I Testimoni di Geova -
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Tecniche di persuasione
Dibattere con i tdg

Dibattere con i testimoni di Geova

Pagina tradotta dal sito:
members.aol.com/beyondjw/dwjw.htm
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Introduzione

NOTA: Questo articolo è principalmente rivolto ai Testimoni, ma molti punti sono applicabili quando discutete di materie a forte coinvolgimento emotivo anche con persone che non sono Testimoni.

Se avete provato a discutere di argomenti religiosi con un Testimone di Geova, avrete notato che la conversazione è fortemente ostacolata. Ciò che inizia come una discussione si riduce frequentemente ad uno sterile dibattito. Prendiamo in considerazione alcune domande:

  • Perché accade questo?

  • Perché è così difficile far cambiare idea alle persone?

  • Perché le persone diventano irrazionali quando difendono le proprie credenze?

Queste domande (ed altre) saranno discusse nel seguente articolo.

Una breve e piacevole chiacchierata

Conversazione

Facciamo finta che voi sediate a pranzo ogni giorno con un Testimone di Geova – lo chiameremo Russel. Parlate del tempo, del lavoro e degli eventi quotidiani. Avete notato che Russel ha uno strano atteggiamento verso le notizie: ogni volta sembra prendere in considerazione soltanto le cose brutte che accadono, e in genere ignora le buone. Voi sapete che molte persone hanno questa tendenza, ma Russel sembra quasi gradire le storie di carestie, guerre, epidemie ed altri disastri. Pensate che questo abbia qualcosa a che fare con la sua convinzione che tutte queste brutte cose indicano che il mondo si avvicina alla fine.

Un giorno, decidete di fare due chiacchiere con lui a proposito delle sue credenze religiose. Ascoltate con attenzione, e tenete per voi le vostre riserve. Non vi sta convincendo, ma è interessante scoprire cosa pensano le altre persone. Di tanto in tanto ponete delle domande innocue, ma non mettete mai veramente in discussione quello che va dicendo. Russel sembra compiaciuto che voi stiate spendendo del tempo per scoprire qualcosa sulla sua religione.

Discussione

Il giorno successivo, Russel vi chiede se avete pensato a quello che vi ha detto. In effetti, non ci avete poi riflettuto molto, ma dichiarate che non vi dispiacerebbe parlane ancora per un po’. Così iniziate con Russel una discussione più approfondita. Sollevate alcune obiezioni, ma lui risponde ad ognuna di queste con facilità. Siete impressionati dalla conoscenza che egli ha della sua materia.

Quella sera riflettete molto su quello che vi ha detto Russel. Non riuscite a trovare nulla di sbagliato in esso, ma c’è qualcosa che non vi quadra. Chiamate una vostra amica ex-Testimone e palate con lei della situazione. Lei vi fornisce una lista di domande da sollevare quando avrete una nuova conversazione con Russel.

Per coincidenza, Russel è desideroso di discutere ancora con voi subito il giorno seguente. Ha un piccolo libro che pensa voi dovreste leggere. “Questo spiegherà ogni cosa,” vi assicura. Date un’occhiata al libro e poi dite: “Ho qualche domanda che mi piacerebbe farti.” Lui sembra lieto che il vostro interesse sia cresciuto così rapidamente.

“Ho una lista di domande che mi ha dato un’amica,” dite, tirando fuori i vostri appunti della telefonata che avete avuto la sera precedente. Russel esamina velocemente la lista, il suo sorriso si smorza.

“Hai parlato con qualche apostata?” vi chiede.

“E’ una donna che conosco,” rispondete. “Che cosa è un apostata?”

“Sono quelle persone che spargono bugie sui Testimoni”. Fa scivolare il foglio di carta indietro verso di voi.

Ci pensate sopra. “Allora, in questo caso, le domande dovrebbero essere facilmente liquidabili.”

“Questa gente distorce le parole. Non ti puoi fidare di loro”.

“Va bene”, replicate, “quindi mostrami cosa c’è di sbagliato in queste domande. Cominciamo con la prima”.

Russel guarda il foglio e legge ad alta voce. “Se Gesù voleva dire “epoca”, perché avrebbe detto “generazione”? Ha forse strizzato l’occhio o qualcosa del genere, in modo che gli apostoli potessero capire che lui intendeva qualcosa di diverso?”.

Russel vi guarda sollevando le sopracciglia.

Fate spallucce. “Questo è quello che lei ha detto. Io non so nemmeno di cosa stia parlando. È questo quello che intendi per distorcere le parole?”

“Bene, io so di che cosa sta parlando, ma lei non sa di che cosa sta parlando. Questa domanda è un totale nonsenso”.

“Che mi dici della domanda successiva?” suggerite.

Russel la legge silenziosamente. Scuote il capo. Continua a leggere i vostri appunti senza commentare. Alla fine, tira un sospiro e osserva, “Questa signora ti sta ingannando con domande di questo genere”.

Voi non avete mai pensato alla vostra amica come una persona particolarmente cattiva, così dite, “Allora, proviamo a rispondere alle domande. Tu mi puoi mostrare che cosa c’è di sbagliato in queste”.

“Semplicemente, leggi il libro che ti ho dato. Questo è tutto quello che ti serve. Non hai bisogno di domande come queste – ti confonderanno solamente”.

Fate sì col capo. “Va bene, posso leggere il libro. Ma conosco questa signora molto bene, ed è una persona squisita. Così preferirei davvero che potessimo occuparci di queste domande prima che io legga il libro”.

Dibattito

L’espressione di Russel muta in fiera determinazione. “Va bene, Risponderò a queste domande, e poi potrai leggere il libro”.
Le risposte di Russel non vi soddisfano. Sembrano accantonare o evitare il punto centrale. Decidete di doverlo portare indietro sulla questione principale al fine di apprendere tutto.

Il dibattito è iniziato.
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Difendere la Fortezza
Amate Convinzioni


Tutti abbiamo delle convinzioni che ci stanno a cuore. Alcune di queste sono importanti per noi, e non ci rinunceremo facilmente. Alcune convinzioni possono essere addirittura così fondamentali per il nostro senso di benessere che non possiamo mai discorrerne in maniera distaccata. Noi non possiamo ammettere che queste non siano vere.

Prendiamo, a titolo d’esempio, il problema del razzismo. Un crescente numero di persone è dell’opinione che il razzismo sia sbagliato e non ascolteranno nemmeno qualcuno che la pensi diversamente. La questione non è semplicemente aperta alla discussione. È, comunque, aperta al dibattito. Se incontrate un fervente razzista, potreste tentare di ‘metterlo sulla retta via’, anche se c’è davvero una piccola speranza di ottenere un cambiamento di atteggiamento. Il razzista crede nella sua causa altrettanto fortemente quanto voi credete nella vostra. Qualche volta abbiamo bisogno di ricordare a noi stessi che le persone con vedute contrarie alle nostre non le sostengono solo per farci irritare.

Oggetti Inamovibili


La maggior parte delle persone hanno una manciata di convinzioni che sono “scolpite nella roccia”. I Testimoni di Geova, d’altro canto, hanno un intero sistema di pensiero che è inestricabilmente intrecciato con la loro vita di tutti i giorni. È concepito in modo tale che se sfilate un solo mattone, tutto l’edificio potrebbe crollare. Loro sono ben consapevoli di questo pericolo, e così non si possono permettere di discutere spassionatamente di alcuna delle loro convinzioni. È un loro assoluto interesse provare a tutti (e specialmente a loro stessi) che ogni cosa che essi credono è La Verità (o comunque il massimo della Verità che all’umanità è possibile conoscere).

Così, non potrete mai discutere di dottrina con una Testimone di Geova. Potete o ascoltare o dibattere. Non c’è nessuna “via di mezzo”.

Una Valutazione Onesta


I Testimoni di Geova sono convinti di essere persone oneste – e invero, sono estremamente affidabili. Comunque, sono in errore nel presumere che la loro onestà si estenda a tutti gli aspetti della loro vita. Come quasi tutti gli altri (benché in un grado maggiore), sembrano incapaci di soppesare i pro e i contro delle loro convinzioni fondamentali. Voi potreste dire, “Sicuramente un argomento logico devastante può far breccia in qualsiasi Testimone!” ma si tratta di una vana speranza, come vedremo.
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La Verità sulla Verità
Limiti Logici


In teoria, le persone intelligenti sono in grado di sedersi e determinare in maniera razionale se una particolare idea è supportata da prove, o se almeno è fortemente supportato da ciò sappiamo. Comunque, la razionalità non è la sola componente della nostra psiche, così una ‘discussione ragionevole’ è spesso deviata dalla natura umana.

Avete mai guardato i membri di un partito politico controverso esporre la “linea del partito”? Potreste aver notato che gli argomenti non sono presentati tanto allo scopo di scoprire la verità, quanto al fine di convincere gli uditori. Potete imparare efficaci tattiche di persuasione da un libro, ma probabilmente ne usate già alcune, senza saperlo. Per tutta la nostra vita, abbiamo visto persone “difendere il loro orto” verbalmente, e inevitabilmente abbiamo appreso alcune tecniche senza nemmeno essercene accorti.

La Nostra Visione del Mondo


Queste tecniche possono essere utili, poiché noi abbiamo frequentemente bisogno di dimostrare che quello che diciamo è vero. Comunque, nella nostra smania di convincere, possiamo evitare di prendere in considerazione cosa è vero o sensato, finendo col difendere l’indifendibile.

Ci si può trovare in questa situazione qualora non si stia semplicemente discutendo una particolare opinione, ma si stia difendendo la nostra visione del mondo. Se la materia sotto esame è legata alle nostre convinzioni fondamentali, abbiamo un bisogno pressante di avere la risposta ‘giusta’.

A questo punto, non stiamo più cercando la verità in sé, ma stiamo tentando di tenere in piedi le nostre preconfezionate convinzioni.

I Testimoni di Geova, come tutti gli altri, hanno i mezzi per difendere la loro visione del mondo. C’è però una differenza tra i Testimoni e la maggior parte delle altre persone: i Testimoni svolgono coraggiosamente la loro opera di proclamazione porta a porta, esponendosi continuamente alla minaccia di subire contestazioni riguardanti le loro dottrine. Attraverso l’esperienza e l’addestramento, costoro giungono a padroneggiare una potente collezione di espedienti verbali e psicologici atti a proteggere ciò in cui credono.

L'arsenale di armi a disposizione


Ecco di seguito una lista di strumenti utilizzati dai Testimoni di Geova (ed altri gruppi con armi più deboli per tirare acqua al proprio mulino). Una volta che avrete iniziato a individuare queste tecniche in azione, vi renderete conto di quanto spesso vengano usate – ed inizierete a scorgerne delle altre.

Tenete a mente che alcune di queste tecniche sono puramente difensive. Altri stratagemmi possono essere utilizzati per attaccare (leggi “persuadere”). Nondimeno, spingendo la persona a sbilanciarsi ed a perdere l’equilibrio, essi seguono il principio, collaudato nel tempo, che “la miglior difesa è un buon attacco”.
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Antielaborazione della realtà
Occhi, orecchie e mente chiusi


L’antielaborazione è una resistenza all’elaborazione delle informazioni.

Si può osservarne un semplice esempio alla proiezione di un film horror. Alcune persone del pubblico chiuderanno gli occhi di fronte ad una scena particolarmente raccapricciante. L’immagine – l’effettivo concetto – causa troppo turbamento per poter essere affrontata.

Questo comportamento può essere paragonato al pensiero dei bambini: “Se io non posso vederlo, lui non può vedere me” (oppure “non esiste e non è lì”). Gli adulti trovano metodi più sottili per “chiudere i propri occhi”; sanno che possono evitare certe sofferenze semplicemente ignorando certe cose. Quando vedete una pubblicità che invita ad inviare denaro per aiutare i bambini che muoiono di fame, fate caso a quante persone nella stanza improvvisamente si affaccendino in tutt’altro.
Prendendo le distanze quando ci viene presentato del materiale che ci disturba, proteggiamo il nostro equilibrio mentale. Cosa rigettiamo dipende da cosa siamo in grado di reggere e gestire. Gli esempi succitati mostrano azioni fatte per evitare di affrontare informazioni che ci vengono messe davanti. Questa è Antielaborazione.

Armatura invisibile


Le azioni di antielaborazione diventano abituali col tempo, e alla fine diventano riflessi condizionati. Questo aumenta il loro potere protettivo, visto che siamo a malapena coscienti delle azioni che compiamo di riflesso.

L’antielaborazione è una cosa strettamente personale: ognuno ha il diritto di scegliere a che tipo di informazioni esporsi. Comunque quando si parla con un’altra persona, il processo di antielaborazione può condurre a frustrazione.. L’interlocutore può esclamare: “Stai deliberatamente evitando il punto!” (o “sei cieco!”), mentre intanto voi non capireste perché la conversazione non progredisce. Visto che l’antielaborazione diventa un riflesso nemmeno vi accorgereste che la state attuando.

Un aspetto preoccupante dell’antielaborazione è che continua a fare il proprio lavoro fin quando è necessario. Diciamo ad esempio che abbiate messo alla prova un Testimone con una discussione di una logica “devastante”. Potete lasciarlo allibito e senza parole. Eppure il giorno successivo sembrerà lo stesso di sempre. Ciò che è accaduto è che lui sarà riuscito a ridimensionare e sminuire la questione in qualche modo. Può darsi che abbia deciso che la questione era “stupida” “senza né capo né coda”, o “più che evidente”. O forse si sarà semplicemente costretto a dimenticare (una tecnica che i Testimoni definiscono “aspettare Geova”).

Potreste trovare necessario riprendere l’argomento dall’inizio. In tutti i casi non sareste in grado di farlo perché l’antielaborazione, che sta ancora funzionando, riconoscerebbe il pericolo. Richiamerebbe altri meccanismi difensivi per prevenire l’informazione dall’essere affrontata ed elaborata.

Fuggire il pericolo


L’antielaborazione potrebbe essere definita “l’evitare attivamente discrepanze cognitive”. State offrendo a qualcuno informazioni che non vuole, perché sono troppo disturbanti. Deve liberarsene in qualche modo.

Quando siete così vicini all’essenza più intima di qualcuno, tanto che egli reagisce in questo modo, sarebbe il caso di chiedersi se avete effettivamente delle probabilità di fare breccia nelle sue difese. Questa persona ha lavorato lungamente per mettere a punto la sua “strategia di antielaborazione”, ed essa ora lavora in modo eccellente. Se continuate a fare leva sulla questione, potrebbe essere percepito come un attacco mentale, e non potete prevedere cosa chi vi sta davanti potrebbe dire o fare in una simile situazione.
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L’Effetto Parafulmine
Rifornimento


C’è un proverbio che recita “i fulmini non cadono mai due volte nello stesso posto”, ma questo ovviamente non è vero nel caso dei parafulmine. Quando la differenza del potenziale elettrico tra le nuvole ed il terreno diventa grande a sufficienza, il fulmine seguirà il percorso più semplice, e i parafulmine sono concepiti per provvedere questo percorso, più e più volte. Un fulmine ridurrà la differenza nel potenziale elettrico, ma il parafulmine non rimane “neutro”; questo è connesso con il terreno e riacquisterà una carica.

Una cosa del genere succede quando dibattete con qualcuno, lo convincete di qualcosa, e poi lasciate che ritorni al suo “terreno” (cioè le persone che condividono le sue stesse convinzioni). La sua fede viene ricaricata e questo gli dà la forza di scrollarsi di dosso le vostre argomentazioni.

Acquisire il Parafulmine


Uno dei primi passi dell’indottrinamento consiste nell’isolare le persone, fisicamente o psicologicamente, dalle opinioni differenti. Questo è il motivo per cui i Testimoni sono messi in guardia dall’associarsi con “le persone del mondo” (cioè i non-Testimoni): il loro “terreno” deve essere la Società Torre di Guardia, e devono rimanere collegati a questa per rifornire la loro carica dottrinale.

Questo è un aspetto della natura umana – e la Società Torre di Guardia lo conosce. Gli atteggiamenti delle persone sono profondamente modificati da coloro con cui si identificano; tornare tra queste persone può riportarci velocemente al nostro stato consueto, dal momento che abbiamo fatto di loro una parte significativa della nostra identità. Come dice l’adagio, “Dimmi con chi vai, e ti dirò chi sei”.

Mantenere il Parafulmine


È davvero difficile provocare un qualche effetto permanente su delle persone se queste continuano a tornare alla sorgente delle loro motivazioni. Questa è la ragione per cui le persone in libertà vigilata vengono avvisate di stare alla larga dagli amici implicati in attività criminali; la pressione dei nostri pari amplifica il desiderio di tornare alla vecchie abitudini. La Società Torre di Guardia ricorda continuamente ai suoi aderenti di “stare in mezzo al gregge” per evitare di essere condizionati dalle “influenze esterne”. Si tratta di una questione sia di cameratismo che di ricarica delle convinzioni.
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Immagazzinare - Memorizzare Tramite Ripetizione - Risposte
Creare Conformità


“La Bibbia dice…” è un'espressione frequente delle frasi proferite dai Testimoni di Geova. Un'altra espressione abbastanza comune è: “La Torre di Guardia dice…”.

I Testimoni di Geova studiano le loro pubblicazioni costantemente, e le dottrine sono ripetute finché non si radicano profondamente nella loro testa. Per esempio, ogni settimana i Testimoni leggono la rivista La Torre di Guarda e sottolineano le risposte alle domande che appiano in fondo ad ogni colonna. Di domenica, sono tenuti all’ascolto della lettura pubblica dell’articolo e alla ripetizione “a pappagallo” delle risposte alle domande che avevano sottolineato – con poche o nessuna variazione personale. Così, i concetti importanti si incontrano quattro volte: nel leggere, nel sottolineare, nell’ascoltare e nel rispondere.

Certamente, i concetti più vitali sono incontrati anche più di frequente, in diversi articoli. Dopo un po’ di anni, un Testimone può aver ascoltato le stesse idee chiave ripetute per centinaia di volte. Queste credenze vengono incastonate nella loro mente e possono essere richiamate in un istante. Dopo così tante ripetizioni, non vengono più analizzate.

Dal Memorizzare Tramite Ripetizione all’Ovvio


Se discutete di dottrina con i Testimoni, troverete che fanno resistenza all’ascoltare opinioni che contraddicono le loro. Le loro convinzioni sono tanto “ovvie” ai loro occhi quanto le tabelline. Tenete a mente che in centinaia di ripetizioni le idee sono sempre state presentate come fatti. Il vostro isolato tentativo di sollevare un dubbio è sopraffatto dall’intensissimo indottrinamento.

Anche se riuscite a fare in modo di mettere un Testimone nella condizione di interrogarsi su una dottrina fondamentale, generalmente costui tornerà presto alla sua posizione ‘abituale’. La sua mente è piena di frasi memorizzate che attestano tutte la medesima dottrina in modi differenti. Il vostro argomento è solo un ‘voto’ contro dozzine di voti contrari. Le risposte immagazzinate sono confortanti, perché hanno un aspetto familiare ed affidabile. Un Testimone può rimanere impressionato da uno dei vostri contro-argomenti, ma una volta che siete andati via, il peso dell’indottrinamento può schiacciare il vostro ragionamento.

Tutti noi abbiamo la nostra scorta di risposte immagazzinate, come “Fate agli altri ciò che volete che gli altri facciano a voi” (La Regola Aurea). Mentre le nostre azioni reali possono contraddire tale principio, possiamo continuare a crederci perché lo abbiamo sentito tanto spesso, sotto varie forme.

Quando mettiamo in discussione una convinzione appresa a forza di ripetizioni, mettiamo in pericolo la nostra stabilità mentale, poiché la nostra personalità è integrata a (ed e stata costruita sopra) tale convinzione. È un’esperienza che provoca una grossa sofferenza interiore mettere in discussione cose che noi ‘sappiamo’ – ma non possiamo provare - essere vere.

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Depistaggio
Percorso Più Sicuro


Se state avendo la peggio in un dibattito, un’efficace strategia è di focalizzarsi su una parola particolare che l’altra persona ha usato e dibattere su questa. Ciò può distrarre l’altro per un momento e darvi la possibilità di manovrare la conversazione in modo che questa non giunga alla conclusione che stavate per essere costretti ad accettare.

Ci sono molti altri metodi per far deragliare un dibattito, come introdurre nuove idee che sono solo vagamente legate con la questione centrale. Questa tecnica potrebbe essere chiamata “Argomento della Falsa Pista” o “Sviamento Ad Hoc”. Potete tenere il vostro avversario così occupato a gestire tali questioni marginali da fargli dimenticare l’argomento principale.

Fronteggiare il Disagio


Normalmente non siamo consapevoli del fatto che stiamo sviando una discussione; semplicemente ci sentiamo a disagio con l’attuale linea di ricerca e desideriamo allontanarci delle idee che non ci piacciono. Cambiamo subdolamente argomento al fine di tornare in una zona per noi più confortevole. Questa è una perfida abitudine di cui tutti siamo preda, e ci può evitare l’ingresso in territori pericolosi anche se illuminanti.

Possiamo evitare di sabotare inavvertitamente una discussione se veramente ci interessa imparare qualcosa, ed osare lasciare da parte i nostri concetti più amati - almeno, temporaneamente. Se disponiamo di una tale inclinazione, possiamo anche permetterci di lasciar passare le parole e le frasi e fare in modo che il nocciolo della questione sia messo in discussione.

Ritorno nella Zona Sicura


Purtroppo, i Testimoni hanno la tendenza emotiva a non permettersi di essere flessibili. La Società Torre di Guardia si auto-presenta di continuo come il solo canale dispensatore di verità, e i Testimoni esitano a mettere in discussione la confortante idea che tutta la verità può giungere da un’unica fonte. È difficile persino far loro prendere in considerazione l’idea che la Società potrebbe sbagliare su qualcosa.

Così, se mettete a disagio un Testimone con un'idea che è discordante con le dottrine della Società, questi si sforzerà di tornare nella sua “zona confortevole”. Se siete a conoscenza di ciò, potete schivare ogni tentativo di sviamento e riportarlo indietro sulla questione per lui tanto imbarazzante. Comunque, questo probabilmente lo atterrirà, e si affretterà a troncare la discussione. Potrebbe sentenziare: “Tu non capisci!”, o tirar fuori un pretesto per andarsene. Una volta sfuggito al pericolo, egli può (ed in genere lo farà) dimenticarsi della questione da voi sollevata.

Sofismi retorici ed inganni


Nei dibattiti, è comune per una o entrambe le parti il fare ricorso ad una classe di argomenti erronei conosciuti come “sofismi retorici”. Se avete familiarità con essi potete impedire che vengano usati da altre persone (ed anche da voi stessi).

Le conclusioni che procedono da sofismi retorici (o altri scaltri stratagemmi) conterranno una componente erronea, quindi sarebbe una ben misera vittoria avere la meglio in un un dibattito utilizzando questi metodi, se la vostra preoccupazione principale è la verità.

I sofismi retorici sono stati documentati, nel dettaglio, in varie occasioni. Mi soffermerò brevemente su alcuni di essi. Per un esame più dettagliato potete fare riferimento a libri sulle tecniche di dibattito, o consultare un elenco di domande frequenti (FAQ) su internet che abbia relazione con l’argomento. Per localizzare una simile fonte, potete inserire in un motore di ricerca Web la frase “SOFISMI RETORICI FAQ”.

Alcuni sofismi retorici classici sono stati omessi poiché non vengono abitualmente utilizzati dai testimoni di Geova. Ho incluso alcune strategie retoriche che ho personalmente osservato, ma che non sono descritte da altre parti.

Ricorso alla forza (Argumentum ad Baculum): una strumentalizzazione della paura. Un Testimone potrebbe dire: “Se non credi a ciò che stiamo dicendo verrai distrutto da Dio!”.

Finta intesa: dichiarazione (tipicamente con un forte contenuto emotivo) pronunciata al fine di stabilire una fittizia sensazione di accordo. “Non vuoi vivere per sempre?” Questo è un tentativo di rabbonire l'“avversario”.

Attacco alla persona (Argumentum ad Hominem): mettere in discussione la fonte di una disputa. “Può darsi che il libro che hai citato riporti un caso valido, ma ho sentito dire che l’autore è un alcolista”. Oppure: “Non posso credere a quello che stai dicendo perché sei solo un essere umano imperfetto”. O “stai discutendo con me solo per provare ai tuoi colleghi che riesci a farmi cambiare idea”.

Appello all’ignoranza (Argumentum ad Ignorantiam): sostenere che un’idea vada considerata valida perché altrimenti non esistono prove contrarie. “Nessuno ha mai provato che i miracoli nella Bibbia non siano mai avvenuti, vero?”

Via di fuga tramite l’ignoranza: alludere ad una risposta esistente ma sconosciuta a entrambe le parti. “Può darsi che io non sappia risponderti, ma uno qualsiasi degli anziani della nostra congregazione è in grado di farlo”. Simili rivendicazioni sono raramente riprese.

Scappatoia nel futuro: alludere ad una risposta che presumibilmente verrà resa nota in futuro. “Può darsi che io non sappia rispondere alla tua domanda, ma a noi Testimoni viene detto di “aspettare Geova” quando incontriamo aspetti che non riusciamo a capire. Alla fine ci provvederà le risposte.” Notare che non viene specificato un limite di tempo.

Scappatoia del relativismo: accantonare un argomento bollandolo come un semplice punto di vista. “Beh, questa è solo la tua opinione”. Questo può interrompere e sabotare una catena logica. Un’altra frase comune è “ognuno ha la propria opinione” – come se ogni opinione fosse registrata con lo stesso peso probatorio.

Ricorso all’autorità (Argumentum ad Verecundiam): ottenere supporto da una persona celebre, che però non è presente per affermare le sue effettive opinioni. “Einstein sapeva che c’è un Dio. Sei per caso un Einstein, tu?”.

Appellarsi al popolo (Argumentum ad Populum): “Provare” che qualcosa sia così perché ha convinto un gran numero di persone. “Puoi negare che la Bibbia sia il libro più distribuito di tutti i tempi?” (Fate caso che i Testimoni fanno raramente ricorso all’ “Argumentum ad Numerum”, che sostiene che maggiore è il numero delle persone convinte di un’idea, maggiore è la probabilità che la stessa sia vera. Dopotutto la loro religione è costituita da meno di un millesimo della popolazione mondiale).

Generalizzazione: Applicare modelli riconosciuti a casi specifici. “Tu sei uno scettico, quindi semplicemente non puoi capire come le persone vivano Dio”.

Ragionamento circolare (Circulus in Demonstrando): sostenere una catena di affermazioni tramite gli argomenti stessi che contiene. “La Bibbia è vera perché è scritta da Dio. La Bibbia ci dice come Dio scrisse la Bibbia. Dio non mente, come la Bibbia ci dice, quindi non avrebbe scritto un libro falso, no?” I Testimoni idolatrano la Bibbia vedendola come irrefutabile e letteralmente vera. Questo potrebbe sembrare un “debole legame” nel loro sistema di credenze, ma loro sono inamovibili in ciò perché non può non essere vero, perché allora tutta l’impalcatura crollerebbe.

Fallacia del presupposto: chiedere una spiegazione a qualcosa di non ancora determinato. “Se l’evoluzione è vera, allora…”. Dato che lo studio dell’evoluzione è un lavoro ancora in corso, chiunque può trovare un punto di scontro, e sfidare l’interlocutore a dimostrare che ciò sia vero, dando per assunto al contrario che l’impossibilità di dimostrare il singolo punto infici l’intera teoria provandone la totale falsità.

Eccesso di domande sollevate (Plurium interrogationum): chiedere una risposta semplice quando non è possibile. “D’accordo, se Dio non ha creato l’universo, allora dimmi come è venuto all'esistenza!” La risposta non può essere sia semplice che concisa se ogni affermazione implica domande addizionali.

Affermazione del conseguente: impropria convalida di elementi chiave implicati in una situazione. “La Bibbia dice che il popolo di Dio sarà felice; noi siamo felici; quindi la Bibbia dice il vero”.

Conclusione irrilevante (Ignoratio Elenchi): una conclusione non conseguente al ragionamento. “I testimoni di Geova hanno la vera religione perché solo noi predichiamo così tanto di casa in casa”. Se fate notare che anche i mormoni predicano alla stessa maniera, vi verrà detto che non lo fanno tanto quanto i Testimoni, o che la loro religione è ovviamente falsa.

Trappole linguistiche: utilizzando una parola in chiave differente, ma trattandola come se fosse logicamente nello stesso contesto. “Dici che stai cercando la verità. Bene, noi ci riferiamo alla nostra religione come alla “Verità”. Perché pensi che lo facciamo?”. La trappola linguistica non è solo un sotterfugio retorico, ma un grave problema nella comunicazione. La chiamo “trappola” perché contemporaneamente le persone possono cascarci inavvertitamente se non sanno che la stessa parola può essere utilizzata con differenti sensi e connotazioni.

Biforcazioni: presentare alternative come l’uno/l’altro, come bene/male, falso/vero, mentre non si concepiscono zone grigie. Ai Testimoni viene insegnato a pensare in “bianco e nero”, essi tendono a credere che “se tu non sei uno di noi, sei uno di loro”. Si riferivano fino a qualche anno fa a questo come alla distinzione fra pecore e capri. Attualmente parlano di “oppositori”.

La scelta di Hobson, o Avanzamento Alternativo: provvedere due o più scelte che però non coprono la gamma delle possibilità ma riflettono essenzialmente la stessa proposizione. “Se non sei d’accordo con quello che dico, studiamo insieme questo libro che ho portato con me. Se invece sei d’accordo vieni in sala del regno questa domenica”. Entrambe le scelte vi esporranno all’indottrinamento. Manca una scelta però: “Se non sei d’accordo con me, lasciamo perdere e amici come prima”.

Monopolizzare la questione: porre una domanda e fornire immediatamente una risposta. “Chi fu inviato per redimerci? Gesù, chiaramente!” La letteratura Watchtoweriana utilizza questa tecnica senza posa.

Appellarsi all’antico (Argumentum ad Antiquitatem): Avvalorare una proposizione in base alla sua età. “La Bibbia è sopravvissuta talmente a lungo che deve essere vera!” Si confrontino l’Iliade, i poemi di Gilgamesh, i sacri Veda e così via.

Appellarsi al nuovo (Argumentum ad Novitatem): sostenere un’affermazione in base alla sua novità. «Si, ci sono stati errori nel passato, ma riceviamo “nuova luce” da Brooklyn, e quindi “la luce risplende sempre più”. Non noti come questo ci porti più vicini alla verità?». I Testimoni hanno avuto capovolgimenti e ri-capovolgimenti delle proprie dottrine principali. Questo tende a screditare il loro principio della “nuova luce”.

Appello alla povertà (Argumentum ad Lazarum): Sfruttare l’impressione che il denaro corrompa. “La Watchtower è una organizzazione non lucrativa. E nessuno sta diventando ricco con tutto ciò. Non è proprio questo che Dio vuole?”.

Il pendio scivoloso: affermare che l’accettazione di una conclusione avrà conseguenze terribili. “Se ciò che dici è vero, nega il valore della Bibbia, e questo non è accettabile, quindi tu devi avere torto, in un modo o nell’altro”.

Ripetizione usata per dare enfasi (Argumentum ad Nauseam): dare per vero un aspetto non comprovato ripetendolo così spesso che esso dovrà essere accettato di riflesso, meccanicamente. I Testimoni spesso fanno questo ritornando più e più volte ad un punto precedente che era stato posticipato. Il punto che viene ripetuto normalmente è uno che loro hanno imparato meccanicamente.

Concretizzazione: trattare qualcosa di astratto come fosse reale. “Io so che c’è un Dio, l’ho percepito nella mia vita”. Questa affermazione può essere spiegata in diverse maniere che non richiedono la reale esistenza di Dio.

L’uomo di paglia: attaccare una caricatura di ciò che è stato detto dall’interlocutore. “Hai detto di non leggere la Bibbia letteralmente. Bene, ma se è solo una raccolta di storielle,allora perché gli storici e gli archeologi la trovano così utile?”.

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Controllo delle Informazioni
Metodo Staliniano


La Società Torre di Guardia avverte i Testimoni che un certo tipo di informazioni non sono “sane” o “edificanti”. Questi hanno appreso tramite la ripetizione e la pressione dei loro pari che gli utili consigli della Società dovrebbero essere considerati assai seriamente. Anche i suggerimenti prendono il valore di un comando. Tramite continui “promemoria”, ai Testimoni viene insegnato a prendere decisioni che riguardano:

  • Quali libri si possono leggere
  • Quali programmi televisivi si possono guardare
  • Quali film o quali spettacoli possono vedere
  • Quali siti internet si possono visitare

Per riempire il vuoto, ai Testimoni sono dati libri e riviste, scritti dalla Società, che si suppone questi studino con attenzione. Ci sono così tante pubblicazioni che possono riempire il loro tempo senza far ricorso a quei media che incorrono nella disapprovazione della Società.

Per esempio, se i Testimoni desiderano imparare qualcosa sulle altre religioni, hanno un libro che ha lo scopo di illustrare le più significative di queste. Il testo dà una panoramica di ogni religione, ma questa è immediatamente seguita da una spiegazione del perché tale religione specifica è sbagliata.

Per sapere qualcosa della teoria dell’evoluzione, un Testimone normalmente leggerà un libro della Società Torre di Guardia come Come ha avuto origine la vita? Per mezzo dell'evoluzione o della creazione?, che fa uso di critiche alla teoria dell’evoluzione da lungo tempo screditate, nonché un considerevole ricorso alla fallacia retorica del cosiddetto “uomo di paglia” [consistente nel deliberato travisamento della posizione avversaria. n.d.t.].

Se domandate ai Testimoni se hanno studiato le altre religioni, o l’evoluzione, loro vi risponderanno abbastanza onestamente in modo affermativo. In effetti essi hanno studiato queste cose dettagliatamente, benché la fonte della loro conoscenza sia stata scritta dalla Società in modo tale da assicurare che la corretta conclusione sia stata raggiunta.

Un Testimone può essere così ben preparato da sollevare obiezioni verso l’evoluzione alle quali solo un esperto in materia – o uno scettico bene informato – potrebbe rispondere con un fuoco di fila di contro-argomentazioni.

Anche se la Società Torre di Guardia non ha mai stilato (per quanto ne sappia) una lista di libri proibiti, la Società ha provveduto un'abbondanza di linee guida relative a quale tipo di materiale è considerato cattivo. Si evitano così informazioni che potrebbero incoraggiare dei dubbi.

Tra i Testimoni, il termine “pensiero indipendente” è usato in senso negativo. I Testimoni sono fortemente consigliati di apprendere quanto appare sulle pubblicazione della Torre di Guardia piuttosto che formarsi opinioni personali.

Metodo Orwelliano


Dato che la Società Torre di Guardia ha un così ferreo controllo sulle informazioni alle quali un Testimone può essere esposto, è così libera di riscrivere la storia in modo da mantenere un’immagine impeccabile, e di aiutare la gente a dimenticarsi di tutti i fallimenti in cui è incorsa.

Tra il 1968 e il 1975, la Società, in maniera abbastanza esplicita e ripetutamente, suggerì che il mondo stava per incorrere in un cataclisma noto come “Armageddon” nel 1975. Dato che i Testimoni sanno leggere tra le righe (prendendo alcuni consigli come comandi, per esempio), molti lasciarono il loro lavoro, vendettero le loro case, o rimandarono l’iscrizione all’università, al fine di essere pronti per il Gran Giorno.

Il 1975 arrivò e trascorse. Migliaia di Testimoni lasciarono l’ovile - una tendenza che non si sarebbe invertita che tre anni più tardi. Ora, se interrogate un Testimone oggi su ciò che accadde nel 1975, egli vi dirà che tutto fu dovuto semplicemente all’eccessivo zelo di alcuni fratelli, e che la maggior parte dei Testimoni non presero la cosa seriamente. Anche quei Testimoni che vissero il fallimento del 1975 – e che sono rimasti Testimoni - affermano similmente che tale incidente non fu di eccessiva importanza.

Non ha alcun valore il fatto che la maggioranza degli attuali Testimoni si sono uniti al movimento dopo il 1975, e che sono stati esposti alla costante minimizzazione di tale evento da parte della Società. Questo crea un ambiente in cui i i TdG di vecchia data cominciano a dubitare dei loro stessi ricordi. Alcuni potrebbero concludere che solo la loro specifica congregazione sia stata travolta dalla “Febbre del 1975”.

La maggior parte dei Testimoni sono completamente ignari del fatto che una simile predizione apocalittica fallì già nel 1925, e che il movimento perse la metà dei suoi membri. Tale informazione è loro disponibile, se sono interessati a scavare in profondità, ma il loro costante impegno nello studio e nel servizio rende difficile trovare il tempo per questo genere di ricerche.

Dato che la Società controlla così tanto ciò che un Testimone legge, vede e sente, dispone di un pubblico al quale può dire praticamente qualsiasi cosa. Essa può riscrivere il passato con scarso timore di poter essere contraddetta. Quindi, anche se conoscete molto bene la storia della Società, potreste riscontrare molti problemi nel convincere un Testimone che quello che andate affermando è storicamente attendibile.

Conclusione


Con piena consapevolezza delle tattiche usate dai Testimoni per deviare le discussioni, con loro potete avere la meglio in molte discussioni se mantenete sangue freddo. Tuttavia se avete l’ intenzione di apportare un cambiamento permanente nel loro modo di pensare, i vostri sforzi potrebbero essere destinati a fallire.

Ad essere in discussione qui non è la verità ma la necessità. Il sistema di credenze dei Testimoni fornisce loro un fondamento psicologico per mezzo del quale possono rendere il mondo più comprensibile. Le credenze attuali potrebbero essere tanto stravaganti e macchinose quanto una qualsiasi teoria di cospirazione, ma la rapida crescita della loro religione (la quale è aumentata da 2 milioni a più di 6 milioni fra il 1977 e il 2005) mostra che stanno offrendo qualcosa che molte persone vogliono avere.

La negazione di una delle loro credenze non necessariamente produce un effetto permanente poiché esse non sono intrecciate fra loro come anelli di una catena ma piuttosto come un’armatura a maglie. L’ insuccesso di una di queste credenze, potrebbe essere recuperato col tempo. Poiché non concorda col modello generale o con lo stile di vita, essa rimarrà presente come un fastidio fino a quando il Testimone potrà riadattarla o sbarazzarsene.

Pertanto, potete “vincere la battaglia ma perdere la guerra”. Non potete causare un profondo cambiamento in un Testimone a meno che non abbia già alcuni dubbi. Voi non siete dentro la sua testa quindi non potete sapere quali sono i probabili dubbi esistenti - seppure ve ne sono - e lui probabilmente non ve li dirà, visto che ciò sarebbe considerato come una debolezza della fede. I Testimoni vengono addestrati ad auto controllarsi attentamente per quanto riguarda i cedimenti.

La mia conclusione, basata su vent’anni di esperienza con i Testimoni di Geova, è che potete fare una discussione a mente aperta solo con coloro che sono già turbati dalle discrepanze nella dottrina o dal comportamento della Watchtower. Per voi non esiste modo sicuro (tranne una “deprogrammazione”) per causare questi turbamenti perché il fattore chiave è la personalità dell’individuo.

La “deprogrammazione” - l’ isolamento di un individuo e la distruzione sistematica delle sue credenze - potrebbe essere una crudele procedura che toglie la sicurezza a una persona senza dargli nulla in cambio. Se state cercando di fare del bene, il vuoto deve essere riempito. Se questo non è il vostro obiettivo, allora qual è il vostro scopo? State cercando di provare a voi stessi che le vostre idee sono corrette? Inoltre, la persona ha bisogno di questo tipo di aiuto? Qual è il beneficio?

Sebbene la logica abbia il suo posto in ogni discussione, c’è qualcos’altro che deve essere considerato nel dibattere con i Testimoni di Geova: la compassione. Il vostro interesse per il benessere dell’ individuo può essere più convincente dei vostri ragionamenti attentamente costruiti. Quale beneficio collaterale, la compassione può essere una forza stabilizzante se le vostre credenze di base vengono sottoposte ad attento esame.

Devo ammettere che il rigido codice dei Testimoni alcune volte possa metterli in situazioni di vita minacciose. Potreste sentirvi obbligati a fare qualcosa. Il vostro successo tuttavia non è assicurato. Se il conforto emotivo fosse più importante della verità, un Testimone potrebbe resistere alle sfide sia mentali che psicologiche. Infatti è improbabile che una persona possa rimanere Testimone a meno che non dia tale alta priorità al conforto mentale. Questa è una grave slealtà ma chi tra noi può dire di non avere mai adattato (o limitato) le cose in cui crediamo per alleggerirci dal peso del viaggio della nostra vita?

[Nota] Il sito attualmente non è più online (nota inserita il 30/10/2020).

 
   
       
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Crisi di coscienza,
Fedeltà a Dio
o alla propria religione?
Di Raymond Franz,
già membro del
Corpo Direttivo
dei Testimoni di Geova
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