I Testimoni di Geova -
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Tecniche di persuasione

DIVORZIO-SEPARAZIONE


DIVORZIO: BASTA LA CONFESSIONE DEL MARITO INCREDULO?


Ci informi di essere separata legalmente da tuo marito e ti chiedi se il tuo legame è stato sciolto anche in senso scritturale. Come sai, solo l'adulterio può porre fine a detto legame in senso scritturale. (Mt 19:9) È necessario che l'adulterio si effettivamente avvenuto e non si tratti semplicemente di un sospetto. Ci vogliono prove concrete come la confessione del coniuge o dei testimoni.

Nel tuo caso non disponi di testimoni. Comunque dici di aver registrato una telefonata di tuo marito nella quale egli afferma di essersi reso colpevole di adulterio. Il tuo caso è previsto nella W 1.4.78 p 31 che ti invitiamo a leggere per intero. Quindi, alla luce di quanto è indicato nella suindicata rivista, potresti consegnare una lettera al corpo degli A. precisando le tue intenzioni e confermando quanto ti ha comunicato tuo marito a proposito del suo comportamento immorale. Il locale corpo degli A. esaminerà la tua lettera e deciderà se ritenere valido quanto vi è scritto. In tal caso il tuo legame matrimoniale sarà considerato sciolto anche in senso scritturale e tu potrai, volendo, contrarre un nuovo matrimonio (SCA 9.4.87)

LA MOGLIE HA OBBLIGHI DI ASSISTENZA VERSO IL MARITO SEPARATO?:


Dici che tu e tuo marito siete separati legalmente. Ci chiedi se è ancora un membro della famiglia. Dal momento che la separazione non è avvenuta per adulterio siete scritturalmente ancora marito e moglie. Però, se egli non desidera vivere con te (lo dimostra avendo chiesto la separazione) tu devi decidere se vuoi presentarti alla congregazione come una donna sposata o separata. Il comportamento da tenere verso tuo marito si può determinare solo dopo che avrai deciso se considerarti una donna separata o sposata. Dici che non desideri tornare con lui. Ciò vuol dire che accetti la separazione legale. Ufficialmente quindi sei una donna separata. Devi quindi vivere in armonia con tale dichiarazione ufficiale.

Se non dovessi far ciò potresti creare uno scandalo in quanto a tenere una condotta ambigua. Le domande: "In caso di bisogno è giusto che gli presti denaro? Quando si ammala gli devo fare assistenza?" non possono semplicemente avere come risposta un sì o un no. Come abbiamo detto scritturalmente egli è tuo marito in quanto non esiste un motivo scritturale per sciogliere il vs. matrimonio. A questo punto dovresti decidere o di ritornare a vivere con lui assumendoti e assolvendo tutte le responsabilità che il matrimonio comporta o di vivere come una donna separata accettando le conseguenze positive e negative che tale condizione comporta. Devi agire con determinazione per mantenere una buona coscienza (SCB:SSB 11.3.81)

AVERE RAPPORTI SESSUALI COL CONIUGE SEPARATO:


Ci chiedete se è necessario formare un comitato giudiziario per una sorella che, sebbene separata legalmente dal marito, continua ad avere rapporti sessuali con lui. Come noterete nella W 15.2.83 p. 31, essendo la coppia ancora sposata legalmente, che continuino ad avere rapporti sessuali fra loro non costituisce fornicazione. Pertanto la situazione non richiede l'intervento di un comitato giudiziario Nondimeno la W fa capire che se intendono continuare ad avere rapporti insieme, dovrebbero annullare la loro separazione legale, come è del resto possibile fare in Italia. Che dire se i 2 coniugi non fossero disponibili ad annullare la loro separazione e, nello stesso tempo, continuassero a frequentarsi e ad avere rapporti sessuali fra loro?

Agendo in tale modo non mostrerebbero serietà. Nel caso specifico, la sorella, tollerando una tale situazione non sarebbe esemplare. Ciò potrebbe turbare la coscienza dei fratelli e suscitare critiche dentro e fuori la congregazione (1Co 10:31, 32) Per questo è necessario che parliate in modo chiaro alla sorella facendole capire che la sua condotta è equivoca. Dovrebbe chiedersi come la congregazione dovrebbe considerarla, se come una donna sposata o separata. Ella dovrebbe decidersi e definire la sua posizione, se non vuole recare biasimo sul nome di Geova e la sua congregazione Nel caso dovesse persistere in tale condotta equivoca, dovrebbe essere segnata. Se dopo essere stata segnata, persistendo nella sua condotta dovesse creare scandalo o grave turbamento nella congregazione si dovrebbe chiamare davanti ad un comitato giudiziario non per fornicazione, ma per scandalo e condotta dissoluta. - W 1.3.74 "Dom. Let." (SCB:SSB 11.6.91)

FRATELLO CHE DESIDERA SEPARARSI DALLA MOGLIE INCREDULA:


Se il fratello decidesse per sue ragioni di separarsi dalla moglie, è un suo problema personale. Noi non incoraggiamo il coniuge cristiano a lasciare l'altro coniuge solamente perché non è nella verità, infatti la Bibbia non incoraggia questo. Tuttavia se il fratello ha delle ragioni personali da mettere in evidenza che mostrino perché ha dovuto separarsi da sua moglie è un suo problema personale. Logicamente gli A. dovranno valutare la cosa per stabilire la maturità del fratello e se poterlo usare per avere incarichi nella congregazione Dovrà essere chiaro il fatto che se egli promuovesse la separazione legale da sua moglie, non mostra molta maturità, a meno che non ci siano delle ragioni scritturali. Se la causa è invece della moglie che non ha voluto seguire il marito e non lo vuole seguire tuttora nel luogo dove egli risiede è evidente allora che una certa responsabilità è anche della moglie, per aver causato la divisione della famiglia.

Ora se il fratello dovesse avere la separazione legale e le sue figlie minorenni vengano assegnate alla moglie, è evidente che egli si trova nell'impossibilità di poter dar loro un valido aiuto spir. Quindi sono gli A. che devono stabilire fra l'altro, come è considerato nella congregazione perché potrebbe anche darsi che abbia delle ragioni valide per separarsi e che se il tribunale assegnerà le figlie minori alla madre egli non sia in grado di poter dare il dovuto addestramento, e questo è logico da capire. Però se la congregazione non ritiene di poter accettare il fratello come maturo a causa delle sue difficoltà familiari, egli non potrebbe ricevere responsabilità per quest'ultima ragione e non perché è separato dalla moglie. Quindi oltre a stabilire qual è la sua posizione in seno alla famiglia c'è anche da vedere come è considerato nella congregazione In base a ciò gli A. potranno stabilire quali privilegi il fratello potrà avere nella congregazione (SCA:CAB 31.10.75)

SEPARARSI PERCHÉ È IN PERICOLO LA PROPRIA SPIRITUALITÀ:


Quando di parla di serio pericolo della propria spiritualità, intendiamo che si possono verificare situazioni in cui, ed es. la moglie cristiana è impedita dal coniuge a frequentare le ad. oppure ad andare in servizio o comunque a studiare, o può darsi che il marito incredulo cerchi con la forza di costringerla a fare compromesso. Quando questo avviene, la spiritualità della moglie è messa seriamente in pericolo. A questo punto e non essendovi alcuna possibilità di soluzione, la donna cristiana potrebbe decidere di separarsi. Naturalmente, dovrà essere una decisione che prenderà dopo aver lungamente meditato sull’intera faccenda comprendendo che separandosi potrà risolvere alcuni problemi, ma è probabile che ne sorgano altri (SCA:SSF 1.10.79)

CONIUGI CRISTIANI CHE DESIDERANO DIVORZIARE PERCHÉ NON VANNO D'ACCORDO:


Siamo molto spiacenti che i problemi familiari abbiano fatto prendere la decisione a tali fratelli di ricorrere alla separazione. Ci informi che per il cattivo es. sono stati segnati nella congregazione e questo nonostante tutti gli aiuti offerti loro dal corpo degli A. Ci chiedi fino a che punto devono essere considerati segnati. Secondo Om 152, “quando sarà chiaramente evidente che l’individuo ha abbandonato la sua condotta disordinata”. Nel caso specifico potrebbe voler dire fino a che non si riconcilieranno tornando a vivere insieme. Oppure fino a quando il matrimonio non sarà stato sciolto dal punto di vista scritturale. Allora il coniuge innocente (o il coniuge vivente) potrebbe essere nuovamente accettato come un normale conservo. Comprendiamo che la situazione non sia alquanto facile. D’altra parte Gal 6:7 dice: “qualunque cosa l’uomo semini, questa pure mieterà”. W 1.11.88 p 2030 (SSB 1.2.89)

Siamo spiacenti di sentire le difficoltà che hai avuto e che stai avendo col tuo coniuge che, da quanto abbiamo appreso dalla tua lettera, è anch'egli un fratello dedicato. Sappiamo che può non essere sempre facile tirare avanti con il proprio coniuge nella vita a motivo dell'imperfezione. Comunque sappiamo che Geova benedice coloro che si sforzano di applicare i Suoi santi princìpi nella vita coniugale. Quando succedono cose come quelle che ci hai descritto, spesso si scopre che ambedue le parti non stavano evidentemente applicando certi princìpi scritturali essenziali per la felice vita coniugale. Rispondiamo alla tua domanda, se divorziare da tuo marito sia antiscritturale. L'ap. Paolo affronta estesamente questi problemi in 1Co cap. 7. Paolo non incoraggia la separazione o il divorzio fra coniugi, benché riconosca che ciò potrebbe eccezionalmente accadere anche fra cristiani. (Ver. 10 e 11)

Egli, benché riconosca la possibilità della separazione o del divorzio fra cristiani, fa nondimeno notare che a meno che non vi siano implicati precisi motivi scritturali, il matrimonio dinanzi a Dio rimane valido anche se legalmente sciolto. I 2 non potrebbero contrarre nuove nozze con un'altra persona, senza incorrere nel peccato della fornicazione. Per questo è importante che tu rifletta sui possibili problemi che potrebbero sorgere. Potresti correre il pericolo, non potendo risposarti, di commettere ciò che è in contrasto con la morale cristiana. Potrebbero sorgere difficoltà di natura economica, dovendoti sostenere in gran parte da te e questo potrebbe costituire un gravoso peso. Perciò mentre il divorzio potrebbe risolvere qualche problema, senz'altro te ne ritroveresti altri, forse maggiori. Con questo non vogliamo dire che tu non debba divorziare, perché rimane una tua personale decisione di cui sei tenuta ad assumerti la piena responsabilità.

Ti diciamo quanto sopra solo per indurti a riflettere sulle possibili conseguenze che ne potrebbero derivare. Un'altra cosa dovresti considerare: dato che tu e tuo marito siete cristiani, divorziando non sareste esemplari davanti alla congregazione Per questo motivo alcuni privilegi potrebbero non esservi concessi a motivo della vs. mancanza di esemplarità. Pertanto potresti chiederti: se avessi applicato più pienamente le norme cristiane, alcune delle principali cause d'urto fra te e tuo marito si sarebbero evitate? Con uno sforzo coscienziosa da parte tua, la situazione potrebbe essere risanata? È solo giusto, prima di prendere qualsiasi decisione, che tu esamini te stessa per prima, per vedere sotto quali aspetti potresti adoperarti per trovare soluzioni alternative alla separazione o al divorzio. Quindi dopo aver riflettuto, dovrai prendere la tua decisione, accettando le responsabilità e le conseguenze che ne deriveranno. (SCB:SSB 10.4.90)

Anche se la separazione dal proprio coniuge è una decisione di carattere personale, è saggio che gli A. offrano a chi si trova in queste situazioni, ripetuti consigli aiutandolo a capire il pensiero di Geova sull'istituzione matrimoniale. (Gen 2:24) Geova ci ha chiamati alla pace e dice di 'odiare il divorzio', e i suoi servitori dovrebbero avere lo stesso atteggiamento. (1Co 7:15; Mal 2:16) Nel ragionare con tali fratelli riconsiderate le informazioni della W 1.11.88 p 20-30. Naturalmente essendoci già una situazione di fatto che dura da anni, non può essere facile aiutarli a ragionare in maniera costruttiva. Ovviamente tali fratelli dovrebbero capire che qualsiasi sentenza di carattere legale possa essere espressa, essi rimangono scritturalmente legati come coniugi e non avranno la facoltà di risposarsi in base all'attuale situazione. Inoltre il loro atteggiamento potrebbe influire sulla possibilità che possano ricevere speciali privilegi nella congregazione non avendo un comportamento esemplare. (SCF:SSF 29.3.90)

Ci dispiace apprendere che questi fratelli non applicano nella loro vita i princìpi biblici affinché la loro casa sia un luogo di pace e ristoro. Siete da lodare per gli sforzi che avete fatto per cercare di riconciliare tali coniugi e perché smettano di litigare. Desideriamo offrirvi alcuni consigli, onde possiate affrontare questo caso. Avete già fatto appello all'importanza di imitare Geova e applicare i Suoi consigli? (Efe 5:1, 2233)  W 1.11.88 p 15-30. Li avete ammoniti severamente perché stanno vituperando il nome di Dio? Hanno continuato a recare biasimo sul nome di Geova? Sono già stati segnati per la loro condotta disordinata? La situazione è degenerata al punto da recare notevole scandalo nella comunità e nella congregazione?

Cosa dimostrano i fatti? Se la faccenda sta creando notevole scandalo dovreste chiamarli davanti ad un comitato giudiziario? Desideriamo anche parlarvi dei genitori del fratello. Stanno cercando di coinvolgere in queste beghe familiari del figlio, anche altri componenti della congregazione? Ritenete che la congregazione è danneggiata da questo vociferare? Se sì, parlate loro amorevolmente ma in modo fermo, avvertendoli di non parlare della questione con altri nella congregazione e fuori. Se persistessero, dovreste analizzare se sia il caso di segnarli. (1 Tess. 3:13-15) Se dopo la segnatura seguitassero in modo sfacciato e deliberato nel cercare di coinvolgere membri della congregazione nella disputa familiare del figlio, dovreste decidere di convocarli davanti a un comitato giudiziario per condotta dissoluta - W 1.3.74 "Dom. Let." (SCB:SSB 24.1.90)

Ci dispiace apprendere che nonostante l'aiuto consistente che avete dato alla famiglia, il fratello abbia deciso di separarsi legalmente dalla moglie. Ci chiedete cosa dovreste fare al riguardo. Come detto nella W 15.4.85 p 30, se un componente della congregazione nonostante i ripetuti ammonimenti e consigli dovesse seguire una condotta non scritturale creando grande turbamento sia nella congregazione che nella comunità, allora forse sarebbe necessario prendere in considerazione la possibilità di segnarlo. Essendo sul posto e conoscendo tutti i particolari se riteneste che per proteggere il buon nome della congregazione è necessario intervenire in tal senso potete farlo. (SCC:SSC 14.6.91)

CONIUGI CRISTIANI SEPARATI E MANTENIMENTO:


Dal punto di vista legale, indipendentemente dalla richiesta di divorzio, in qualsiasi momento la legge consente alla sorella la facoltà di richiedere la revisione degli accordi stabiliti al momento della separazione consensuale sul mantenimento, visto che ella afferma di essere stata raggirata. Per¬tanto il fratello potrà trovarsi di fronte a nuove richieste economiche da parte della sua ex moglie, la quale comunque potrebbe approfittare della richiesta di divorzio per richiedere al giudice in tale contesto l’assegnazione del mantenimento economico. Se non troveranno un accordo, logicamente il fratello non ha la facoltà di scegliere tra divorzio giudiziale o consensuale, in quanto non può che chiedere di ottenere il secondo tipo. Dal punto di vista scritturale è chiaro che né il fratello né la sorella vorranno violare il principio di 1Co 6:17, rivolgendosi al tribunale per ottenere quanto desiderano.

Per questo abbiamo scritto di incoraggiare la sorella a non procedere legalmente nei riguardi dell’ex marito, ma di procedere eventualmente secondo i passi di Mt 18:15-17. Pertanto se la sorella ritiene di essere stata ingannata e frodata potrà seguire la procedura di Mt 18 e se le evidenze sono indubbie il fratello dovrà sentirsi in obbligo di assumere le proprie responsabilità nei suoi confronti. Contrariamente se non dovessero emergere comportamenti scorretti da parte del fratello, la sorella dovrebbe rammentare che a suo tempo giunse già ad un accordo preciso con suo marito e quindi ora dovrebbe sentirsi moralmente obbligata ad onorare la parola data. (Sl 15:4; Mt 5:37) Non dovrebbe neppure ritenere che il fratello sia al presente moralmente obbligato a mantenerla sulla base di 1Tm 5:8, giacché scritturalmente non è più suo marito.

È bene comunque ricordare che se vi fosse da parte del tribunale qualche provvedimento a favore della sorella, egli non dovrebbe sottrarsene. È necessario pertanto incoraggiare i fratelli ad affrontare il problema con spirito cristiano, altruismo e ragionevolezza. (SCD:SSD 8.6.94)






 
   
       
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Crisi di coscienza,
Fedeltà a Dio
o alla propria religione?
Di Raymond Franz,
già membro del
Corpo Direttivo
dei Testimoni di Geova
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