I Testimoni di Geova -
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Le dottrine

Testimoni di Geova e trasfusioni di sangue: molte illogicità

(19/Febbraio/ 2002)
di Leoni Sandro

Avvertenze

* Poiché il problema è di tragica urgenza (si tratta di salvare delle vite) iniziamo questo articolo di getto e senza preoccuparci della completezza della documentazione (che seguirà). Abbiamo infatti già verificato che, intanto, anche una semplice scheda che elenchi dei punti su cui il Testimone di Geova potrebbe riflettere, e che amici, parenti e medici potrebbero invitarlo a considerare per evitare una scelta autolesionista, ha già una sua notevole efficacia di aiuto.

* In futuro la scheda sarà perfezionata e ampliata, perché no? accogliendo contributi da chiunque ne dia di pertinenti. Vi saranno inseriti anche approfondimenti sui singoli punti. Ciò comporterà una dislocazione disarmonica dei numeri richiamanti le note in calce (ad es. in avvenire una nota n. 12 potrebbe precedere la nota n. 1) il che comunque non pregiudicherà la facilità della loro consultazione. Sotto il titolo sarà indicata anche la data di ogni revisione.
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Che alle persone normali suoni strana e perfino assurda l’avversione alle trasfusioni di sangue che i Testimoni di Geova (TG in seguito) palesano è cosa risaputa.

Tuttavia noi sappiamo che in questa, come in tante altre convinzioni del loro “Credo” i TG non hanno visuali proprie. Essi si attengono strettamente a ciò che viene insegnato dal loro Corpo Direttivo (CD in seguito) che ha sede a Brooklyn. Questi, per sostenere tale dottrina, ritiene di trovarne la motivazione nella proibizione biblica di “mangiare il sangue”, e, secondo lui, trasfondere il sangue equivarrebbe a “mangiarlo” poiché viene comunque immesso nell’organismo e diventa parte di esso, come il nutrimento.

Nella pratica pastorale, agli operatori del GRIS1 di cui facciamo parte, sarà però capitato spesso di incontrare qualche TG aperto al confronto e alla critica costruttiva su tale argomento. Pertanto pensiamo di far cosa utile, sia a loro sia a eventuali amici che volessero aiutarli a riflettere un po’ più a fondo, elencando una serie di considerazioni critiche, sia bibliche che logiche, nei confronti delle “ragioni” sostenute dal loro CD.

Il nostro intento è fraterno. Vogliamo liberarli da una “verità” di fede che a conti fatti, secondo il nostro modo di vedere, è solo un’opinione; qualcosa cioè che non può costituire precetto divino e perciò non merita il sacrificio della vita.

La seguente scheda-promemoria di controragioni sarà utile soprattutto ai medici che abbiano in cura un TG non ancora condizionato da inculcate paure irrazionali ed emotive. Ci risulta infatti che il CD faccia di tutto per “imbrigliare” i suoi fedeli tra gli “steccati” interiori dell’apostasia, del pensiero indipendente, di Satana.

Funzionano così: a) Attento a ciò che dicono gli altri, potrebbe trattarsi di pensieri di apostati che vogliono “sviarti”; b) Attento a non essere “troppo scosso dalla tua ragione”, il “pensiero indipendente” ti porterebbe fuori della verità; c) Attento a non lasciarti affascinare dalle ragioni che contrastano il tuo credo, anche se ti paiono fondate, si tratta di “Satana che si traveste da angelo di luce”.

Tuttavia un soggetto che voglia decidere personalmente, forse anche contro il parere dei genitori, obbedendo tuttavia alla Bibbia ma solo in ciò che davvero comanda e cioè “non andando oltre ciò che è scritto”, potrebbe riflettere utilmente sull’argomento analizzando (e dovrebbe farlo se non altro per contrastarle se può) le controragioni da noi appresso elencate.

Ad onore dell’intelligenza dei TG diremo anche che ci sembra difficile che un soggetto siffatto veda come “aggressione” alla sua fede l’onesto tentativo del medico di salvargli la vita, soprattutto se questi, pur nel tentativo di dissuaderlo, premettesse e promettesse di rispettare comunque i suoi motivi di coscienza, la sua libertà scelta e la sua ultima decisione.

Ecco dunque le nostre ragioni che secondo noi rendono discutibile

l’avversione alla trasfusione di sangue insegnata dal CD dei TG:


1) - in campo medico il sangue non è considerato alimento. La trasfusione non è usata mai come alternativa alla nutrizione.

E’ questo un argomento che i medici sapranno trattare da par loro. Per quanto ne sappiamo noi la trasfusione è una sorta di restauro di parti mancanti (i globuli rossi), come in un muro da cui siano venuti meno dei mattoni. Difatti vanno rimessi sia nel numero mancante sia dello stesso tipo e già belli e fatti. La nutrizione invece consiste in un apporto energetico ottenuto tramite assimilazione di sostanze ricavate dalla disintegrazione di un composto/insieme.

Perciò qualificare la trasfusione un “mangiare-nutrirsi” è un arbitrio da parte del CD. Geova non gli ha dato il potere di far passare per realtà nutrizionale ciò che scientificamente non è considerata tale;

2) - istologicamente il sangue è considerato un tessuto.

Perciò fare una trasfusione equivale ad eseguire un trapianto. Cosa che il CD ritiene lecita dal 1/9/1980;2

3) - l’On. Manconi, che si interessa dei contatti con la Congregazione geovista in vista della concessione dell’Intesa ha testificato pubblicamente che, nelle trattative in corso, il CD si è detto disposto a un compromesso per i minori. Per la precisione: 1) se la situazione fosse di grave emergenza, i TG si rimettono al libero parere del medico (cioè praticamente la consentono anche se lasciano decidere il sanitario); 2) se è di grande utilità, ma non ha carattere di urgenza, vogliono che la decisione sia presa da un’equipe medica di orientamenti diversi (così da evitare una decisione di parte);

Perciò non si può far passare per comando divino (che sarebbe assoluto e irreformabile) la illiceità di una pratica che il CD dei TG, a quanto pare, ritiene di poter gestire a sua discrezione;

4) - il punto precedente richiama il ripensamento che il CD ha avuto sulla pratica del trapianto (cf nota precedente), prima ritenuto lecito, poi vietato quale forma di “cannibalismo”, infine riammesso. Cioè sarebbe una norma ritenuta divina e ciononostante soggetta a ripensamento;

Perciò nessun TG può escludere che anche sul sangue un domani ci sarà analogo ripensamento. Ma se questo è vero, è anche vero automaticamente che la cosa non è certa sin da ora. E “lex dubia non obligat”. Possibile che sia volontà di Dio che si sacrifichi la vita per una convinzione che ha una tale base ipotetica?;

5) - la Società Torre di Guardia non ha più stampato la dichiarazione che fu edita nel 1969 su “Sangue, medicina e la legge di Dio”. Il sangue, identificato con l’anima, l’aveva portata a scrivere che il TG non poteva fare una trasfusione di sangue e ancora amare Dio con tutta l’anima, perché aveva tolto parte di tale anima e l’aveva data ad un altro;3

Perciò non era vero che trasfondere sangue significa diminuire l’anima. Del resto non sarebbe paradossale pensare che Gesù, dissanguandosi in croce, nell’atto del supremo sacrificio non abbia amato Dio con tutta l’anima? Che intelligenza di verità c’è stata nel CD nell’aver proposto un tale insegnamento?;

6) - il dott. Giuseppe Ferrari, segretario nazionale del GRIS,4 ha ripercorso la storia della trasfusione presso i TG e precisa che, stando ai documenti, solo nel 1961 Geova ha reso obbligatoria l’astensione dal sangue (dopo ben 80 anni di geovismo);

Ora se, come insegna il CD,5 agli occhi di Dio “mangiare” il sangue è un affronto paragonabile all’idolatria, come spiegare il silenzio di Geova nel non aver insegnato per tanti anni al suo popolo questa dottrina essenziale, tollerando dai suoi devoti una pratica per Lui ripugnante?

E se è vero che tutto ciò che il TG crede viene dalla Bibbia, tramite il “Canale provveduto da Geova” (il rimanente dei 144.000 Unti la cui espressione terrena è rappresentata dal CD), se il CD non ha insegnato per quegli 80 anni tale dottrina, poiché dice di non averla ricevuta, non sarà vero che il colpevole di tale omissione sarebbe Geova in persona che avrebbe dovuto dare la sua “luce” di verità al Canale?;

7) - la carne che i TG mangiano non è certo liofilizzata. Contiene comunque del sangue.

Come si concilia questo con la proibizione di “mangiare” anche una sola goccia di sangue?;

8) - la proibizione biblica veterotestamentaria dice di astenersi anche dagli animali soffocati (perché il sangue vi restava dentro). Ma i TG mangiano tranquillamente il pesce che è sempre soffocato. E lo stesso vale per i polli che sono “strangolati”.

Se il CD concede che si facciano tali cose pur insistendo che Geova non vuole assolutamente che si mangi sangue, non è un adoperare “due pesi e due misure” da parte sua? Geova non qualifica tale comportamento“qualcosa di detestabile”? (Prov. 20,10);

9) - è certo che la proibizione biblica di mangiare sangue, per gli Ebrei, riguardava esclusivamente il sangue animale, poiché quello umano era tutelato dal divieto assoluto dell’omicidio.

Quindi anche l’espressione “qualunque sorta di sangue” di Levitico 17,10 (sottolineata dal CD in “Ragioniamo” p. 337, per estendere la proibizione ad ogni tipo di sangue), non dovrebbe invece essere sempre riferita esclusivamente al sangue delle varie specie di animali? La Bibbia non insegna che non si può “andare oltre ciò che è scritto”? (1 Cor 4,6);

10) - tutti gli esegeti, da sempre, compresi quelli protestanti dal cui ceppo derivano i TG (Russell fu congregazionalista, presbiteriano, avventista) hanno sempre interpretato questa proibizione biblica come educazione al rispetto della vita, di cui il sangue è simbolo (tuttora).

E’ vero che una certezza, dimostrata, pesa più di mille opinioni. Ma, alla luce del punto 4, si è proprio sicuri che il CD abbia la certezza su tale questione? E che tutti gli altri cultori della Bibbia, a cui spesso egli fa riferimento per appoggiare varie dottrine, sbaglino su questo punto?

11) - Gesù ha presentato l’unione più intima possibile tra sé e i discepoli come un “mangiare la sua carne e bere il suo sangue” (cf Gv 6, 53-56). E, a coloro che hanno obiettato che quel discorso era assurdo e perciò si sono allontanati, non ha spiegato che avevano equivocato. Anzi ha detto ai discepoli che, se anche loro non ci credevano erano liberi di andarsene.

Gesù, ricorrendo a quel paragone così strano, aveva voglia di fare dello spirito? Come mai non ha corretto l’equivoco se di equivoco si trattava? E non è illuminante il fatto che i Giudei non hanno protestato che tale invito a “bere il suo sangue” era contro la legge di Mosé? Non avrebbero dovuto reagire inorriditi? Invece, a quanto si legge, hanno obiettato solo che non c’era il modo di farlo realisticamente;

12) - se non andiamo errati gli Ebrei odierni, che sono ancora ligi alla Legge dettata da Mosé, mantengono tuttora sia la proibizione biblica sulle immagini6 sia quella di mangiare sangue. Tuttavia partecipano con libertà all’associazione dei donatori di sangue, non ravvisando cioè nel comando biblico la proibizione delle trasfusioni.

Come mai?

13) - infine, ma non come motivo di poco conto, abbiamo che la riconferma della proibizione di “mangiare sangue” da parte del Concilio di Gerusalemme (At 15, 1-29), per i cristiani, se si legge bene il contesto, si evince che è stata mantenuta per motivi di opportunità pastorale, cioè di regola comportamentale contingente, finalizzata alla concordia tra i neocristiani di una stessa comunità provenienti da giudaismo e paganesimo.

Non si trattava cioè di un problema di fede (assoluto perché dogmatico, necessario per la salvezza) come lo era quello, pure trattato in quel Concilio, relativo al Battesimo-Circoncisione.

Si ricorderà infatti che il Concilio di Gerusalemme sentenziò circa due questioni: 1) la prima relativa alla salvezza, dicendo che, poiché bastava il Battesimo in Cristo, non era necessario che i neofiti cristiani provenienti dal paganesimo si sottoponessero previamente al rito mosaico della Circoncisione; 2) la seconda relativa alla pacificazione di due etnie cristiane: quella dei cristiani ex pagani e quella dei cristiani ex giudei.

Per evitare di urtare i cristiani provenienti dal Giudaismo, che osservavano ancora certe usanze mosaiche, mentre i neofiti provenienti dal paganesimo se ne sentivano esenti, il Concilio disse che avrebbero “prosperato” se questi ultimi si fossero astenuti non solo da ciò che la morale sia mosaica che cristiana proibivano (la fornicazione) ma anche da ciò che il rispetto della sensibilità di coscienza dei fratelli che erano ancora legati alle usanze obsolete di Mosé consigliava di evitare: e cioè il mangiare carne sacrificata agli idoli e il mangiare sanguinaccio.

La riprova che quello fosse il parere degli Apostoli (che formavano il CD del primo secolo secondo i TG), si può ricavare da cosa insegnò Paolo in 1 Cor 8,4; cioè libertà assoluta circa qualsiasi alimento, compresa la carne sacrificata agli idoli, e tuttavia astensione motivata dalla carità se il nutrirsene scandalizzava un proprio fratello dalla fede ancora immatura (cioè legata alla convinzione mosaica) che fosse presente al fatto.
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Note:

1) GRIS sta per Gruppo di Ricerca e Informazione Socio-religiosa. E’ una associazione di volontariato laico-cattolica, riconosciuta dalla CEI (Conferenza Episcopale Italiana) e diffusa in tutta Italia (www.db.gris.org/home.html).

2) Cf L. MINUTI, I Testimoni di Geova non hanno la Bibbia, Coletti3, Roma 1997, p. 207).

3) ibid., p. 214. Cliccare qui per la riproduzione in formato jpg della pagina 8 di tale opuscolo.

4) ibid., pp. 119-144.

5) Cf, Ragioniamo facendo uso delle Scritture, Roma 1985, p. 335.

6) Il motivo che li differenzia dai cristiani in questo è che non hanno accolto il Nuovo Testamento come Bibbia. E’ esso che, con la dottrina della incarnazione di Dio in Cristo, inaugura e legittima secondo i cristiani l’iconografia sacra. Gesù stesso, nella sua persona umana, è presentato da S. Paolo come “icona” (immagine) del Dio invisibile (Col 1,15).
Copyright © 19-02-2002 - Leoni Sandro


 
   
       
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Crisi di coscienza,
Fedeltà a Dio
o alla propria religione?
Di Raymond Franz,
già membro del
Corpo Direttivo
dei Testimoni di Geova
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