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Le dottrine


"Se non mangiate la mia carne e  non bevete il mio sangue..."


«In verità, in verità vi dico: se non mangiate la carne del Figlio dell'uomo e non bevete il suo sangue, non avrete in voi la vita. Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue ha la vita eterna e io lo risusciterò nell'ultimo giorno. Perché la mia carne è vero cibo e il mio sangue vera bevanda. Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue dimora in me e io in lui». (Giov. 6;54-56, CEI).

Ecco come le succitate parole vengono commentate in una pubblicazione della Società Torre di Guardia:

«Il mangiare e bere di cui parlava erano ovviamente da intendersi in senso figurato; in caso contrario si sarebbe trattato di una violazione della legge di Dio. (Gen. 9:4; Atti 15:28, 29). È però il caso di notare che l'affermazione di Gesù in Giovanni 6:53, 54 non fu fatta in relazione all'istituzione del Pasto Serale del Signore. Nessuno degli ascoltatori aveva la minima idea di una celebrazione in cui si sarebbero usati pane e vino per rappresentare la carne e il sangue di Cristo. Questa celebrazione non fu istituita che circa un anno dopo, e l'apostolo Giovanni comincia a descrivere il Pasto Serale del Signore oltre sette capitoli dopo (in Giovanni 14) nel Vangelo che porta il suo nome». (Libro "Ragioniamo", ediz. 1990, pagg. 72, 73).

Nel 1985 (e negli anni precedenti) invece le parole di Gesù erano da mettere chiaramente in relazione con il "Pasto Serale" o Commemorazione:

«(Il mangiare e bere di cui parlava erano ovviamente da intendersi in senso simbolico, come al Pasto serale del Signore, altrimenti si sarebbe violata la legge di Dio che vieta di mangiare il sangue. Vedi Genesi 9:4; Atti 15:28, 29). Si noti che coloro che prendono il pane ed il vino emblematici [alla commemorazione, n.d.A.] ...». ("Ragioniamo", ediz. 1985, pagg. 72, 73).

Si noti anche come le parole di Gesù venivano messe in relazione all'istituzione del "Pasto Serale del Signore" nella Torre di Guardia del 15/3/1979, p.10, in netta contraddizione con quanto si scrisse successivamente (il grassetto è aggiunto):

Bevendo il calice ... secondo le parole di Gesù gli apostoli fedeli bevevano simbolicamente sangue, il sangue di Gesù. ... questo pensiero non parve loro ripugnante. ... Gesù li aveva preparati a ciò con quello che aveva detto loro in una precedente occasione. Era poco prima della Pasqua del 32 E.V., il giorno dopo aver sfamato miracolosamente una moltitudine di ascoltatori moltiplicando alcuni pani e pesci. (Giov. 6:4) L'apostolo Giovanni ci dice:
"Rispondendo, Gesù disse loro: '... Io sono il pane vivo che scesi dal cielo; se uno mangia di questo pane vivrà per sempre; e infatti il pane che darò è la mia carne a favore della vita del mondo'.
"I Giudei contendevano perciò fra loro dicendo: 'Come può quest'uomo darci da mangiare la sua carne?' Quindi Gesù disse loro: 'Verissimamente vi dico: Se non mangiate la carne del Figlio dell'uomo e non bevete il suo sangue, non avete vita in voi. Chi si nutre della mia carne e beve il mio sangue ha vita eterna, e io lo risusciterò nell'ultimo giorno; poiché la mia carne è vero cibo, e il mio sangue è vera bevanda. [...]

Quindi nella conversazione riportata in Giovanni 6:52-65 Gesù [parlava] dei credenti che avrebbe introdotti nel nuovo patto. (Ger. 31:31-34; Riv. 20:4-6) Questi sarebbero diventati israeliti spirituali. Perciò, nell'istituire il "pasto serale del Signore", Gesù disse agli apostoli israeliti: "Questo calice significa il nuovo patto in virtù del mio sangue, che sarà versato in vostro favore". (Luca 22:20; 1 Cor. 11:20, 25) O, secondo Matteo 26:27, 28: "Bevetene, voi tutti; poiché questo significa il mio 'sangue del patto', che dev'essere sparso a favore di molti per il perdono dei peccati". Gli 11 apostoli fedeli che presero il pane non lievitato e il calice di vino dalle mani di Gesù in quella sera di Pasqua del 33 E.V. furono introdotti nel nuovo patto il giorno di Pentecoste, il cinquantaduesimo giorno dopo la Pasqua.

Questo è un chiaro esempio di come si possano adattare le Scritture a quelle che sono le mutevoli opinioni del Corpo Direttivo. Non è il solo caso in cui le parole di Cristo sono state stravolte e completamente fraintese. Ecco a questo proposito un interessante studio su uno scisma causato da un erroneo intendimento di C.T. Russell.

LO SCISMA DEI “CREDENTI NEL NUOVO PATTO”


È noto perché ripetuto innumerevoli volte, che Russell non esitò a separarsi dal suo stretto collaboratore e ispiratore, Nelson H. Barbour, perché questi, ad un certo punto, ripudiò la dottrina fondamentale del riscatto. La netta posizione del fondatore del geovismo a tale riguardo viene sempre presentata come un tratto caratteristico della sua intransigenza quando si trattava di difendere gli immutabili insegnamenti della Bibbia. Ma, stranamente, come riferisce il libro Proclamatori[1], “Alcuni che si professavano fratelli cristiani accusarono falsamente La Torre di Guardia di negare che Gesù fosse il Mediatore fra Dio e gli uomini, di ripudiare il riscatto e di negare la necessità dell’espiazione. Questo non era affatto vero. Ma alcuni che lo dicevano erano personaggi di primo piano e indussero altri a seguirli”.

In pratica, viene rivolta alla Società, cioè a Russell che a quel tempo ne era ancora l’indiscusso leader, le stesse accuse che egli aveva anni prima rivolto a Barbour. E si tenga presente che queste accuse erano lanciate da “personaggi di primo piano” cioè funzionari della Società. Personaggi che, incredibile ma vero, in fondo “Può darsi che avessero ragione”, a quanto dice lo stesso libro Proclamatori nello stesso paragrafo sopra citato. Ma se avevano ragione perché considerarli dei nemici? Il motivo è esposto poco più avanti: “Non avevano avuto la pazienza di aspettare che negli anni ‘30 la Società cambiasse opinione e si allineasse con la loro”. Straordinario quello che il libro asserisce! Russell non aveva avuto la pazienza di aspettare che Barbour eventualmente cambiasse idea, ma dichiara falsi cristiani quelli che si comportano come si era comportato lui qualche anno prima. Ma, come stavano realmente le cose?

Cosa aveva detto la Torre di Guardia in merito a quelle dottrine fondamentali del cristianesimo? La materia è vastissima e soltanto consultando parecchie edizioni della Torre di Guardia di Sion si riuscirebbe ad esaminarla in tutta la sua ampiezza. Di seguito vengono riportati alcuni brani salienti, invitando il lettore alla ulteriore consultazione, se lo desidera:

«Se il Nuovo Patto, non appartiene in nessun senso alla chiesa, cioè, se noi non siamo sotto il Nuovo Patto, se esso appartiene esclusivamente a Israele, e attraverso Israele al mondo, perché l’Apostolo ha tante cose da dire riguardo ad esso nel libro di Ebrei? ... Come le Scritture profetizzano di un Nuovo Patto fra Dio e Israele e mediante Israele con il resto del mondo, così esse predicono anche un grande Mediatore per quel Nuovo Patto. L’Apostolo annuncia che Gesù è quel mediatore.

Profeticamente Gesù fu il Mediatore del Nuovo Patto molto prima che nascesse ... comunque, il nostro Signore non è ancora il Salvatore né il Mediatore per il mondo, e non lo sarà fino alla fine dell’età del Vangelo ... I migliori sacrifici sono quelli antitipici che ebbero inizio con nostro Signore Gesù e ai quali partecipano i suoi fedeli seguaci, che sono invitati dal Signore ... In quanto al mondo, la morte del mediatore è la base della sua riconciliazione sotto il Nuovo Patto. Mediante la sua morte a nostro favore Gesù si è dimostrato degno davanti alla legge divina per essere il Mediatore del Nuovo Patto. Egli ha associato a se stesso la chiesa, e fra breve avrà luogo l’inaugurazione del Nuovo Patto ... La chiesa prenderà parte all’opera di mediazione ...

È così evidente che la chiesa avrà un ruolo importante quale compartecipe nell’opera di mediazione insieme a nostro Signore nel riconciliare il mondo durante il Millennio ... Così nell’antitipo, un ‘piccolo gregge’, una classe sacerdotale è scelta per la posizione preminente e costituisce il ‘seme d’Abramo, al più alto livello, quello della natura divina. La classe, il Cristo, è composta da Gesù, il Capo, e dalla chiesa, i suoi membri ... I sacerdoti antitipici sono invitati ad unirsi con il Sommo Sacerdote nell’opera di sacrificio necessaria all’inaugurazione del Regno del Mediatore ... Un Signore ci ha chiesto: ‘Quattro anni fa era considerata verità presente che l’Editore della Torre di Guardia necessitava di un Mediatore fra Dio e se stesso. Tre anni fa divenne verità presente che egli non aveva bisogno di un Mediatore fra Dio e se stesso. Questo vuol dire forse che l’Editore della Watch Tower ha abbandonato la verità presente?

Rispondiamo di no. L’Editore della Watch Tower non ha abbandonato la verità presente. Egli continua a ritenere tutta la verità in cui credeva allora e ve ne ha aggiunto dell’altra, La luce ha disperso sempre di più le tenebre, sicché, pur pensandola sempre allo stesso modo, egli adesso si rende conto di aver usato delle parole sbagliate nell’esprimersi.

Egli adesso si rende conto che dovremmo usare il termine scritturale Avvocato invece del termine Mediatore. Egli adesso capisce che egli stesso ed altri nel passato hanno parlato con eccessiva superficialità, e questo a motivo della generale confusione ereditata dalle epoche buie. Egli adesso capisce che le Scritture non dicono in nessun posto che la chiesa ha bisogno di un Mediatore o che avranno mai bisogno di un Mediatore, e che esse non dicono mai che il Patto del sacrificio sotto il quale si è sviluppata la chiesa, ha un Mediatore.

L’Editore della Watch Tower impara giorno per giorno sempre meglio a maneggiare la Parola della Verità e a fare uso solo di termini scritturali. Le Scritture dicono: ‘Noi abbiamo un Avvocato presso il Padre’. (I Giov. 2:1) Esse non dicono mai che: ‘Noi abbiamo un Mediatore fra Dio e noi’. L’Editore della Watch Tower cerca di assistere il popolo di Dio a pensare e a parlare correttamente in relazione alla grande opera dell’Espiazione del peccato ...

La Bibbia non dice in nessun luogo che vi è un mediatore fra la chiesa e il Padre ... La luce della verità presente non contraddice la luce della verità passata, ma la conferma e chiarisce ulteriormente la nostra visione e fortifica giorno dopo giorno la nostra speranza e la nostra gioia ... Nel Salmo 133:2 il Profeta Davide inoltre indica che ad essere unto con lo Spirito santo non è soltanto il Sommo Sacerdote, il capo del Cristo, ma anche i membri del corpo, che il santo olio d’unzione scorre dalla testa del sommo sacerdote tipico sull’intero corpo. Ciò significa che tutti i membri del corpo di Cristo hanno la stessa autorizzazione divina, la stessa ordinazione da parte dello stesso Spirito santo che ha il grande Capo.

Come il Capo dell’unta compagnia fu unto per predicare la buona notizia di una grande gioia che verrà su tutto il popolo, così pure tutti i membri di quella compagnia del Cristo sono unti per predicare il Vangelo. Come il Capo della chiesa fece un’opera di sacrificio, così tutti i membri del suo corpo devono compiere un’opera di sacrificio e deporre le loro vite al servizio di Dio ... La chiesa di Cristo non è sotto il Nuovo Patto. Perciò non è appropriato parlare della chiesa dicendo che essa è benedetta da questo patto, sebbene essa riceva una grande benedizione e privilegio rispetto ad esso. Se non vi fosse nessun Nuovo Patto non vi sarebbe bisogno di nessun Mediatore, e nessun bisogno di ‘migliori sacrifici’ ... Giacché il sacrificio di nostro Signore fu sufficiente per il peccato di tutto il mondo, perché anche la chiesa dovrebbe presentare il suo corpo come un sacrificio vivente?»[2]

Questa, quindi, era la strana opinione di Russell sul Nuovo Patto e sul ruolo di Cristo quale Mediatore. E riteniamo opportuno spendere alcune parole per chiarirne i retroscena.[3] Durante la sua controversia con Barbour, alla quale abbiamo già accennato, Russell elaborò quella che poi divenne nota come ‘la dottrina del Mistero’, qualcosa che sia l’ancor giovane “Pastore” che i suoi seguaci credevano di aver scoperto come una ‘nuova verità’.

Infatti, secondo l’opinione di Russell, il Mistero consisteva nel fatto che non era solo Gesù ad aver offerto se stesso nel sacrificio di riscatto per il genere umano, ma, come abbiamo letto nelle riviste citate, partecipava a tale riscatto e all’espiazione anche il corpo di Cristo, i 144.000 membri della sua chiesa.[4] Russell, naturalmente, non si rendeva conto che quella che ai suoi occhi appariva come una ‘nuova verità’ non era altro che, da secoli, parte della dottrina cattolica[5].

Ma il problema comunque non era questo. Il problema fu rappresentato da ciò che derivò da questa dottrina del Mistero, cioè il fatto che egli si convinse che i membri della chiesa di Cristo non erano sotto il Nuovo Patto che secondo le Scritture avrebbe dovuto prendere il posto di quello fatto da Mosè con Israele. Perché questa conseguenza? Per il semplice fatto che il Nuovo Patto non avrebbe potuto avere alcuna efficacia sino a quanto tutti i membri del corpo di Cristo non fosse stati sacrificati, non fossero risuscitati, rapiti al cielo e uniti al loro Signore. E dopo il 1881, Russell non si attendeva che ciò avvenisse prima del 1914.

Ma, con uno di quegli improvvisi e inspiegabili voltafaccia che da lui in poi hanno sempre caratterizza­to il movimento, e che dimostrano come Russell non avesse poi le idee tanto chiare, nel giro di un anno cambiò idea e ritornò alla tradizionale dottrina cristiana che pone la chiesa sotto il Nuovo Patto.[6] Uno dei più profondi conoscitori del movimento, Timothy White, commenta ciò che avvenne, esprimendo l’opinione che egli deve aver fatto veramente molta confusione al riguardo.[7]

È ovvio che molti dei suoi collaboratori ne fossero scandalizzati, difatti lo lasciarono e si definirono Credenti del Nuovo Patto. Se avessero avuto la “pazienza” di aspettare gli anni ‘30, come dice il libro Proclamatori, avrebbero visto come “furono eliminati i principali ostacoli che impedivano di avere un chiaro intendimento dei patti, e nella Torre di Guardia e in altre pubblicazioni comparvero affermazioni corrette al riguardo.

Che gioia per quanti avevano atteso con pa­zienza!”. L’eliminazione degli errori, naturalmente, dovette attendere l’eliminazione di chi in essi credeva, cioè Russell, definito eufemisticamente “principale ostacolo”. In poche parole, si dovette attendere prima che egli morisse, e poi alcuni anni ancora per elaborare una nuova teologia al riguardo.

Nel frattempo, chi aveva capito doveva stare zitto e aspettare. Guai se si fosse permesso di dire che già l’aveva capito perché da duemila anni la Bibbia lo insegnava chiaramente e tutti i cristiani vi credevano senza difficoltà. L’unico autorizzato a cambiare era il Corpo Direttivo, cioè Russell, cioè Rutherford, cioè Franz e compagni e quindi “pazienza!”. Ancora una volta non può non essere sottolineata la tremenda arroganza dalla quale è caratterizzata tutta la storia del geovismo. Il primo paragrafo della pagina 630 del libro Proclamatori, cerca di addolcire e di stravolgere il vero significato di ciò che accadde in quel tempo. Esso infatti dice:

Già nel 1880 le pubblicazioni della Watch Tower avevano trattato vari particolari relativi al patto abramico, al patto della Legge e al nuovo patto. La cristianità aveva dimenticato la promessa di Dio che per mezzo del seme di Abraamo tutte le famiglie della terra si sarebbero certamente benedette. (Gen. 22:18) Ma il fratello Russell desiderava moltissimo capire come Dio l’avrebbe adempiuta. Pensava di aver visto nella descrizione che la Bibbia fa del giorno di espiazione ebraico indicazioni del modo in cui questo avrebbe potuto adempiersi in relazione al nuovo patto. Nel 1907, quando si parlò di nuovo degli stessi patti, dando particolare rilievo al ruolo dei coeredi di Cristo nel recare all’umanità le benedizioni predette nel patto abramico, alcuni Stud­enti Biblici furono molto contrariati”.

Se non avessimo appena letto nelle originali pubblicazioni del tempo come andarono in realtà le cose, anche noi, come gli attuali testimoni di Geova, non sapendo niente di come si svolsero i fatti, potremmo fare spallucce e pensare che non valeva la pena di “contrariarsi”, bastava solo aspettare che il fratello Russell si chiarisse le idee!

Che imbroglioni! Intanto non è affatto vero che la “cristianità aveva dimenticato la promessa di Dio”, forse non viveva in armonia ad essa, ma sarebbe bastato che Russell invece di leggere solo i suoi libri e quelli di altri svitati come Storss e Barbour, leggesse qualche buon libro di teologia, per capire che non aveva capito niente. Poi apprendiamo che egli “pensava di aver capito”.

Ma come: uno che Dio ha suscitato perché il popolo di Dio fosse “chiamato dalle tenebre alla sua meravigliosa luce!”[8] “pensa di aver capito” e poi non capisce niente, tanto che bisogna pubblicare “affermazioni corrette” per smentire tutto quello che lui aveva insegnato! Poi, come si fa a dire che egli aveva semplicemente “dato particolare rilievo al ruolo dei coeredi di Cristo”, quando in realtà, come abbiamo appena letto, egli li aveva innalzati al ruolo di corredentori, di co-mediatori, al pari di Gesù Cristo!

Altro che “particolare rilievo”, erano stati semplicemente divinizzati. E definire “contrariato”, uno che vede privare il suo Signore Gesù del ruolo di Unico Mediatore e Redentore, per vederlo attribuito ad una manica di ignoranti e settari è veramente ridicolo e riduttivo. Ma è così che il Corpo Direttivo cerca di far digerire la sua storia passata al popolo dei Testimoni. E, grazie al suo “bicarbonato” spirituale, questo bravo e ubbidiente popolo è capace di digerire anche le pietre!

Note:

[1] Pagina 630.

[2] Zion’s Watch Tower 15/11/1909, pagg. 4510-4516; 1/2/1904, pagg. 3318, 3319;1/1/1907, pagg. 3917, 3918; 1/4/1909, pagg.4370, 4371; 1/5/1909, pag. 4390; 15/12/1909, pag. 4537; 15/9/1910, pagg. 4680, 4681; 15/8/1918, pag. 6308; 15/9/1918, pag. 6326; 1/10/1918, pagg. 6337, 6365.

[3] Vedi Apocalypse Delayed, di M. James Penton, University of Toronto Press, 1985, capitolo I “L’inizio di un movimento”.

[4] Vedi  Ombre tabernacolare dei migliori sacrifizii: Un manuale d’aiuto per il sacerdozio, Pubblicato dall’Associazione Internazionale di Studenti Biblici, 1899.

[5] Cioè quella dottrina per cui “L’indulgenza ... che il fedele, debitamente disposto e a determinate condizioni, acquista per intervento della Chiesa, la quale come ministra della redenzione, autoritativamente dispensa ed applica il tesoro delle soddisfazioni di Cristo e dei santi”. Catechismo della Chiesa cattolica, X. Le indulgenze, 1471, pag. 381.

[6] La Torre di Guardia di Sion del settembre 1881, pagine 282, 283 dei Reprints, nell’articolo intitolato “I tre grandi patti”.

[7] Sembra interessante riportare, di seguito, l’opinione di White su questo soggetto: “L’idea che sia la chiesa che Cristo dovessero versare il loro sangue di redenzione, diede un nuovo significato al nuovo patto. Durante l’ultima cena sul calice di vino Gesù aveva detto: ‘Questo è il mio sangue del nuovo testamento’ o nuovo patto. Russell pensava che l’invito di Cristo a bere il vino, rappresentasse simbolicamente il suo invito a partecipare con lui nello spargimento del ‘sangue del nuovo patto’. Cos’è il nuovo patto?

E perché bisognava versare del sangue per esso? Il nuovo patto era quello che prendeva il posto del vecchio patto della legge data da Dio al popolo ebraico per mezzo di Mosè. Questo vecchio patto della legge consisteva in un lungo elenco di leggi con a capo della lista i dieci comandamenti. Il sistema di leggi, di sanzioni e delle disposizioni relative al sacerdozio era stato inaugurato al monte Sinai con i sacrifici dei ‘buoi e degli agnelli’ proprio come le celebrazioni che abbiamo appena menzionato. Poiché gli Ebrei infrangevano continuamente il vecchio patto della legge, Dio ne promise uno nuovo.

E come il vecchio era stato inaugurato con certe celebrazioni, ci possiamo attendere che avvenisse lo stesso per il nuovo, e in realtà il libro di Ebrei descrive queste celebrazioni molto estesamente. Questo significa anche un’altra cosa: il nuovo patto non poteva essere inaugurato mentre alcuni membri della chiesa erano ancora viventi. Ciò significa che il nuovo patto sarebbe entrato in vigore solo nel futuro e avrebbe cominciato a esplicare le sue funzioni all’inizio del Millennio. Russell qui cominciò a negare la dottrina ortodossa della Cristianità secondo la quale la chiesa è essa stessa sotto il nuovo patto, e che la sua inaugurazione ebbe luogo alla Pentecoste del 33 A.D.

‘Prima di discernere l’insegnamento scritturale del «Piano delle Età» ... noi non sapevamo in quale tempo futuro applicare le promesse del Nuovo Patto, e perciò, come tanti altri, lo applicavamo a noi stessi e a questa età del Vangelo, trascurando completamente le varie Scritture che indicavano il contrario’ (La Torre di Guardia di Sion del 1° gennaio 1909, pagg. 11-13, Reprints, pag. 4309, 4310). Egli considerava la dottrina delle chiese ortodosse al riguardo come uno degli ‘errori delle epoche buie’, una delle ‘tradizioni di Babilonia’ (Ibidem, e La Torre di Guardia di Sion del 15 febbraio 1909, pagg. 54, 55, Reprints, pag. 4334).

Così, sebbene egli avesse applicato il Nuovo Patto all’Età del Millennio sin dall’inizio dei suoi studi, fu nel 1880, dopo aver cominciato ad insegnare il “mistero” che egli lo limitò esclusivamente a quell’Età, negando decisamente che la chiesa fosse sotto di esso (Reprints, pagg. 4370, 4371). Così nel 1880, la veduta di Russell al riguardo era chiara ed esposta senza dubbio alcuno. Ciò che avvenne successivamente forse si può spiegare meglio dicendo che l’insegnamento di Russell sul nuovo patto divenne confuso e contorto.

Egli continuava a insegnare il “mistero”, ma per alcune ragioni sconosciute ritornò indietro alla veduta che aveva del nuovo patto prima del 1880. Per esempio, egli nel 1880 aveva insegnato che il nuovo patto sarebbe stato suggellato o ratificato nel futuro. “Come il tipico patto della legge ... fu ratificato o sugellato dal suo mediatore, Mosè, con il sangue di tori e capri, così il ‘nuovo patto’ è sugellato con il sangue dei ‘migliori sacrifici’ che questi rappresentano, cioè Cristo, il Capo e il Corpo”. Ma nel 1887 egli tornò alla vecchia idea: “il nuovo patto è adesso in vigore, essendo stato suggellato dal sangue, la morte di Cristo - ‘il sangue del nuovo patto’ (La Torre di Guardia di Sion del settembre 1887, pag. 6, Reprints, pag. 974). In breve, dal 1881 in poi esiste una precisa contraddizione nei suoi insegnamenti per quanto riguarda questo soggetto.

Mentre l’insegnamento del mistero logicamente conduceva ad un nuovo patto proiettato totalmente nel futuro, egli insegnava anche di un nuovo patto attuale. “In un certo senso, l’operazione del nuovo patto comincia con la chiesa del Vangelo, e ci eleva dal piano della degradazione e del peccato ad una condizione giustificata o riconosciuta perfetta”. (La Torre di Guardia di Sion del settembre 1881, pagg. 151-153, Reprints, pag. 283). Naturalmente, molti degli Studenti Biblici, essendo divenuti membri del movimento dopo il 1880, e non avendo letto le precedenti opere di Russell, non vedevano alcuna contraddizione.

Tutti i libri di Russell presentavano il nuovo patto come qualcosa in cui si credeva sin dal principio. Ma P.S.L. Johnson, uno dei pellegrini di Russell, che era stato in precedenza ministro luterano, studioso di greco ed ebraico, si accorse della contraddizione. Ne informò Russell nel 1905, questi riconsiderò l’intera questione e nel gennaio del 1907 pubblicò un articolo con il quale, in sostanza, ritornò alla sua posizione del 1880. ‘

Possiamo vedere distintamente che il nuovo patto appartiene esclusivamente all’età futura’ (La Torre di Guardia di Sion del 1° gennaio 1907, pagg. 9 e 10, Reprints, pag. 3916). Ancora una volta il “suggellamento” viene spostato nel futuro. Ma egli si occupò della faccenda non solo nel 1880. Scoprì che ‘L’uso della parola mediatore nelle Scritture è limitata alla mediazione dei patti fra Dio e l’uomo’, e giacché la chiesa non sotto alcun patto di mediazione egli cominciò a insegnare che la chiesa non aveva nessun mediatore. Inoltre, poiché la chiesa aveva contribuito a inaugurare il nuovo patto con il suo sangue, la chiesa stessa faceva parte del mediatore del nuovo patto. ‘Tenete in mente che il nostro patto, quello originario [con Abramo, n.d.A.] non ha alcun mediatore’.

Ma nel Millennio ‘è necessario un mediatore e il Messia, il Capo e i membri [la chiesa n.d.A.] saranno quel Mediatore nelle cui mani sarà posto il controllo del genere umano durante il Millennio’ (La Torre di Guardia di Sion del 1° settembre 1909, pagg. 12, 13, Reprints, pag. 4310). Sebbene le nuove vedute di Russell fossero in realtà un ritorno a quelle vecchie del 1880 con dei piccoli aggiustamenti, per la maggior parte dei suoi seguaci erano del tutto nuove.

Ad essi era stato insegnato una filosofia completamente diversa dalle pubblicazioni di Russell, e un piccolo numero si oppose con vigore al cambiamento. Gli oppositori delle nuove vedute di Russell contavano fra le loro fila alcuni personaggi preminenti: A.E. Williamson, M.L. McPhail e E.C. Henninges. Tutti e tre erano stati pellegrini di Russell sin da prima del 1901. McPhail si era unito a Russell nel 1892 ed era divenuto il primo pellegrino a tempo pieno nel 1894.

Aveva inoltre scritto parecchi degli inni usanti dagli Studenti Biblici nei loro servizi. Henninges aveva ricoperto l’incarico di segretario-Tesoriere lasciato vacante da Maria Russell nel 1897. Era stato impiegato da Russell nella filiale britannica, e lo aveva preceduto preparando il terreno del suo viaggio del 1903. Insieme alla moglie era stato mandato in Australia dove amministrò l’opera nel 1909. Henninges scrisse una lunga lettera a Russell nel 1909, protestando per i nuovi articoli della Torre di Guardia sui patti e sul mediatore. E anche McPhail cercò di convincere Russell che stava sbagliando. Russell, comunque, rimase inamovibile e i tre lasciarono il movimento, portando con se molti Studenti Biblici.

Vi fu una spaccatura nella chiesa di Brooklyn, e la maggior parte della congregazione di Melbourne seguì la strada di Henninges. Negli Stati Uniti fu fatta circolare una ‘lettera aperta’ indirizzata ‘A tutti quelli che comprendono la necessità di star fermi per il Signore e la Sua Parola fra molte subdole tentazioni e prove di questo tempo presente: a tutti quelli che considerano Gesù come loro mediatore, ed il Suo sangue del Nuovo Patto come la loro base di favore durante questa Età del Vangelo’. Fra i cinque punti del disaccordo tre riguardavano il Mistero, il Mediatore e il Nuovo Patto:  

I Il sacrificio di redenzione di Gesù. Il Pastore Russell adesso insegna oralmente e dalle colonne della Torre di Guardia, che il sacrificio di Gesù è servito solo per l’espiazione della casa della fede in questa Età del Vangelo, ed è stato solo UNA PARTE dell’offerta per il peccato che dev’essere presentata a Dio per la redenzione del genere umano; e che il sacrificio della Chiesa dev’essere usato per espiare i peccati del mondo.   

II Mediatore dell’espiazione. Il Pastore Russell adesso insegna che la Chiesa non ha e non ha mai avuto bisogno di un Mediatore ... e che il vero Mediatore ... è la Chiesa al completo: il Capo e il corpo, il cui ufficio sarà completato solo durante il Millennio ...  

III Il Nuovo Patto. Il Pastore Russell adesso insegna che il Nuovo Patto della grazia e della misericordia divine comincerà ad operare solo all’inizio dell’Età del Millennio, essendo il suggellamento compiuto dal sangue di Gesù unito a quello della Chiesa.

La lettera, del 24 ottobre 1909, fu un invito agli Studenti Biblici perché esaminassero i versetti delle Scritture citati nella lettera e vedessero se Russell non si fosse in effetti spinto troppo in avanti con i suoi nuovi insegnamenti. Da parte sua Russell era convinto d’essere nel giusto e difese con vigore la sua posizione sia sulla Torre di Guardia che nei suoi discorsi pubblici. La disputa continuò per due anni affinché gli Studenti Biblici si convincessero quale fosse la più giusta delle opinioni. I Credenti del Nuovo Patto ritenevano che tutte le menzioni del nuovo patto e del mediatore che appaiono nel Nuovo Testamento sono al presente.

‘Egli è il mediatore di un patto migliore’, ‘egli ha reso il primo antiquato’. Il libro di Ebrei parla del “sangue del patto mediante il quale egli fu santificato’, mostrando che la chiesa dev’essere sotto il nuovo patto. (Ebrei 8:6, 13; 10:29) II Corinti 3:6 dice specificamente che Dio ‘ci ha resi ministri del nuovo testamento’ (patto). Russell cercò di glissare questi testi dicendo che si può parlare del nuovo patto al presente, proprio come si può parlare della Dichiarazione d’Indipendenza prima della sua firma. Non vi è dubbio che, da un punto di vista logico e scritturale i Credenti del Nuovo Patto avevano argomenti molto più validi di quelli di Russell.

Sfortunatamente noi in questo breve studio non possiamo citare tutti gli sviluppi che i due argomenti presero sui fronti opposti, per quanto sia molto interessante. Ma Russell, tentando di difendersi, finì con il contraddirsi in modo veramente patetico, sebbene probabilmente nemmeno se ne rendesse conto. Ma per quanto validi potessero essere gli attacchi dei Credenti e per quanto debole potesse essere la difesa di Russell, egli aveva dalla sua parte un immenso carisma. E poiché la stragrande maggioranza degli Studenti Biblici del tempo non era costituita da “forti ragionatori”, lo seguì, mentre solo un numero inferiore, sebbene significativo si associò con l’Associazione del Nuovo Patto in Australia. Questo gruppo esiste ancora, ma di recente ha cambiato il suo nome in Credenti Cristiani. - Timothy White: A People for His Name, Vantage Press, 1967.

[8] Qualificati per essere ministri (1955), pagina 307.

Quanto qui sopra riportato fa parte di uno studio molto più ampio e completo che si può scaricare qui (formato pdf). Il materiale può essere liberamente usato per lo studio e l'approfondimento, con l'unica limitazione di citarne ogni volta la fonte.


 
   
       
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Crisi di coscienza,
Fedeltà a Dio
o alla propria religione?
Di Raymond Franz,
già membro del
Corpo Direttivo
dei Testimoni di Geova
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