessa profezia di Matteo (24:7, 9), Gesù dice: "Poiché si leverà nazione contro nazione e regno contro regno [come avvenne nel 1914] … Allora vi [plurale, collettivamente] daranno alla tribolazione e vi [alcuni di voi, non tutti] uccideranno, e sarete odiati da tutte le nazioni a motivo del mio nome". Tutto questo avvenne a causa della trasgressione che avevano commessa provando timore degli uomini, non comportandosi in modo strettamente neutrale durante gli anni della guerra ed essendo contaminati con molte e impure pratiche religiose. Geova e Gesù Cristo permisero a questi testimoni d'essere riprovati, perseguitati, proscritti e che i loro rappresentanti fossero messi in prigione dalle nazioni di questo vecchio mondo. Nell'estate del 1918 la forte voce organizzata dei testimoni della Torre di Guardia era stata messa a tacere, collettivamente uccisi come aveva profetizzato Apocalisse 11:7, 8. Notate, comunque, che la voce di questa sentinella non fu soffocata finchè non ebbero completata la loro fenomenale opera di avvertimento fra i popoli delle nazioni prima del 1914. Per considerare tutti i fatti, leggete i capitoli intitolati "Lasciati andare in cattività" e "Liberazione dalla cattività babilonese" nel libro I testimoni di Geova nel proposito divino (solo in inglese), pagg. 74-90).

Come ora sappiamo, questa vigilante classe dello "schiavo fedele e discreto" era purificata per compiere un ancora più grande servizio di vigilanza nei turbolenti anni che avrebbero fatto seguito alla loro restaurazione del 1919. Precedentemente, nella primavera del 1918, Geova venne nel suo tempio di terreni servitori cristiani per l'ispezione e la purificazione. (Mal. 3:1-3) I molti empi furono da lui disassociati e cacciati via. A un leale rimanente fu permesso di superare l'ardente prova mediante cui Geova e il suo messaggero, Cristo Gesù, (1) misero alla prova con disposizioni organizzative la loro lealtà all'organizzazione di Geova anziché ai capi umani, (2) provarono con istruzioni e provvedimenti di servizio il loro zelo e la loro devozione all'adorazione e all'opera di testimonianza di Geova, e (3) provarono con la verità rivelata il loro amore per essa. Quale tempo di prova fu questo! …

Un fedele rimanente di alcune migliaia di "domestici" della classe dello "schiavo fedele e discreto" sopravvissero a questo tempo di prova. Dalla primavera del 1919 in poi essi cominciarono a levarsi dalla polvere dell'inattività al loro nuovo e alto servizio di sentinelle per il mondo. (Dan. 12:2; Apoc. 11:11, 12) Le Scritture dicono anche che erano come vestiti con nuovi abiti di pura identificazione per rappresentare sulla terra gli interessi di Geova …

Giustamente, dunque, a questo "schiavo fedele e discreto" vecchio di 1.900 anni, con le sue migliaia di purificati "domestici", Gesù dice ancora: "Veramente vi dico [plurale, collettivamente]: Lo costituirà sopra tutti i suoi beni". (Matt. 24:47) Questi beni sono gli interessi del regno di Cristo sulla terra. Con pratica sapienza Gesù affidò questi interessi del Regno alla sua anziana e provata classe dello "schiavo". Perciò dal 1919 in poi questa classe dello "schiavo", impiegando la Società Torre di Guardia, s'è trovata nell'incomparabile posto di responsabilità e guida riguardo a questo Regno, di cui aveva precedentemente proclamato la venuta per oltre trent'anni, prima del 1914».

«Benchè i servitori di Geova dal 1870 al 1918 abbiano gradatamente modificato molte delle loro concezioni religiose fondamentali derivate dalle corrotte dottrine della religione babilonica delle apostate chiese nominali, tuttavia, e ad un grado notevole, erano ancora costretti da corrotti legami di false concezioni e pratiche ereditate dalle tradizioni pagane adottate dalla Cristianità. Per esempio, fino ai perturbamenti del 1918 questi testimoni dell'Altissimo Iddio ancora credevano eccessivamente nel cosiddetto "sviluppo del carattere", praticavano moltissimo il culto della creatura, accettavano i governi politici terreni come le "autorità superiori"[9] ordinate da Dio (Rom. 13:1), e avevano quindi una certa paura dell'uomo, particolarmente dei governanti civili. Inoltre celebravano certe festività pagane, come il Natale, usavano il simbolo della croce come emblema di devozione cristiana, il nome di Geova lo tenevano nell'ombra, e dal lato organizzativo continuavano a praticare il sistema democratico del locale governo congregazionale. Generalmente, ciascuno faceva ciò che a suo parere riteneva giusto …

Come comunità cristiana restaurata essi confessarono immediatamente i loro peccati di compromesso, come pure le loro contaminazioni di falsa religione. Si pentirono della precedente condotta, espressero il desiderio di cambiare i loro sistemi e pregarono per ottenere il perdono di Geova. In quanto all'organizzazione ricordarono i loro peccati, come il compromesso di togliere le pagine 247-253 dal libro Il Mistero Compiuto, il settimo volume degli Studi sulle Scritture, per accontentare sedicenti censori[10]; o quello de La Torre di Guardia che esortava i suoi lettori a dedicare il 30 maggio 1918 quale giorno di preghiere e suppliche, secondo la richiesta del Congresso americano del 2 aprile proclamata dal presidente Wilson l'11 maggio, del loro modo di rivolgere complimenti ai governi di questo mondo, e dell'immischiarsi in intraprese non religiose". - La Torre di Guardia del 15 dicembre 1955, pp. 746, 747.

Naturalmente non si spiega in che cosa consistessero esattamente questi "peccati", a parte la celebrazione del Natale e lo spillo con croce e corona che indossava Russell e il cui disegno figurava nelle copertine della Torre di Guardia di Sion. Ma tanto per far capire che in che cosa consistevano alcuni di questi gravi "peccati", ne citiamo qualcuno. Per esempio, nella Torre di Guardia del 1955 appena citata, si dice che si erano "immischiati in intraprese non religiose", quali? La Torre di Guardia edizioni del 15 febbraio 1900, p. 64 e del 1920, p. 226 ce ne raccontano un paio:

"Un fratello nella verità commerciante nel settore vivaistico di Post Oak, Texas, sta attraversando un difficile periodo finanziario e ci ha chiesto se possiamo essergli d'aiuto nel vendere un grosso quantitativo di alberi da frutta che egli garantisce di eccellente qualità, da uno due anni e alti da 1,20 m. a 1,50 m. Dispone di un ampio catalogo che potrà far pervenire a chi fosse interessato. Dice di volerli dare a un buon prezzo ed è disposto a offrire al fondo dei Trattati [cioè alla Società] metà del prezzo che ne ricaverà … non si accettano ordini sotto i due dollari … è ovvio che facciamo questo annuncio in deroga alle nostre abitudini".

"Siamo stati informati che sono disponibili quantitativi di olio messi in vendita dal National Labor Tribune di Pittsburgh. Non siamo informati circa i vantaggi o gli svantaggi dell'offerta in questione, così non possiamo e non vogliamo fornire nessun suggerimento al riguardo". - La Torre di Guardia 1920, p. 226.

Per quanto riguarda il compromesso della Torre di Guardia che "esortava i suoi lettori a dedicare il 30 maggio 1918 quale giorno di preghiere e suppliche", la lettura di come fu formulato quell'invito mostra che esso fu fatto in piena armonia con ciò che dicono le Scritture e che, in effetti, non c'era nulla di cui pentirsi:

"Questa classe ama "radunarsi insieme, tanto più mentre il giorno si avvicina" (Ebrei 10:25), ed essi desiderano di fra tutto il popolo essere quelli più pronti a radunarsi in un ulteriore servizio di preghiera e supplicazione. Come dice lo spirito per mezzo dell'Apostolo Paolo: "Esorto perciò, prima di tutto, che si facciano supplicazioni, preghiere, intercessioni, rendimenti di grazie riguardo a ogni sorta di uomini, riguardo a re e a tutti quelli che sono altolocati; onde continuiamo a condurre una vita calma e quieta con piena santa devozione e serietà. Questo è eccellente e accettevole dinanzi al nostro Salvatore, Dio". (1 Timoteo 2:1-3). - La Torre di Guardia 1918, p. 174.

Ed ecco, per quanto riguarda quelli che "praticavano moltissimo il culto della creatura, come viene spiegato nel libro I testimoni di Geova nel proposito divino, a pagina 69:

«Nel corso del tempo si smarrì il corretto punto di vista circa questa veduta, e l'attenzione fu puntata maggiormente su un singolo individuo. La diffusa convinzione che fosse lo stesso Pastore Russell il "servitore saggio e prudente" di Matteo 24:45-47 creò notevoli difficoltà per diversi anni. L'insistenza sul fatto che Russell fosse "quel servitore" indusse molti a considerare Russell in modo tale da condurre infine all'adorazione della creatura. Essi credevano che tutte le verità che Dio aveva ritenuto opportuno rivelare al suo popolo fossero state rivelate da Russell, e che adesso niente più potesse essere rivelato perché "quel servitore" era morto. Questo atteggiamento fece sì che Rutherford spazzasse via ogni residuo dell'adorazione della creatura che ancora rimaneva nell'organizzazione. Per tale motivo egli non cercò per sé l'approvazione degli uomini e, a motivo della via intrapresa da molti nel corso degli anni precedenti, egli cominciò a sospettare di tutti quelli che gli sembrava volessero accattivarsi il suo favore. Questo atteggiamento lo inasprì notevolmente nei confronti dei suoi associati».

Sembra quindi che Rutherford volesse ridimensionare il ruolo del fondatore, liberandosi di tutti quelli che volutamente ritenevano che Russell fosse lo "schiavo". Ma ciò che non viene chiarito, però, è il fatto che era stato proprio Rutherford che aveva vigorosamente sostenuto questa idea. Nel 1917, infatti, era stato pubblicato il libro Il Mistero Compiuto, definito opera postuma di Russell, ma scritto in effetti da Clayton J. Woodworth e da George H. Fisher sotto la direzione della Società Torre di Guardia, cioè di Rutherford. Del libro, alle pagine 349, 350 de Il millenario regno di Dio si è avvicinato, si diceva:

"Comunque, il senso di apprezzamento e gratitudine verso Russell spinse molti suoi associati a considerarlo l'adempimento dello "schiavo fedele e discreto". Questa veduta fu preminentemente rappresentata nel libro edito nel luglio 1917 dall'Associazione del Pulpito del Popolo di Brooklyn, in New York … Tale libro e tale attitudine religiosa tentarono di stabilire una setta religiosa imperniata su un uomo".

Ma per saperne di più, ecco come nell'introduzione fu spiegato il perché della pubblicazione del libro:

«Nel suo testamento il Pastore Russell designò George H. Fisher, di Scranton, Pennsylvania come membro approvato del Comitato Editoriale della Watch Tower, il giornale più importante pubblicato sulla terra. Per molti anni il fratello Fisher era stato consacrato al Signore, era un attento studente della Bibbia alla luce del messaggio del Signore alla chiesa di Laodicea; e per un certo tempo aveva anche fatto un profondo e devoto studio del Libro di Ezechiele. Quando il Pastore Russell era ancora con noi aveva impartito istruzioni affinché il Manuale degli Studenti Biblici fosse preparato da Clayton J. Woodworth, anche lui di Scranton, in Pennsylvania.

Il Manuale è stato pubblicato dalla nostra Società è si è dimostrato una grande benedizione per la Famiglia della Fede. La sua preparazione ha richiesto un attento riesame critico di tutto ciò che aveva scritto il Pastore Russell; è così il fratello Woodworth è stato in grado di acquistare della spiegazione che delle Scritture aveva fornito il fratello Russell una familiarità che nessun altro possedeva.

Sembra così che il Signore lo abbia qualificato per un'opera speciale. Con la "chiave" che il fratello Russell, in qualità di servitore del Signore aveva posto nelle sue mani, il fratello Woodworth, con la grazia di Dio, è stato in grado di assemblare insieme tutto ciò che il fratello Russell aveva scritto su Rivelazione, e di spiegarne ed armonizzare le altre parti del libro con il Divin Piano; lo stesso ha fatto con il Cantico di Salomone. Sembra che sia piaciuto al Signore che i fratelli C.J. Woodworth e George H. Fischer siano stati incaricati di preparare il Settimo Volume, sotto la direzione della Watchtower Bible and Tract Society. Sebbene entrambi risiedessero nella stessa città, essi hanno lavorato separatamente l'uno dall'altro, non confrontando nemmeno i loro appunti. Il lettore potrà giudicare quanto pienamente l'opera di ciascuno di loro sia in armonia con l'altra e con il Divin Piano, fornendo così ulteriore evidenza della guida del Signore in questa circostanza».

Si notino le espressioni con le quali Rutherford e i suoi stretti associati avevano definito Russell: "Il Messaggero della Chiesa di Laodicea", "il servitore del Signore", "questo manuale [Il Mistero Compiuto] è stato una grande benedizione per la famiglia della fede" "Il lettore sarà in grado di giudicare … l'ulteriore evidenza della guida del Signore al riguardo".

Che dopo aver scritto egli stesso queste parole, Rutherford qualche tempo dopo decidesse che esse costituivano il "peccato di adorazione della creatura" dal quale emendarsi, chiedere scusa ed essere purificati, intraprendendo l'azione di "disassociare" tutti quelli che la praticavano (eccetto se stesso, naturalmente) è veramente paradossale. Ma ciò che supera ogni immaginazione è il fatto che, come abbiamo letto nella Torre di Guardia del 1° gennaio 1961, pag. 20, tale opera di disassociazione e di espulsione operata da Rutherford fu attribuita direttamente a Geova:

"Precedentemente, nella primavera del 1918, Geova venne nel suo tempio di terreni servitori cristiani per l'ispezione e la purificazione. (Mal. 3:1-3) I molti empi furono da lui disassociati e cacciati via".

Per quanto assurdo possa sembrare, la rivista in questione dice senza ombra di dubbio che sebbene i disassociati lo fossero da Rutherford, era in effetti Geova che lo aveva fatto, identificando così Geova con il "giudice"!

Infine, ecco in che cosa consisté il "peccato" di "rivolgere complimenti ai governi di questo mondo":

NON CONTRO IL GOVERNO Questi ecclesiastici che obiettano agli insegnamenti della Bibbia che li smascherano e li mettono pubblicamente a nudo, stanno sollevando un polverone, a strillano in lungo e in largo affermando che la nostra Società è contro il Governo e che la sua opera rallenta la fine della guerra. Niente è più lontano dalla verità. Noi non siamo contro la guerra. Noi non siamo contro il Governo in nessun senso della parola. Noi riconosciamo il Governo degli Stati Uniti come il miglior governo della terra. Riconosciamo che i governi, in quanto istituzioni politiche ed economiche, hanno il potere e l'autorità, nel rispetto della Costituzione, di dichiarare guerra e di chiamare i loro cittadini a fare il servizio militare. Non abbiamo la minima intenzione di interferire in questo, né di esprimerci in senso sfavorevole per quanto riguarda le attività del governo. Noi riconosciamo che è dovere di ogni cittadino di obbedire alle leggi del paese, ed è obbligo di ogni cittadino, se la sua coscienza glielo permette, di partecipare alla difesa del paese … La legge di questo paese riconosce che vi sono persone di fede cristiana che non intendono partecipare al servizio militare senza violare la loro coscienza. Perciò il Congresso degli Stati Uniti, nell'emanare il Decreto del 18 maggio 1917, vi ha inserito una clausola che prevede che alcuni, a certe condizioni, non debbano essere obbligati al servizio militare attivo. Noi riteniamo che gli appartenenti alla nostra Società rientrino fra quelli ai quali si applica questo decreto e quindi l'esenzione. E nessuno dei nostri aderenti, per quanto mi risulta, ha fatto più che chiedere quanto gli spetta nel rispetto di quest'ordinanza del Congresso" … In quanto consacrati cristiani, noi dobbiamo, in obbedienza al Signore, prestare attenzione alle grandi verità che sono riportate nella Bibbia … È obbligo di tutti quello di rispettare la legge. La legge fondamentale [la Costituzione] garantisce a chiunque di adorare Dio secondo i dettami della sua coscienza e di parlare della verità liberamente. Non vi è quindi nessuna direttiva che spinga alcun Cristiano ad agire in modo contrario alle leggi del paese".[11] - La Torre di Guardia 1° marzo 1918, p. 78.

Come si vede niente di diverso da quello che fece Rutherford anni dopo quando cercò di ingraziarsi Hitler dicendo che i principi del Nazismo e quelli del Geovismo avevano una base in comune[12]. Per quanto riguarda, infine, l'accusa di "praticare moltissimo il culto della creatura", il riferimento è all'intero numero della Torre di Guardia del 1° dicembre 1916, pubblicato dopo la morte di Russell, nel quale veniva narrata la storia della sua vita, ciò che aveva fatto e la devozione di cui era circondato.

Alla luce del fatto che, fino ad oggi, seppure ipocritamente si continua a parlare di Russell come di colui che Dio usò per ripristinare la pura adorazione, non poteva ovviamente essere fatto esplicitamente il suo nome in relazione al grave peccato dell'adorazione della creatura, creatura che era Russell stesso![13] Così, sebbene tutti lo avessero capito, nessun lo disse esplicitamente e quindi dovettero essere "purificati" dal peccato di avere seguito colui che Dio aveva scelto per guidarli!

Il trascorrere del tempo, però, fece sì che i "peccati" da cui il Signore durante l'ispezione del 1919 doveva purificarsi, si andassero riducendo. Nel libro [inglese] I testimoni di Geova nel proposito divino, al capitolo 14, pagine 91 e 92, i "peccati" si erano ridotti solo a due:

«Questi dedicati servitori cominciarono a riconoscere i loro errori e a fare pubblica confessione delle loro trasgressioni nel tentativo di ottenere il perdono di Geova e di riguadagnare il suo favore, che avevano compreso di avere temporaneamente perso. Si pentirono della loro precedente condotta, espressero il desiderio di cambiare le loro vie e pregarono per ottenere il perdono di Geova. Riconobbero che eliminare le pagine 247-253 del Mistero Finito per compiacere quelli che si erano arrogati il compito d'essere i loro censori era stato un compromesso. E un altro compromesso era stato fatto con la pubblicazione della Torre di Guardia del 1° giugno 1918».

Il passare del tempo ha avuto un effetto rigenerante sui testimoni di Geova. Infatti, tredici anni dopo la pubblicazione del libro I testimoni di Geova nel proposito divino, ne fu pubblicato un altro intitolato Il millenario regno di Dio si è avvicinato, e in questa pubblicazione gli errori scomparvero del tutto. Seguiamone la narrazione alle pagine 349-355:

«Senza ombra di dubbio, era un vero tempo di ispezione per la classe dello "schiavo" del Signore … Secondo l'illustrazione di Gesù, come il signore che nominò lo schiavo fece ritorno nella sua casa? Vi fece ritorno con gran furore per distruggere la casa? O vi fece ritorno per rallegrarsi della sua venuta e per vedere come erano andate le cose durante la sua assenza? Il suo ritorno nella sua casa fu pacifico … volle assicurarsi che le cose della sua casa fossero nella condizione giusta. Aveva fatto il suo schiavo nominato come gli era stato assegnato di fare, aveva dato cioè ai "domestici" il "cibo a suo tempo"? Il signore doveva fare un'ispezione.

La questione era se era stato servito a suo tempo cibo, cibo della giusta sorta. Era a questo riguardo che doveva essere presa una decisione dal signore ritornato. Or dunque che dire di quel corpo di cristiani internazionalmente odiati e perseguitati? (Matt. 24:9) Fino al 1919 essi avevan cercato di dare il "cibo a suo tempo" alla "famiglia della fede" o ai "domestici" del Signore celeste … Durante gli anni del conflitto mondiale essi non si erano uniti alla cristianità o al paganesimo predicando la propaganda bellica presentata dai governi politici. Avevano perseverato predicando il messaggio biblico per quel tempo e sostenendo di aderire tutti cristianamente ai princìpi biblici.

Cosa decise, quindi, il Signore celeste riguardo a questi suoi schiavi ubbidienti? … Trovò egli che quel corpo di schiavi cristiani non teneva conto dell'impopolarità nel mondo e cercava di piacere al suo Signore facendo durante la sua assenza ciò ch'era stato stabilito? Egli dovette trovarli a far questo, secondo il modo in cui l'ispezione, iniziata nel 1919, ha influito da allora sulla sua decisione. Le sue azioni, il suo modo di trattare gli schiavi cristiani, sono più eloquenti delle parole».

Quindi tribolazione c'era stata, ma da parte del mondo esterno soggiogato a Satana, mentre gli "schiavi" del Signore non avevano mancato in nulla nelle loro responsabilità verso di lui, e pertanto furono esaltati ad una posizione di maggiore responsabilità. E tutto questo in aperta contraddizione con ciò che si era scritto nei decenni precedenti.

CIBO A SUO TEMPO


Abbiamo appena visto come secondo il libro Il millenario regno di Dio si è avvicinato, una delle cose di cui il Signore si sarebbe accertato nel corso della sua ispezione era di controllare se "il suo schiavo nominato … aveva dato ai "domestici" il "cibo a suo tempo". Un ulteriore conferma di questo fatto la troviamo nella Torre di Guardia del 1° aprile 2007, che a pagina 22 spiegava:

«Quando nel 1918 'arrivò' per sottoporre a ispezione lo "schiavo", Cristo trovò un rimanente di fedeli discepoli unti con lo spirito che dal 1879 aveva usato questa rivista e altre pubblicazioni bibliche per provvedere, in senso spirituale, "cibo a suo tempo". Li approvò quale suo strumento composito, o "schiavo", e nel 1919 affidò loro la gestione di tutti i suoi averi sulla terra».

Si noti l'enfasi che è posta sulla letteratura in circolazione prima dell'arrivo di Cristo, enfasi comprensibile dato che il compito principale dello "schiavo" secondo Matteo 24:45 è quello di dare ai "domestici" il "cibo a suo tempo". È quindi logico che se l'ispezione di Cristo aveva come obiettivo principale quello di verificare la "bontà" del "cibo spirituale somministrato dallo schiavo, il risultato finale sarebbe stato basato proprio sulla qualità di quel "cibo". La Società ha trattato molto spesso quest'argomento, però per diverse ragioni sembra che non si sia mai spinta veramente a fondo. Lo faremo noi adesso.

Una delle pubblicazioni, fresca di stampa, (stampata solo un anno prima della sua visita di controllo) che il Signore esaminò certamente nel corso della sua ispezione era un libro fortemente voluto da Rutherford, pubblicato nel 1917 e intitolato Il Mistero Compiuto del quale abbiamo fornito numerose informazioni nelle pagine precedenti. Questo libro, al quale si fa spesso riferimento nell'altro libro della Società intitolato Rivelazione il suo grandioso culmine è vicino, pubblicato nel 1988, oltre a costituire uno dei capi d'accusa contro Rutherford e i suoi compagni, era considerato a quel tempo una delle "perle" della letteratura Watchtower. Del suo successo parlò entusiasticamente La Torre di Guardia del 15 novembre 1955, pag. 683:

«Nella seconda metà del 1917 i fedeli e principali predicatori della classe dello "schiavo discreto" intrapresero energicamente la distribuzione de Il Mistero Compiuto, poiché entro sette mesi le tipografie di cui la Società si serviva avevano già stampato 850.000 copie. "La vendita del Settimo Volume non è paragonabile alla vendita di qualsiasi altro libro conosciuto, per lo stesso periodo di tempo, ad eccezione della Bibbia"».

Non v'è quindi alcun dubbio che una parte consistente del "cibo" che veniva distribuito quando Cristo arrivò per l'ispezione era certamente rappresentato da questo "VII volume", che Egli non mancò certo di esaminare attentamente.

Se questo, e altra letteratura della Società furono il "cibo a suo tempo" che il Signore esaminò e in base al quale Egli manifestò la sua piena approvazione premiando lo "schiavo" con l'affidamento di tutti suoi averi, dovrebbe essere preciso interesse dei Testimoni di Geova leggerne e comprenderne il contenuto; dopotutto, se oggi esiste lo "schiavo" e il suo Corpo Direttivo lo dobbiamo al fatto che la lettura di quel libro fu il motivo per cui Gesù decise di conferire loro la nomina.

È un fatto però che praticamente nessuno dei più di sei milioni di Testimoni di Geova oggi esistenti ne ha mai letto una sola pagina, anche perché non è più in stampa da parecchi decenni e inoltre perché è considerato, come tutti i libri di Russell e di Rutherford, "vecchia luce". Peccato! perché al tempo in cui Cristo lo esaminò non era certamente vecchio e desueto, ma attuale e fondamentale per il buon esito dell'ispezione.

Per cui, assieme a Cristo, diamogli un'occhiata per renderci conto di persona quali "ricchezze" di saggezza e di illuminazione spirituale provvide a quel tempo quel libro. Ovviamente, si tratterà solo di alcune spigolature, trattandosi di un volume di quasi 700 pagine.

      • Charles Taze Russell era il "servitore prudente e saggio" (o lo "schiavo fedele e discreto") ed era anche il "settimo angelo menzionato nel libro di Rivelazione (pp. 4-6, 53, 169)
      • Il libro di Ezechiele aveva profetizzato che Dio avrebbe separato Russell da sua moglie, Maria, e che essa sarebbe "morta" ai suoi occhi. (pp. 483, 484)
      • Russell continuò a controllare l'opera della mietitura anche dopo la sua morte (pp. 144, 256)
      • Ezechiele aveva profetizzato che Russell avrebbe parlato dall'oltretomba per mezzo del Mistero Compiuto (p. 530)
      • Il Mistero Compiuto fu "divinamente provveduto" al genere umano, ed esso è "l'altare dell'incenso" di cui parla Rivelazione 8:5. (p. 145)
      • Rivelazione 14:20 prediceva l'esatta distanza fra il luogo in cui Il Mistero Compiuto fu scritto e il luogo dove fu stampato. (p. 230)
      • L'«alta voce» di Rivelazione 14:18 fu il "grido di disapprovazione" con il quale Russell si dolse di non aver potuto completare Il Mistero Compiuto egli stesso. (227)
      • Il "Beemot" di Giobbe capitolo 40 è la macchina a vapore, e il "Leviatano" di Giobbe capitolo 41 è la locomotiva a vapore. (pp. 84, 85)
      • Il cavaliere sul cavallo bianco di Rivelazione 6:2 è il "Vescovo di Roma" che è il "rappresentante personale di Satana". (p. 106)
      • Michele e i suoi angeli, di cui parla Rivelazione capitolo 12, sono il Papa e i suoi vescovi. (p. 188)
      • La "voce dal cielo" di Rivelazione 18:4 è la voce della Società Torre di Guardia. (p. 276)
      • Rivelazione 18:1 spiega che la gloria di Cristo che illuminò il mondo, promosse a cominciare dal 1874 le meraviglie moderne, come il registratore di cassa, la macchina da scrivere e l'aspirapolvere. (p. 273)
      • La "grande folla" è costituita da 411.840.000 persone. (p. 103)

Non si può che rimanere disorientati di fronte a queste, e a centinaia di altre asserzioni altamente "fantasiose" per usare un eufemismo, che secondo l'attuale Corpo Direttivo furono il motivo per cui Gesù Cristo diede la sua piena approvazione a quello "schiavo" del 1919[14] . Eppure, nonostante tutto fino ad oggi, seppure con qualche cautela, il libro è definito "un poderoso commentario a Rivelazione ed Ezechiele (Rivelazione, il suo grandioso culmine è vicino, p. 165), e gli si attribuisce un ruolo determinante nell'adempimento della profezia dei "Due Testimoni" di Rivelazione capitolo 11. Così infatti troviamo scritto a pagina 208:

«Così, lungi dal seguire l'esempio di fedeltà di Pietro, questi e altri papi esercitarono un'influenza malefica. Lasciarono che la violenza e la fornicazione, sia spirituale che letterale, nonché un'influenza simile a quella di Izebel corrompessero la chiesa da essi governata (Giacomo 4:4) Nel 1917 il libro Il mistero compiuto (inglese), pubblicato dalla Watch Tower Society, denunciò apertamente e con dovizia di particolari molti di questi fatti. Questo fu uno dei modi in cui gli Studenti Biblici di quel tempo 'colpirono la terra con ogni sorta di piaga'. - Rivelazione 11:6; 14:8; 17:1, 2, 5.»

Questo singolare personaggio, il "giudice" Rutherford, che nel 1919 era stato "ispezionato" e trovato a posto da Gesù Cristo, è lo stesso che 3 anni dopo l'ispezione disse quanto segue nello "storico" discorso di Cedar Point nell'Ohio, che il libro Proclamatori elenca fra gli "Importanti avvenimenti della storia moderna dei Testimoni di Geova" (pp. 718-720):

«Perché il Re è venuto? Per stabilire il suo regno e regnare da Re. Ma egli ha un'opera da compiere prima che il suo Regno abbia inizio, ed essa è un'opera preparatoria ... I tempi dei gentili sotto la supervisione del dio di questo mondo terminarono il 1° agosto 1914. Prima di quella data non sarebbe stato di nessuna utilità che il Signore, il Re della gloria, assumesse il suo gran potere e regnasse. (Ezechiele 21:27) Poiché egli è presente sin dal 1874, ne consegue, dai fatti che noi adesso vediamo, che il periodo dal 1874 al 1914 è il giorno della preparazione. Per cui non è saggio rigettare l'idea che "il tempo della fine" decorre dal 1799 fino al 1914.

Il periodo dal 1799 al 1874 non può essere in alcun modo definito un giorno di preparazione, ma un giorno di luce crescente. Non è ragionevole pensare che il Re cominciasse a fare preparativi fino a che non fosse presente ... Il regno dei cieli è vicino; il Re regna; l'impero di Satana sta per crollare; milioni ora vivente non morranno mai. Lo credete?

Credete che il Re della gloria è presente, e lo è stato sin dal 1874? Credete che sin da allora egli ha compiuto la sua opera di mietitura? Credete che durante quel tempo egli ha avuto un servitore fedele e prudente mediante il quale egli ha diretto la sua opera e ha cibato la sua famiglia della fede? Credete che il Signore è adesso nel suo tempio, da dove giudica le nazioni della terra? Credete che il Re della gloria ha cominciato a regnare? Tornate al campo, o voi figli dell'Iddio Altissimo! Cingete la vostra armatura! Siate sobri, siate vigilanti, siate attivi, siate coraggiosi.

Siate fedeli e veri testimoni del Signore. Combattete la battaglia fino a che le vestigia di Babilonia non rimangano desolate. Proclamate il messaggio in lungo e in largo. Il mondo deve conoscere che Geova è Dio e che Gesù Cristo è il Re dei re e Signore dei signori. Questo è il giorno di tutti i giorni. Ecco, il Re regna! Voi siete i suoi agenti pubblicitari. Perciò annunciate, annunciate, annunciate il Re e il suo regno». - La Torre di Guardia [inglese] del 1° novembre 1922.

BABILONIA LA GRANDE È CADUTA


Quest'espressione è molto familiare ai Testimoni di Geova, che la ritrovano letteralmente migliaia di volte nelle pubblicazioni Watchtower. Essa è basata sul versetto 2 del capitolo 18 del libro di Rivelazione, e per gli appartenenti alla Società Torre di Guardia, la "caduta" di Babilonia" è strettamente connessa con la data del 1919. Cosa accadde in quell'anno in relazione alla caduta di Babilonia la Grande? Secondo La Torre di Guardia del 1° agosto 1964, pp. 461, 462:

«Proseguiamo secondo i fatti in esame. In base ai fatti, quando furono liberati i testimoni cristiani dalla cattività della Babilonia più Grande che adorava il Diavolo? Nella primavera del 1919, poiché da allora in poi essi cominciarono intrepidamente a predicare il messianico regno di Dio in tutta la terra abitata in testimonianza a tutte le nazioni … La caduta di Babilonia la Grande avvenuta nel 1919 non significò che fosse distrutta. Niente affatto! Essa esiste ancor oggi ed esercita il suo regno sui re della terra. Ciò nonostante, i cristiani testimoni di Geova sono stati liberati da essa».

In pratica cosa vuol dire? Se a un Testimone di Geova di oggi dovessimo chiedere che cosa ha voluto dire per il suo movimento che Babilonia la Grande è caduta nel 1919, cosa vi risponderebbe? Probabilmente non avrebbe nessuna risposta da darvi, anche se le pubblicazioni della Società sono zeppe di riferimenti al riguardo; come mai? Perché per chiunque, anche per un indottrinato Testimone di Geova, è difficile dar conto di un avvenimento che non si è mai verificato se non nella mente del Corpo Direttivo. Il quale cerca di spiegarlo così (pp. 467-8, 493-4):

«Come nel caso dell'antico Israele, così quando Babilonia la Grande ebbe sotto i piedi il rimanente spirituale del seme di Sion nella polvere, essa urlò contro di esso e mancò di rispetto al nome del Dio del rimanente. In effetti, Babilonia la Grande urlò loro sprezzantemente: "Dov'è il tuo Dio Geova?" Ma nel 1919, a loro favore Geova diede al suo nome la gloria del Liberatore liberandoli dal loro oppressore religioso. Da allora in poi impararono a conoscere lui e il suo incomparabile nome come mai prima. La conoscenza che avevano di lui li portò a un così profondo apprezzamento che nell'anno 1931, mediante risoluzioni adottate il tutto il mondo, il rimanente del seme di Sion accettò il nome di "testimoni di Geova". Geova aveva dichiarato che questo sarebbe avvenuto "in quel giorno". Dal 1919 questo è il giorno in cui ciò si è avverato, perché Egli è Colui che l'ha dichiarato …

Nel 1919 Geova denudò il suo santo braccio onnipotente dinanzi a Babilonia la Grande e a tutte le nazioni liberando il suo rimanente contrito e col cuore rotto e così confortandolo. Il fedele rimanente rese noto che il Suo popolo era stato salvato da Babilonia la Grande andando in seguito fino alle estremità della terra per servire come testimoni cristiani e predicare la buona notizia del Suo Regno messianico che ora regna nei cieli dal 1914. Se fosse rimasto prigionieri di Babilonia la Grande non avrebbe potuto far questo …

Contrariamente all'aspettativa del clero religioso della cristianità, e con sua grande molestia e irritazione, Geova liberò il fedele rimanente dei suoi adoratori dalla schiavitù babilonica e li radunò stabilendo un'unità mondiale, più stretta ed estesa che nel passato. Anche gli uomini principali del rimanente, che durante la prima guerra mondiale erano stati imprigionati, furono liberati dalla prigione e prosciolti da tutte le false accuse …

Ora, liberandoli nel 1919 e riorganizzandoli per il suo ulteriore servizio, aveva dimostrato di essere per loro un Dio vivente.

Prima di Ciò essi non avevano compreso tanto pienamente e chiaramente che egli era il loro Dio. Riguardo a questo fatto essi erano stati spiritualmente ciechi e sordi, come la cristianità … La loro lentezza a vedere e udire era dovuta in larga misura all'influenza della cristianità, con la quale erano stati associati e che li aveva oppressi e tenuti schiavi».

Come si vede una colluvie di parole senza alcun senso. In realtà sia prima il 1919 che successivamente non accadde niente di niente. Babilonia la Grande, cioè tutte le religioni del mondo eccettuati i testimoni di Geova, è rimasta esattamente la stessa; la sua influenza non è diminuita e, ad essere sinceri, non si è nemmeno accorta che esistono i testimoni di Geova; essi fanno parte della miriade di sette che fioriscono da secoli e che poi ritornano nell'oblìo. Che essa abbia "urlato" è una mera invenzione del Corpo Direttivo che si attribuisce un'importanza che non ha né ha mai avuto agli occhi del mondo.

Una religione che rappresenta percentualmente lo 0,1 degli abitanti della terra sfugge a qualunque rilevamento statistico e non ha nessun rilievo nella scena mondiale. Quando "Dio liberò il suo rimanente" in effetti vuol dire solo una cosa, quella che è spiegata nel libro Le nazioni conosceranno che io sono Geova: Come? A pagina 329 è scritto:

«In modo simile nell'anno 1919 della nostra Era Volgare, il rilascio in marzo di otto preminenti funzionari e agenti della Società Torre di Guardia di Bibbie e Trattati dal penitenziario federale di Atlanta, in Georgia, U.S.A., ebbe luogo in simbolo della liberazione degli Studenti Biblici Internazionali dalla schiavitù e dall'oppressione babilonica».

Ecco, tutto qui. Nella sua manìa di grandezza e nella sua megalomania, il "giudice" Rutherford trasformò il rilascio dal carcere in un evento che aveva avuto una lunga gestazione nell'alto dei cieli, addirittura prefigurato nella Bibbia millenni in anticipo con la caduta di Babilonia per mano di Ciro il Grande. L'evento insignificante di gente che aveva violato una legge federale degli Stati Uniti e che poi, finita la guerra fu liberata perché non più pericolosa per la sicurezza nazionale, fu trasformato in un evento epocale al quale agganciarsi per una profonda ristrutturazione del movimento.

Fu la leva con la quale Rutherford scalzò definitivamente Russell dal suo ruolo e con la quale si impossessò del potere[15] essendosi costruita l'aureola di "martire". Modificò quasi tutte le dottrine precedenti, asserendo che erano permeate di demonismo, demonizzò la figura di Russell, licenziò tutti gli appartenenti al movimento che desideravano rimanere fedeli al loro fondatore e letteralmente ne riscrisse norme, regole, aspettative, diventando egli il solo e unico autorizzato a parlare nel nome di Geova.

Questo, e non altri, è il vero significato del 1919 che ora l'attuale Corpo Direttivo ha individuato come l'anno in cui cominciano a essere radunati i componenti dello "schiavo fedele e discreto" di cui esso fa parte, costituendone anzi l'unica parte legittimata. Tutto qui!

All'inizio ci siamo posti la domanda "cui prodest?", cioè perché il Corpo Direttivo ha introdotto questo "nuovo intendimento", a quale scopo, e con quali vantaggi? Come ho anticipato in precedenza, attendiamo l'edizione stampata di una futura Torre di Guardia per saperne di più, e soltanto dopo avremo ulteriori elementi per commentare più compiutamente ogni aspetto di questo cambiamento così significativo. Per il momento la risposta che nel corso dell'intero articolo abbiamo cercato di tratteggiare è che il Corpo Direttivo ha esaurito, per così dire, tutte le sue munizioni relative all'insegnamento che la classe dei 144.000 è stata radunata nel corso degli scorsi 19 secoli per arrestarsi nel 1935. I partecipanti alla Commemorazione sono ormai divenuti tanti che hanno fatto decadere automaticamente ogni possibilità di mantenere all'impiedi la dottrina[16].

Da qualche anno in varie pubblicazioni della Società c'è stato un crescendo di articoli diretti ai "nuovi unti" per tentare di scoraggiarli in vari modi dal prendere gli "emblemi", si è cercato di insinuare che i loro motivi nel farlo fossero persino abietti o che si trattasse di persone malate[17]; ma non c'è stato niente da fare: gli "unti" hanno continuato a moltiplicarsi. Il rimedio, almeno per il momento, è stato quello del "liberi tutti", e cioè che la data limite per l'unzione non è più stata spostata in avanti, come era stato fatto in passato, ma è stata semplicemente abolita; da ora in poi ogni anno assisteremo all'adesione di nuovi appartenenti alle "altre pecore", insieme a quelli che dichiareranno di far parte degli "unti".

Nel contempo la Società ha colto l'occasione per fare piazza pulita, una volta per tutte, dell'imbarazzante e ipocrita spiegazione secondo la quale il Corpo Direttivo agisce "in rappresentanza dello schiavo fedele e discreto[18]" composto da 144.000 persone. Ora non è più così, in quanto lo "schiavo" è solo il Corpo Direttivo e non più i 144.000.

Per essere un'organizzazione che nel lontano 1874 fu scelta da Dio di fra le centinaia che si professavano cristiane con lo scopo di riportare alla luce le autentiche dottrine cristiane sepolte sotto secoli di "apostasia"[19], la Società Torre di Guardia che oggi conosciamo non ha più niente a che vedere con quella fondata da C.T. Russell e con quella di J.F. Rutherford. A dire il vero non è nemmeno più quella di N.H. Knorr e di F.W. Franz.

È cambiato tutto, e ancora cambierà perché un movimento le cui radici sono nelle visioni di un uomo come Russell, nella megalomania di un personaggio come Rutherford, nella lucida follia di F.W. Franz può durare fino a un certo punto, poi esaurisce la sua spinta e, o cambia o soccombe. Se i Testimoni di Geova vogliono essere veramente onesti con se stessi, dovranno ammettere che ormai in tutte le congregazioni del mondo la loro attività si è ridotta ad una semplice formalità; il loro "andare in servizio" è divenuto una stancante routine alla quale tutti cercano di sottrarsi ricorrendo a infantili sotterfugi[20].

Si sono stancati anche loro, quelli definiti "rank and file" nelle pubblicazioni della Società. I nuovi membri del Corpo Direttivo sono lontani anni luce da quelli "storici". Basta ascoltare i discorsi di alcuni di loro, come Gerritt Lösch, l'impomatato, o Anthony Morris lo snob dall'ordinale romano III dopo il cognome, per rendersi conto che una generazione è tramontata veramente per sempre. Per il momento ci fermiamo qui, dandoci appuntamento alla prossima puntata.
Sergio Pollina

APPENDICE


In appendice ci sembra utile trattare l'argomento dello "schiavo" da un punto di vista differente, o meglio da quello più tradizionale che identifica nello "schiavo" non il piccolo gruppo di 144.000 cristiani letterali unti con lo spirito santo, dei Testimoni di Geova, ma l'intero corpo dei cristiani a partire dalla Pentecoste del 33 d.C. e per tutti i secoli avvenire. Preciso che quello che segue non è il mio pensiero, ma si tratta di un articolo scritto parecchi anni fa e pubblicato nella rivista The Christian Quest edita da James Penton, autore dell'interessante saggio storico I testimoni di Geova e il Terzo Reich.

In Matteo 24:45 Gesù chiese ai suoi discepoli: "Qual è dunque il servo fidato e prudente che il padrone ha preposto ai suoi domestici con l'incarico di dar loro il cibo al tempo dovuto?". Dopo di che egli stesso continuò a dire: "Beato quel servo che il padrone al suo ritorno troverà ad agire così. In verità vi dico: gli affiderà l'amministrazione di tutti i suoi beni. Ma se questo servo malvagio dicesse in cuor suo: Il mio padrone tarda a venire, e cominciasse a percuotere i suoi compagni e a bere e a mangiare con gli ubriaconi, arriverà il padrone quando il servo non se l'aspetta e nell'ora che non sa, lo punirà con rigore e gli infliggerà la sorte che gli ipocriti si meritano: e là sarà pianto e stridore di denti".

Sfortunatamente la traduzione di cui sopra, tratta dalla Bibbia di Gerusalemme, così come la maggioranza delle Bibbie in lingua italiana, non è del tutto accurata. La parola greca doùlos (doùlos) che è tradotta "servo", in effetti dovrebbe essere tradotta con la parola "schiavo". Nella nostra lingua, all'espressione "servo" può essere attribuito un duplice significato: sia quello di schiavo che di persona libera; ma, al giorno d'oggi, tale termine comunemente si riferisce ad un salariato e, di conseguenza, ad una persona libera.

Così l'espressione "servo fidato e prudente", potrebbe esser tradotta, più appropriatamente con, "schiavo fidato e prudente" o, come è resa dai testimoni di Geova nella loro Traduzione del Nuovo Mondo, "lo schiavo fedele e discreto". In effetti, la persona che Gesù sta descrivendo è uno schiavo, qualcuno che deve rendere pienamente conto del suo comportamento al suo padrone.

Nonostante tale significato riduttivo, sono state numerose le persone che nel corso del tempo hanno asserito d'esser loro lo "schiavo" di Matteo 24:45, e del tutto arbitrariamente ne hanno tratto la conclusione che tale incarico conferisse loro autorità spirituale su altri. Verso gli inizi del sesto secolo della nostra èra, Papa Gregorio I, detto "Magno" (590-604 E.V.) assunse il titolo di servus servorum Dei, cioè "servo dei servi di Dio", titolo, questo, che continua ad essere usato tutt'oggi dai suoi successori. [21] Successivamente, nell'ultimo decennio del diciannovesimo secolo, Maria Russell ritenne d'aver individuato in suo marito, Charles Taze Russell, primo presidente[22] della Società Torre di Guardia di Bibbie e Trattati, tale "servitore", ed egli accettò di buon grado tale designazione.[23]

É interessante sottolineare che in entrambi i casi, sia quello del papa che di Russell, l'assunzione di tale titolo particolare fece ritenere a tutti e due di avere acquisito un ben preciso diritto: e cioè l'autorità, di loro esclusiva pertinenza, di dispensare cibo spirituale o "verità" dottrinali, prerogativa, questa, spettante esclusivamente a loro e a nessun altro. Entrambi trassero da ciò, il papa prima e Russell poi, il cosiddetto magisterium, cioè l'autorità d'insegnare a tutti gli appartenenti alla loro famiglia della fede.

Ma era proprio questo quello che Gesù voleva dire quando fece le osservazioni contenute in Matteo 24:45-51? Intendeva dire che egli avrebbe assegnato ad un individuo o ad alcuni individui il particolare incarico di "schiavo" o di "servo", per dispensare cibo di natura spirituale ai cristiani in generale?

Innanzitutto è bene tener presente che l'intera discussione relativa allo "schiavo fedele e discreto" fa parte del sermone che Gesù pronunciò sul Monte degli Olivi, nel corso del quale egli rispose alle domande che i suoi discepoli gli avevano posto in precedenza, come è descritto in Matteo 24:3. Dopo aver ascoltato le parole di Gesù relative al fatto che del tempio di Erode non sarebbe rimasta pietra su pietra, essi gli chiesero: "Dicci quando accadranno queste cose, e quale sarà il segno della tua venuta e della fine del mondo?" A tale proposito Gesù li avvertì che essi non avrebbero dovuto attribuire ai normali fatti della storia ed ai fenomeni della natura quali le guerre, le carestie ed i terremoti il valore di uno speciale "segno" composito che avrebbe preceduto la sua venuta o parousìa. Tanto è vero che, ripetutamente, Gesù ammonì i fedeli cristiani circa il fatto che non avrebbero conosciuto il tempo della sua venuta. Proprio prima dei suoi commenti sullo "schiavo fedele e discreto", egli rese chiaro ciò in Matteo 24:44, dove disse: "Perciò anche voi state pronti, perché nell'ora che non immaginate, il Figlio dell'uomo verrà". In tal modo egli impresse nei suoi discepoli la necessità d'essere sempre pronti per il secondo avvento o parousìa. Per cui la sua domanda riguardante lo schiavo di Matteo 24:45, logicamente riguarda l'esigenza che i singoli cristiani non assumano l'attitudine secondo la quale, siccome Cristo non è ancora venuto, essi possono vivere una vita immorale e opprimere i loro fratelli e sorelle cristiani.

Ma poiché Gesù fa riferimento soltanto ad uno schiavo che ciba gli altri schiavi della famiglia, non indica questo che vi sarebbero stati degli incarichi differenti fra gli stessi schiavi? Ed il fatto che ad uno schiavo siano affidati tutti gli averi del suo signore a motivo della sua fedeltà, non indica che egli avrebbe dovuto esercitare un ruolo di autorità spirituale sui suoi conservi cristiani? Non necessariamente. Innanzitutto, è difficile che Gesù abbia voluto assegnare un incarico del genere a qualsiasi singolo individuo appartenente alla chiesa cristiana, in considerazione delle sue parole in Matteo 20:25-28, dove disse: "I capi delle nazioni, voi lo sapete, dominano su di esse e i grandi esercitano su di esse il potere. Non così dovrà essere tra voi; ma colui che vorrà diventare grande tra voi, si farà vostro servo (diàkonos), e colui che vorrà essere il primo tra voi si farà vostro schiavo (doùlos); appunto come il Figlio dell'uomo, che non è venuto per esser servito, ma per servire e dare la sua vita in riscatto per molti". Pertanto, tutti i cristiani devono essere servi e schiavi dei loro fratelli e sorelle. Come disse l'apostolo Paolo in Efesini 5:21: "Siate sottomessi gli uni agli altri nel timore di Cristo".

L'uguaglianza come servi e schiavi fra quelli che sono unti cristiani è solo uno degli elementi, comunque, che rende irragionevole il supporre che in Matteo 24:45-51 Gesù stesse descrivendo uno specifico schiavo rivestito d'autorità sui suoi fratelli e sorelle. Un altro elemento è che nel trattare l'argomento della distribuzione del cibo agli altri schiavi della casa, Gesù non indica assolutamente che fosse cibo spirituale quello che lo "schiavo fedele e discreto" avrebbe provveduto loro. L'illustrazione di Gesù può semplicemente indicare, perciò, l'esigenza che i cristiani fedeli provvedano per le necessità dei loro fratelli e sorelle, sia in senso materiale che in quello spirituale. E ciò si comprende dalla lettura di Matteo 25:31-46.

Una terza ragione per credere che in Matteo 24:45 Gesù stia parlando di tutti i cristiani che aspettano con ansia la seconda venuta di Cristo e che provvedono per i loro fratelli e sorelle, piuttosto che di una o più persone incaricate di uno specifico ufficio, è che lo "schiavo fedele e discreto" di quel versetto potrebbe divenire lo schiavo malvagio del versetto 48 se dovesse divenire infedele e non saggio, e cominciasse a battere e suoi compagni di schiavitù. E questo in quanto in quest'ultimo versetto si fa specificamente riferimento a "questo servo malvagio" (ò kakòs doùlos èkeînos), dove il pronome relativo "questo" (èkeînos) si riferisce senza ombra di dubbio allo "schiavo fedele e discreto" (ò piltòs doulòs kai phrònimos) di cui si era parlato prima. Da tutto ciò ne deriva che è difficilmente sostenibile l' ipotesi che Gesù stesse parlando di un individuo in particolare o di alcuni individui incaricati di uno specifico compito o che adempissero un particolare ruolo spirituale, quando parlò dello "schiavo fedele e discreto". Altrimenti, parlando della persona o delle persone incaricate di tale servizio avrebbe anche specificato che vi era la possibilità che esse divenissero malvage e oppressive. E, quindi, come avrebbe potuto tale persona o tali persone essere lo "schiavo fedele e discreto" incaricato di cibare la famiglia del Signore?

Infine, il passo parallelo di Luca ci induce a credere che Gesù stesse parlando della norma di condotta dei cristiani piuttosto che di un incarico o di una responsabilità spirituale. In Luca 12:22 egli inizia con il consigliare i suoi discepoli di non essere ansiosi delle cose di questa vita, ed al versetto 32 egli dice loro che "al Padre vostro è piaciuto di darvi il suo regno". Quindi, al versetto 35, egli dà molto rilievo al fatto che essi avrebbero dovuto attendere sempre desti la sua seconda venuta. Al versetto 40 dice: "Anche voi tenetevi pronti, perché il Figlio dell'uomo verrà nell'ora che non pensate". Per cui Pietro gli chiese: "Signore, questa parabola la dici per noi o anche per tutti?".

Stranamente, però, Gesù non diede a Pietro una risposta diretta. Invece, in Luca 12:41-46, egli ripetè esattamente le parole di Matteo 24:45-51, con la differenza che in Luca egli descrive lo "schiavo fedele e discreto" di Matteo 24:45 come "l'amministratore fedele e saggio" (ò pistòs oikonòmos ò phrònimos). Comunque, e fortunatamente per noi, il racconto di Luca è molto più dettagliato di quello di Matteo. In Luca 12:47, 48, Gesù continua a dire: "Il servo che, conoscendo la volontà del padrone, non avrà disposto o agito secondo la sua volontà, riceverà molte percosse; quello invece che, non conoscendola, avrà fatto cose meritevoli di percosse, ne riceverà poche. A chiunque fu dato molto, molto sarà chiesto; a chi fu affidato molto, sarà richiesto molto di più". Così da queste parole si comprende in maniera piuttosto chiara che Gesù sta quì elencando i varî modi in cui gli individui possono essere trovati a comportarsi al tempo della sua seconda venuta e la responsabilità che ciascuno avrà in quel tempo. Inoltre, così facendo egli diede a Pietro la vera risposta. Dopo tutto, Pietro sapeva molto bene che lui e gli altri intimi discepoli di Gesù avevano ricevuto tanto; e perciò a loro era richiesto molto. Lo stesso sarebbe stato vero anche per i cristiani dei secoli successivi. Molti, in particolare quelli che hanno assunto il titolo di "schiavo fedele e discreto" hanno asserito di aver ricevuto molto in senso spirituale; perciò a loro sarà richiesto molto. Se, comunque, essi sono divenuti lo "schiavo malvagio", in tal caso saranno severamente battuti. D'altra parte, coloro che sono ignoranti in senso spirituale, forse senza alcuna colpa da parte loro, non riceveranno che una lieve battitura (forse solo a scopo correttivo?).

Per riassumere, quindi, ogni cristiano può essere lo schiavo o il servo fedele e discreto, il quale provvede cibo secondo le sue capacità agli altri schiavi della famiglia della fede (Rom. 12:3-13; 1 Cor. 12:4-31; Efes. 4:1-13). Similmente, chiunque può divenire "questo servo malvagio", se cominciasse a pensare che il Signore ritarda e usasse il suo potere o la sua presunta autorità spirituale per battere i suoi conservi cristiani.

Ma, ci chiediamo come ultima domanda, come è possibile che a ciascun cristiano individualmente siano affidati tutti i possedimenti del Signore, come Gesù indica in Matteo 24:47 e in Luca 12:44? La risposta non è difficile da trovare: tutti i fedeli cristiani sono membri del corpo di Cristo, la chiesa, e regneranno con Cristo nell'universo (Efes. 1:15-23; Col. 1:11-14; 1 Tess. 4:13-17). Perciò, come membro di quel corpo, ogni fedele schiavo del Signore diverrà un santo glorificato, regnante con Cristo stesso (Rom. 8:12-17; Col. 3:1-4; 2 Tim. 2:10-13; Riv. 3:20, 21).

Una trattazione molto più ampia (149 pagine)
di questo argomento è disponibile al seguente indirizzo:

Note:
[1] Per correttezza e completezza d'informazione, riportiamo, integralmente, il testo di ciò che è stato detto nel corso del simposio, che ha carattere ufficiale in quanto è stato pubblicato sul sito dell'organizzazione (link).

QUANDO GESÙ NOMINÒ "LO SCHIAVO FEDELE E DISCRETO" SUI SUOI DOMESTICI?
Si deve considerare il contesto delle parole di Gesù in Matteo capitolo 24. Tutti i versetti che riportiamo più in basso avrebbero dovuto adempiersi durante la presenza di Cristo, "il termine del sistema di cose". - Versetto 3.

      • "La tribolazione di quei giorni". - Versetto 29.
      • "Questa generazione". - Versetto 34.
      • "Quel giorno e quell'ora". - Versetto 36.
      • "In quale giorno verrà il vostro Signore". - Versetto 42.
      • "In un'ora che non pensate viene il Figlio dell'uomo". - Versetto 44.

È quindi logico che "lo schiavo fedele e discreto" debba fare la sua comparsa dopo l'inizio della presenza di Cristo nel 1914.
Gesù, inoltre, indicò che questo "schiavo" sarebbe apparso durante un tempo in cui sarebbe stato appropriato porsi la domanda relativa a: "Chi è realmente lo schiavo fedele e discreto?" Gli apostoli di Gesù possedevano i doni miracolosi dello spirito santo, così non vi era alcuna ragione per porre tale domanda nel primo secolo E.V. (1 Corinti 14:12, 24, 25) Sebbene fossero unti con lo spirito santo, gli apostoli e gli altri Cristiani del primo secolo non costituivano "lo schiavo fedele e discreto" profetizzato da Gesù.

È quindi ragionevole concludere che Gesù nominasse "lo schiavo fedele e discreto" sopra "i propri domestici" durante la sua presenza, "il termine del sistema di cose".
"CHI È REALMENTE LO SCHIAVO FEDELE E DISCRETO?" Gesù non si stava riferendo ad un individuo, ma a uno "schiavo" composito, un gruppo che operava insieme come un corpo. Gesù disse che lo schiavo (1) è nominato ad un incarico di supervisione "sopra i domestici [del Signore]" e (2) avrebbe dato ai domestici spirituali "cibo a suo tempo".

Dal 1919 in poi, vi è sempre stato un piccolo gruppo di Cristiani unti presso la sede centrale dei Testimoni di Geova. Essi hanno presieduto alla nostra opera mondiale di predicazione e sono stati direttamente interessati nella preparazione e distribuzione del cibo spirituale. Negli anni recenti tale gruppo si è strettamente identificato con il Corpo Direttivo dei Testimoni di Geova.

L'evidenza conduce alla seguente conclusione: "Lo schiavo fedele e discreto" fu costituito sopra i suoi domestici nel 1919. Tale schiavo è il piccolo, composito gruppo dei fratelli unti che prestano servizio presso la sede centrale durante la presenza di Cristo e che hanno la diretta responsabilità di preparare e distribuire il cibo spirituale. Quando questo gruppo opera insieme come Corpo Direttivo, agisce in qualità "schiavo fedele e discreto".

CHI SONO I "DOMESTICI"? Gesù disse che "i suoi domestici" avrebbero ricevuto "il cibo a suo tempo". Tutti i genuini seguaci di Gesù sono cibati dallo "schiavo fedele e discreto". Ne deriva che, tutti i discepoli di Cristo - sia i singoli Cristiani unti che gli appartenenti alle "altre pecore" - sono "i suoi domestici". - Giovanni 10:16.

Dopo che l'oratore ebbe spiegato questo aspetto della profezia di Gesù, l'uditorio proruppe in un prolungato applauso. Diversi dei partecipanti successivamente espressero la loro profonda gratitudine per il fatto che Gesù li consideri fra "i suoi domestici".
QUANDO GESÙ COSTITUISCE LO SCHIAVO "SOPRA TUTTI I SUOI AVERI"? Gesù disse che "arrivando il signore (letteralmente, "essendo venuto") avrebbe costituito lo "schiavo sopra tutti i suoi averi". Quand'è, quindi, che Gesù, il Signore, arriva?

L'espressione tradotta "arrivando" è una forma del termine greco er'kho.mai. I versetti 42 e 44 del capitolo 24 traducono questa forma di er'kho.mai con "venuta". In questi versetti Gesù si riferisce alla sua venuta in qualità di Giudice durante la grande tribolazione.

CHI SONO GLI "AVERI" DI GESÙ"? Gesù disse: "Ogni autorità mi è stata data in cielo e sulla terra". (Matteo 28:18) Gli "averi" di Gesù quindi comprendono più che soltanto i suoi interessi terreni. Essi includono il Regno Messianico. - Filippesi 2:9-11.

Di conseguenza, Gesù ricompenserà "lo schiavo fedele e discreto" con la resurrezione dei suoi singoli membri alla vita celeste e conferendo loro regale autorità su tutti gli averi di Cristo in cielo e sulla terra. Questa è la stessa ricompensa promessa a tutti i fedeli Cristiani unti. - Luca 22:28-30; Rivelazione 20:6.

[2] "Questa 'grande folla' si aspetta di sopravvivere alla 'grande tribolazione' con cui perirà questo mondiale sistema di cose … Saranno quindi presenti quando giungerà il felice momento in cui gli ultimi israeliti spirituali 'saranno rapiti nelle nubi per incontrare il Signore nell'aria'. Come sarebbe amorevole da parte della 'grande folla' vivente in quell'ultimo giorno della risurrezione dare l'addio ai sopravvissuti del rimanente mentre finiscono la loro vita terrena al termine dell'ultimo giorno! Forse il distacco non sarà facile, ma potrebbe essere accompagnato da un sincero scambio di affetto fra quelli che se ne andranno e quelli che resteranno sulla terra paradisiaca …

I membri dell'unto rimanente che sopravvivranno alla 'grande tribolazione' continueranno forse a vivere nel nuovo ordine fino a vedere l'inizio della risurrezione dei morti alla vita terrena nel loro ultimo giorno? Le Scritture non si pronunciano chiaramente in merito". - La Torre di Guardia del 15 dicembre 1979, p. 26. Ma, evidentemente, trascorso il breve periodo di sei mesi appena, le Scritture si pronunciarono, poiché il dubbio se gli unti vedranno la risurrezione della grande folla fu sciolto: "Molti membri della classe del 'capotribù' saranno presi dalla 'grande folla' di persone simili a pecore che sopravvivranno alla 'grande tribolazione' con il rimanente generato dallo spirito. (Riv. 7:1-15)

Questi saranno testimoni della risurrezione di miliardi di morti umani che verranno radunati del cortile terrestre del tempio spirituale di Geova per celebrarvi l'antitipica festa delle capanne. Che gioia sarebbe per il rimanente spirituale continuare a risiedere sulla terra fino all'inizio di quella meravigliosa raccolta predetta in Zaccaria 14:16-19! - La Torre di Guardia 1° agosto 1980, p. 24.

[3] Lo scrittore di quest'articolo intitolato "Odiati per il suo nome" non calcolò gli effetti del suo contenuto e si lasciò andare a dichiarazioni piuttosto compromettenti e pericolose per la dottrina dei 144.000. Nelle pagine successive troviamo infatti dichiarazioni come questa: "Nell'anno 303 [Diocleziano] cambiò idea e scatenò la decima persecuzione, probabilmente la più feroce di tutte … In un solo mese ne furono trucidati 17.000, e solo nella provincia d'Egitto 144.000 di tali professanti cristiani morirono per le violenze subite nel corso della persecuzione, in aggiunta ad altri 700.000 che persero la vita a causa delle fatiche incontrate durante il bando".

La lettura dell'intero articolo non lascia spazio a dubbi. Il suo scopo è quello di esaltare l'integrità dei cristiani dei primi secoli che, per la loro fedeltà a Dio, subirono intrepidi il martirio; in esso alcuni di loro sono citati per nome e additati come esempio di fede e integrità. Ma, come abbiamo detto, era sfuggito all'autore il rovescio della medaglia, così ben presto si dovette correre ai ripari. In che modo lo vediamo leggendo La Torre di Guardia del 1° luglio 1953, p. 207, in una "Domanda dai lettori" che chiedeva: "Secondo l'articolo 'Odiati per il suo nome' de La Torre di Guardia del 1° gennaio 1953, centinaia di migliaia di cristiani morirono nel corso delle 'dieci persecuzioni' cominciate al tempo di Nerone; 144.000 morirono nel solo Egitto durante una delle persecuzioni.

Come si può mettere in armonia questo con la limitazione scritturale di 144.000 posti nel numero che forma il corpo di Cristo, e quale posizione fu la sola offerta ai Cristiani durante quei secoli?"
La risposta che fu data a questa domanda rasenta l'incredibile; leggiamola insieme nella Torre di Guardia del 1° luglio 1953, p. 207:

"L'articolo non classificò con nessun fine le persone che morirono durante queste persecuzioni, ma parlò delle conseguenze in modo generale. Rimarcate che una classificazione basilare fu fatta nel caso indicato dalla domanda: 'Nella sola provincia d'Egitto, 144.000 persone che professavano d'essere Cristiani morirono nel corso di questa violenta persecuzione, oltre ad altri 700.000 che morirono in conseguenza delle fatiche incontrate durante il bando o i forzati lavori pubblici'. Le vittime sono identificate come 'Cristiani professi', non Cristiani effettivi.

Molte di queste persone possono essere state prese nell'ondata della persecuzione, ma possono non aver mai realmente predicato la verità o seguito le orme di Gesù, essendo solo Cristiani professi. Sapevano che il mondo nel quale vivevano era corrotto e ascoltavano il messaggio dei Cristiani essendo disposti a morire per esso benché non avessero la prospettiva dell'alta vocazione in Cristo Gesù. Oggi molti che professano d'essere Cristiani possono essere disposti a morire per la loro fede, pur non essendo seguaci delle orme di Gesù e non ottemperando ai requisiti scritturali come tali".

È evidente una clamorosa marcia indietro. Adesso i martiri vengono distinti in "Cristiani professi" e "Cristiani effettivi". Di molti di loro si suggerisce che possano essere stati travolti dalle persecuzioni senza essere veri cristiani. Si ha perfino l'impudenza di dire che molti di loro morirono per la loro fede, ma che gli mancavano i requisiti scritturali e quindi erano inadatti al cielo.

Ogni ulteriore commento è superfluo se solo si tiene conto che l'anonimo autore di un pamphlet si arroga il diritto di stabilire che gente a lui sconosciuta, martirizzata 2.000 anni prima, era morta per il motivo sbagliato! Il problema, però, era stato posto, sicché fu necessario intervenire ulteriormente con La Torre di Guardia del 1° giugno 1953, pp. 174-5, nella quale un'altra "Domanda dai lettori" chiedeva: "Come si può determinare se si appartiene alla classe degli unti e quindi partecipare agli emblemi del Memoriale?".

"Dalle Scritture sembra che fino al 1931 Dio scegliesse soltanto quelli della classe spirituale … Dal 1931 in poi, però, ci sono stati alcuni che sono entrati nel servizio e che hanno dato prova d'essere generati dallo spirito e le cui speranze sono quelle di far parte degli eredi celesti. Così abbiamo la prova che alcuni sono entrati a far parte della classe celeste dopo il 1931; ma ciò non avviene su scala generale, ma riguarda solo alcuni individui che sono stati presi al posto di alcuni che si sono dimostrati infedeli".

Dopo circa 30 anni si rese necessario trattare di nuovo l'argomento, e nel farlo si seguì la falsa riga della rivista del 1951, ma ancora più esplicitamente si negò che i martiri cristiani dei primi secoli fossero qualificati per appartenere alla classe degli unti. Leggiamo La Torre di Guardia del 15 settembre 1975, p. 575:

"Si dice che un gran numero di cristiani fosse messo a morte durante la persecuzione romana nei primi pochi secoli dell'Era Volgare. Com'è dunque possibile che in questo secolo migliaia di persone siano state chiamate per far parte del corpo di Cristo composto di sole 144.000 persone? - Secondo le indicazioni storiche molti cristiani furono intensamente perseguitati, perfino uccisi, nei primi pochi secoli.

Comunque, è bene ricordare che la morte da martire, di per se stessa, non diede alla persona merito dinanzi a Geova né le garantì che divenisse membro del regno celeste. Molti, anche in tempi recenti, sono stati pronti a morire per una causa, religiosa o d'altro genere. Che uno asserisca d'essere cristiano e perfino muoia per il suo credo non significa di per sé che sia un approvato servitore di Geova Dio. Come scrisse l'apostolo Paolo ai Corinti: 'Se do tutti i miei averi per nutrire altri, e se consegno il mio corpo, per potermi vantare, ma non ho amore, non ne ho alcun profitto'. (1 Cor. 13:3) Non è la morte, ma la fedeltà sino alla morte, che determina se uno riceverà 'la corona della vita'. Pertanto, il fatto che oggi ci sia ancora un rimanente dei 144.000 sulla terra mostrerebbe che fino a questo ventesimo secolo meno di 144.000 terminarono il loro corso terrestre nella fedeltà.

Benché alcuni siano propensi a pensare che dovettero sicuramente esserci coinvolte più persone fino ai primi secoli dell'Era Volgare, manca del tutto un'effettiva prova in questo senso. Oggi è impossibile stabilire quanti furono uccisi, tanto meno il numero di quelli che furono fedeli fino alla morte … Qualunque sia la fonte delle informazioni di Fox [storico del cristianesimo], è evidente che in questo racconto c'è poco di veramente storico. Ciò nondimeno, se l'allusione all'adorazione delle spoglie di Policarpo dev'essere considerata un'indicazione dell'esistenza dell'adorazione delle reliquie fra quelli che si professavano cristiani nel secondo secolo E.V., questa sarebbe un'ulteriore evidenza che a quel tempo molti non erano fedeli adoratori di Geova Dio. i cristiani avevano il comando di 'adorare Dio', non le reliquie".

[4] «Although they were anointed by holy spirit, the apostles and other first-century Christians were not "the faithful and discreet slave prophesied by Jesus.» (dal comunicato ufficiale apparso nel sito JW.org e datato 9 novembre 2012).

[5] La nomina di Mark Sanderson quale nuovo membro del Corpo Direttivo è stata annunciata nel corso "dell'adorazione mattutina" alla sede centrale dei Testimoni di Geova il 5 settembre 2012, ma non è ancora stata pubblicata ufficialmente sulla Torre di Guardia. Sanderson è nato il 4 febbraio 1965, ed è così il membro più giovane del Corpo Direttivo. Prima di entrarne a far parte era membro del comitato di filiale delle Filippine.

[6] Nel libro "Venga il tuo Regno" della serie degli Studi sulle Scritture, Russell scrisse che alla data del 1881 tutti i 144.000 erano già stati scelti, e ne spiega il perché:

"Ricorderete inoltre, che le Scritture ci hanno dimostrato in vari modi, a partire dai cicli del Giubileo, per mezzo dei 1.335 giorni di Daniele, dal Parallelo delle Dispense ecc. ecc., che la 'mietitura' o fine di questa Età sarebbe dovuta iniziare nel mese di ottobre 1874, e che il Grande Mietitore quindi sarebbe dovuto essere presente in quel tempo. Sebbene le Scritture ci hanno mostrato pure che sette anni più tardi, nell'ottobre 1881, la 'chiamata celeste' sarebbe cessata, anche se alcuni sarebbero stati ammessi più tardi agli stessi favori per riempire i posti di alcuni di quelli chiamati che, essendo stati messi alla prova furono trovati indegni". - pagina 362.

"Quei tre anni e mezzo che sono seguiti alla primavera del 1878, che finirono nell'ottobre del 1881, corrispondono ai tre anni e mezzo di favore che continuarono per gli ebrei come individui nell'ultima metà della settantesima settimana del loro favore. Nel tipo questa data (tre anni e mezzo dopo la morte di Cristo) ha segnato il fine dell'intero favore speciale verso gli ebrei e l'inizio del favore verso i gentili - il fine della chiamata celeste alle benedizioni speciali per questa età - per diventare eredi con Cristo compartecipanti alla natura divina" - Il Tempo è vicino, p. 235.

Nel 1946 uscì la prima edizione di Dio sia riconosciuto verace che, senza alcuna base biblica spostò il suggellamento dei 144.000 al 1931: "Avendo Dio fissato un tempo per ogni proposito (Ecclesiaste 3:1), il suo tempo per concedere alle creature sulla terra l'opportunità di aspirare alla ricompensa celeste fu quello dal 29 A.D. al 1931, chiamato il 'giorno della salvezza", p. 298.

"Sebbene Geova fosse venuto nel suo tempio nel 1918 e avesse cominciato il suo giudizio della sua classe unta, ancora altri dovevano essere raccolti, poiché alcuni si erano dimostrati indegni e dovevano essere sostituiti. Le prove mostrano che ciò ebbe luogo specialmente fino al 1931, quando cominciò l'opera di radunamento di quelli individuati come 'altre pecore' del Signore Gesù Cristo". - I Testimoni di Geova nel Proposito Divino, p. 139.
Ma non era ancora finita; ben presto si passò al 1935. "Pertanto, soprattutto dopo il 1966 si pensava che la chiamata celeste fosse terminata nel 1935". - La Torre di Guardia 1° maggio 2007, p. 30.

"Il fatto che nel 1935 venissero identificati come la grande folla di altre pecore fu un'indicazione che la scelta dei 144.000 era ormai pressoché terminata". - Rivelazione, il suo grandioso culmine è vicino, p. 125.

[7] Spesso i due termini vengono usati in alternativa, ma con il suo casuisismo farisaico la Società, al riguardo, fa un distinguo. Infatti sulla Torre di Guardia del 15 luglio 1967, in risposta a una "Domanda dai lettori", che chiedeva se "sarebbe appropriato usare sempre scambievolmente le espressioni "altre pecore" (Giov. 10:16) e "grande folla (Riv. 7:9) la rivista così si esprimeva:

"No, questo non sarebbe scritturalmente appropriato.
Tutti quelli che formano la "grande folla" di Rivelazione 7:9 sono "altre pecore", ma non tutte le "altre pecore" di Giovanni 10:16 fanno parte della "grande folla". Questi termini non sono interamente sinonimi … Tutte le persone che hanno speranze e possibilità terrestri sono chiamate "altre pecore", in Giovanni 10:16 per distinguerle dalle "pecore" a cui è concessa la vita celeste.

Le terrestri "altre pecore" includeranno fedeli uomini dei tempi antichi, come Abraamo, Davide e Daniele … Molti altri risuscitati durante il regno millenario di Cristo saranno ubbidienti a Dio e mostreranno così d'essere anch'essi "altre pecore" dell'eccellente Pastore. Questo termine si applica anche alla "grande folla" di persone dalla giusta disposizione che vivranno durante la distruttiva fine di questo sistema di cose, e a chiunque della loro giusta progenie durante il regno millenniale di Cristo. Perciò, "altre pecore" è un termine lato. Comunque la "grande folla" costituisce solo una parte della classe delle "altre pecore".

Rivelazione 7:9, 14 ci dice: "Dopo queste cose vidi, ed ecco, una grande folla, che nessun uomo poteva numerare, di ogni nazione e tribù e popolo in piedi davanti al trono e davanti all'Agnello … Pertanto, il termine "altre pecore" include tutte le persone dalla giusta disposizione con prospettive terrestri e comprende la "grande folla". La "grande folla", comunque, sono soltanto quelle persone simili a pecore con speranze terrestri che si sono associate alla terrestre organizzazione di Geova Dio durante il tempo contrassegnato dalla "grande tribolazione" che accompagna questi ultimi giorni."

[8] Ecco quando per la prima volta appare in una pubblicazione della Società il termine "Corpo Direttivo"; si tratta della Torre di Guardia [inglese] del 15 luglio 1943, pag. 216, nella quale si spiegava che: "Tale profezia (Matt. 24:46, 47) rese certo che la classe del "servitore" di Geova si sarebbe mantenuta fedele fino alla venuta del Signore nel tempio nel 1918 A.D. In quella data cruciale, come è ben noto, esso collaborava con la Watch Tower Bible and Tract Society in qualità di suo corpo direttivo legale".

Nella successiva edizione del 1° novembre 1944, si provvide a chiarirne meglio il ruolo: "Così Timoteo operando per il visibile corpo direttivo della chiesa di Dio avrebbe saputo qual era la regola teocratica da seguire nella nomina degli speciali servitori della chiesa … Tale regola parte dall'esistenza di un visibile corpo direttivo sottomesso a Geova Dio ed al suo Cristo, e perciò è a tale corpo direttivo che spetta la responsabilità di fare le nomine degli speciali servitori nelle locali congregazioni o compagnie dei fedeli testimoni di Geova …

Nel primo secolo era il gruppo degli apostoli in particolare, insieme al corpo degli anziani con cui essi si associavano a Gerusalemme, che costituiva il visibile corpo dirigente dell'organizzazione teocratica di Geova sulla terra … Quel corpo direttivo non era composto di uomini perfetti, e nessuno di loro era infallibile, sebbene vi fossero volte in cui lo spirito di ispirazione era versato sugli apostoli. Ma essi guardavano all'infallibile Iddio per averne guida, che egli concedeva loro mediante il suo spirito e i suoi angeli.

Ecco perché i loro decreti e le loro istruzioni erano autorevoli e dovevano essere osservati dai cristiani. Fu parlando di tale corpo direttivo che l'apostolo Pietro scrisse a quelli che facevano parte dell'organizzazione Teocratica: "Per amore del signore sottoponetevi a ogni creazione umana: sia al re [Cristo Gesù] come superiore [il Capo della chiesa] sia ai governatori come mandati da lui per infliggere la punizione ai malfattori ma per lodare gli operatori di bene". - 1 Pietro 2:13, 14."
Qualche anno dopo, nel libro Qualificati per essere ministri, a pagina 366 fu precisato che: "Negli anni trascorsi dalla venuta del Signore nel tempio, il corpo direttivo visibile è stato strettamente identificato nel consiglio dei direttori di questa società"; ma, sebbene questo corpo direttivo avesse poteri legali e operativi, la materia dottrinale rimaneva di competenza del Presidente.

Come abbiamo già visto, fino al 1972 il termine corpo direttivo era scritto con le iniziali minuscole, a conferma delle funzioni operative che svolgeva, ma in quell'anno, con l'edizione del 15 maggio il termine fu scritto con le iniziali maiuscole "Corpo Direttivo dei testimoni di Geova", e si chiarì che esso rappresentava il gruppo che si occupava delle materie religiose, separato dal consiglio dei direttori, sebbene tale consiglio fosse ricompreso esclusivamente all'interno del Corpo Direttivo fino al 2000. Il suo potere rimase in un certo qual modo limitato fino al 1° gennaio 1976 quando l'autorità passò dal Presidente ai Comitati operativi che agivano all'interno del Corpo Direttivo. Per vedere la transizione da minuscole a maiuscole, si può vedere La Torre di Guardia del 15 gennaio 2001, pp. 28, 29.

Ciò testimonia il passaggio a nome proprio quando il termine fu applicato ai dirigenti della Watchtower nel 1971, in contrasto con il corpo direttivo del primo secolo e a quando si applicava al consiglio dei direttori della Società. Nell'introdurre il nuovo concetto che il Corpo Direttivo rappresenta lo Schiavo Fedele e Discreto, La Torre di Guardia del 1972 asserì che:

"Comparve sulla scena un corpo di unti cristiani che accettarono e assunsero le responsabilità di dirigere le attività del dedicato, battezzato, unto popolo di Geova …

I fatti sono più eloquenti delle parole. Il corpo direttivo esiste". (15 maggio, p. 313). Per cercare di non escludere dal Corpo Direttivo venuto all'esistenza nel 1971 il fondatore C.T. Russell, la rivista precisò che: "Questo corpo direttivo come fece la sua comparsa in tempi recenti? Evidentemente sotto la guida di Geova Dio e di suo Figlio Gesù Cristo. Secondo i fatti disponibili, il corpo direttivo si associò con la Watch Tower Bible and Tract Society of Pennsylvania. C.T. Russell era evidentemente di quel corpo direttivo nell'ultimo quarto del diciannovesimo secolo" (p. 312).

Come riferisce La Torre di Guardia del 15 gennaio 2001, il passaggio dal consiglio dei direttori al corpo direttivo non fu del tutto indolore. Infatti, di tale consiglio faceva parte l'avvocato della Società, Hayden C. Covington, che non apparteneva agli unti, e quindi dovette andar via per fare posto a Lyman A. Swingle. E qui notiamo un altro dei disonesti tentativi revisionistici della Watchtower quando indica che sin dal 1944 vi era un Corpo Direttivo con le iniziali maiuscole, mentre il termine non le assunse che nel 1972, e non fu che nel 1976 che la direttiva "teocratica" passò dal Presidente al Corpo Direttivo.

Ne abbiamo un esempio nella Torre di Guardia del 15 agosto 2012, p. 31, dove è scritto: "Una sera, dopo aver pronunciato un discorso in una scuola, Hugo Riemer, che in seguito entrò a far parte del Corpo Direttivo, rispose a domande sulla Bibbia fin dopo la mezzanotte". Hugo Riemer non era membro del Corpo Direttivo, ma piuttosto lo era del corpo direttivo, dal 1943 fino alla sua morte, nel 1965, mentre il Corpo Direttivo non fu stabilito che nel 1971, sei anni dopo la morte di Riemer.

[9] È veramente singolare che uno dei motivi qui elencati per i quali essi furono trovati da Dio in una condizione "babilonica" era quello di credere che le "autorità superiori" di Romani 13:1-7 fossero i governi umani. Questo era ciò che, correttamente, credeva C.T. Russell. Ma, come è spiegato nel libro I Testimoni di Geova proclamatori del Regno di Dio alle pagine 146, 147,

"Per molti anni gli Studenti Biblici avevano insegnato che le "potestà superiori" (KJ) erano Geova Dio e Gesù Cristo … Anni dopo, questo passo biblico venne nuovamente analizzato, insieme al contesto e alla luce di tutto il resto della Bibbia. Di conseguenza nel 1962 si riconobbe che le "autorità superiori" sono i governanti secolari".

A pagina 190, però, sono costretti a riconoscere che già al tempo di Russell, l'intendimento delle "autorità superiori" era quello che Rutherford considerò demonico e del quale si pentì pubblicamente. Il libro dice: "In quel tempo (1904) ritenevano che le "potestà superiori", menzionate in Romani 13:1-7 (KJ) fossero i governanti secolari".

Quindi, se uno dei "peccati" per i quali durante l'ispezione di Cristo essi furono trovati colpevoli, non era un "peccato", così lo erano anche molti degli altri, e a questo punto è ovvio chiedersi da che cosa li doveva purificare il Signore se essi, anni dopo la "purificazione" ricaddero nuovamente in quello che a quel tempo era "peccato".

Come si vede, a seguire le acrobazie esegetiche del Corpo Direttivo, o meglio di Rutherford, si corre il rischio di smarrire completamente ogni capacità di ragionare. Come appendice a questa nota desideriamo far notare l'accortezza della Società nel distribuire in pagine fra loro distanti la mutevole dottrina delle "autorità superiori" per non essere costretta ad ammettere i tre cambiamenti: prima sono i governi, poi Dio e Cristo, poi di nuovo i governi. Distribuendo l'informazione in parti del libro distanti fra loro il rischio è scongiurato. È veramente straordinario al riguardo ciò che scrive La Torre di Guardia [inglese] del 1° febbraio 1941, pagina 44, dove Knorr e Franz scrivono:

"La scrittura di Romani 13:1 è stata applicata per molto tempo dai religionisti alle autorità mondane di questa terra. È chiaro, comunque, che l'apostolo Paolo non pensava minimamente ad una cosa del genere quando scrisse quelle parole". Come si vede, senza alcuna preoccupazione, il fondatore della loro organizzazione, C.T. Russell è disinvoltamente catalogato fra gli odiati "religionisti". Per chi desideri verificare, i riferimenti sono: The Divin Plan f the Ages, Vol. I, pagina 251; Studies in The Scriptures, The New Creation, Vol. VI, Studio XIV. La Torre di Guardia, [inglese] edizioni del 1° e del 15 giugno 1929; La Torre di Guardia, edizioni del 1°, 15 giugno e 1° luglio 1963.

[10] È interessante notare che quello che per alcuni decenni era stato senza ombra di dubbio definito un "compromesso", tutto ad un tratto non lo fu più. Infatti nel libro del 1993 intitolato I testimoni di Geova: proclamatori del Regno di Dio, la parola "compromesso" scompare del tutto, diversamente da come, per esempio, era stato scritto nell'Annuario del 1976, a pagina 117. La versione modificata presentava così gli avvenimenti:

"Quando si era saputo che il governo non vedeva di buon occhio il libro, il fratello Rutherford aveva spedito immediatamente un telegramma alla tipografia per fermarne la produzione, e nello stesso tempo un rappresentante della Società era stato mandato a informarsi alla sezione del servizio segreto dell'esercito di quale ne fosse la ragione.

Avendo appreso che, dal momento che la guerra era in corso, le pagine 247-53 del libro erano considerate inopportune, la Società decise di eliminare quelle pagine da tutte le copie del libro prima che fosse offerto al pubblico.

E quando il governo comunicò ai procuratori distrettuali che un'ulteriore distribuzione del libro sarebbe stata una violazione della legge contro lo spionaggio (per quanto il governo avesse evitato di esprimere alla Società la sua opinione sul libro nella forma modificata), la Società decise che la distribuzione al pubblico venisse sospesa".

A riprova che gli otto detenuti sapevano benissimo d'essere colpevoli è che essi (Proclamatori, pag. 653) "chiesero un atto di clemenza al presidente degli Stati Uniti", e la grazia, si sa, non la chiede chi è innocente.

[11] Si notino le parole con le quali il libro I testimoni di Geova nel proposito divino [inglese] commenta quest'episodio: "Le espressioni che fecero seguito a questo annuncio non erano del tutto in armonia con la neutralità cristiana; e mentre si manifestava la speranza che il genere umano sarebbe stato benedetto con la restituzione promessa da Dio, anche le parole conclusive dell'annuncio poterono suscitare nella mente di molti il dubbio che essere non fossero strettamente aderenti alla responsabilità scritturale" (pag. 92).

[12]«Un attento esame dei nostri libri e della nostra letteratura mostrerà chiaramente che gli stessi alti ideali condivisi e promulgati dall'attuale governo nazionale vengono ribaditi e messi in grande risalto nelle nostre pubblicazioni, e mostrerà che Geova Dio farà in modo che al tempo opportuno tali alti ideali si realizzino a beneficio di tutte le persone che amano la giustizia e che obbediscono all'Altissimo. Non è vero, quindi, che la nostra letteratura e la nostra opera costituiscano una minaccia per i princìpi dell'attuale governo; viceversa noi siamo i più accesi sostenitori dei suoi nobili ideali.

Per questa ragione Satana, il nemico di tutti gli uomini amanti della giustizia, ha cercato di far sì che la nostra opera fosse vista sotto una falsa luce e desidera impedirci di compierla in questo paese. Per molti anni la nostra organizzazione ha compiuto sforzi altruistici e persistenti negli interessi del popolo. I nostri fratelli americani hanno contribuito generosamente alla nostra opera in Germania, con denaro donato lietamente, ed in un tempo in cui la Germania si trovava in terribili difficoltà. Adesso, siccome sembra che la Germania possa fra breve liberarsi dall'oppressione ed il suo popolo essere sollevato, ecco che Satana, il grande nemico, si adopera con tutte le sue forze per distruggere tale opera benefica in questo paese». (Annuario del 1934 dei testimoni di Geova)

[13] Quanto furono ipocrite, allora, le parole che Rutherford pronunciò al funerale di Russell: "Charles Taze Russell è stato leale a Dio, leale a Cristo Gesù, leale alla causa del Regno del Messia". - I Testimoni di Geova, proclamatori del Regno di Dio, p. 284. Dopo averlo lodato sperticatamente, un paio d'anni dopo lo accusò di avere introdotto il culto della creatura, di avere usato la sua rivista per attività commerciali, di avere condiviso con i "religionisti" della Cristianità pratiche religiose errate e babiloniche.

L'ipocrisia nei confronti di Russell non ebbe fine con Rutherford. Infatti, sempre nel libro Proclamatori, a pagina 621 leggiamo quanto segue: "Non ci si poteva certo aspettare che Dio si servisse di C.T. Russell se questi non si fosse attenuto lealmente alla Sua Parola. (Ger, 23:28; 2 Tim. 3:16, 17) Dio non si sarebbe servito di un uomo che per timore si fosse trattenuto dal predicare quello che vedeva chiaramente scritto nelle Scritture. (Ezec. 2:6-8) Dio non si sarebbe servito neanche di una persona che avesse sfruttato la conoscenza delle Scritture per glorificarsi. (Giov. 5:44) Cosa indicano dunque i fatti? Oggi ripensando all'opera che compì, alle cose che insegnò e al risultato, i testimoni di Geova non hanno alcun dubbio che Charles Taze Russell fu certamente impiegato da Dio in un modo speciale in un tempo particolare". Ancora una volta tutto quello che di negativo era stato detto di lui negli anni della presidenza di Rutherford adesso viene attenuato, se non addirittura cancellato.

[14] Non può non suscitare un sorriso, alla luce di quanto abbiamo appena elencato, l'affermazione fatta dalla Torre di Guardia del 15 febbraio 2009, p. 27, par. 11: "Dato che Geova Dio e Gesù Cristo hanno piena fiducia nello schiavo fedele e discreto, non dovremmo averla anche noi?" Sarebbe interessante poter chiedere a Coloro che tanto confidano in questo "schiavo", se sono veramente dell'opinione della rivista summenzionata.

[15] Che tipo d'uomo fosse J.F. Rutherford si è aiutati a comprenderlo anche da un episodio che lo vide al centro di una torbida vicenda di "brogli elettorali" della quale, di seguito, riportiamo la cronaca ad opera di W.J. Schnell, ex testimone di Geova dopo trent'anni di militanza, e contenuta in una lettera che egli indirizzò come "lettera aperta" ai testimoni di Geova. In essa egli provvedeva le seguenti informazioni: «Questa lettera ha lo scopo di rivelare alcune cose. Uno dei miei amici d'infanzia, il fratello Bucholz, aveva servito come "pellegrino" in Germania per molti anni, fino a che non fu messo in prigione in un campo di concentramento nazista. Una volta, Bucholz mi disse che dopo la prima guerra mondiale, il giudice Rutherford si era recato in Germania allo scopo di riorganizzare la filiale tedesca della Società Torre di Guardia.

A tale scopo indisse una riunione dei sette fratelli pellegrini, e chiese loro di scegliere ed eleggere un nuovo servitore di filiale. Furono indicati due fratelli, Balzereit e Bucholz, e fu eletto il fratello Balzereit. Tale elezione fu accettata da tutti gli altri fratelli come l'espressione della volontà del Signore. Pochi giorni dopo, comunque, cinque di questi fratelli pellegrini si accostarono al fratello Bucholz e lo informarono del fatto che tutti quanti loro avevano votato per lui e che non riuscivano a capire come potesse essere stato eletto il fratello Balzereit con 6 voti contro 1. Questo incidente mi ritornò in mente quando mi capitò fra le mani una lettera che avevo ricevuto l'11 gennaio 1957 (che conservo fra i miei documenti) e che mi era stata spedita da un uomo che una volta ricopriva un incarico di rilievo nel consiglio della Società. Fra le molte altre cose, questo fratello mi scriveva: " ... Potrà forse interessarti sapere che il giudice (Rutherford) mi informò? nel 1924 del modo in cui aveva avuto luogo la nomina del fratello Balzereit.

Egli mi disse che egli (Rutherford) aveva indetto un'elezione per indicare la scelta fra il fratello Balzereit ed un altro fratello per la posizione di sorvegliante, che egli raccolse le schede dei voti, e che egli stesso, essendo il presidente, procedette a contarli. Il risultato non fu favorevole al fratello Balzereit; fu infatti l'altro fratello ad ottenere la maggioranza (non ricordo il nome dell'altro fratello). Comunque il giudice pensò che il fratello Balzereit fosse molto più adatto, così dichiarò eletto lui. Egli ritenne d'essere pienamente giustificato ad agire in tal modo, perché lo aveva fatto per amore dell'opera. Io non credo che molti siano al corrente di questo fatto, ma io ero molto vicino al giudice e ho viaggiato con lui in numerose occasioni nel corso degli anni, partecipando alle assemblee negli Stati Uniti, in Canada e in Europa». Tratto da Die Zeugen Jehovas, Leipzig/Jena/Berlino 1970, pagina 127.

[16] D'altra parte è ciò che avvenne 78 anni fa quando a Rutherford si pose il problema della crescita dei testimoni di Geova (che allora si pensava che appartenessero tutti alla classe celeste) e lo risolse con l'invenzione delle "altre pecore", prima chiamate Gionadab, "grande moltitudine" e così via. - Proclamatori, pp. 166-170.

[17] La Torre di Guardia 15 agosto 2011, p. 22.

[18] La Torre di Guardia 15 settembre 2010, p. 23; 15 febbraio 2009, p.28; 15 giugno 2009, p. 24; 15 novembre 2009, p. 14; 15 aprile 2004, p. 11; 1° aprile 2007, p. 28; 1° maggio 2006, p. 26; 15 luglio 2007, p. 20.

[19] I Testimoni di Geova, proclamatori del regno di Dio, pp. 120-122.

[20] Chi volesse può, al link http://insidethewatchtower.com/history/field-service-then-and-now/ rendersi conto di come vanno oggi le cose nelle congregazioni; è una lettura interessante (e anche un po' comica).

[21] Enciclopedia Cattolica, Città del Vaticano, Vol. XI, colonna 421.

[22] In effetti dal 16 febbraio 1881 e fino al 1884 il primo presidente della Zion's Watch Tower Tract Society fu William Henry Conley (11 giugno 1840 - 25 luglio 1897), nella cui casa si celebravano le prime commemorazioni della morte di Cristo. In quel periodo Charles Taze Russell ricoprì l'incarico di segretario-tesoriere, e solo successivamente, nel dicembre 1884 la Società cambiò ragione sociale con il nome di Watch Tower Bible and Tract Society of Pennsylvania, con C.T. Russell quale presidente. - Proclamatori, p. 576; Zion's Watch Tower aprile 1880 e aprile 1881.

[23] Zion's Watch Tower, 1906, ristampa, p. 3811. Vedi anche Zion's Watch Tower, 1985, ristampa, pp. 1796, 1797; 1896, ristampa, p. 1946. L'edizione commemorativa della Watch Tower del 1° dicembre 1916, ristampa a p. 5998, dove è scritto che: "Migliaia di lettori degli scritti del Pastore Russell credono che egli ricoprisse l'incarico di quel "servitore fedele e prudente", e che la sua grande opera fosse quella di provvedere il cibo a suo tempo alla famiglia della fede. La sua modestia e umiltà non gli consentirono di dirlo apertamente, ma egli lo riconobbe più di una volta in discussione private".

Crisi di coscienza,
Fedeltà a Dio
o alla propria religione?
Di Raymond Franz,
già membro del
Corpo Direttivo dei Testimoni di Geova
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02/04/2021
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