Le dottrine
Cosa fare quando si esce?
Come superare la "sindrome da astinenza"conseguente alla fuoriuscita dai TdG?
Un ex TdG ha inviato nel forum infotdgeova questo messaggio:
Ciao a tutti, ho 27 anni sono nato nella verità e da circa 1 anno e mezzo mi sono dissociato. ... Ho ripreso a sbirciare nel forum da poco tempo,sto vivendo purtroppo un momento di profonda depressione, dopo essermi dissociato ho assaporato la stupenda sensazione di essere libero e pian piano ho iniziato a crearmi una nuova vita, con il passare dei mesi pero mi sono reso conto di come sia dura vivere fuori dal cortile mentale che quella maledetta setta ti crea attorno.
Quando ero tdg avevo amici in tutta Italia e nel mondo ora le persone con cui ho stretto legami d'amicizia si contano sulle dita di una mano, il mio telefono è sempre muto.
Quando ero tdg avevo amici in tutta Italia e nel mondo ora le persone con cui ho stretto legami d'amicizia si contano sulle dita di una mano, il mio telefono è sempre muto.
I miei genitori mi hanno invitato alla commemorazione e dopo due anni che non ci mettevo più piede sono rientrato in sala, dopo 10 secondi colto dalla noia di sempre ho iniziato a controllare se le macchie di muffa dell'intonaco in tutto questo tempo si erano allargate, dopo 5 minuti colto da attacco di sonno provo ad ascoltare l'oratore ma mi ricordo che non credo più in dio da un pezzo, cosi osservo un po' di miei ex fratelli ma li vedo tutti tristi stretti nelle loro cravattine fuori moda,a guardare bene anche i miei genitori in quel contesto sembrano più ebeti del solito, l'unico con cui ho qualche affinità è un bambino figlio di ragazzi che ho visto innamorarsi e sposarsi poco più che adolescenti che qualche fila avanti a me gioca con una macchinina girato spalle al podio.
Mi e venuto in mente un tipo che scriveva su questo forum che paragonava sempre i tdg a matrix, ed è proprio vero una volta che scopri la verità sui burattinai di brooklin intraprendi una strada senza ritorno. Sto male perché mi sento diverso dal "mondo" e sto male perché mi sento diverso dai tdg, sono un ibrido del pianeta disassociato.(link)
Trascrivo la risposta che è stata data nel forum da un altro ex TdG a questa persona. Ritengo che tali suggerimenti e consigli possano essere validi per tutti coloro che si trovano ad affrontare simili momenti di sconforto.
Quando siamo venuti al mondo, uscivamo da nove mesi di totale isolamento dal “mondo” ed eravamo nutriti, senza fatica o ricerca, da un cordone ombelicale.
Non facevamo fatica per mangiare.
Non facevamo fatica per mangiare.
Ci sentivamo protetti.
Il “mondo” esterno era inutile.
Poi è venuto il momento dell’uscita.
Un trauma!
Siamo stati proiettati in un mondo che non conoscevamo, eravamo soli e avremmo dovuto faticare per nutrirci e … come se non bastasse, il primo contatto con l’esterno fu… uno schiaffone e un pianto.
Se avessimo potuto saremmo tornati nel pancione di mamma.
Non si poteva e oramai il “cordone ombelicale” era stato reciso.
Poi è venuto il momento dell’uscita.
Un trauma!
Siamo stati proiettati in un mondo che non conoscevamo, eravamo soli e avremmo dovuto faticare per nutrirci e … come se non bastasse, il primo contatto con l’esterno fu… uno schiaffone e un pianto.
Se avessimo potuto saremmo tornati nel pancione di mamma.
Non si poteva e oramai il “cordone ombelicale” era stato reciso.
Ma non per questo siamo rimasti soli e incapaci di nutrirci.
Quando si esce dalla WTS, succede qualcosa di simile.
Usciamo da “un’esperienza uterina”.
Abbiamo vissuto nel mondo ovattato della congregazione.
Il mondo esterno era inutile e pericoloso.
Quando si esce dalla WTS, succede qualcosa di simile.
Usciamo da “un’esperienza uterina”.
Abbiamo vissuto nel mondo ovattato della congregazione.
Il mondo esterno era inutile e pericoloso.
Eravamo nutriti dal cordone ombelicale della “Torre di Guardia”… senza fatica, senza dover cercare nulla, senza masticare (era tutto già masticato), e senza avere dubbi sul contenuto del cibo… quale mamma avvelenerebbe il suo bambino?
Ma non per questo, adesso che siamo usciti, dobbiamo restare da soli!!!
Si è vero, è stato un trauma.
Il primo impatto è stato duro… un sonoro schiaffone e un pianto…
Un mondo sconosciuto e fino poco tempo prima considerato inutile, era davanti a noi… che fare?
Isolarci?
Essere degli “Anfibi sociali”… né tdg, né parte del “mondo”?
Tornare a succhiare dal cordone ombelicale di mamma?
Non è possibile: una volta usciti dall'utero... poi ci si straebbe stretti e si soffocherebbe.
Esistono mille modi per rifarsi una vita e un bel giro di amicizie.
Ogni Comune Italiano organizza dei corsi di approfondimento nel proprio ambito territoriale.
Iscriverti ad uno di questi ti potrebbe aiutare a rifarti delle nuove amicizie, e allo stesso tempo impari qualcosa di nuovo … inglese, informatica, storia, decorazione e … non si sa mai, anche a fare all’uncinetto.
Prendere lezioni di tennis, aiuta a farsi delle nuove amicizie: il maestro di solito organizza partitelle tra i propri allievi.
Corsi di ballo serali… pullulano di persone sole che cercano di farsi delle nuove amicizie.
Volontariato civile: persone di ogni età mettono a disposizione tempo ed energie per fare del bene al prossimo… ma sono sicuro che prima di tutto fanno del bene a se stessi.
In una situazione del genere è facilissimo legare nuove relazioni.
Circoli politici e culturali, sono un po’ dappertutto, basta cercarli e iscriversi.
Iscriversi ad uno sport di gruppo: calcio, calcetto, pallavolo, palla avvelenata, nascondino, ecc.
L’importante è non cedere al ricatto meschino di rientrare nell’utero WTS per semplice depressione e solitudine!!!
Piuttosto che fare questo, ti consiglio caldamente di passare all’ultimo stratagemma per chi soffre di solitudine: Emetti una decina di assegni scoperti, non pagare la rata del mutuo della casa o della macchina e… vedrai in pochi giorni quanta gente di cerca, ti scrive, ti telefona, ti chiama!!!
Meglio loro, meglio la compagnia dell'ufficiale giudiziario, che quella di coloro che utilizzano vili ricatti emotivi per asservirti alla loro causa.
Tubal Cain