I Testimoni di Geova -
      analisi critica di un culto
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Tecniche di persuasione

NEUTRALITÀ


PRESENTARSI AL SEGGIO ELETTORALE:


Ciò che fa violare la neutralità non è il semplice presentarsi al seggio elettorale o entrare nella cabina per il voto. La violazione avviene quando l'individuo fa una scelta di un governo diverso da quello di Dio.(Gv 17:16) Nei paesi dove c’è l'obbligo di presentarsi alle urne i fratelli si comportano come è indicato nella W 64. In Italia non c’è tale obbligo o non ci sono sanzioni per chi non si presenta. Chi si presenta, pur non essendo obbligato, dovrebbe chiedersi perché lo fa. Comunque chi si presenta ma non fa una scelta, non violando la neutralità, non è soggetto alla disciplina di un comitato giudiziario. Però l'individuo non è esemplare. Se fosse anziano, servitore di ministero o pioniere, non potendo essere irreprensibile sarebbe rimosso dalla sua responsabilità. (1Tm 3:7, 8, 10, 13) Comunque nel caso qualcuno dovesse presentarsi alle urne è bene che gli anziani gli parlino per comprenderne i motivi. Forse ha bisogno di essere aiutato per comprendere la condotta saggia da seguire. Ma tranne il fatto che può perdere certi privilegi, il presentarsi alle urne di per sé rimane una questione personale e di coscienza. (SCB:SSB 14.8.80)

È violazione di neutralità l'azione di chi esprime il voto preferenziale. Per violare la neutralità occorre più che presentarsi, occorre esprimere la preferenza. Se qualcuno fa ciò si dissocia dalla congregazione per aver violato la sua neutralità. Ci risulta che le persone spiritualmente mature non si presentano quanto, come in Italia, non è obbligatorio. Altrimenti si manifesta una condotta ambigua. Nel caso in cui una persona si presenti e sia un anziano o servitore di ministero potrebbe essere rimosso. Non avendo una nomina nella congregazione comunque, la persona che si presenta manifesta di essere spiritualmente debole e come tale sarà considerata dagli anziani. È bene lasciare che ognuno si assuma le proprie responsabilità. Nel darti la risposta ti indirizziamo alla W 1.10.70 p 599 e 'Vita eterna' cap. 11. È utile fare presente questo, più che alle adunanze, nelle conversazioni private. Certo anche alle adunanze possiamo dare risalto alla necessità di essere neutrali, tuttavia la materia è così delicata che i dettagli è meglio darli a voce, in privato. (SCC:SSC 15.7.78)

Ci chiedi come dovrebbe comportarsi il cristiano quando è obbligato dalla legge a recarsi alle urne. Troverai il nostr pensiero espresso nella W 1.11.64 p 660. (SPA:SSC 26.10.76)

RICEVERE LA SCHEDA ELETTORALE:


Quando una guardia o messo comunale consegna a domicilio la scheda per votare, compie il suo lavoro, e se il cristiano firma di aver ricevuto la scheda non viola nessun principio biblico. Semplicemente osserva una norma di Cesare. In quanto poi ad andare alle urne per votare, è un'altra cosa. (DC 13.9.84)

SCRUTINATORI ELETTORALI:


Un impiegato comunale incaricato di fare registrazioni elettorali e di servizio di leva perché lavora all’ufficio anagrafe non sta violando la sua neutralità cristiana. Egli fa questo come dipendente comunale, non perché pagato da un partito politico o da un’org. che compie attività in contrasto con Isa 2:4. Comunque, nel far questo, vorrà tenere conto della propria coscienza e anche di quella altrui. (1Co 8:7-13) Nel caso si tratti di un anziano o di un servitore di miniostero o anche di un pioniere, se a motivo di tali attività perderebbe la fiducia della congregazione non mantenendo la propria libertà di parola, potrebbe essere rimosso dalla responsabilità. (SCB:SSD 18.6.79)

INFORMARE IL SINDACO QUANDO NON SI VA A VOTARE?:


Per poterti dare una risposta esauriente pensiamo di riportare qui di seguito quanto è detto nel DPR 30.3.57 n. 361 titolo VIII art. 115. Esso dice: "L'elettore che non abbia esercitato il diritto di voto deve darne giustificazione al Sindaco del comune nelle cui liste elettorali è iscritto, entro 15 gg dalla scadenza del termine previsto dal terzultimo comma dell’art. 75 per il deposito dell'estratto delle liste elettorali delle sezioni. Il Sindaco valutati i motivi che abbiano impedito l'esercizio del voto, procede alla compilazione dell'elenco degli astenuti, agli effetti del 1° comma dell'art. 4, escludendo in ogni caso:

1) I ministri di qualsiasi culto,
2) I candidati di una circostanza diversa dalla quale sono iscritti come elettori,
3) Coloro che dimostrano di essersi trovati per tutta la durata dalle operazioni di votazione in una località distante più di 30 Km dal luogo di votazione, in conseguenza: a) dal trasferimento della residenza dopo la compilazione o la revisione delle liste elettorali del comune in cui sono iscritti; b) di obbligo di servizio civile o militare; c) di necessità inerenti alla propria professione, arte o mestiere; d) di altri gravi motivi, 4) Coloro che siano stati impediti di esercitare il diritto al voto da malattia o altra causa di forza maggiore.

L'elenco di coloro che si astengono dal voto nelle elezioni per la Camera dei Deputati, senza giustificato motivo è esposto per la durata di un mese nell'albo comunale. Il Sindaco notifica per iscritto agli elettori che si sono astenuti dal voto l'avvenuta inclusione nell'elenco, entro 10 gg dall'affissione di esso nell'albo comunale. Contro l'inclusione nell'elenco degli astenuti gli interessati possono ricorrere entro 15 gg dalla scadenza del termine di pubblicazione, al Prefetto che decide con proprio decreto. Il provvedimento del Prefetto ha carattere definitivo. Per il periodi di 5 anni la menzione 'non ha votato' è iscritta nei certificati di buona condotta che vengono rilasciati a chi si è astenuto dal voto senza giustificato motivo". Pensiamo che le informazioni riportate siano sufficienti per chiarire il punto. Come puoi veder quindi se interpellati dal Sindaco coloro che non si sono presentati alle urne dovrebbero giustificare la loro mancata presenza (SCA:SSF 9.4.80)

AFFIDAMENTO IN PROVA:


I giovani Testimoni possono beneficare della Legge 29/4/83, n. 167 sull'affidamento in prova del condannato militare. Tale legge prevede che il giovane condannato per aver rifiutato il servizio militare e quello civile sostitutivo dopo un mese di detenzione può affidare il resto della pena affidato a un ufficio pubblico presso cui deve lavorare senza compenso. Vi sono varie forme punitive, la prigione, gli arresti domiciliari, la liberazione condizionale e l'affidamento a un lavoro. Pertanto l'affidamento in prova previsto dalla legge succitata è un modo di scontare la pena e non un servizio sostitutivo. I giovani Testimoni hanno la facoltà di scegliere se avvalersi o meno del beneficio della suddetta legge (EA:ESA 21.12.87)

ESSERE PRESENTI AD UN GIURAMENTO MILITARE:


Si dovrebbero valutare 2 aspetti diversi della questione. Il primo è se i fratelli hanno violato la neutralità cristiana. Hanno partecipato attivamente a quella particolare cerimonia o celebrazione facendo compromesso? Servendovi degli Indici avrete molte informazioni al riguardo, per es. agli esponenti "NEUTRALITÀ, SERVIZIO MILITARE". Altri aspetti utili li potrete trovare nella W 1.1.83 p 26 anche se il caso in questione non riguarda il lavoro. Le domande proposte vi saranno utili per valutare se vi è stata violazione della neutralità. Il secondo aspetto ha a che fare con la loro posizione di nominati.

Nel caso non vi sia stata violazione della neutralità, occorrerà stabilire se è stata intaccata la loro irreprensibilità. Come non hanno potuto rendersi conto di tale situazione? Si può dire che siano in grado di custodire il sacro segreto con coscienza pura? Sono in grado di impartire guida spirituale ad altri attenendosi fermamente alla fedele parola? (1Tm 3:113; Tito 1:79) Hanno causato turbamento in alcuni nella congregazione? Non sottovalutate il problema ma garantite il rispetto per le alte norme teocratiche e l’esemplarità di chi ricopre privilegi di servizio. (SCD 29.7.92)

SALUTO MILITARE AD UN’AUTORITÀ CIVILE:


Ci chiedi se il saluto militare ad un ufficiale o ad un'alta autorità civile costituisce una violazione scritturale. Il saluto militare verso un superiore indica la completa sottomissione e il dovere di rendere assoluta ubbidienza al superiore. Nella vita civile un saluto potrebbe essere semplicemente un atto di rispetto per la posizione occupata dal superiore e non un segno di assoluta ubbidienza. Infatti se un militare disubbidisce ad un suo superiore può andare incontro a delle gravi sanzioni, mentre se un poliziotto disubbidisce ad una autorità civile, al massimo può essere licenziato. Questo indica che il saluto sign. semplice rispetto o riconoscimento della posizione superiore occupata dalla persona nel corpo. Quindi a meno che la coscienza stessa del cristiano non sia turbata, egli può decidere se farlo o no, tenendo conto della sua coscienza (SCC:SSB 21.7.81)

FRATELLI CHE CERCANO "SCAPPATOIE" PER EVITARE LA PROVA DELLA NEUTRALITÀ:


Dal tuo rapporto ci dici che i fratelli usavano "metodi poco ortodossi" per evitare di affrontare la prova della neutralità cristiana. Desideriamo dirti che in questi casi è bene esaminare a fondo le cose. Se i fratelli per evitare la prova della neutralità passano "bustarelle" a persone influenti e corrotte, questa è una pratica da non tollerare, si tratta decisamente di corruzione. I fratelli che lo fanno devono essere esaminati attentamente, poiché praticano una grave violazione della legge di Dio. Il corpo degli anziani non può chiudere un occhio su simili trasgressioni da parte dei fratelli conosciuti come testimoni di Geova. Per le altre pratiche che tu menzioni, come malattie, vere o meno, ecc. lasciamo che ogni fratello si assuma la sua responsabilità dinanzi a Geova e a Cesare - Gal 6:5, 7. (SCD:SSB 9.9.83)

RICEVERE IN EREDITÀ APPARTAMENTO CON CASERMA CARABINIERI:


Ci presenti il problema indicando che il padre di tua moglie ha deciso di lasciare in eredità un palazzo adibito a diversi usi: appartamenti per civile abitazione, magazzino, caserma dei carabinieri. Ci viene chiesto se la cosa è compatibile con il principio della neutralità. Divenendo proprietaria, tua moglie trova una situazione non voluta da lei. C’è un contratto stipulato a suo tempo dal padre che deve essere rispettato. Inoltre, è il padre che continua ad usufruire della rendita che ricava dagli affitti dei diversi locali dello stabile. La figlia, quindi ne diviene proprietaria ma non a tutti gli effetti. Se le cose stanno così si tratta di un problema di coscienza della sorella, tua moglie, che dovrà assumersi la piena responsabilità della decisione. (Ro 14:23) Se ella a suo tempo sarà a tutti gli effetti la proprietarie e riceverà il ricavato allora diviene responsabile in relazione agli inquilini.

Cioè, ella dovrà mettersi a posto con i princìpi biblici, almeno per quanto legalmente le sarà probabile fare, altrimenti potrebbe essere considerata violatrice del principio della neutralità e dovrebbe rispondere di ciò dinanzi alla congregazione Quindi, è necessario determinare fino a che punto la sorella è libera di disdire gli impegni assunti dal padre. Se ella può fare qualche cosa ora, ci si attende che agisca di conseguenza altrimenti la questione al momento è da ritenere un caso di coscienza. (SCB:SSB 12.10.81).

ESSERE INCLUSI NELL’ELENCO DEI GIUDICI POPOLARI:


Ti scriviamo riguardo l’inclusione di tua moglie nell’elenco dei giudici popolari. In armonia alla G 8.5.79 p 2729, lo svolgimento di questo incarico è una questione di coscienza e ciascuno deve fare le proprie valutazioni e decidere personalmente il da farsi. Le disposizioni di legge relative al procedimento per la scelta dei giudici popolari prevedono alcuni casi di incompatibilità e includono, tra coloro che non possono assumere l’ufficio di giudice popolare, anche “i ministri di qualsiasi culto e i religiosi di ogni ordine e congregazione” (art. 12 Legge 10.4. 51, n. 287). Lo statuto della C.C. attribuisce la qualifica di “ministeri di culto” agli A., ai SM e ai P. I fratelli nominati che non desiderano assumere l’incarico di giudice popolare potranno contattare la presidenza della Corte d’Assise e chiedere quale procedura è necessario seguire per ottenere la cancellazione delle liste per incompatibilità.

Ribadiamo che la legge prevedere l’incompatibilità dell’ufficio del giudice popolare solo per i ministri di culto, e quindi per gli A., i SM e i P. Per gli altri fratelli la legge non prevede alcuna dispensa dall’incarico per motivi religiosi. Ad ogni modo, anche questi ultimo potrebbero contattare la presidenza della Corte d’Assise presso cui sono iscritti e spiegare i motivi personali per cui non si sentono in grado di adempiere all’incarico. Per quanto riguarda le sanzioni pecuniarie e penali per la mancata comparizione senza giustificato motivo, l’art. 34 della Legge 10.4. 51, n. 287, prevede: “Il giudice popolare ... può essere condannato ... al pagamento di una somma da £ 5.000 a 30.000 a favore della Cassa delle ammende, e alle spese dell’eventuale sospensione o del rinvio del dibattimento cagionato dalla sua assenza, senza pregiudizio delle più gravi sanzioni stabilite dalla legge nel caso che il fatto da lui commesso costituisca reato”. (LA:LB 16.1.97)

FIRMARE A FAVORE DI UN REFERENDUM POPOLARE:


Ci chiedi come deve essere considerato il fatto che il fratello ..., anziano della vs. congregazione, abbia firmato una petizione per una legge sulla Liquidazione. I referendum servono per risolvere democraticamente una questione tra diversi contendenti. Per cui prendere parte ad un referendum significa prendere parte ad una contesa tra due o più parti. L'apostolo Paolo dice che il cristiano evita di contendere. (2Tm 2:24, 25) Prima che una parte o fazione possa chiedere un referendum, ha bisogno per legge, di avere un certo numero di firme. Chi raccoglie quindi tali firme è un sostenitore di una legge che altri non vorrebbero. Firmando la petizione in effetti si entra nella contesa. Pensiamo che il fratello ... abbia firmato la petizione senza rendersi conto di essere immischiato nella politica. Comunque dobbiamo chiederci se egli andrebbe a votare in un referendum se la legge sulla liquidazione fosse appunto decisa da un referendum.

Se non vi andrebbe perché allora partecipare nel sostenere chi vuole un tale referendum? In vista di ciò se la questione non è conosciuta generalmente nella congregazione, non necessariamente il fratello dovrebbe essere rimosso d al suo incarico. Ma la cosa dovrebbe essere chiarita con lui affinché nel futuro non faccia inciampare qualcuno debole con un'azione simile. Di solito questi referendum sono promossi da partiti politici, per cui non possiamo dire che non vi entri la politica. Per cui se egli riconosce l'errore e non vi sono nella congregazione ripercussioni o dubbi sui suoi requisiti, allora potrebbe anche rimanere anziano. Se invece trovate che qualcuno ha inciampato o è rimasto turbato nella sua coscienza allora sarà necessario che i requisiti del fratello siano riesaminati. (SCC:SSF 27.5.91)

FIRMARE PER OTTENERE SERVIZI COMUNALI:


Da ciò che abbiamo potuto compre ere questa raccolta di firme serve per ricevere il beneficio di certi servizi, come acqua, luce, ecc. Sembra che per avere questi servizi di pubblica necessità si debba seguire una certa prassi indicata dal comune. Si deve fare una richiesta scritta e firmata da tutti coloro che sono interessati al servizio che si richiede. Ci dici che non è implicato nella cosa nessun partito politico, né la falsa religione. Perciò in base a questo pensiamo che sia una decisione personale mettere o meno la propria firma in questa richiesta pubblica. Ogni cristiano deve determinare nella propria coscienza la decisione.

Naturalmente se si tratta di dover fare delle manifestazioni pubbliche, delle dimostrazioni, magari per protesta, per cercare di imporre la concessione della richiesta al comune, il cristiano non vi parteciperebbe. Per questo è importante che chi pensa di dare la sua firma rifletta sulla possibilità che poi la situazione si indirizzi su una protesta che lo potrebbe coinvolgere. Questa sarebbe quindi una contesa fra le persone che hanno fatto la richiesta ed il comune. (2Tm 2:24) Quindi ogni fratello dovrebbe riflettere su queste possibilità per prendere la decisione. - W 15.8.83 p 31 (7.11.80)



 
   
       
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Crisi di coscienza,
Fedeltà a Dio
o alla propria religione?
Di Raymond Franz,
già membro del
Corpo Direttivo
dei Testimoni di Geova
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