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Sono una TdG, eppure non lo sono
Esperienza pubblicata nel forum Infotdgeova (link)
Il post è un po' lungo, scusate, ma è difficile riassumere 23 anni di vita tra i Testimoni di Geova.
ci sarebbe molto di piú da raccontare.
Caro lettore, vorrei raccontarti la mia storia. Ho 23 anni. Sono nata e cresciuta nella verità. [Ndr: così i TdG definiscono la loro religione] Entrambi miei genitori hanno conosciuto i testimoni di Geova poco dopo il loro matrimonio e in seguito si sono battezzati. Mia madre è una tdg convita, mio padre ha sempre avuto dubbi e molte cose non gli piacevano ma si battezzò comunque, forse per costrizione oppure semplicemente per seguire la moglie, e infin dei conti gli piaceva la compagnia dei fratelli, gli sembravano persone oneste e brave.
Sono quindi cresciuta con una madre spiritualmente molto severa e fiduciosa, senza mai contestare le dottrine dei tdg, e un padre inattivo e passivo, non usciva mai in servizio e assisteva tanto per abitudine alle adunanze.
Ho avuto alti e bassi nell´adolescenza, momenti in cui desideravo essere come tutti gli altri e festeggiare le festività, andare in discoteca ect, e altri momenti in cui mi sentivo pervasa dalla fede o forse venivo convinta che fosse cosí dagli amici tdg che mi circondavano. Devo dire che ho avuto e ho delle bellissime amicizie, alcuni tdg sono molto bravi e si sforzano di manifestare il frutto dello spirito.
All´etá di 15 anni mi sono battezzata. Ora guardando indietro so che tutto ció che ho fatto, l´ho fatto per gratificare mia madre e rendere orgogliosi di me i miei amici (per lo piú tutti pionieri che spronavano anche me a diventare tale). Inoltre il mondo dei tdg era tutto ció che conoscevo, con le persone del mondo non potevo familiarizzare piú di tanto. La vita tracciata per me sembrava quella dei tdg.
Quindi esco in servizio ma sempre sotto forzatura e con malavoglia. Gli altri hanno fatto pressione che diventassi una pioniera. Mi dicevano sempre che quello è il miglior modo di vivere e all´epoca chi non era una pioniera era considerata come una persona mondana e con poca fede. Mi sentivo sempre in dovere di dimostrare che ero preparata alle adunanze, commentare anche quando non ne avevo voglia, uscire regolarmente in servizio e parlare e agire in un modo consono ai tdg. Altrimenti gli amici tdg mi avrebbero visto con sospetto e mi avrebbero allontanata.
Crescendo ho cominciato ad avere molti dubbi sulla verità, su Dio e sul mondo in generale. Non sono piú certa che esista un Dio, mi sembra che Dio è stata una creazione dell´uomo per sentirci meno soli o per spiegare gli effetti della natura che in tempi ancestrali erano inspiegabili. Ma penso che ognuno debba sentirsi libero di credere in quello che vuole finché non contringa gli altri a pensarla allo stesso modo.
A questo punto un tdg doc mi direbbe che non studio abbastanza la Bibbia e che dovrei acquistare maggiore conoscenza della Bibbia per far dissipare questi dubbi. Ma io ero stanca di fare sempre quello che ci era imposto dalla Watchtower. Ero diventata molto timida e chiusa, penso sia stata una conseguenza del dover sempre evitare come la peste, le persone del mondo, divertimenti discutibili e non poter socializzare come fanno tutte le persone normali. L´unica amicizia nel mondo era giustificata se davi anche testimonianza o studiavi con la persona, ma non oltre.
Amavo ballare, ma oltre a qualche festicciola privata con un paio di balli di gruppo non mi era mai permesso farlo. Non avevo grilli per la testa, non cercavo sesso sfrenato, un flirt o uno sballo totale. Mi piaceva un certo tipo di musica (disco, reaggeton, rock) che i tdg considererebbero non appropriata a un cristiano. Anche il cinema mi interessava, e io guardavo di tutto…anche i cosidetti film ``violenti e immorali´´. Se qualcuno lo avesse saputo avrei subíto forti critiche. Ma sono stata sempre brava a nascondere la mia doppia vita, tutti pensano ancora che io sia una ragazza spiritualmente esemplare nel modo di vestire e agire. Alcuni mi dicono che sono una persona trasparente e genuina.
A volte riesco a convincere me stessa che sia cosí.
A un certo punto ho iniziato a conoscere delle ragazze su internet. Ho preso coraggio e sono andata a ballare in locali con persone che non conoscevo, ma erano molto brave. Mentre ero lí a divertirmi mi è stato chiaro che non potevo fare come tutti gli altri, perché nei locali i ragazzi vengono a flirtare con te, ti chiedono il numero di telefono, vogliono amoreggiare e io non potevo dargli quello che volevano. Avrei finito per illudere o ferire qualcuno perché non ero libera di stare con chi volevo, non potevo amoreggiare con una persona del mondo, non avrebbe capito il mio punto di vista, le mie esperienze, il fatto che ero incastrata dalla mia religione. Mi trovavo a un bivio, immobile, incapace di poter scegliere.
Cosí ho continuato a fingere, ad uscire ed divertirmi con i tdg un po' piú libertini e far finta di credere nelle loro dottrine. Anche se ricevevo inviti dalle persone del mondo di rado, accettavo, perché sapevo che non ero libera di fare quello che volevo. E se un ragazzo si fosse innamorato di me e io di lui, lo avrei fatto solo soffrire oppure avrei fatto soffrire la mia famiglia. Ero bloccata da tutte le parti.
Ció che mi tormenta è che vivo nell´ipocrisia, a volte mi faccio schifo. Ho tuttora degli amici tra i tdg molto bravi, gli voglio bene e l´idea di perdere loro e i miei genitori mi fa stare male. Cosí mi vedo costretta a fingere d´essere una tdg, anche se non esco piú in servizio e se costretta a farlo parlo il meno possibile. Non potrei sopportare d´arrecare un dispiacere cosí grande a mia madre e ai miei amici. Sarei segnata a vita, la mia reputazione sarebbe distrutta, nessuno mi guarderebbe con gli stessi occhi. E io mi sento in parte in colpa di dover vivere nella menzogna e d´altro canto sono arrabbiata con la Watchtower che ci costringe a rinunciare a tutti i miei affetti, la mia vita , la mia infanzia, tutti i bei ricordi buttati via se venissi disassociata. Mi sembra assurdo che una religione riesca a cancellare i diritti fondamentali dell umanitá, i pilastri di una societá, il diritto a una famiglia e a degli amici.
Non ho commesso alcun peccato grave ma giá questo racconto sarebbe considerato come un atto d´apostasia.
Anche se lasciassi i tdg, nella mia mente non cambierebbe nulla. Mi rendo conto che ho troppa paura di affrontare temi come sesso, amore ect con persone del mondo. Non sono mai stata preparata a questo e non ho vissuto direttamente le esperienze che dovrebbe avere normalmente una ragazza di 23 anni. Sono rannicchiata e mi sento quasi mio agio nell’illusorio mondo dei tdg. Penso giá al futuro, se mai dovessi conoscere un uomo tdg e sposarlo, come farei a fingere senza rovinare il nostro matrimonio. Sempre che incontri qualcuno che la pensi come me, ma le possibilità sono scarse.
Anche se ho una amica tdg che è molto `mondana`, le piace ballare e fare festa ed è di mentaliá molto molto aperta, ma mai si sognerebbe di non credere piú in un Dio e abbandonare la ``pura adorazione``.
Ho pure immaginato di trasferirmi in un'altra città dove nessuno mi conosce solo per lasciarmi tutto alle spalle, mia madre ne sarebbe molto dispiaciuta ma almeno potremmo ancora parlare senza che venga disassociata.
Mi chiedo quanti vivono la mia stessa esperienza e non ne possono parlare quasi con nessuno e sono pervasi dalla solitudine come me a volte.
Oggi sto meglio, riesco a spegnere quella parte della mia vita che mi tiene prigioniera, faccio quello che mi pare (quasi), e sto con chi mi pare. L´importante è che la mia maschera non crolli mai. Ma tra tutti i ``falsi tdg`` che mi circondano, che fanno forse pure peggio di me, penso sará facile passare inosservata e poter continuare a condurre la mia vita.
Anastasia
Poco dopo aver scritto questa esperienza "Anastasia" ha chiesto di essere cancellata dal forum: