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Le dottrine

Gli apostati sono "mentalmente malati"


Il Corpo Direttivo dei testimoni di Geova ha pubblicato un articolo in cui definisce
'mentalmente malati' coloro che lasciano l'organizzazione e ne criticano gli insegnamenti.

Ecco cosa si legge nella Torre di Guardia del 15 luglio 2011, p.16:

Come operano i falsi maestri? I loro metodi denotano astuzia. Gli apostati ‘introducono quietamente’ idee corruttrici. Come i contrabbandieri, agiscono di nascosto, introducendo subdolamente idee apostate. E come un abile falsario cerca di spacciare documenti contraffatti, così gli apostati usano “parole finte”, o ragionamenti capziosi, nel tentativo di spacciare per vere le loro falsità. Diffondono “ingannevoli insegnamenti”, ‘torcendo le Scritture’ per adattarle alle loro idee. (2 Piet. 2:1, 3, 13; 3:16)

E’ evidente che gli apostati non hanno a cuore i nostri migliori interessi. Seguire i falsi maestri ci farebbe solo deviare dalla strada che conduce alla vita eterna. Come possiamo proteggerci dai falsi maestri? Le istruzioni che la Bibbia dà su come comportarci con loro sono chiare. (Leggi Romani 16:17; 2 Giovanni 9-11). “Evitateli”, dice la Parola di Dio. Altre traduzioni rendono questa espressione “allontanatevi da loro” (Nuova Riveduta), “tenetevi lontani da loro” (CEI), “state lontani da loro” (Parola del Signore).

Questo consiglio ispirato è inequivocabile. Supponiamo che un medico vi dica di evitare i contatti con una persona affetta da una malattia contagiosa e letale. Non avreste dubbi su ciò che il medico intende dire, e seguireste strettamente le sue raccomandazioni. Ebbene, gli apostati sono ‘mentalmente malati’ e cercano di infettare altri con i loro insegnamenti subdoli. (1 Tim. 6:3, 4) Geova, il grande Medico, ci dice di evitare i contatti con loro. Sappiamo cosa intende dire, ma siamo determinati a dare ascolto al suo avvertimento sotto tutti gli aspetti?

Cosa comporta evitare i falsi maestri? Non li riceviamo in casa nostra e non li salutiamo. Rifiutiamo inoltre di leggere le loro pubblicazioni, di guardare programmi televisivi a cui essi partecipano, di visitare i loro siti Internet, e di lasciare i nostri commenti sui loro blog. Perché assumiamo questa ferma posizione? Per amore.

Amiamo il ‘Dio di verità’, per cui non ci interessa conoscere insegnamenti distorti che contraddicono la sua verace Parola. (Sal.31:5; Giov. 17:17) Amiamo anche l’organizzazione di Geova, mediante la quale abbiamo imparato verità entusiasmanti, fra cui il nome di Geova e il suo significato, il proposito di Dio per la terra, la condizione dei morti e la speranza della risurrezione. Ricordate come vi siete sentiti quando avete udito per la prima volta queste e altre preziose verità? Perché allora lasciarvi inasprire da persone che denigrano l’organizzazione mediante la quale le avete imparate? – Giov.6:66-69.

La pagina originale:

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Gli "apostati" quindi sono paragonati a persone affette da una malattia contagiosa che devono essere assolutamente evitate per non essere infettati da qualche malattia mortale. Il Corpo Direttivo (CD) dei TdG in questo articolo definisce tutti coloro che lasciano il culto e ne criticano le dottrine - i cosiddetti apostati - "mentalmente malati", usando quale "sostegno scritturale" per tale offensiva affermazione il passo di 1 Timoteo 6: 3,4, dove si legge:

3 Se qualcuno insegna altra dottrina e non approva le sane parole, quelle del nostro Signore Gesù Cristo, né l’insegnamento che è conforme alla santa devozione, 4 è gonfio [d’orgoglio], e non capisce nulla, ma è mentalmente malato su questioni e dibattiti intorno a parole. Da queste cose sorgono invidia, contesa, parole ingiuriose, malvagi sospetti.

E' evidente l'uso strumentale che viene fatto di questo passo biblico da parte della Società: qui l'apostolo Paolo parlava di coloro che rigettavano le parole dello stesso Signore Gesù Cristo e non di quelli che - con fondati motivi e validi argomenti - considerano erronei certi insegnamenti della Torre di Guardia. Bollare come "mentalmente malati" coloro che hanno lasciato insegnamenti che contraddicono le Scritture, la logica, la storia, la scienza nonché l'etica e la morale, è un modo veramente subdolo e a dir poco offensivo di "usare" le Scritture per proteggere i propri seguaci dal venire in contatto con informazioni che sono tutt'altro che ingannevoli e fuorvianti.

La Verità non ha paura della conoscenza, ma chi teme che la propria "verità" possa essere demolita o messa seriamente in discussione dai fatti, cerca di tenere lontane le persone da tutto ciò che potrebbe aprire loro gli occhi. E questo è proprio ciò che fa la Società Torre di Guardia in questo articolo: anziché esaminare gli argomenti, analizzare e confutare le critiche, attacca ed insulta delle persone, i cosiddetti apostati, definendoli malati di mente e paragonandoli a degli appestati da cui bisogna stare assolutamente alla larga.

Nel fare ciò i dirigenti della Società manifestano ciò che essi stessi hanno definito un "comune errore di logica". Ecco cosa hanno scritto a questo proposito nella Svegliatevi! del 22 maggio 1990, pp. 12-13:

Cinque comuni errori di logica: Non cadeteci!


ERRORE N. 1 Screditare la persona In questo caso si tenta di confutare o demolire una dichiarazione o un argomento perfettamente valido muovendo una critica irrilevante alla persona che lo presenta.
Prendiamo un esempio dalla Bibbia. In un’occasione Gesù Cristo cercò di spiegare il soggetto della sua futura morte e risurrezione. Erano concetti nuovi e difficili per i suoi ascoltatori. Ma anziché soppesare gli aspetti positivi degli insegnamenti di Gesù, alcuni si scagliarono contro la persona di Gesù, dicendo: “Ha un demonio ed è pazzo. Perché lo ascoltate?” — Giovanni 10:20; confronta Atti 26:24, 25.

Com’è facile affibbiare a qualcuno l’etichetta di “stupido”, “pazzo” o “disinformato” quando dice qualcosa che non vogliamo sentire! Una tattica analoga consiste nello screditare la persona con sottili insinuazioni. Esempi tipici sono: “Se tu comprendessi veramente la cosa, non la penseresti così”, oppure: “Ci credi solo perché ti dicono di crederci”.

Ma sebbene le critiche personali, sottili e non, possano essere intimidatorie e persuasive, non smentiscono mai quello che è stato detto. Attenti dunque a non cadere in questo errore!

Il CD nel succitato articolo della "Torre di Guardia" ha fatto proprio questo: ha etichettato con termini spregiativi un'intera categoria di persone (gli "apostati") bollandoli come "pazzi". Ma, come si legge in Svegliatevi!, queste "critiche personali", per quanto «possano essere intimidatorie e persuasive, non smentiscono mai quello che è stato detto».

Questo intollerante articolo ha sollevato numerose proteste in tutto il mondo. In Inghilterra un gruppo di ex Testimoni ha perfino sporto una denuncia ufficiale. Un articolo del quotidiano britannico "The Indipendent" ha parlato di questo fatto:

Guerra di parole scoppia tra i Testimoni di Geova

Attacco ai fedeli 'mentalmente malati' che lasciano chiesa provoca proteste
Di Jerome Taylor, Corrispondente affari religiosi
Martedì 27 Settembre, 2011

La rivista ufficiale dei Testimoni di Geova ha definito quelli che lasciano la Chiesa come "mentalmente malati", provocando una levata di scudi da parte degli ex membri e degli addetti ai lavori, preoccupati per l'ostracismo verso coloro che mettono in discussione la dottrina ufficiale. Un articolo pubblicato nell'edizione di luglio de La Torre di Guardia avverte seguaci di stare alla larga dai "falsi maestri" che sono bollati come "mentalmente malati", apostati che dovrebbero essere evitati a tutti i costi. "Supponiamo che un medico vi dica detto di evitare i contatti con una persona affetta da una malattia contagiosa e letale", si legge nell'articolo. "Non avreste dubbi su ciò che il medico intende dire, e seguireste strettamente le sue raccomandazioni.

Ebbene, gli apostati sono 'mentalmente malati', e cercano di infettare gli altri con i loro insegnamenti subdoli".
Una copia della rivista, distribuita dai Testimoni di Geova in tutto il mondo, è stato data a The Independent da un membro attuale della chiesa che non accetta l'insegnamento ufficiale, ma ha timore di uscire per paura di perdere la sua famiglia.

"Molti come me rimangono associati con i Testimoni per paura di essere scoperti e cacciati come 'apostati', non solo dall'organizzazione, ma anche dai loro amici e dalle famiglie", ha detto l'uomo, che ha voluto dare solo il nome Giovanni. "Vedere che ora sono bollati come 'mentalmente malati' - offre ad alcuni, se scoprono le mie convinzioni, la licenza gratuita per trattarmi con disprezzo."

Come ogni fede con una leadership centralizzata, molte forme di disciplina sono utilizzate per contrastare le critiche della dottrina, con pene che vanno dalla limitazione dei doveri d'ufficio alla scomunica. Coloro che sono stati buttati fuori dalla chiesa si trovano spesso ostracizzati dai compagni di fede.

Un numero crescente di ex membri dei testimoni ha cominciato a sostenere che l'uso dell'espressione "mentalmente malati" da parte della chiesa per descrivere i disertori potrebbe essere una violazione delle leggi della Gran Bretagna sull'odio religioso. Un gruppo di ex Testimoni di Portsmouth ha fatto una denuncia ufficiale alla Polizia di Hampshire circa l'articolo e la polizia sta attualmente indagando.

Angus Robertson, un ex Testimone "anziano" di Hampshire, che era presente alla riunione con gli agenti di polizia, ha dichiarato: "Il modo prepotente in cui si usano le Scritture contro delle persone deve essere messo in discussione. Se una religione predica che i neri o gli omosessuali sono mentalmente malati, ci sarebbe una comprensibile indignazione ".

I critici stanno anche valutando se presentare una denuncia alla Commissione Carità. La Watch Tower Bible and Tract Society della Gran Bretagna, che stampa la dottrina della Chiesa nel Regno Unito, è un ente di beneficenza registrato.

Rick Fenton, un portavoce della Società Torre di Guardia, ha sottolineato ieri sera che l'ostracismo è "una questione personale che ogni individuo decide individualmente". "Ogni Testimone di Geova è libero di esprimere i suoi sentimenti e di fare domande", ha detto. "Se una persona cambia idea sugli insegnamenti basati sulla Bibbia che una volta accettava noi riconosciamo il suo diritto a lasciare". (Fonte: link)

Da notare le parole del portavoce della Società, che risultano decisamente e volutamente ingannevoli, in quanto non è affatto vero che l'ostracismo è "una questione personale": i TdG evitano gli ex membri (e gli "apostati") in quanto seguono le direttive della Società e se qualcuno rifiuta di farlo viene a sua volta espulso. E non è affatto vero che "ogni Testimone di Geova è libero di esprimere i suoi sentimenti e di fare domande". Se qualche TdG dovesse infatti dire apertamente quello che pensa di certi insegnamenti della congregazione, se le sue convinzioni - maturate magari in seguito ad approfondite riflessioni e ricerche, e che ritiene quindi oggettivamente fondate e corrette - non fossero del tutto in armonia con quelle della Società, verrebbe accusato di apostasia ed espulso.

Il "diritto di lasciare"di cui parla questo portavoce implica anche il non essere insultati, bollati ed etichettati indiscriminatamente come persone mentalmente malate e bugiarde, come fa invece il CD nel succitato articolo. Il "diritto di lasciare" include anche il rispetto nei confronti di coloro che hanno fatto delle scelte fondate e consapevoli e l'ostracismo feroce ed impacabile con cui la Watchtower punisce per tutta la vita i critici non ha proprio nulla a che vedere con tale rispetto.

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La notizia è stata ripresa anche da numerosi altri media in lingua inglese:





Articolo in lingua spagnola:



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Lettera aperta di Barbara Anderson al Dipartimento degli Scrittori della Società Torre di Guardia:


Pensavo di conoscervi!


Nel 1517 Martin Lutero scrisse in una lettera all’arcivescovo Alberto di Magonza: «Vi prego di perdonare magnanimamente il fatto che io, feccia della terra, sia così presuntuoso da permettermi di indirizzarvi una lettera».
Sì, lo so che per voi non sono altro che feccia, proprio come il Magonza pensava di Lutero, e che vi state chiedendo come osi scrivervi una lettera io, disassociata dai Testimoni di Geova nel 2002.

Fui accusata di essere una peccatrice impenitente e condannata per “aver causato divisioni”, quindi bollata come “apostata” per aver denunciato pubblicamente - nel corso del programma televisivoDateline della NBC - le vostre direttive sugli abusi sessuali all’infanzia, che proteggono i pedofili, direttive che voi avete contribuito a formulare. Scommetto che, ora, vi ricordate di me, vero?

Mi sembra ingiusto che, per aver agito secondo coscienza, debba essere ostracizzata come un’apostata e considerata come morta dalla famiglia e dagli amici. Come se non fosse abbastanza, secondo La Torre di Guardia del 15 luglio 2011, sarei anche "mentalmente malata", perché così questa rivista definisce tutti gli apostati.

Si può guarire dalle ferite fisiche di un’aggressione, ma gli esperti sostengono che ingiurie e appellativi offensivi possono causare sofferenza emotiva, che può durare una vita intera. Ecco perché c’è il detto: «La penna è più potente della spada». Voi sapete che le parole possono essere taglienti come coltelli, e sembra che questa sia la ragione che vi spinge ad impiegare, nelle pubblicazioni della Società Torre di Guardia, delle parole capaci di danneggiare chi dissente dalle credenze dei Testimoni di Geova.

Sono passati quasi vent’anni da quando smisi di calpestare i vostri sacri tappeti. Ho apprezzato molto quel periodo, ad eccezione dei due momenti di conflitto avuti, in differenti occasioni, con due membri del vostro staff a causa delle loro pratiche amorali e disoneste. (Uno di questi due appartiene ancora al vostro staff).

A quel tempo credevo nell’integrità dei redattori del vostro reparto. Pensavo che fossero leali a Dio e che mai assumessero atteggiamenti equivoci rispetto alla verità religiosa.

Ma ulteriori indagini mi hanno dimostrato che certi redattori del Dipartimento degli Scrittori sono incompetenti e alcuni sono semplicemente disonesti.

Se dicessi che le credenze dei Testimoni di Geova sono affidabili quanto l’olio di serpente, che si tratta solo di stupidaggini e parole inutili, molti nella nostra società “politicamente corretta” potrebbero considerare le mie parole offensive e ingiuriose. Eppure gli scrittori dello staff della Torre di Guardia credono di poter farla franca torcendo le Scritture, usandole contro chi mette in discussione le loro dottrine e direttive, e fanno ciò impunemente, come hanno preteso di recente: «Ebbene, gli apostati sono ‘mentalmente malati’ e cercano di infettare altri con i loro insegnamenti subdoli (1 Tim. 6:3, 4)».

In primo luogo, tutto ciò è ridicolo. Paolo non disse nulla circa gli "apostati", La Torre di Guardia l’ha fatto. E lui non ha asserito ciò nel versetto 4 dicendo, "costui [chiunque insegni altre dottrine] è mentalmente malato”. Le parole " mentalmente malato" descrivono una condizione fisica. Paolo, invece, disse: «[egli] … è mentalmente malato su questioni e dibattiti intorno a parole». Questi uomini letteralmente "mettevano in dubbio", “incalzavano”, creando controversie e dispute "sulle" parole di Gesù a tal punto che la voglia di fare polemiche era come una malattia. Poiché non c’era nessuna possibilità di ragionare con tali uomini "corrotti", Paolo esortò Timoteo a non perdere tempo con loro.

Non intendo contestare la vostra traduzione della parola greca noseo con "mentalmente malato" o qualsiasi altra simile parola impiegata in altre traduzioni. Non voglio nemmeno criticare la descrizione negativa che l’apostolo Paolo fa dell’attitudine mentale dei suoi principali oppositori, che erano degli pseudo, o "falsi fratelli" o "falsi insegnanti", che esprimevano dubbi o dibattevano su un soggetto in particolare. Tuttavia, sono in disaccordo con l’applicazione interpretativa che fate voi delle sue parole.

I primi seguaci dell’ebreo Gesù Cristo erano ebrei e continuavano a rispettare la Legge di Mosè (Romani 15:7). I primi credenti cristiani, ebrei ellenizzati, descritti come "giudaizzanti", dibattevano ossessivamente sulle parole del Cristo, insistendo che i cristiani-gentili fossero circoncisi e che osservassero la legge mosaica. In Atti 15:5 leggiamo che alcuni credenti erano in precedenza Farisei. Paolo menziona le sue lotte con questo gruppo in almeno cinque delle sue lettere. Il Clarke’s Commentary scrive giustamente che questi “giudaizzanti ... non erano né apostoli, né uomini incaricati di un apostolato, ma erano senza dubbio membri della Chiesa di Efeso".

La controversia era sorta tra cristiani-ebrei e cristiani-gentili e l’ammonimento di Paolo fu specificamente opportuno per quella situazione temporale, certamente non attualizzabile più di 2000 anni dopo tale controversia. Sì certo, conosco Romani 15:4, dove Paolo dice che «tutte le cose che furono scritte anteriormente furono scritte per nostra istruzione» Contestualizzando, egli si riferiva al suo tempo, non al nostro. È grottesco e inesatto che gli scrittori della Torre di Guardia prendano un reale evento storico, riferito a quando i cristiani-ebrei volevano insegnare ai cristiani-gentili una “dottrina” completamente "diversa” (1 Tim. 1:3), ossia l’osservanza della legge mosaica, e colleghino una frase trovata in 1 Tim.6:4, che si riferisce a coloro che non accettavano le parole del Cristo, e la applichino agli ex Testimoni di Geova!

Nella versione semplificata de La Torre di Guardia del 15 luglio 2011, pubblicata per i bambini e altri che hanno solo basilari competenze in lettura, l’autore ha inserito un riquadro a pagina 11, dove gli "apostati" mentalmente malati e i "falsi maestri" sono definiti come "persone che si ribellano contro la vera adorazione e l’abbandonano". In questo modo avete etichettato in maniera maliziosa quelli che hanno abbandonato la religione. Così insinuate il timore nelle menti dei lettori, la maggior parte dei quali sono ingenui e innocenti e facili prede influenzabili da ciarlatani.

Luca, nostro nipote dodicenne, che sa che i suoi nonni hanno abbandonato la religione dei Testimoni di Geova nel 2002 e che ora sono ostracizzati, sarà indotto a coltivare lo spaventoso pensiero che siamo mentalmente malati. Provate a immaginare, se potete, come reagirebbe un bambino alla presenza di un genitore ex Testimone di Geova, dopo aver letto che chi abbandona quella religione è mentalmente malato. Dovreste vergognarvi di scrivere "gli apostati sono ’malati mentali’", parole piene di odio che insultano e denigrano persone che voi avete definito peccatori, semplicemente perché non se la sentono di accettare certi insegnamenti e direttive della Torre di Guardia, che essi considerano dannosi.

Mi permetto di ricordarvi ciò che scriveste in La Torre di Guardia del 15 febbraio 2000, p. 29: «Gli ecclesiastici ricorsero alla violenza per mettere a tacere una voce [quella di Cirillo Lukaris nel 1638] che smascherava alcuni errori delle loro dottrine non bibliche. Si rivelarono fra i peggiori nemici della libertà religiosa e della verità. Purtroppo questo atteggiamento si manifesta ancora in vari modi nei nostri giorni. Dovrebbe far riflettere su ciò che accade quando gli intrighi alimentati dal clero si frappongono alla libertà di pensiero e di espressione».

Per oltre quaranta anni ho creduto che foste diversi da quelli del clero che hanno cercato di sopprimere "la libertà di pensiero e di espressione" donata da Dio. Ma a causa delle vostre stesse parole sono arrivata alla conclusione che mi sbagliavo!
Distinti saluti,
Barbara J. Anderson



«Cosa provi nei confronti degli ex membri del tuo gruppo? Ti sei mai seduto a parlare con uno di loro per capire come mai se ne sia andato? E se non l'hai fatto, perché? Il tuo gruppo proibisce forse la comunicazione con gli ex adepti? ... Qualsiasi associazione pienamente legittima non scoraggia mai il contatto con gli ex affiliati. Allo stesso modo i gruppi regolari, pur essendone dispiaciuti, non sollevano obiezioni nei confronti di chiunque se ne voglia andare. I culti distruttivi, invece, non accettano mai i motivi che un affiliato adduce per la sua dissociazione, mentre fanno di tutto per instillare nei discepoli paure e fobie, in modo da assicurarsi che si tengano lontani da persone critiche ed ex membri». - Mentalmente liberi: come uscire da una setta, di Steven Hassan, ed. Avverbi, Roma, 1999, p.158.



 
   
       
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Crisi di coscienza,
Fedeltà a Dio
o alla propria religione?
Di Raymond Franz,
già membro del
Corpo Direttivo
dei Testimoni di Geova
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