I Testimoni di Geova -
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Le dottrine

Porte chiuse, porte aperte...

La Torre di Guardia del 1° maggio 2007, pp. 30-31 -
domande dai lettori (il grassetto è aggiunto):
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Quando termina la chiamata dei cristiani alla speranza celeste?


La Bibbia non fornisce una risposta precisa a questa domanda. Sappiamo che l'unzione dei discepoli di Gesù in vista della loro eredità celeste iniziò nel 33 E.V. (Atti 2:1-4) Sappiamo inoltre che dopo la morte degli apostoli "il grano", i veri cristiani unti, 'crebbe insieme' alle "zizzanie", i falsi cristiani. (Matteo 13:24-30) Poi, a partire dalla fine del XIX secolo, i cristiani unti furono di nuovo attivi in modo evidente. Nel 1919 iniziò la mietitura della "messe della terra", che includeva il radunamento degli ultimi unti. - Rivelazione (Apocalisse) 14:15,16.

Dalla fine del XIX secolo fino al 1931 il principale obiettivo dell'opera di predicazione fu il radunamento dei rimanenti membri del corpo di Cristo. Nel 1931 gli Studenti Biblici assunsero il nome biblico di Testimoni di Geova, e nel numero inglese della Torre di Guardia del 15 novembre 1933 (agosto 1934 in italiano) fu spiegato che questo nome speciale era il "denaro" della parabola di Gesù riportata in Matteo 20:1-16. Si pensava che le 12 ore menzionate nella parabola corrispondessero ai 12 anni che andavano dal 1919 al 1931. Da allora in poi, per molti anni, si credette che la chiamata al Regno celeste fosse finita nel 1931, e che coloro che erano stati chiamati nel 1930 e nel 1931 per essere coeredi di Cristo fossero stati gli "ultimi" a ricevere tale chiamata. (Matteo 20:6-8) Tuttavia nel 1966 fu presentato un intendimento corretto di quella parabola, e fu chiaro che essa non aveva nulla a che vedere con la fine della chiamata degli unti.

Nel 1935 si capì che la "grande folla" di Rivelazione 7:9-15 era composta di "altre pecore", cristiani con la speranza terrena che sarebbero comparsi sulla scena mondiale negli "ultimi giorni" e che come gruppo sarebbero sopravvissuti ad Armaghedon. (Giovanni 10:16; 2 Timoteo 3:1; Rivelazione 21:3, 4) Dopo quell'anno l'opera di fare discepoli fu volta a radunare la grande folla. Pertanto, soprattutto dopo il 1966 si pensava che la chiamata celeste fosse terminata nel 1935. Questo sembrava trovare conferma nel fatto che quasi tutti coloro che si erano battezzati dopo il 1935 sentivano di avere la speranza terrena. Si pensava che chiunque venisse chiamato alla speranza celeste dopo di allora sostituisse qualche cristiano unto che si era dimostrato infedele.

È ovvio che, se uno degli unti si allontana dalla verità e non si pente, Geova chiama qualcun altro perché prenda il suo posto. (Romani 11:17-22) Probabilmente, però, i veri cristiani unti che sono divenuti infedeli non sono molti. D'altro canto, nel corso degli anni, alcuni cristiani battezzatisi dopo il 1935 hanno ricevuto la testimonianza di avere la speranza celeste. (Romani 8:16,17) Pare quindi che non si possa determinare con precisione la data in cui termina la chiamata dei cristiani alla speranza celeste.

Come dovrebbe essere visto chi ha concluso nel suo cuore che ora è unto e inizia a prendere gli emblemi alla Commemorazione? Non lo si dovrebbe giudicare. È una questione che riguarda lui e Geova. (Romani 14:12) Tuttavia i veri cristiani unti non pretendono speciali attenzioni. Non credono che il fatto di essere unti dia loro intendimento o perspicacia particolari, superiori all'intendimento e alla perspicacia che può avere anche un membro maturo della grande folla. Non credono di avere necessariamente più spirito santo dei loro compagni delle altre pecore. Non si aspettano un trattamento particolare, né sostengono che il fatto di prendere gli emblemi li metta su un gradino più alto degli anziani nominati della congregazione. Ricordano umilmente che alcuni uomini unti del I secolo non avevano i requisiti per servire come anziani o servitori di ministero. (1 Timoteo 3:1-10, 12,13; Tito 1:5-9; Giacomo 3:1) Alcuni cristiani unti erano addirittura spiritualmente deboli. (1 Tessalonicesi 5:14) E le sorelle, benché unte, non insegnavano nella congregazione. -1 Timoteo 2:11,12.

Pertanto i cristiani unti, come i loro compagni delle altre pecore, si sforzano di rimanere spiritualmente forti, coltivando il frutto dello spirito e promuovendo la pace nella congregazione. Tutti i cristiani, che siano unti o appartengano alle altre pecore, si impegnano strenuamente per predicare la buona notizia e fare discepoli sotto la guida del Corpo Direttivo. I cristiani unti sono felici di farlo finché sarà volontà di Geova Dio che continuino a servirlo sulla terra.

L'articolo originale:
   
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Un commento espresso nel forum Infotdgeova (link):

Spesso nel Forum si è parlato spesso dell'intendimento della WT riguardo ai 144.000. Spesso si è analizzato il fatto che gli "unti" alla commemorazione anziché diminuire aumentano, e, soprattutto, che in seno al CD [Corpo Direttivo, ndr] ci sono ormai diversi membri "unti" che non appartengono alla classe del "1935".

Quindi il CD si trovava di fronte ad uno spinoso problema: gli anni passano e Harmaghedon sembra non arrivare. Come fare a mantenere l'intendimento sui 144.000 se questi stanno morendo e se questi sono gli unici che possono "dirigere l'opera" sulla terra fino al giorno della fine?

Il dilemma l'hanno appena risolto, cambiando completamente tale intendimento. Ovviamente con parole come: si pensava, si credeva, ect., distolgono l'attenzione da una grave faccenda, ovvero che quello che hanno insegnato finora era una mera menzogna e che ora vogliono trasformare in un semplice piccolo aggiustamento. Aggiustamento dovuto non alla "luce progressiva", ma dal tempo che passa inesorabile e che non permette più al Corpo Direttivo di mantenere le proprie ardite interpretazioni.

Con questo nuovo intendimento, hanno, di fatto, messo a posto definitivamente la questione, in quanto ora possono, in seno al Corpo Direttivo, "spuntare" tutti gli unti possibili immaginabili!

Rimane una domanda: qualcuno si accorgerà di tale drastico cambiamento?

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"La porta sarà chiusa per sempre"


Nel 1877, il fondatore della Watch Tower Society, C. T. Russell scrisse nel libro The Object And Manner Of Our Lord's Return che la "porta" della "chiamata" sarebbe stata presto chiusa per sempre:

…Che la mietitura è in atto e che la separazione (mentale) fra il grano e le zizzanie procede, e che sebbene entrambi siano nello stesso campo possano essere facilmente separati in ogni momento; le vergini sagge andranno al matrimonio, e la porta dell'alta chiamata sarà chiusa per sempre.

La pagina originale:


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Russell alludeva qui alla "chiamata" o speranza riservata ai "144.000 eletti". In armonia con questo intendimento, qualche anno dopo nelle colonne della stessa rivista comparve un articolo in cui si accennava alla chiusura di questa "porta":

Era evidente allora che il modo in cui avevamo aspettato Gesù era un errore; però il tempo, come indicato dal "Grido di Mezzanotte" era corretto e che lo sposo venne bell'autunno del 1874 … I sette anni che finirono il 3 ottobre [1881] furono anni di favore durante la presenza, per la generazione vivente, tutti quelli della prontezza di cuore poterono diventare membri della piccola folla … Se il nostro intendimento delle Scritture è corretto, il favore ora [nel 1881, ndr] è finito con l'espressione della parabola "la porta venne chiusa". (The Watch Tower 11/1881 reprints p. 289).



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L'intendimento era ovviamente sbagliato, e in seguito molti altri dichiararono di essere membri di questa classe. Negli anni seguenti si dovette qundi spostare in avanti la chiusura della "porta" della "chiamata celeste". Venne quindi scritto che la porta era stata definitivamente chiusa negli anni '30 e che se qualche raro TdG avesse professato di essere un "unto" (membro della classe dei 144.000), questo era solo perché era stato scelto da Dio per sostituire qualche altro "unto" divenuto infedele. Ecco alcuni articoli su questo argomento Il grassetto è aggiunto):

«A partire dal 1935 la "chiamata celeste" si era definitivamente chiusa e da quel momento il numero dei componenti il piccolo gregge avrebbe dovuto inesorabilmente diminuire» (La Torre di Guardia del 1/1/1988 pag. 11,18).
«Sin da allora un milione di persone si sono battezzate in acqua ... ed ora professano di appartenere non all'unto rimanente del piccolo gregge, ma alle altre pecore. Infatti, nessuna chiamata celeste, nessuna speranza spirituale del Regno, fu posta dinanzi a loro al tempo del loro battesimo in acqua. Perché avvenne questo?

Che cosa significò questo battesimo e questo condurre tali altre pecore sin dal 1934? Evidentemente significò che i 144.000 chiamati al regno celeste erano stati in quel tempo raccolti e che sulla terra restava solo un rimanente di quegli unti per il Regno. (Rivelaz. 14:1-3).... Essendo il numero di questo piccolo gregge limitato a 144.000 eredi del Regno, doveva venire il tempo in cui questo numero si sarebbe dovuto completare e non si sarebbe più aggiunto all'unto rimanente durante il termine del sistema di cose. Invece il numero che comprendeva questo rimanente doveva diminuire mentre i suoi membri avrebbero finito il loro corso terreno fedelmente» (Vita Eterna Nella Libertà Dei Figli di Dio, pag.147, 148).

Si noti anche che la chiamata alla vita celeste sarebbe stata chiaramente decisa da Dio e nessun "unto" avrebbe mai potuto nutrire dei dubbi sulla sua elezione:

"Dopo il battesimo in acqua, un tale cristiano, ... avrebbe dentro di sé l'infallibile evidenzad'essere stato chiamato al regno celeste" (Vita eterna nella libertà dei figli di Dio, 1967, p. 150).

Eppure qualche anno dopo - di fronte al fatto che continuavano ad esserci nuovi "unti" - Il CD scrisse che qualcuno di questi "unti" poteva essersi sbagliato. Ecco cosa si leggeva nella Torre di Guardia del 1/2/1982, pp. 24-26:

COME SI PUÒ ESSERNE CERTI?


Coloro che partecipano alla predicazione di questa buona notizia del Regno nei tempi moderni hanno la fiducia che Geova Dio guida i suoi servitori dedicati per mezzo della sua visibile organizzazione generata dallo spirito, lo "schiavo fedele e discreto". ... Sotto la sua direttiva la speranza celeste fu offerta e messa particolarmente in evidenza fin verso il 1935. Poi, allorché 'la luce brillò' per rivelare chiaramente l'identità della "grande folla" di Rivelazione 7:9, si cominciò a dare risalto alla speranza terrena. (Sal. 97:11) È ragionevole concludere perciò che a quell'epoca l'intero numero di 144.000 fosse stato quasi completato. Naturalmente, chi si fosse dimostrato infedele avrebbe dovuto essere sostituito. Ma è comprensibile che questi sarebbero stati relativamente pochi. E da chi sarebbero stati sostituiti? Sembra pure ragionevole concludere che con tutta probabilità questa speranza celeste sarebbe stata offerta ad alcuni che avevano perseverato nell'integrità, che si erano attenuti alla loro dedicazione per anni, anziché essere offerta a nuovi dedicati non ancora provati. (Confronta Luca 22:28-30). Ma dai dati disponibili risulta che anche alcuni cristiani dedicati da poco hanno ritenuto d'essere 'nati di nuovo'.

Chiunque si sia dedicato e sia stato battezzato in tempi relativamente recenti e che reputa d'essere 'nato di nuovo' fa bene a riflettere seriamente sulle seguenti domande: Quali ragioni hai per pensare che Geova Dio abbia posto in te questa speranza? Non può darsi che il tuo sentimento sia un residuo dell'erronea credenza che avevi prima quando eri in Babilonia la Grande, cioè che il cielo è il destino di tutti i buoni? O può darsi che ti senti così a causa di grave turbamento interiore? Può darsi che tu abbia dapprima lottato contro l'idea ma che essa abbia gradualmente avuto il sopravvento? Tuttavia, ha essa avuto il sopravvento perché tu lo volevi, forse anche inconsciamente? Tali conflitti non provano di per sé che sei 'nato di nuovo'.

O pensi di essere stato scelto da Dio per essere uno dei 144.000 unti perché apprezzi vivamente le cose spirituali, perché ami le profonde verità spirituali? Allora ricorda che moltissimi che non professano d'essere 'nati di nuovo' sono 'uomini spirituali' nel senso più pieno del termine. (I Cor. 2:14, 15) E non c'è dubbio sulla forza spirituale di quegli uomini e di quelle donne di fede che sono elencati nell'undicesimo capitolo di Ebrei. Nessuno di essi era 'nato di nuovo'. Attendevano tutti "una risurrezione migliore [alla vita sotto il regno di Dio]" proprio qui su questa terra. - Ebr. 11:35.

O può darsi che ti senti così perché sei più zelante di alcuni tuoi conservi cristiani? Ma questo non potrebbe di per sé essere il fattore determinante perché l'apostolo Paolo ritenne più volte necessario dare consigli ai cristiani unti in merito al prendere seriamente i loro obblighi spirituali. (I Cor. 11:20-22; Gal. 4:9-11)

O può darsi che professi di essere degli unti per mancanza di modestia? Alcuni che molto recentemente hanno professato d'essere degli unti, invece di rafforzare l'unità della congregazione, pensavano di dover avere un proprio gruppo di studio biblico. Al contrario, i cristiani maturi 'nati di nuovo' restano uniti alla congregazione locale anche se è composta essenzialmente di "altre pecore". (Giov. 10:16) Ad ogni modo, il fatto che un cristiano sia 'nato di nuovo' è una faccenda personale fra Dio e lui. Nessuno deve giudicare un altro a questo proposito. - Rom. 14:10.

Cosa concludiamo da tutto quanto è stato detto? Che Geova Dio è giusto e retto, saggio e amorevole. Egli ha il diritto di assegnare alle sue creature intelligenti i rispettivi ruoli: alcune perché servano al suo proposito nei cieli, altre sulla terra. Il premio celeste non è qualcosa che si possa ottenere per scelta o mediante sforzi personali, o qualcosa da ambire egoisticamente. È qualcosa di così eccezionale che nessuna creatura umana può pensare di averne diritto. È davvero una meravigliosa immeritata benignità che Geova Dio mostra ad alcune sue creature, per promuovere i suoi saggi, giusti e amorevoli propositi, ma non a motivo di qualche speciale merito da parte loro. Solo queste 'nascono di nuovo'. (Rom. 3:23, 24; 11:33-36) Inoltre, la vita eterna nella terra paradisiaca è una meta indicibilmente privilegiata verso cui le persone dalla giusta inclinazione possono avanzare. (Riv. 21:1, 3, 4) È tutta immeritata benignità. Nessuno dovrebbe essere così presuntuoso da dire a Geova: "Che cosa hai fatto?" - Dan. 4:35.

In questo articolo quindi venivano espressi dei dubbi in merito al fatto che alcuni dei nuovi "unti" lo fossero realmente, e questo concedeva qualche spiegazione sul perché vi fossero persone nuove che partecipavano alla Commemorazione dichiarando di essere membri dei 144.000: costoro potevano essersi ingannati, non essere modesti, avere ancora residui di precedenti credenze, ecc., ecc.

Oltre a ciò, altri nuovi "unti" potevano essere stati scelti per sostituire degli "unti" divenuti infedeli, cosa alquanto strana comunque, dato che queste persone sarebbero "scelte con cura" da Dio stesso: «Secondo le Scritture, Dio limitò il numero di questo scelto corpo amministrativo sotto Gesù Cristo a 144.000 persone. (Rivelazione 14:1-3) Ma Dio li ha eletti con cura. Sono stati tratti da "ogni tribù e lingua e popolo e nazione" (Rivelazione 5:9,10) Fra loro ci sono persone di ogni ceto sociale, uomini e donne, persone che hanno partecipato a tutti i vari problemi del genere umano» (Vera pace e sicurezza, da quale fonte?, 1973 p. 69, il grassetto è aggiunto).

Nonostante questa elezione divina, può accadere comunque che qualcuno degli "unti" divenga infedele e debba quindi essere sostituito:

Nel 1970, a un conferimento dei diplomi della Scuola di Galaad, Frederick Franz, l'allora vicepresidente della Watch Tower Society, disse agli studenti che c'era la possibilità che loro, appartenenti tutti alle altre pecore con la speranza terrena, battezzassero qualcuno che avrebbe poi asserito di far parte dell'unto rimanente.

Poteva capitare? Franz spiegò che Giovanni Battista era delle altre pecore eppure battezzò Gesù e alcuni apostoli. Poi proseguì chiedendo se era ancora in corso la chiamata per radunare altri membri del rimanente. "No, nessun'altra aggiunta!", disse. "Quella chiamata è finita nel 1931-35! Non ci sono altre aggiunte. Chi sono allora i pochi nuovi che prendono gli emblemi alla Commemorazione? Se sono del rimanente, sono sostituzioni! Non ci sono aggiunte ai ranghi del rimanente, ma sostituzioni di quelli che possono essere diventati infedeli". (La Torre di Guardia del 1/2/1999, p.19).

Notate il dogmatismo di Franz, in contrasto con l'incertezza che invece viene espressa nella rivista del 1° maggio 2007.
Il problema per il Corpo Direttivo è che si dovrebbe notare, nonostante tutto (infedeltà, sostituzioni, illusioni...), una costante e regolare diminuzione di coloro che in tutto il mondo dichiarano di essere "unti", se il loro radunamento si fosse veramente completato nel 1935. Invece in diversi anni gli "unti" sono aumentati:

2006 (+234); 2004 (+5); 2002 (+30); 2001 (+69); (1997 (+38); 1995 (+28); 1993 (+10); 1990 (+135); 1989 (+ 49); 1981 (+ 37); 1974 (+200); 1973 (+173); 1970 (+ 158). Totale: + 1165.

Si consideri inoltre che queste cifre non tengono conto del fatto che parecchi di questi "unti" ogni anno muoiono, essendo la maggioranza di loro in età avanzata (in effetti, se quasi tutti erano stati radunati già nel 1935, nel 2006, avrebbero avuto in media almeno 90 anni).

Supponiamo che ne muoiano (come avviene con la popolazione in generale) ogni anno l'uno per cento; ciò significherebbe che nei dieci anni dal 1989 al 1999, da 8734 (nel 1989) sarebbero dovuti calare del 10%; quindi, 8734- 873 (cifra arrotondata) = 7960. Quanti erano invece gli "unti" nel 1999? 8755. Invece di diminuire sono aumentati di 795 membri! Lo stesso discorso si può fare per gli anni precedenti: nel decennio 1969-1979, gli "unti" avrebbero dovuto passare da 10.368 a 9331; invece, nel 1979, i professanti "unti" erano 9.727 (+396). Lo stesso si può dire dell'ultimo decennio (1996-2006).: gli "unti" non sono affatto diminuiti ma il loro numero è rimasto pressoché invariato (1996= 8.757; 2006= 8.758).

E' chiaro che questo "intendimento" si sta dimostrando inesorabilmente errato e i fatti stanno costringendo il CD ad apportarvi delle modifiche. I vari tentativi di spiegare la mancata diminuzione non bastano più infatti a giustificare i regolari aumenti che avvengono nelle file degli "unti". Con la succitata "Domanda dai lettori" il CD ha iniziato quindi ad introdurre un nuovo intendimento, togliendo di mezzo la ormai scomoda data del 1935 e spostando la chiusura della "porta" della chiamata alla vita celeste ad una data imprecisata.

La crescita degli "unti"



Come si può notare, dopo il nuovo intendimento" la crescita dei professanti unti è stata vertiginosa.

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Non ci sono differenze?


Un'ultima osservazione a proposito del fatto che i cosiddetti "unti" non avrebbero particolari caratteristiche che li differenziano dagli altri TdG, come si legge nella rivista del 1° maggio 2007:

Tuttavia i veri cristiani unti non pretendono speciali attenzioni. Non credono che il fatto di essere unti dia loro intendimento o perspicacia particolari, superiori all'intendimento e alla perspicacia che può avere anche un membro maturo della grande folla. Non credono di avere necessariamente più spirito santo dei loro compagni delle altre pecore.

Non si aspettano un trattamento particolare, né sostengono che il fatto di prendere gli emblemi li metta su un gradino più alto degli anziani nominati della congregazione. Ricordano umilmente che alcuni uomini unti del I secolo non avevano i requisiti per servire come anziani o servitori di ministero. (1 Timoteo 3:1-10, 12,13; Tito 1:5-9; Giacomo 3:1 ) Alcuni cristiani unti erano addirittura spiritualmente deboli. (1 Tessalonicesi 5:14) E le sorelle, benché unte, non insegnavano nella congregazione. -1 Timoteo 2:11,12.

In sostanza sembra che qui si dica che "unti" e "altre pecore" avrebbero la stessa condizione spirituale, la stessa posizione delle "altre pecore". Ma allora questa "unzione" a cosa serve? Secondo le Scritture, coloro che "nascono di nuovo" diventano sin da ora "figli di Dio" e godono di una speciale ed unica relazione con il Creatore, che possono chiamare "Padre" (Abba). Questo è stato detto diverse volte dal CD:

Adottati quali figli spirituali


... Nel corso della loro vita umana i 144.000 "santi", dei quali in questo tempo della fine resta sulla terra solo un piccolo rimanente, 'muoiono riguardo al peccato'. Dopo la loro morte simbolica, quelli "chiamati ad esser santi" vengono destati a "novità di vita". Avendoli dichiarati giusti, Geova può generarli mediante il suo spirito perché siano suoi "figli" spirituali. Sono 'nati di nuovo' e adottati quali "figli di Dio". ... Essendo adottati da Dio quali suoi "figli" spirituali, i 144.000 "santi" diventano anche 'eredi'. ... Quali "coeredi" di Cristo, anche i cristiani generati dallo spirito sono unti da Geova come sacerdoti spirituali. ...

Per di più, uno degli obiettivi finali del fatto che sono dichiarati giusti da Geova è che in seguito loro 'regnino nella vita per mezzo della sola persona, Gesù Cristo'. ... Se rimangono fedeli sino alla fine della loro vita terrena, muoiono letteralmente e vengono risuscitati a "un'eredità incorruttibile e incontaminata e durevole" andando a far parte dei giusti "nuovi cieli". - I Pietro 1:3, 4; II Pietro 3:13. (w85 1/12 pp. 11-12)

La condizione di figliolanza di questi "unti" è unica ed esclusiva e - come ha sempre insegnato il CD - sarà conseguita dalle "altre pecore" solo dopo i "mille anni" del Regno di Cristo, quando, dopo la prova finale, Dio adotterà coloro che Gli rimarranno fedeli quali Suoi figli:

Dichiarato giusto quale amico di Dio


Subito dopo il Millennio, Cristo consegnerà a suo Padre una razza umana perfetta. (I Corinti 15:28) "Satana sarà lasciato sciolto" per mettere alla prova in modo definitivo l'umanità. (Rivelazione 20:7, 8) Il nome di chiunque nella prova venga meno non sarà "trovato scritto nel libro della vita". Costoro saranno simbolicamente 'scagliati nel lago di fuoco' che "significa la seconda morte". - Rivelazione 20:15; 21:8. 20 Il nome di coloro che rimarranno leali a Geova verrà indelebilmente scritto nel "libro della vita", essendosi questi dimostrati perfetti nell'integrità e degni di ricevere il diritto di vivere per sempre sulla terra. Geova stesso allora li dichiarerà giusti in senso completo. (Romani 8:33)

Saranno stati giustificati per vivere in eterno. Dio li adotterà quali suoi figli terreni, e loro riceveranno la promessa "gloriosa libertà dei figli di Dio". (Romani 8:20, 21) Nell'universo saranno state ristabilite la pace e l'armonia. Le "cose sulla terra" e le "cose nei cieli" saranno state pienamente riconciliate con Dio. (Colossesi 1:20) La misericordiosa disposizione della giustificazione presa da Geova avrà conseguito il suo scopo. Alla domanda: "Vi sentite a posto con Dio?", tutte le creature in cielo e sulla terra potranno rispondere di sì, e aggiungere: "A colui che siede sul trono e all'Agnello siano la benedizione e l'onore e la gloria e la potenza per i secoli dei secoli". - Rivelazione 5:13. (w85 1/12, p18)

Sarà solo dopo questo "millennio" che le persone non "unte" (cioè la stragrande maggioranza dei TdG) potranno godere di quella relazione speciale che attualmente sarebbe concessa solo agli "unti":

Chi può appropriatamente rivolgersi a Dio come "Padre"?


Poiché Geova Dio è il Creatore e la Fonte della vita, tutte le creature umane sono realmente sua "progenie", suoi figli, come dichiara l'apostolo ispirato in Atti 17:28, 29. Pertanto, tutti quelli che sinceramente riconoscono questo fatto possono giustamente rivolgersi a lui come "Padre".

Le Scritture mostrano chiaramente che l'uso dell'espressione "Padre" in riferimento a Dio non si limita ai cristiani unti dallo spirito. Prima che lo spirito di Dio fosse versato il giorno di Pentecoste del 33 E.V., nel suo Sermone del monte Gesù insegnò a una folla di Giudei a rivolgersi a Dio in preghiera come "Padre nostro". (Matt. 6:9) Secoli prima il profeta Isaia dichiarò: "O Geova, tu sei il nostro Padre. Noi siamo l'argilla, e tu sei il nostro Vasaio; e noi tutti siamo opera delle tue mani". - Isa. 64:8.

Comunque, mentre tutte le creature umane che riconoscono la Paternità di Dio e vivono di conseguenza possono giustamente chiamarlo "Padre", non tutte hanno la stessa intimità con lui. Della speciale intimità che hanno i cristiani unti dallo spirito, l'apostolo Paolo scrisse: "Avete ricevuto uno spirito di adozione come figli, mediante il quale spirito gridiamo: 'Abba, Padre!'" (Rom. 8:15) Il termine "Abba" è un appellativo affettuoso. È l'espressione intima con cui i figli chiamavano il padre. Tale intimità è goduta anche ora da quelli del genere umano che sono stati generati dallo spirito di Dio con la prospettiva di divenire figli spirituali nei santi cieli, dove avranno associazione personale con il Creatore.

Al presente viene radunata una "grande folla" da tutte le nazioni per sopravvivere alla "grande tribolazione", con la prospettiva di ottenere la vita eterna sulla terra nel nuovo ordine di giustizia di Dio. (Riv. 7:9-11) Appropriatamente, anch'essi si rivolgono a Geova in preghiera come loro "Padre" o Datore della vita, poiché egli ha preso provvedimento affinché abbiano la vita eterna per mezzo di suo Figlio, Gesù Cristo, il "Padre eterno". (Isa. 9:6) Nel nuovo ordine di Dio, si uniranno loro i milioni di risuscitati dai morti. In seguito, tutti quelli che supereranno la prova finale descritta in Rivelazione 20:7-10 avranno i loro nomi scritti permanentemente nel "libro della vita" e godranno la speciale relazione di figli terreni perfetti di Geova, il Padre celeste. (w75 15/10 pp. 639-640 Domande dai lettori).

Queste dichiarazioni sembrano contraddire quanto esposto nella "Domanda dai lettori" del 1° maggio 2007: essere "unti", sia secondo la Bibbia che secondo il CD, pone queste persone in una condizione spirituale unica e privilegiata, che le distingue in maniera sostanziale dagli altri TdG "non unti". Se così non fosse, che senso avrebbe parlare di "figli di Dio", di "elezione" e di "superna chiamata" (Fil. 1:14, TNM).

Inoltre non ci può essere alcun dubbio che professarsi cristiani "unti" pone queste persone in una posizione di prestigio agli occhi degli altri "fratelli". E come potrebbe essere altrimenti? Checché ne dica il CD, la prospettiva di essere in cielo con Cristo e di governare il mondo, è ben più più elevata e gloriosa di qualsiasi speranza di vivere per sempre in un corpo fisico sulla terra. E per quanti articoli si possano scrivere, è ben difficile convincere i lettori della Torre di Guardia che avere il privilegio di diventare re rende le persone uguali in tutto e per tutto a quelli che sperano di diventare dei sudditi.

E questo senza parlare del fatto che gli "unti" già ora sono figli di Dio, mentre i membri delle "altre pecore" devono accontentarsi tutt'al più di essere amici del Creatore.


 
   
       
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Crisi di coscienza,
Fedeltà a Dio
o alla propria religione?
Di Raymond Franz,
già membro del
Corpo Direttivo
dei Testimoni di Geova
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